Sambuca di Sicilia turismo, guida turistica del Comune - Città, Comuni e Paesi di Sicilia

Città e Comuni in Sicilia

Benvenuti su "Città, Comuni e Paesi di Sicilia", la guida turistica per scoprire le meraviglie dell'isola più affascinante del Mediterraneo. Da monumenti storici a panorami mozzafiato, da parchi
archeologici a teatri greco-romani, lo stile barocco e tanto altro ancora: qui troverai tutto ciò che rende la Sicilia unica. Preparati a immergerti nella sua storia millenaria.
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Sambuca turismo, guida turistica del Comune

Sambuca turismo, guida turistica del Comune, con le proprie peculiarità, costituisce una delle tappe del viaggio.
Alcuni Comuni godono di uno scenario naturalistico, altri sono sulla costa, troviamo borghi, poco sconosciuti, altri sono paesi da visitare e scoprire lontano dal traffico delle grandi città, chi fa parte del patrimonio Unesco, chi si distingue per l'arte, l'architettura, la cultura, chi per lo slow food, scopriamoli.

Sambuca di Sicilia è adagiata su una collina, si trova nella Valle del Belice a 350 m s.l.m. Sambuca è circondata a nord-est da boschi e colline, tra le quali svetta la cima di Monte Adranone (889 m), il versante sud del Monte Genuardo, il Pizzo del Corvo e la Montagna Grande; a sud-ovest dalle valli del fiume Carboj e del torrente Rincione che formano il bacino artificiale del Lago Arancio.
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Chiesa Madre
La Chiesa occupa una parte dell'antico Castello di Zabut e tutta la parte della primitiva Chiesa di S. Pietro Apostolo costruita intorno al 1420.
La nuova costruzione del 600 è quella che possiamo ammirare oggi anche se gravemente danneggiata dal terremoto del 1968. Si tratta di una chiesa a tre navate, divise da colonnati che sorreggono archi a tutto sesto. Di forma a croce romana, nel punto in cui il transetto si interseca con la navata centrale s'innalza la cupola di ispirazione. rinascimentale. Nell'interno sono da ammirare un trittico ligneo della Crocifissione con i Santi Giovanni Evangelista e Maria di Magdata sullo sfondo di una grande pala lignea raffigurante in bassorilievo l'«Albero dei Martiri» con al posto dei frutti reliquiari

Chiesa della Cancezione
La sua fondazione risale agli inizi- del '600.  Il portale di puro stile arabo-normanno proviene dalla distrutta Chiesa di S. Nicolò esistente in Adragnus.
A seguito del terremoto del 1968 subì gravi danni. Venne consolidata e restaurata in fasi successive

Chiesa e Convento del Carmine
Oggi Santuario della Madonna dell'Udienza, riportata allo stato attuale da una serie di interventi, fu fatta costruire nel 1530 dal Marchese della Sambuca, Don Salvatore Bardi Mastrantonio, e dedicata a S. Antonio Abate. Un suo successore, invece, Don Vincenzo Bardi Mastrantonio, fu il fondatore del Convento dei Carmelitani, costruito in adiacenza alla chiesa, opportunamente ampliata intorno al 1615. Così ampliata la Chiesa venne dedicata alla Madonna Annunziata. Successivamente nel 1633 venne modificata: furono costruite le due navate laterali minori restando come navata centrale il corpo primitivo della chiesa.
All'inizio dei 1900 si iniziarono i lavori che dovevano portare la chiesa allo stato attuale nel 1928, anno in cui fu completato anche il frontespizio, opera monumentale dell'artigianato locale sotto la guida di scalpellini e scultori palermitani tra i quali Salvatore Affronti. Nel 1981 il pittore Tommaso Montana e il giovane Enzo Maniscalco restaurarono l'abside del Santuario con molta abilità e senso artistico non comune.
Nell'interno si possono ammirare: la statua marmorea della Madonna dell'Udienza attribuita ad Antonello Gagini. (1478-1536); La statua marmorea di S. Anna con la Madonna fanciulla di scuola gaginiana; un Crocefisso ligneo, proveniente dall'ex Convento di S. Maria di Gesù (Sec. XVII); un fercolo ligneo,, opera monumentale e artistica che riproduce un trono regale culminante in una corona sorretta da colonnine scanalate sormontate da capitelli: doratura di fine fattura classica. Il fercolo serve per portare in processione, sulle spalle di cento uomini detti «I nudi», la statua della Madonna dell'Udienza, Patrona e Protettrice di Sambuca, la terza domenica di maggio.  Degno di nota è il chiostro che racchiude, attraverso arcate che poggiano su colonne tufacee monolitiche, l'area del giardinetto su cui si affacciavano le celle dei frati.
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