Il giardino siciliano, viaggio tra i profumi e i colori
Mete per chi vuole trascorrere del tempo all’aria aperta a contatto con la natura, vi suggeriremo i parchi più famosi sparsi per l’isola a voi la scelta della visita.Gli orti botanici agli inizi del ʼ500 furono motivati, più che da finalità estetiche, da esigenze mediche, le stesse per cui anche in Sicilia furono fondati i cosiddetti Orti Cittadini o Orto dei Semplici, varietà vegetali con virtù medicamentose .
Tra agavi e jacarande, rose e ortensie, zagare e gelsomini, Siepi e giochi d’acqua, il giardino rappresenta un luogo privilegiato di sperimentazione ed è espressione di passioni, talento e valori, un luogo dove stimolare l’olfatto e la vista, spesso trascurati dai grandi flussi turistici, noi proponiamo una visita alla bellezza della natura, tra essenze e colori.
Il più famoso giardino è quello della Kolymbetra, ad Agrigento nella Valle dei Templi, si nasconde un raro boschetto di mirto, la pianta sacra alle divinità greche.
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Parco Botanico Radicepura - Giarre
Parco Botanico Radicepura - Giarre
Tra il mare Ionio e l’Etna, il parco botanico Radicepura, oggi raccoglie tremila specie e oltre settemila varietà di piante, anche medicinali e aromatiche. È un archivio vivente che attira ricercatori internazionali per studiare il germoplasma di specie autoctone e no.
Radicepura
strada 17 n. 19, frazione di S. Leonardello, Giarre (Ct)
tel. 0959.64.154,
Giarre comune della Città Metropolitana di Catania, 81 m s.m., patrono Sant’ Isidoro 10 maggio
situata sul versante orientale dell'Etna, è compresa nel parco regionale dell'Etna,
il duomo, edificio neoclassico, a tre navate e a croce latina è dedicato a sant'Isidoro Agricola,con due torri campanarie e un'alta cupola, fu iniziato nel 1794 dall'architetto Pietro Valente,
La chiesa dell'Oratorio dedicata a san Filippo Neri, è uno dei rari esempi di barocchetto presenti nella provincia di Catania. La sua costruzione, avvenuta nella seconda metà del Settecento, fu strettamente legata all'insediamento in città nel 1762 di una congregazione di Padri Filippini,
l santuario di Santa Maria la Strada, nell'omonima frazione, è la più antica chiesa del comune, in quanto risale al 1081. Secondo la leggenda esso fu fatto costruire dal conte normanno Ruggero I di Sicilia, come segno di ringraziamento alla Vergine Odigitria per essere scampato ad un agguato tesogli dai saraceni. Ben poco rimane dell'originaria struttura medievale,
alcuni prospetti liberty come quelli di palazzo Bonaventura (ex Quattrocchi), dell'ex Centrale Idroelettrica Fratelli di Mauro e del palazzo Quattrocchi.
chiesa di San Matteo Apostolo, sotto di essa è stata rinvenuta una cripta, durante l'800, venne costruita la nuova chiesa madre di San Matteo Apostolo
Etna Chocolate Carnival Il Carnevale più dolce di Sicilia, a febbraio, all'interno della manifestazione un ricco programma di spettacoli, sfilate in maschera, Show Cooking,
Sagra delle Ciligie e delle Rose a giugno, per l'occasione vengono allestiti anche banchetti enogastronomici e la fiera dei prodotti tipici e dell'artigianato. https://www.facebook.com/sagradelleCiliegieedelleRose/
Le stanze in fiore Canalicchio - Catania
Le stanze in fiore di Canalicchio, un giardino contemporaneo, creativo, espressivo, tra un giardino birmano ed uno cinese, con i laghetti comunicanti incastonati tra rocce laviche. Si è accompagnati nella visita dal rumore dell’acqua, dalle ortensie bianche fra il nero delle rocce vulcaniche, all’abbondanza di agrumi e gelsomini, tra piante che imitano un vulcano e i quattro elementi: aria, acqua, terra e fuoco.
Le stanze in fiore di Canalicchio?
Indirizzo: via Pietra dell’Ova 181, Catania.
