Naro turismo, guida turistica del Comune
Naro turismo, guida turistica del Comune, con le proprie peculiarità, costituisce una delle tappe del viaggio.
Alcuni Comuni godono di uno scenario naturalistico, altri sono sulla costa, troviamo borghi, poco sconosciuti, altri sono paesi da visitare e scoprire lontano dal traffico delle grandi città, chi fa parte del patrimonio Unesco, chi si distingue per l'arte, l'architettura, la cultura, chi per lo slow food, scopriamoli.
Lucca Sicula è unicamente a Ribera, attraverso una strada provinciale,il tracciato curvilineo e stretto, Lucca Sicula è un paese con poco numero di persone si trova al centro di Burgio e Villafranca Sicula, si trova su una collina a 513 m sul livello del mare, nella bassa valle del Verdura.
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Il centro abitato di Naro si trova a un'altitudine massima di circa 600 m s.l.m.. Nel suo territorio scorre il fiume Naro
Parliamo di Naro, paese che si trova sopra un colle nell’entroterra agrigentino. Il centro nacque durante il Medioevo nei pressi del bellissimo castello Chiaramontano (XII secolo) ma Naro fu abitata sin dai tempi.
La città ebbe il titolo di fulgentissima e aveva il suo posto nel Parlamento Siciliano, amata da Federico II.
Nel 1200 Naro era tutta raccolta in una cinta fortificata su cui si aprivano sette porte. Ne è rimasta in piedi solo una, la Porta d’Oro, esempio di un piccolo gioiello medievale che poi si srotola nel barocco.
Castelli, chiese e monasteri la punteggiano ovunque, in un intreccio di storie, culture e religioni di cui è simbolo la chiesa Madre, un tempo moschea.
A Naro d'impatto visivo ed emotivo la spettacolare scalinata di 209 gradini che collegano il Duomo con via Dante. Fu inserita nel ‘700 con l’intento di diffondere il messaggio cristiano universalmente riconosciuto: la vita come un difficile e doloroso cammino che conduce alla salvezza dell’anima.
Duomo normanno, Naro
Il Duomo Normanno è un ex luogo di culto cattolico, ora sconsacrato, esso è monumento nazionale ed è chiuso al culto dal 1867. Esso venne edificato nel 1089 ad opera di Ruggero D'Altavilla al di sopra di una preesistente moschea araba poco dopo la conquista normanna di Naro avvenuta nel 1086 e venne dedicato a Maria Santissima Assunta dagli Angeli. Venne elevato a Chiesa Madre, ad opera di Gualtiero Offmill Arcivescovo di Palermo, nel 1174, anno in cui venne abbandonato il rito ortodosso nella Chiesa di San Nicolò di Bari. Nel 1266 (la seconda domenica di maggio) venne consacrato alla Vergine Annunziata. Il portale d'ingresso è di epoca chiaramontana e presenta un caratteristico arco a sesto acuto poggiato sopra un gruppo di quattordici colonnine, riccamente modulato ed ornato da zig-zag e palmette.
L'interno fu totalmente rinnovato in età barocca e mantiene pochi resti della originaria ornamentazione in stile corinzio, che però può essere rinvenuta nel cornicione, nelle colonne e nei capitelli.
La chiesa subì nel corso dei secoli diversi rimaneggiamenti e aggiunte, particolarmente significative sono:
l'aggiunta nel 1565 della cappella maggiore, dedicata alla Madonna della Catena, un tempo patrona della città, e nella quale si trovava una statua opera del Gagini adesso conservata nella Chiesa Madre
La chiesa del Santissimo Salvatore, conosciuta anche come A Batìa, Naro
La facciata attuale si presenta a duplice ordine con la parte inferiore ricca di intagli tufacei di gusto spagnolesco, con due nicchie nelle quali si trovano le statue di San Benedetto da Norcia sulla sinistra e di Santa Scolastica sulla destra.
L'interno si presenta ad unica navata e vi sono conservati due sarcofagi, uno di porfido nero che racchiude i resti di Giuseppe Lucchesi, marchese di Delia e un altro, di marmo bianco, che racchiude i resti del figlio Assuero. All'interno vi si trova altresì il corpo di san Torpedo, molto venerato dai devoti di san Calogero.
