Valderice turismo, guida turistica del Comune
Alcuni Comuni godono di uno scenario naturalistico, altri sono sulla costa, troviamo borghi, poco sconosciuti, altri sono paesi da visitare e scoprire lontano dal traffico delle grandi città, chi fa parte del patrimonio Unesco, chi si distingue per l'arte, l'architettura, la cultura, chi per lo slow food, scopriamoli.
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Santuario Santa Maria della Misericordia
Sorge nel sito in cui si trovava un’edicola della Madonna dai poteri miracolosi; edificato tra il XVII e il XVIII secolo, fu completato dall’architetto trapanese Biagio Amico. Fu iniziata nel 1640, proprio nel luogo in cui vi era una cappelletta, quasi abbandonata, con l'immagine della Madonna. La devozione per questa immagine ricominciò inseguito al miracolo di guarigione di un anziano ericino chiamato zio Girolamo Verderame. Nel 1769 fu abbellita di stucco, pitture a fresco. La sua forma è quadrata e bislunga, ha una navata con tre altari e il cappellone, dove vi è la tela della N.S. della Misericordia, bellissima tela dipinta da Andrea Carreca.
Molino Excelsior
E’ un significativo documento di archeologia industriale, interessante sia per i macchinari tuttora esistenti all’interno, sia per la struttura architettonica dei primi del ‘900 con motivi decorativi di gusto liberty.
La facciata dalle linee semplici e scandita solo dalla teoria di finestre incurvate, è arricchita da un frontone centinato, contenente oltre l’insegna MOLINO EXCELSIOR, un rilievo raffigurante la dea Cerere su di un carro trainato da un’aquila, con il motto L’industria attraversa i monti.
L’opificio, destinato alla macinazione del grano, fu fondato nel 1904 da Vincenzo Gervasi; i macchinari in ghisa, larice e acciaio, forniti dalla ditta italo svizzera “F.lli Buhler” alla quale si deve anche la progettazione dell’impianto, erano azionati da un motore a gas da combustione: Il ciclo produttivo fu attivo fino agli anni ’60 del secolo scorso. Nel 1997 il molino è stato acquistato dall’Amministrazione Comunale di Valderice, che dopo averlo adeguatamente restaurato lo ha destinato in parte a museo di se stesso, in parte a locali per attività culturali e a sede della Pro Loco.
Torre e tonnara di Bonagia
Torre e Tonnara di Bonagia, la struttura dell’ex tonnara, una delle più interessanti dal punto di vista architettonico, oggi trasformata in complesso turistico, ha origini probabilmente normanne: l’esistenza , con l’annessa torre è comunque documentata nei primi del secolo XVI. Di proprietà della regia corte che la concedeva ai privati, nel 1639 venne acquistata dalla famiglia Stella che, pur con alterne vicende, la detenne fino al secolo XIX; poi passò in eredità all’opera Pia Casteldimirto e, dopo la soppressione delle corporazioni religiose (1866), divenuta proprietà demaniale venne affidata a privati, per poi essere venduta, negli anni ’80 del secolo scorso, ad una società che l’ha trasformata in albergo e residence.
Sia pure con le trasformazioni subite l’antica tonnara ha mantenuto la sua fisionomia di struttura fortificata con grandissima corte centrale sulla quale sporgevano i magazzini e le stalle, la cucina, il forno e il mulino, l’alloggio del custode ed anche la piccola chiesetta. Al piano superiore erano situati gli alloggi del rais, del gabelloto e del cappellano; il proprietario abitava in un palazzotto a due piani con terrazza. I pagliari, locali rustici destinati alle ciurme, erano situati nella parte sinistra della tonnara, mentre nella parte destra si trovava la trizzana , una grande tettoia per la custodia delle barche.
Nella struttura della tonnara è inglobata una torre di avvistamento, a pianta quadrata con due garitte. Oggi ospita il museo della tonnara dove sono conservati, assieme a reperti archeologici rinvenuti in mare, strumenti di lavoro ed un modello di tonnara a mare, che riproduce la serie di reti per la cattura dei tonni e la camera della morte.
All’esterno, allineate in ordinata sequenza, si trovano le numerose ancore che venivano utilizzate per la cattura dei tonni, la mattanza.
Chiesa Misericordia
È l’altra bella chiesa di Valderice, inferiore a S Marco per dimensioni ma non per pregio artistico e l’importanza storica. La sua originaria costruzione risale al 1640, anno in cui fu eretta nel luogo di una cappelletta quasi abbandonata, dove l’immagine venerata si dice abbia reso una grazia ad un vecchietto ericino.
È stata ristrutturata nel 1769, a tale epoca risale probabilmente l’attuale foggia che la collaca tra il novero dei templi in stile barocco trapanese del ‘700, a cui appartiene anche la chiesa di S Pietro di Erice.
Arco del Cavaliere
L’Arco del Cavaliere è quel che rimane di una cappelletta aperta da quattro lati, sotto la cui cupola veniva collocata l’immagine della Madonna di Custonaci,padrona del grande comune di Erice, per sostare ed essere esposta alla venerazione dei fedeli che si raccoglievano numerosi in quel luogo , quando la venerata veniva trasportata da Erice a Custonaci e viceversa perché interponesse la sua autorevole intercessione per far placare pestilenze, cessare guerre, scongiurare siccità e carestie. Niente, dunque , di artistico o monumentale , ma solo la testimonianza di una tradizione secolare di una popolazione che in quel rito affermava e tramandava un difficile rapporto sociale e religioso.
Teatro di San Barnaba
Il Teatro San Barnaba è indubbiamente una delle più belle opere di architettura moderna del territorio. Iniziato nel 1986 ed inaugurato nel 1993. Costruito nel fianco delle antiche cave in località S.Barnaba, all’interno della Pineta comunale è formato da gradoni concentrici e può contenere 1000 posti a sedere. Nella stagione estiva vi si svolgono eventi culturali, concertistiche e cinematografiche, a cura dell’Ente
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