Contatti: cell. 348.97.94.746
Orto botanico di Catania
Fino alla fine del 1700 la Botanica era inclusa tra gli insegnamenti di Medicina o incorporata nell'insegnamento delle Scienze Naturali o, ancora, affidata come incarico secondario ai professori di Chimica e Farmacia.
Solo nel 1788 essa divenne disciplina autonoma con la creazione della Cattedra che venne affidata al farmacista Matteo Di Pasquale. Egli utilizzava un piccolo orto preso a pigione in cui dava dimostrazioni pratiche a sussidio delle lezioni in aula.
Via A. Longo 19 95125 Catania
Tel: +39 095 430901
Villa Cerami - Catania
Villa Cerami si trova nella "collina di Montevergine", cuore del centro storico di Catania. Con il suo scalone monumentale e il portale settecentesco del Vaccarini, si affaccia sulla via dei Crociferi, ricchissimo esempio di architettura barocca.
Villa Cerami fu la residenza della famiglia Rosso di Cerami. Costruita alcuni anni dopo il terremoto che colpì la città etnea nel 1693, la villa fu acquistata da Domenico Rosso, III principe di Cerami, nella prima metà del Settecento.
Nel corso della propria residenza, la famiglia Cerami la abbellì con decorazioni barocche e mobilio prezioso. Nel 1881 la villa ebbe anche degli ospiti d’eccezione, il re Umberto e la regina Margherita, in onore dei quali fu tenuto un ricevimento con ballo.
Villa Cerami
Via Crociferi, 91, 95124 Catania
Giardino di Giulia - Valverde
Da oltre trent’anni Giulia Gravina si prende cura del suo eden personale, a Valverde, a nord di Catania. Il Giardino di Giulia è un’oasi di origine vulcanica, giardino, disegnato da Ettore Paternò del Toscano
il Giardino di Giulia
via Monte D’Oro 4, Valverde
Contatti cell. 335.64.73.722;
Valvérde comune della Città metropolitana di Catania, 305 m s.m.,
patrono Madonna di Valverde ultima domenica di agosto
il borgo si formò intorno al santuario della Madonna di Valverde, costruita nel sec. XII in seguito a un avvenimento miracoloso
Maggio in Festa a Valverde (CT). Frede, Cultura e tradizione nella piazza del Santuario, animazione, prodotti tipici con degustazioni, eventi d’arte e tante sorprese.
Festa della Pizza e della Schiacciata a settembre a Valverde, la Festa, dedicata al cibo e all'artigianato, https://www.facebook.com/festadellapizzaedellaschiacciata/
Mascalucìa comune della Città Metropolitana di Catania, 420 m s.m., patrono San Vito 15 giugno
Erette dopo il terremoto del 1693 la chiesa madre, dedicata alla Madonna della Consolazione,
la chiesa di San Vito, che conserva una pregevole tela (Santi Vito e Artemia),
del Medioevo la chiesa di Sant'Antonio Abate, a navata unica, costruita in pietra lavica, con un portale arabo-normanno ogivale e uno quattrocentesco a tutto sesto,
il settecentesco palazzetto Rapisardi, il palazzo Cirelli, esempio di stile liberty, e la medievale Torre del Grifo
Villa Trinità - Mascalucia
Villa Trinità - Mascalucia
Sulla strada per Mascalucia, sul fianco meridionale dell’Etna, Villa Trinità del barone Salvatore Bonajuto, paesaggista e artista, un parco botanico, con minuscoli giardini che si svelano passeggiando.
Villa Trinità?
via Trinità 34, Mascalucia, Etna (Ct).
tel. 095.72.75.259, cell. 348.65.21.887.
Parco Paternò del Toscano - Sant'Agata Li Battiati
Ettore Paternò del Toscano, paesaggista autodidatta scomparso nel 2009, Il giardino è costellato di punti di osservazione e panchine in maioliche di Caltagirone dell’Ottocento.
Parco Paternò del Toscano.
via Roma 61, Sant’Agata Li Battiati (Ct).
cell. 348.33.08.910, info@parcopaternodeltoscano.it,
Fondazione La Verde La Malfa - San Giovanni La Punta
Un parco ed una dimora privata sono diventati la Fondazione La Verde La Malfa - Parco dell’Arte, voluta da Elena La Verde, artista, pittrice e collezionista.
