Calatafimi turismo, guida turistica del Comune - Città, Comuni e Paesi di Sicilia

Città e Comuni in Sicilia

Benvenuti su "Città, Comuni e Paesi di Sicilia", la guida turistica per scoprire le meraviglie dell'isola più affascinante del Mediterraneo. Da monumenti storici a panorami mozzafiato, da parchi
archeologici a teatri greco-romani, lo stile barocco e tanto altro ancora: qui troverai tutto ciò che rende la Sicilia unica. Preparati a immergerti nella sua storia millenaria.
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Calatafimi turismo, guida turistica del Comune

Calatafimi turismo, guida turistica del Comune, con le proprie peculiarità, costituisce una delle tappe del viaggio.
Organizzare un tour, passeggiare tra le vie del Comune, offre l’opportunità di ammirare edifici storici e caratteristici monumenti.
Prima di organizzare un viaggio nel territorio, è meglio sapere cosa vedere, cosa fare nella località, perche alcuni Comuni godono di uno scenario naturalistico, altri sono sulla costa, troviamo borghi, poco sconosciuti, altri sono paesi da visitare e scoprire lontano dal traffico delle grandi città, chi fa parte del patrimonio Unesco, chi si distingue per l'arte, l'architettura, la cultura, chi per lo slow food, scopriamoli.
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Calatafimi Segesta ha circa 30 chiese che, al loro interno, conservano numerose statue marmoree della scuola di Antonello Gagini e svariate tele. Di ottima fattura sono gli affreschi neoclassici della chiesa della Madonna del Giubino.
Chiesa madre di San Silvestro Papa
La sua origine risale al XII secolo. È intitolata a San Silvestro Papa, il più antico patrono di Calatafimi Segesta, che secondo la tradizione popolare protesse la cittadina dalle incursioni dei musulmani ribelli al potere imperiale. Con l'ampliarsi nel tempo del primitivo nucleo urbano e l'aumentare della sua popolazione, l'edificio originario, essendo troppo piccolo per contenere i fedeli, fu sottoposto tra il XV e il XVIII secolo a ripetuti ampliamenti e modifiche. Per la sua larghezza è stata il luogo delle grandi assemblee popolari, come quella del 1655 che portò all'elezione di Maria Santissima di Giubino come Patrona di Calatafimi contro l'invasione di cavallette che stava distruggendo i raccolti.
La facciata è spoglia di decorazioni. Nell'interno a tre ampie navate, separate da colonne, prevale lo stile rinascimentale, anche se non mancano elementi di sobrio barocco. Nell'abside si trova un polittico marmoreo, opera degli scultori carraresi Bartolomeo Berrettaro e Giuliano Mancino nel 1516. La chiesa custodisce inoltre un sarcofago in marmo con le spoglie di Giuliano Truglio, risalente al XVIII secolo

