Frazzanò, guida turistica del Comune - Città, Comuni e Paesi di Sicilia

Città e Comuni in Sicilia

Benvenuti su "Città, Comuni e Paesi di Sicilia", la guida turistica per scoprire le meraviglie dell'isola più affascinante del Mediterraneo. Da monumenti storici a panorami mozzafiato, da parchi
archeologici a teatri greco-romani, lo stile barocco e tanto altro ancora: qui troverai tutto ciò che rende la Sicilia unica. Preparati a immergerti nella sua storia millenaria.
Vai ai contenuti

Frazzanò turismo, guida turistica del Comune

Frazzanò turismo, guida turistica del Comune, con le proprie peculiarità, costituisce una delle tappe del viaggio.
Alcuni Comuni godono di uno scenario naturalistico, altri sono sulla costa, troviamo borghi, poco sconosciuti, altri sono paesi da visitare e scoprire lontano dal traffico delle grandi città, chi fa parte del patrimonio Unesco, chi si distingue per l'arte, l'architettura, la cultura, chi per lo slow food, scopriamoli.
, piccolo comune della catena dei Nebrodi, sorge in provincia di Messina, lungo la vallata del fiume Fitalia, ai piedi di una collinetta detta "Timpa". Il centro, si trova a 13 Km dal mar Tirreno e si estende da una quota minima di 510 m fino ad una massima di 612 m sopra il livello del mare, occupando una superficie di cinque ettari. Poco distante dall'abitato, immerso nel verde, si staglia, in tutta la sua maestosità, il Monastero di S. Filippo di Fragalà, centro della rinascita basiliana in Sicilia. Secondo un'antica tradizione paesana, il toponimo "Frazzanò" deriverebbe dalla presenza in tale contrada di molti alberi di faggio, la cui ghianda "faggina" in dialetto era chiamata "frazza". Si racconta che un Frazzanese, alla domanda di un forestiero che gli chiese. "Nel tuo paese cresce solo la frazza, il cibo dei porci?" gli abbia risposto risentito, "qui frazza no!". Le sue origini, molto antiche, sono legate all'occupazione araba in Sicilia. Si ritiene che il piccolo centro, sia stato fondato da un gruppo di fuggiaschi bizantini, provenienti dalla città di Crastus, intorno all'anno 860 d.C. per sfuggire all'invasione saracena. Questi costruirono le prime rozze abitazioni nel quartiere "Canale", il primo, secondo la tradizione, ad essere abitato. La cittadina, nonostante ciò, cadde ugualmente sotto la dominazione saracena dalla quale fu in seguito liberata dai Normanni. Infatti, intorno al 1061, Ruggero d'Altavilla cacciò i saraceni e nel 1090 con la consorte regina Adelasia, portò a compimento la ricostruzione della Abbazia di San Filippo di Fragalà. Durante la dominazione normanna ed aragonese, il borgo di Frazzanò si sviluppò presso il castello Belmonte e fu uno dei casali di San Marco. Dell'antico castello Belmonte, fino al 1870 si ammiravano sulla Timpa, i resti della mura di cinta e di una torre quadrilatera.
Potrebbe piacerti
Spazio pubblicità
Costruiamo uno spazio pubblicitario
Possiedi una attività commerciale-turistica, vorresti inserire inserire della pubblicità, questo spazio è disponibile, pubblicizza la tua attività
Lo spazio in blu è per la tua pubblicità
Proponi il tuo sito con una immagine, il tuo social network, come Instagram e Facebook, i propri canali YouTube,
le tue sezioni pubblicitarie tra i risultati di ricerca su Google, Yahoo e altri motori di ricerca
Amplia il tuo spazio pubblicitario
Non ho uno spazio pubblicitario?
Non sai come scegliere dove pubblicare gli annunci?
Non preoccuparti questo è uno spazio pubblicitario
CHIESA Madre dedicata alla Maria SS. 'Annunziata,
venne edificata nel 1117 per volontà della contessa Adelasia, madre di Ruggero II, la quale costretta a lasciare Gerusalemme perché ripudiata dal re Baldovino I e scampata ad un pauroso naufragio che la costrinse a sbarcare sulla spiaggia del Capo Agatirsio, oggi Capo d'Orlando, fece costruire per voto questa CHIESA dedicandola all'Annunziata. La CHIESA fu ampliata, tra il 1570 e il 1716, sotto il regno di Re Vittorio Amedeo di Savoia e sotto la giurisdizione dell'Arcivescovo di Messina, Don Giuseppe Migliacio. il prospetto, portato a termine nel 1716 dallo scultore palermitano Tommaso Scudo, è di un bel barocco semplice ma superbo. La facciata, rivestita di marmo aluntino, ha tre portali, quello centrale più ampio è delimitato da due colonne tortili.
L'interno, suddiviso in tre ampie navate da monumentali colonne, è caratterizzato dalla presenza d'eleganti cornici in stucco. Di particolare ammirazione è il maestoso altare maggiore, in stile barocco, opera del mirtese Filadelfio Allò. Alto otto metri e finemente scolpito in legno, fu rivestito dal palermitano Sciuga con sottilissime lamine d'oro zecchino, datato 1756. La stessa venne successivamente ampliata e ristrutturata dal 1570 al 1716. Al suo interno, è inserita in un sontuoso altare di legno intarsiato di origine barocca di particolare ammirazione è il maestoso altare maggiore, in stile barocco , nella cappella dell'altare maggiore, si leva un tabernacolo scolpito e rivestito a foglie d'oro contenente una statua in marmo di Gagini, della santissima Annunziata, al suo interno le spoglie del Santo San Calogero. Pregevoli sono anche le statue in legno della Madonna del Rosario e di San Michele Arcangelo, e l’organo settecentesco sorretto da una elegante cantoria, cappella di San Calogero suppellettili appartenuti al monastero.