Fondazione La Verde La Malfa Parco dell’Arte
via Sottotenente Pietro Nicolosi 29, San Giovanni La Punta (Ct).
tel. 095.71.78.155; cell. 338.50.78.352,
Casa Pennisi - Acireale
Il polmone verde dell’antico Grand Hotel de Bains, disegnato dall’architetto Mariano Falcini, l’albergo è oggi Villa Pennisi, famosa per ospitare, ogni estate, Villa Pennisi in Musica, concerti classici all’aperto.
Villa Pennisi.
piazza Agostino Pennisi 29, Acireale (Ct).
Contatti: tel. 095.44.26.77; cell. 349.50.45.320
Acireale comune della Città Metropolitana di Catania, 161 m s.m.,
patrono Santa Venera 26 luglio,
dopo il terremoto del 1693 in città sorgono numerosi palazzi e chiese barocche tra cui il Duomo dedicato all'Annunciata e a Santa Venera, dal magnifico portale sovrastato da un'edicola con statue, dove si conservano il simulacro argenteo della santa e alcuni affreschi settecenteschi di Pietro Paolo Vasta,
secentesca basilica dei Santi Pietro e Paolo ha la facciata in pietra bianca di Siracusa affiancata da un campanile settecentesco,
basilica di San Sebastiano, anch'essa del sec. XVII ma restaurata dopo il terremoto del 1705, ha una facciata barocca preceduta da una sinuosa balaustrata, con dieci statue, alla cui sommità si eleva la loggetta campanaria,
Palazzo di Città (sec. XVIII), la Biblioteca (con circa 200.000 volumi e l'archivio storico), la Pinacoteca Zelantea, che ha sede nel Palazzo Comunale (1659),
è famoso il Carnevale, il più pittoresco della regione,
L'orto Botanico di Palermo
L'Orto Botanico dell'Università di Palermo è una tra le più importanti istituzioni accademiche italiane. Considerato un enorme museo all'aperto, vanta oltre duecento anni di attività che gli hanno consentito anche lo studio e la diffusione, in Sicilia, in Europa e in tutto il bacino del Mediterraneo, di innumerevoli specie vegetali, molte originarie delle regioni tropicali e subtropicali.
La peculiarità di questo Orto è, oggi, rappresentata dalla grande varietà di specie ospitate, che ne fanno un luogo ricchissimo di espressioni di flore diverse.
I Giardini della Palazzina Cinese - Palermo
Nel 1799 don Giuseppe Riggio principe di Aci, con delega di sua Maestà re Ferdinando, richiede la concessione della casina dei Lombardo baroni della Scala, sita nella Piana dei Colli e contestualmente, diede mandato all’architetto regio Giuseppe Venanzio Marvuglia di valutare la fabbrica al fine di stabilire il giusto censo annuale.
La fabbrica originaria, edificata in stile prettamente orientale, si presentava in muratura con ballatoi lignei in due ordini, delle ringhiere dipinte e coperta da tetti a padiglione.
Il Giardino, sul retro della Casina si trova un delizioso giardino all’italiana molto curato, con delle siepi che formano dei labirinti, suggestive fontane e alberi secolari. Nelle dipendenze della palazzina, antica sede delle cucine e delle stalle, trova posto il museo etnografico Pitrè, un museo interamente dedicato alle arti e alle tradizioni popolari siciliane fondato nel 1909 dal professore Giuseppe Pitrè.
Palazzina Cinese
Viale Duca degli Abruzzi 1
90146 Palermo
Telefono 091.7071317
I Giardini di San Giuliano Villasmundo - Melilli
Di proprietà dei marchesi di San Giuliano, racconta la storia dell’antica e nobile famiglia locale.
Attorno alla masseria, a partire dagli anni settanta, il marchese Giuseppe di San Giuliano, cominciò a creare un giardino.
Contrada San Giuliano snc.
Villasmundo – 96010 Melilli (SR)
Uff.: 0931 1845897
Villa Landolina - Siracusa
La Villa Landolina è una dimora storica della fine del XIX sec., un tempo proprietà della famiglia Landolina, il cui rappresentante più illustre fu Saverio Landolina. Era costituita da una piccola villa (oggi sede della biblioteca di Siracusa), circondata da un grande parco, di cui il Museo Regionale Archeologico Paolo Orsi, occupa il centro.