Chiesa di San Michele Arcangelo
Il culto di san Michele fu un tempo assai vivo a Calatafimi e la sua festa, che cadeva l'8 maggio, era accompagnata da "iorni quindici di franchezza di ogni gabella", cioè per quindici giorni non si pagava la gabella sulle merci. Questa chiesa, che fu in origine della confraternita di San Michele Arcangelo[7], ospitò per qualche tempo le spoglie del beato Arcangelo Placenza da Calatafimi, che vennero successivamente trasferite nella Chiesa di Santa Maria di Gesù ad Alcamo. Nel 1596 la confraternita concesse la chiesa ai Frati di Terz'Ordine di San Francesco che la ampliarono e accanto vi edificarono il loro convento. Avendo subito notevoli danni durante il terremoto del Belice del 1968, l'attuale tetto in legno a capriate è opera di una ricostruzione successiva[8]. L'interno della chiesa è diviso in tre navate, in stile neoclassico e barocco, ciascuna provvista di un portale. La chiesa contiene un'acquasantiera del XVI secolo, una statua di san Michele Arcangelo del 1490 e diversi stucchi e dipinti.
Chiesa del Santissimo Crocifisso
Il santuario del Santissimo Crocifisso, in stile barocco con influenze neoclassiche, si erge là dove un giorno sorgeva la piccola ed antichissima chiesa di Santa Caterina d'Alessandria. Nella sacrestia di quella piccola chiesa, nei giorni 23, 24 e 25 giugno del 1657, un antico Crocifisso ligneo produsse una serie di miracolose guarigioni, la cui presunta autenticità è attestata dai documenti dell'epoca e dall'edificazione dell'attuale santuario (dal 1741 al 1759), che sostituì l'antica chiesetta. Il progetto fu commissionato all'architetto trapanese Giovanni Biagio Amico e la sua edificazione fu sostenuta interamente dal popolo calatafimese. In seguito alle manifestazioni miracolose del 1657, ebbe inizio la solenne singolare festa del Santissimo Crocifisso, nella quale confluirono assieme fede religiosa e antichissime tradizioni, e che si ripete da più di tre secoli. La chiesa presenta una pianta longitudinale a navata unica; lungo le pareti si trovano tre altari per lato. L'altare principale è chiuso da un'edicola classica dal timpano curvilineo, che si inserisce armonicamente nel complesso, reso omogeneo dagli stucchi e dalle dorature sulle pareti.
Santuario di città di Maria Santissima di Giubino
La Chiesa del Giubino, dedicata alla patrona della città, fu costruita tra il 1721 e il 1734. E ad unica navata, con un'elegante volta a botte decorata con affreschi e motivi ornamentali. All'interno ci sono alcune opere di rilievo: la tela dell'Assunta, una Madonna degli Angeli con i Santi del 1617, la pala di Tutti i Santi, un organo in legno del ‘700 e un altorilievo in marmo del ‘400 che rappresenta la Madonna del Giubino con Bambino. Nel 1655 un'invasione di cavallette stava distruggendo tutto il raccolto nelle campagne di Calatafimi: il popolo, riunitosi in chiesa, decise che, dopo aver messo in un'urna i nomi di tutti i santi che avevano un altare nelle chiese del paese, sarebbe stato scelto come patrono quello estratto. Invocato lo Spirito Santo, venne sorteggiato il biglietto con il nome di Maria Santissima di Giubino. La parte centrale del trittico con l'immagine della Vergine fu dunque tolta in tutta fretta dalla parete nella chiesa campestre di Giubino e portata in processione: Calatafimi fu libera dalle cavallette, Maria Santissima di Giubino fu eletta patrona della città (25 aprile 1655) e il bassorilievo della Vergine di Giubino fu poi posizionato sull'altare maggiore della nuova chiesa, progettata da Giovanni Biagio Amico (lo stesso progettista della chiesa del Santissimo Crocifisso) nel 1721. Nel 1931 il trittico venne ricomposto nel santuario di città e restaurato. La chiesa fu sottoposta ad un restauro nel 1978.
Chiesa di San Giuliano Martire
Si affaccia sulla piazza Francesco Cangemi ed è una chiesa antichissima, eretta a parrocchia nel 1619. All'esterno presenta una facciata con vetrata a motivi sacri e il portone incorniciato da paraste a capitelli corinzi, sormontati da un frontonetriangolare. All'interno ci sono diverse statue lignee e dipinti.
Santuario di Maria SS. di Giubino
Si trova a circa due km. da Calatafimi Segesta, sul versante settentrionale del colle Tre Croci. È uno dei più noti santuari mariani della Sicilia, la cui fama è legata alla memoria del Beato Arcangelo Placenza da Calatafimi, che vi dimorò per qualche tempo e, soprattutto, al culto di Maria Santissima di Giubino, patrona della cittadina.
Ex Convento di San Francesco d'Assisi
Fondato nel 1543 da Giovan Giacomo Gullo, barone di Arcauso, apparteneva ai Frati minori conventuali. Dopo l'abolizione del convento, l'edificio fu adibito a scuola pubblica. Oggi è la sede del pittoresco ed interessante Museo Etno-Antropologico ed espone strumenti e antichi attrezzi di lavoro, oggetti di uso domestico e mobilio. Trasmette così, in maniera diretta e efficace, il patrimonio, le consuetudini e le memorie delle generazioni passate.
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