Partanna turismo, guida turistica del Comune
Partanna turismo, guida turistica del Comune, con le proprie peculiarità, costituisce una delle tappe del viaggio.
Alcuni Comuni godono di uno scenario naturalistico, altri sono sulla costa, troviamo borghi, poco sconosciuti, altri sono paesi da visitare e scoprire lontano dal traffico delle grandi città, chi fa parte del patrimonio Unesco, chi si distingue per l'arte, l'architettura, la cultura, chi per lo slow food, scopriamoli.
È situato fra le valli del Modione, a ovest, e del Belice
Spazio pubblicità
Chiesa Madre
In prossimità del Castello sorge la Chiesa Madre (1579-1676) voluta dal Principe Baldassare Grifeo e dedicata alla Trasfigurazione del S.S.Salvatore. In essa si trovano sculture di Francesco Laurana, gli stucchi del Serpotta e un bellissimo organo ligneo scolpito da Natale Pugliesi. Ha una pianta longitudinale divisa in tre navate. L’abside centrale ospita la scultura che raffigura la Trasfigurazione mentre la navata a destra è dedicata al Santissimo Sacramento e quella a sinistra a San Vito Martire. Le tre Cappelle sono abbellite dagli stucchi attribuiti agli scultori Messina. La facciata di stile barocco presenta un portale sopraelevato da un timpano triangolare, fiancheggiato da due campanili. Ai lati un elegante Loggiato settecentesco.
Chiesa del Purgatorio
In origine era una Torre Saracena e poi è stata trasformata in Chiesa per volere dei Grifeo, Signori di Partanna. Dedicata al S.S.Crocifisso, fu semi- distrutta dal sisma del’68, ma conserva ancora le sue antiche conformazioni grazie ad una parte della facciata rimasta.
Campanile San Francesco
Il Campanile, che oggi è una torre d’orologio, è quanto rimane della Chiesa del convento di San Francesco D’Assisi. Il Campanile si distingue in due ordini: il primo ordine si apre sulla Via Libertà e sulla Via Vittorio Emanuele e comprende due nicchie con statue settecentesche che raffigurano San Francesco D’Assisi e la Vergine Immacolata. Il secondo ordine è caratterizzato da due monofone ad arco dov’erano alloggiate le campane. Il Campanile di San Francesco, distrutto dal sisma del ’68, è stato ricostruito negli anni ’90.
San Rocco
Nella parte sud-est di Partanna sorge la Chiesa di San Rocco, la cui costruzione ebbe inizio nel 1576. Rimodernata nel 1700 assunse l’attuale assetto architettonico in tre navate con un accostamento di stili diversi che vanno dal bizantino al neoclassico . La cappella centrale è dedicata alla Madonna del Rosario. La cupola è decorata con rosette dorate in rilievo. E’ l’unica Chiesa che non ha subito danni dal sisma del’68.
Chiesa Madonna delle Grazie
Edificata nel 1572 ha mantenuto la semplicità che la caratterizza; inizialmente nacque come Chiesa Campestre dedicata oltre che a Maria S.S. ai santi apostoli Filippo e Giacomo. Al suo prospetto è addossato il campanile che, in origine ebbe la funzione di torre di avvistamento. All’interno la Chiesa presenta una sola navata con abside circolare ed è divisa in campate da due sottarchi, e si possono ammirare dipinti e statue in stile Barocco. La porta principale, dall’ interno, presenta delle sculture in bronzo raffiguranti la vita della Madonna.
Chiesa San Francesco di Paola
L’edificio si colloca nel XIX secolo. La facciata principale è caratterizzata da un portale di accesso semplice, fiancheggiato da pareti lisce e sormontato da un timpano triangolare. Al di sopra di esso vi è una grande vetrata dove è collocata la Statua del Santo. L’edificio a pianta rettangolare presenta all’interno quattro cappelle laterali. Il presbiterio è la parte più colorata della Chiesa.
Santuario Madonna della Libera
Il Santuario sorge in Contrada Montagna nello stesso punto in cui sorgeva la “Libera Vecchia”, distrutta dal terremoto del 15 gennaio 1968. Esso è stato realizzato dall’architetto Baldassare Antonini ed è in cemento armato a pianta ellittica. Le linee curve della sua struttura hanno la forma di due braccia che, appoggiando a terra, congiungono le mani in segno di preghiera. Un vero gioiello architettonico è il suo campanile.
Castello Grifeo - Museo Civico della Preistoria del Basso Belice
Gran Conte Ruggero il Normanno espugnò Partanna nel 1076 e ivi fece costruire l'edificio più insigne e solenne che oggi si vanta il paese: il Castello. Situato in posizione strategica sulla collina, In passato fu l'abitazione dei principi Grifeo e oggi è da considerarsi una delle fortezze meglio conservate della Sicilia Occidentale. Sul portale principale del cortile si può ancora ammirare lo stemma dei Grifeo, opera di Francesco Laurana (1420-1503), che qui soggiornò nel 1468. L'aspetto più encomiabile del lato Nord è sicuramente il portale bugnato di ispirazione manieristica, commissionato dal principe Domenico Grifeo per fare da fondale al nascente corso. All'interno delle sue sale molto suggestive da ammirare sono gli affreschi che decorano le pareti.
Il Castello è sede del Museo Civico della Preistoria del Basso Belice
Il Museo è diviso in varie sezioni, da quella archeologica a quella etno-antropologica e storico-artistica.
Di grande attrazione il piano seminterrato, dove si trovavano le antiche cantine, e il piano sotterraneo, luogo altamente suggestivo, utilizzato un tempo per la conservazione del ghiaccio”. Nelle sale del Castello, numerosi reperti archeologi risalenti al periodo del tardo- neolitico rinvenuti in contrada “Stretto”, nel corso di alcune campagne di scavi autorizzate dalla Soprintendenza ai BeniCulturali. Inoltre, sei tele provenienti dalla parrocchia San Nicolò di Tolentino collocate nella “Sala delle armi” o "Sala del Trono" del maniero. Fra queste opere d'arte spicca la pala di altare della "Madonna del Rosario" dipinta da Simon di Wobreck nel 1585: raffigura la Madonna tra i santi Domenico e Caterina; intorno ai soggetti centrali, 15 formelle che raffigurano i Misteri del Rosario; fu commissionata da Eleonora Grifeo e Blasco Sala.
Di grande attrazione il piano seminterrato, dove si trovavano le antiche cantine, e il piano sotterraneo, luogo altamente suggestivo, utilizzato un tempo per la conservazione del ghiaccio”. Nelle sale del Castello, numerosi reperti archeologi risalenti al periodo del tardo- neolitico rinvenuti in contrada “Stretto”, nel corso di alcune campagne di scavi autorizzate dalla Soprintendenza ai BeniCulturali. Inoltre, sei tele provenienti dalla parrocchia San Nicolò di Tolentino collocate nella “Sala delle armi” o "Sala del Trono" del maniero. Fra queste opere d'arte spicca la pala di altare della "Madonna del Rosario" dipinta da Simon di Wobreck nel 1585: raffigura la Madonna tra i santi Domenico e Caterina; intorno ai soggetti centrali, 15 formelle che raffigurano i Misteri del Rosario; fu commissionata da Eleonora Grifeo e Blasco Sala.
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