Il parco, ospita piante secolari ad alto fusto, con un ricco sottobosco, e documenta il gusto romantico dell’epoca, che, ispirandosi ai giardini arabi, aveva la caratteristica di assemblare piante di moltissime specie.
Villa Landolina
Fa parte di: Museo Archeologico Regionale Paolo Orsi
Viale Teocrito, 68-74, 96100 Siracusa SR
Telefono: 0931 489511
Latomia dei Cappuccini - Siracusa
La Latomia, il cui nome deriva dalla sua originaria funzione di cava per l’estrazione della pietra, fornì per secoli il materiale da costruzione alla città, di cui rappresenta una delle testimonianze più particolari della sua storia millenaria.
Grazie alla sua profondità e alla sua folta vegetazione che la rendeva inaccessibile, all’epoca dei grandi tiranni divenne una vera e propria prigione di guerra, per poi trasformarsi, nel corso dei secoli, in un luogo di culto.
Sono tutt’oggi visibili, in diverse aree della Latomia dei Cappuccini di Siracusa, numerose grotte e ipogei funerari che testimoniano la vita di questo luogo anche come necropoli pagana e cimitero cristiano.
Latomia dei Cappuccini
Largo della Latomia, 96100 Siracusa SR
Villa Reimann - Siracusa
Christiane Elisabeth Reiman, nobildonna danese. La nobile donna danese occupò così le sue giornate dedicandosi alla coltivazione dell’agrumeto e del giardino; vi scoprì inoltre una necropoli e decise di riportarla alla luce: fu proprio lei ad organizzare le squadre e i lavori.
Il giardino, situato in posizione panoramica nella zona archeologica di Siracusa, comprende un’area produttiva coltivata ad agrumeto e un’area ornamentale in stile formale attorno alla villa, espressione del collezionismo botanico della proprietaria. A testimonianza di un amore intenso verso la cittadinanza siracusana, la Reimann lascia alla sua morte il suo cospicuo patrimonio “perché si provveda alla fondazione di un’istituzione culturale di livello superiore in auspicio di un avvenire di progresso culturale e civile”. Dal 1979, Villa Reimann è un giardino pubblico, bene del Comune di Siracusa ed è sede del Consorzio Universitario Archimede.
Villa Reinmann
Via Necropoli Grotticelle, 14 , Siracusa, SR, 96100
Giardino del Biviere - Lentini
Verso la punta meridionale della Sicilia, in direzione di Lentini nel Siracusano. Il Giardino del Biviere è la tenuta che Scipione e Maria Carla Borghese hanno trasformato, dagli anni Sessanta, in una splendida oasi mediterranea. Secondo la leggenda, quello che oggi viene definito il giardino del mito, altro non era che un lago famoso, il lago di Ercole, il quale al suo arrivo in questi luoghi, di ritorno dalla Grecia, trovò la Dea Demetra che cercava l’acqua per le sue messi. Ercole buttò a terra la pelle del leone Nemeo da lui sconfitto e l’acqua zampillò formando un lago grandissimo di 1200 ettari che da lui prese il nome: lacus erculeus.
Il Giardino del Biviere.
contrada Case Biviere, Villa Borghese, Lentini
cell. 333.21.86.248,
Lentini comune del libero consorzio di comuni di Siracusa, 53 m s.m., patrono Santi Alfio, Filadelfo e Cirino 8-11 maggio,
La chiesa madre, dedicata a Sant'Alfio e rifatta nel sec. XVIII, presenta una facciata barocca a tre ordini e, nell'interno a tre navate divise da colonne, custodisce un piccolo ipogeo cristiano databile al sec. III e opere bizantine, tra cui un'icona raffigurante la Madonna Odigitria.
La Chiesa della Santissima Trinità a Lentini è una delle chiesa di maggiore interesse artistico della città, al punto da essere stata proclamata Monumento Nazionale.