CHIESA patronale di San Lorenzo, ,
nel luogo dove oggi sorge la CHIESA, si trovava ai tempi dei Greci, la CHIESA di San Nicolò di Bari, le cui campane secondo un'antica leggenda suonarono da sole a festa alla nascita del Santo Patrono S. Lorenzo, avvenuta attorno al 1120. La CHIESA, iniziata nel 1555 dopo il crollo di quella primitiva sita nel quartiere vecchio San Lorenzo, fu ampliata intorno al 1699. Per la costruzione del campanile, avvenuta nel 1623, fu impiegata la pietra del castello dei Saraceni di Belmonte. Il prospetto, portato a termine nel 1714, è di stile barocco con quattro colonne tortili, di marmo locale, poggiati su capitelli simili a quelli della CHIESA Madre. L'interno è suddiviso in tre navate . Nella navata centrale si può ammirare il maestoso altare maggiore che custodisce le venerate reliquie di San Lorenzo e la statua scolpita, nel Monastero di Fragalà, dal palermitano Antonio Pellegrino. La custodia lignea dell'altare maggiore, decorata in oro zecchino e datata 1681, si erge per un'altezza di m 6,65. Di notevole importanza è la vara, in stile barocco, del Patrono S. Lorenzo, scolpita nel 1689 dal mirtese Filadelfo Allò e rivestita da sottilissime lamine d'oro zecchino dal palermitano Domenico di Giovanni.

Frazzanò è sede dei più antichi monasteri basiliani della Sicilia, L'abbazia di S. Filippo di Fragalà o abbazia di San Filippo di Demenna, del convento la CHIESA è con pianta ad unica navata, a croce con il transetto triabsidato con volta a botte.

L'edificio sorge a circa 2 Km. dal paese, fu fatto costruire dal conte Ruggero e dalla consorte Adelasia nel 1090, e fu centro importante di culture e di ricerche agiografiche. Oggi il monastero non ospita più i frati. La sua ricchissima biblioteca, che custodiva volumi pregiati e che dopo il 1866 fu trasferita nel centro abitato, perché potesse essere consultata più agevolmente, fu, per incuria di Autorità Comunali di allora distrutta e dispersa. Le pergamene greche e latine di epoca anteriore al 1743, che costituivano il " Tabulario del Monastero", furono sottratte al deplorevole destino di ammuffire e marcire, com'era avvenuto per i libri della biblioteca. Oggi le suddette pergamene si trovano nell'archivio di stato di Palermo. Questo monastero ha anche il singolare privilegio di avere ospitato, per parte della sua via, S. Lorenzo Confessore. Il monastero ebbe il suo massimo splendore sotto i normanni, svevo, angioini e decadde con la dominazione aragonese. Riveste un particolare interesse storico-architettonico specialmente per le sue absidi molto ben conservate. Annessa al monastero c'è la CHIESA di stile siculo-normanno,annoverata fra i monumenti nazionali.
Potrebbero interessarti anche:
Non è un agenzia turistica o una testata giornalistica, viene aggiornato senza alcuna periodicità, è un sito amatoriale, qualsiasi collaborazione è a titolo gratuito
Torna ai contenuti