L'altare maggiore, del 1795, è in legno e fu intagliato e lavorato da Giosuè Durando e Nicolò Bagnasco. Si possono anche apprezzare una Madonna del Rosario del 1498; una Madonna di Trapani del secolo XVI, posta sopra l'altare maggiore, le settecentesche statue di San Benedetto e Sant'Eligio, un Crocifisso, anch'esso settecentesco e un dipinto della Natività
Il Santuario di San Calogero, Naro
Il santuario venne edificato nel 1599 al di sopra della "grotta" di San Calogero, dove la tradizione vuole che il Santo nero abbia dimorato per una parte della sua vita. La facciata, più volte ripresa, ha aspetto barocco.
Dal santuario, scendendo delle scale, è possibile accedere alla cosiddetta grotta di San Calogero, una cappella all'interno della quale è conservata, sopra l'altare principale, la statua del Santo nero realizzata da F. Frazzatta nel 1556, e completata dopo la sua morte dalla figlia.
All'interno della cappella è sepolto il corpo della venerabile Suor Serafina Pulcella Lucchesi, nobile narese alla quale il Santo apparve in sogno durante la pestilenza che nel '600 colpì la città per annunciarle che per sua grazia la peste sarebbe presso cessata.
Il Castello Chiaramontano di Naro è un fortilizio la cui configurazione attuale può essere fatta risalire all'epoca medioevale ad opera principale della famiglia Chiaramonte. Fu dimora del re Federico III d'Aragona che proprio dal castello di Naro emanò i 21 capitoli del regno, riguardanti il buon governo delle terre e città del Regno di Trinacria
La Chiesa di Santa Caterina, con la cripta, le statue e gli affreschi medievali, in parte ancora visibili,
la benedettina Chiesa del Santissimo Salvatore con la ricca facciata barocca di gusto spagnolesco. Culmine del barocco narese è la Chiesa di San Francesco, affrescata dall’artista Domenico Provenzani,
Le tre Mostre permanenti che esaltano la caratura culturale di Naro
Mostra"Il genio di Leonardo" Mostra permanente all'interno del Castello Chiaramonte. " Il genio di Leonardo da Vinci", un connubio di scienza e arte di eccezionale valore. Nella splendida cornice medievale sono esposte le macchine funzionanti e le avveniristiche invenzioni di Leonardo, lo scienziato, vissuto nel XV secolo.
I modelli delle macchine , rappresentano fedelmente i disegni di Leonardo e sono realizzate a grandezza naturale o in scala, in legno,metallo e stoffa . La copia del disegno e le tavole descrittive plurilingue consentono ai visitatori di azionare le macchine e osservarne il funzionamento. Una occasione inclusiva di conoscenza, arte, cultura, per vivere momenti di autentiche emozioni. Info: 0922 95300
Museo degli Abiti Mostra permanente all'interno del Castello Chiaramonte, offre l’opportunità di ammirare sedici abiti d’epoca, una divisa militare della prima guerra mondiale e un discreto numero di accessori femminili.
Museo della Grafica Mostra permanente C/o Palazzo Malfitano Via Piave.
L’interno del quattrocentesco palazzo Malfitano ospita la Mostra permanente della Grafica : uno spazio culturale di significativa valenza. Sono esposti litografie, acqueforti,acquetinte,serigrafie di importanti artisti contemporanei e collezionisti.Una opportunità turistica per la città di Naro e una occasione di conoscenza e di crescita culturale per i visitatori.
La biblioteca feliciana a Naro
La biblioteca comunale, sita nei locali dell'ex convento dei frati francescani (l'attuale municipio), custodisce pregevoli opere; le più antiche provengono dalle biblioteche dei conventi, ormai soppressi, che esistevano a Naro. Numerose opere furono comprate a Roma e Parigi, nel 1711, dai Padri Francescani che ottennero - con atto del 26 giugno 1705 - dalla nobile Felice Milazzo una donazione di 600 opere da destinare all'incremento della libreria conventuale, da qui il nome di biblioteca feliciana. In atto la biblioteca custodisce 56 manoscritti, 23 incunaboli, 460 cinquecentine, 3.800 libri editi tra il 600 e l'800 e circa 11.000 volumi del secolo XX.
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