Fu edificata, insieme all’attiguo Convento delle Suore Clarisse, agli inizi del secolo XVIII sui resti dei cinquecenteschi Palazzo La Palumba e Palazzo Falcone. Il convento, noto anche come A Badia, riuniva i tre conventi del medesimo ordine che erano anticamente collocati presso i limitrofi quartieri di San Paolo, del Roggiu e di Santa Mara Vecchia e che crollarono a seguito dell
terremoto del 1693.
La chiesa presenta una facciata a torre con una serie di finestrelle arcuate laterali e arcate cieche ed è caratterizzata dal colore celeste dei tre portoni e delle finestre. Il portale centrale arcuato è sormontato da un elegante trave sopra cui vi è una finestra racchiusa da un’inferriata bombata, mentre i portali laterali, di forma rettangolare, sono sormontati da due finestrelle rettangolari.
La massiccia torre campanaria presenta tre arcate recanti altrettante campane bronzee. Ai lati di essa vi sono sei pinnacoli a coppa che coronano la facciata di questa chiesa.
L’interno presenta un’unica grande navata decorata con stucchi e affreschi, e presenta una pavimentazione interamente rivestita con piastrelle in Ceramica di Caltagirone del diciottesimo secolo, l’antica pavimentazione del salone del Palazzo La Palumba, miracolosamente salvatasi dal terremoto.
Tra le opere custodite all'interno della chiesa, di particolare pregio artistico sono: la Crocifissione, Il Trionfo di Santa Chiara e la Santissima Trinità e San Marziano, tutte opere di Giuseppe Velasco; un polittico appartenente alla Scuola di Antonello da Messina raffigurante L’Adorazione dei Pastori a Gesù Bambino, la Trasfigurazione di Gesù; e una tavola del secolo XV raffigurante
Sant’Antonio, scampate al terremoto del 1693.
Chiesa dedicata a San Francesco da Paola - Edificata nel XVIII secolo, di architettura settecentesca,con un impianto a croce greca. Conserva un antico e raro organo a mantice alla sommità di una scala ed opere raccolte da chiese distrutte dal terremoto del 1693, fra cui una bellissima statua seicentesca raffigurante San Sebastiano. A sinistra dell'altare maggiore vi è una roccia con delle impronte, secondo la leggenda lasciate dai santi Alfio Filadelfo e Cirino, quando Lentini fu liberata dalla peste per loro intercessione.
la Casa dello Scirocco, la costruzione originaria, rimaneggiata nel sec. XVIII, è una peculiare struttura abitativa ricavata in una grotta preistorica, fornita di un sistema ingegnoso d'aria condizionata, in cui ci si rifugiava per proteggersi nei giorni in cui soffia in Sicilia il caldo vento di scirocco.
Il Palazzo Beneventano, sito all’interno del quartiere Badia di Lentini, è una delle più importanti residenze nobiliari della Sicilia.
Santuzzi Street Food", ad ottobre. Durante le giornate dell'evento si potranno gustare le specialità tipiche del territorio “on the road”, con momenti di intrattenimento per grandi e piccini.
Il Giardino Ibleo - Ragusa-Ibla
Il Giardino Ibleo si trova ad un'altitudine di 383 m s. l. m. e si estende nella parte più bassa di Ibla, da dove si affaccia sulla valle del fiume Irminio.
Presenta una forma piuttosto regolare, costituita da una grande L alla quale si aggiunge lo spazio rettangolare del Parco della Rimembranza.
Nel giardino si possono distinguere approssimativamente tre parti corrispondenti alle diverse fasi della sua realizzazione.
La prima, dall'ingresso principale alla chiesa dei Cappuccini, costituisce il nucleo originario del giardino, dalla chiesa dei Cappuccini ci si inoltra nella seconda parte del giardino, realizzata in stile più rigorosamente formale, secondo un gusto tipico degli inizi del Novecento, la terza è costituita dalla zona informale della pineta, il cosiddetto Boschetto della Rimembranza.
Giardino Ibleo
P.zza G. B. Odierna Tel. 0932.652374
Parco del Castello di Donnafugata - Ragusa
Il Castello di Donnafugata. Fu fatto edificare sulla vecchia struttura di una torre duecentesca dal Senatore del Regno e Barone Corrado Arezzo nell'800. Il barone ne fece ingrandire la struttura iniziale che divenne una vera e propria dimora gentilizia. L’affascinante barone trasformò il Castello in uno dei centri più importnti della zona di vita mondana dell'età umbertina.
Il nome Donnafugata deriva dall'arabo "Ain-jafat" e significa "Fonte di salute".
Una leggenda narra comunque, di una donna che prigioniera nel Castello riuscì a scappare. Si tratterebbe della regina Bianca di Navarra che venne rinchiusa, dal perfido conte Bernardo Cabrera, signore della Contea di Modica, in una stanza dalla quale riuscì a fuggire attraverso le gallerie che conducevano nella campagna che circondava il palazzo. Da qui il nome dialettale "Ronnafugata", cioè "donna fuggita”.
e-mail:castello.donnafugata@comune.ragusa.gov.it
0932.619333 (Castello Donnafugata)
Castello di Venere e Giardino del Balio - Erice
Il castello normanno sorge come fortezza sulle rovine di un santuario a cielo aperto sicano-elimo al quale in epoca romana si sovrappose un tempio di modeste dimensioni dedicato dai Romani alla Venus Erycina, il Giardino del Balio, edificato, anch’esso in periodo normanno come difesa avanzata del castello.
I giardini così come le torri adiacenti, prendono il nome dal "baiolo" rappresentante dell'autorità regia che durante il medioevo, risiedeva presso l'adiacente castello. Il giardino di originale gusto inglese, impiantato a metà del secolo XIX per volontà del conte Agostino Pepoli, tra terrazzamenti e padiglioni che caratterizzano il giardino.
Largo Castello, 91016 Erice TP
Telefono: 329 782 3035
Èrice comune del Libero Consorzio comunale di Trapani, 751 m s.m.,
patrono Madonna di Custonaci ultimo mercoledì di agosto,
La parte antica dell'abitato conserva intatto l'aspetto di borgo medievale,
il castello-fortezza di Venere (sec. XII-XIII) e la chiesa madre, dedicata all'Assunta (1314), di forma massiccia e coronata da merli; l'interno, in stile neogotico dovuto al rifacimento tardottocentesco, conserva una statua marmorea della Madonna col Bambino (1469) di Domenico Gagini, un ostensorio secentesco e una croce quattrocentesca in lamina d'argento,
chiesa medievale di San Giovanni Battista, con un notevole portale duecentesco gotico-normanno e statue dei Gagini (San Giovanni Battista e San Giovanni Evangelista),
castello Pepoli, il giardino comunale del Balio,
'ultimo mercoledì di agosto, in occasione della Festa della Madonna di Custonaci, si svolge la Processione dei Personaggi, in cui viene rievocato un episodio dell'Antico Testamento, in costumi di antica foggia orientale,
tra luglio e settembre si svolge la Settimana Internazionale di Musica Medievale e Rinascimentale
Santa Margherita di Bèlice comune del Libero consorzio Comunale di Agrigento, 400 m s.m.,
patrono Santa Rosalia 4 settembre e 4 ottobre,
del vecchio abitato rimangono la chiesa madre, dedicata a Santa Rosalia, ricostruita nel secolo seguente,
palazzo Filangieri, con annesso parco e teatro, di cui Giuseppe Tomasi di Lampedusa diede una descrizione nel romanzo Il gattopardo
Il Giardino di Palazzo Filangeri Cutò - Santa Margherita del Belice
A Santa Margherita di Belice, Giuseppe Tomasi di Lampedusa ha trascorso le sue estati nel Palazzo Filangeri Cutò, appartenente alla famiglia materna.
Costruito sulle preesistenze di una rocca araba, il Palazzo si sviluppò a partire dal XVII secolo come residenza del fondatore del paese Antonio Corbera.
Nel '700 i Giardini del Palazzo erano piantati a specie esotiche di palme, bambù e aranci, e una grande fonatana era rifornita di anguille del Fiume Belice, per la tavola del Principe.
Nel 1812-1813 Nicolò I Filangeri, ospitò nel palazzo il re Ferdinando per tre mesi, la regina Maria Carolina di Napoli e Sicilia (la Donnafugata) ed il Principe Leopoldo. Proprio in riferimento a questo evento, Giuseppe Tomasi chiama il paese descritto nel Gattopardo, Donnafugata in onore della Regina fuggita da Napoli.
Oggi è stato completamente restaurato ed è sede del Parco letterario-Museo del Gattopardo in onore al celebre scrittore Tomasi di Lampedusa che ivi trascorse tra i sei e i vent'anni, le proprie estati. Divenuto nel Gattopardo il palazzo di Donnafugata, esso fa da cornice a poco meno della metà del romanzo.
Il Palazzo fa da sfondo ad una grande piazza e si presenta come organismo autosufficiente, dotato di teatro, cappella, locali di rappresentanza e di un ampio giardino.
Il giardino, è inserito nel contesto urbano e collocato su un piano più basso del complesso monumentale del Palazzo.
Palazzo Filangeri Cuto'
92018 Santa Margherita di Belice AG
Telefono: 339 225 0855
Il Giardino di Villa Falconara - Taormina
Nel 1799 Ferdinando I di Borbone, re delle Due Sicilie, insignisce Horace Nelson, ammiraglio della flotta inglese, del titolo di duca di Bronte in segno di gratitudine per l’aiuto prestatogli nella riconquista del trono, dopo il breve periodo della dominazione francese con Gioacchino Murat.
Nel 1873 il figlio di Charlotte, il visconte Bridport, affidò le sue terre al figlio Alec Nelson Hood che nel 1904 diventò il quinto duca di Bronte ed avendo ereditato anche il terreno di Taormina, il 15 aprile 1911 iniziò a costruire la Villa della Falconara.
Nel 1925 in occasione di un viaggio in Italia, i reali inglesi visitarono Taormina e furono ospiti dei Nelson a Villa La Falconara come ancora oggi ricordato da una targa posta nel giardino: “Their majesties King George V and Queen Mary with their royal highness prince George and princess Victoria honoured this house and garden with a visit on 4th April 1925”.
Il giardino della Villa La Falconara si estende lungo una parete scoscesa a strapiombo sul mare, in contrada San Leo a circa 2 km dal bivio di Mazzarò, ed è in parte delimitato dalla strada che sale verso la città di Taormina.
villa falconara
Via Luigi Pirandello, 98039 Taormina ME
Il Giardino di F. Trevelyan - Taormina
Il giardino di Florence Trevelyan è un significativo esempio del gusto romantico, eclettico ed eccentrico che si è diffuso in Sicilia nella metà dell'Ottocento e che ha trasformato radicalmente lo stile archittettonico dei giardini.
Adagiato sulle pendici del Monte Tauro, confinante a sud con la via Roma e a nord con la via Bagnoli Croci, area in passato chiamata “Piano Bagnoli”, nella quale nel 1969 sono stati scoperti resti di strutture antiche ipoteticamente riferite al Ginnasio, complesso di una certa importanza, risalente al periodo greco di Taormina, che ospitava anche una biblioteca. Il giardino, possiede una forma irregolare simile a quella di un rettangolo
Il Giardino di F. Trevelyan
Via Bagnoli Croci, 98039 Taormina ME
Casa Cuseni - Taormina
Casa Cuseni si staglia sul fianco della collina, sotto la città, ed è immersa in un giardino, fra terrazze, gradini, rampe e sentieri. Il gusto di un’epoca creata da Sir Frank Brangwyn, qui la bella vista sul golfo di Taormina e sull’Etna.
Casa Cuseni
via Leonardo da Vinci 5, Taormina (Me).
Contatti: tel. 0942.28.725; cell. 339.35.14.894/339.40.69.272
Taormìna comune della città Metropolitana di Messina, 204 m s.m.,
patrono San Pancrazio 9 luglio
il rilievo montuoso si protende nel mar Ionio con il capo Taormina, a N della foce del fiume Alcantara, è compresa nel parco regionale dell'Alcantara,
en conservato è il teatro greco, riedificato in epoca romana,
la trecentesca badia vecchia, nel palazzo dei duchi di Santo Stefano, quattrocentesco palazzo Corvaja,
costruzione merlata duecentesca del duomo fu completamente ristrutturata in epoca rinascimentale (sec. XV-XVI); nell'interno, a tre navate, sono numerose opere d'arte,
fra giugno e agosto si svolge il Festival Taormina Arte
Mòdica comune del Libero Consorzio Comunale di Ragusa, 296 m s.m., patrono San Giorgio 23 aprile e san Pietro Apostolo 29 giugno.
La cittadina è divisa in due parti: Modica Alta, la città medievale digradante tra le case suggestivamente disposte a gradinata, e Modica Bassa, collegate tra loro da un'ampia scalinata e dal corso San Giorgio, tramite il ponte Guerrieri, uno fra i più alti d'Europa.
Per le sue architetture barocche Modica è stata dichiarata patrimonio dell'umanità dall'UNESCO, insieme ad altre città del Val di Noto.
La mattina di Pasqua si svolge il rito della cosiddetta “Madonna Vasa Vasa”
A Modica Bassa il rosone, due-trecenteschi, della chiesa del Carmine, che conserva un gruppo marmoreo, l'Annunciazione, di Antonello Gagini,
la chiesa di Santa Maria del Gesù (sec. XV), dal bel portale gotico-catalano,
chiesa di Santa Maria di Betlem, la cappella del Sacramento o Cabrera (sec. XV-XVI) che, nella sua particolare struttura a pianta quadrata, sormontata da cupola con pennacchi arabeggianti su base ottagonale.
L'ottocentesco palazzo De Leva conserva nel suo piccolo giardino un pregevole portale gotico.
Notevole è anche la settecentesca chiesa di San Pietro, con scenografico prospetto e scalinata fiancheggiata dalle statue degli apostoli.
Da non perdere a Modica è la magnifica Duomo di San Giorgio, un capolavoro rococò posto in cima ad una monumentale scalinata di 260 gradini. Questa chiesa è un tripudio di stucchi, decori e opere d’arte, sia all’esterno che all’interno.
La Chiesa di San Pietro, situato lungo il corso principale nella Città Bassa e sovrastata dalla Rocca del Castello dei Conti.
A Modica Alta, nel tessuto edilizio tardobarocco, domina il duomo di San Giorgio, ricostruito nel 1738. Ha una maestosa facciata, all'interno, sull'altare maggiore, si possono ammirare una grande polittico di dieci pannelli con Episodi del Vangelo e della vita di San Giorgio, di Bernardino Niger (1573) e la meridiana pavimentale. La più alta costruzione della città è la chiesa di San Giovanni Evangelista, con imponente facciata ottocentesca preceduta da una scenografica scalinata.
Nell'ex convento dei Mercedari (sec. XVIII), sono ubicate la Biblioteca Comunale, il Museo Civico “F. L. Belgioioso” e il Museo Ibleo delle Arti e delle Tradizioni Popolari.
Choco Modica è la manifestazione che celebra il simbolo enogastronomico della citta di modica: il cioccolato di Modica IGP
Per un tuffo in un passato più recente visitate il Museo Casa natale Salvatore Quasimodo, lo scrittore premio Nobel originario di Modica. Casa natale di Salvatore Quasimodo, La stanza della poesia, Tra vicoli e poesia”: percorso guidato tra le vie del centro storico di Modica, per andare alla scoperta delle poesie di Quasimodo scritte su delle maioliche, https://www.casaquasimodo.it/
La chiesa di Santa Maria del Gesù e il vicino convento, conserva uno splendido chiostro a due ordini in stile tardo-gotico, con tante colonnine variamente decorate e ognuna diversa dall'altra.
Villa Spaccaforno - Modica
Lungo la strada che porta a Ispica, non lontano dalle architetture barocche di Modica si apre Villa Spaccaforno.
Realizzata dal Conte Ingegnere Carlo Cartier, aristocratico francese, Villa Spaccaforno, realizzata tra il 1896 e il 1897, costituisce uno dei riferimenti più significativi dell’edilizia residenziale aristocratica nell’ambito del territorio di Modica.
Eleganza e singolarità la lettura che l’architetto francese realizza a Villa Spaccaforno, tra stilemi neoclassici e tardo barocchi dei corpi avanzati del prospetto principale ed il richiamo, evidente negli altorilievi delle paraste laterali, ai nascenti motivi floreali del Liberty, che conferiscono all’insieme una plasticità veramente rara.
Il parco della villa, realizzato dai Baroni Bruno Statella, già marchesi di Spaccaforno, è stato progettato da Don Ettore Paternò del Toscano, che valorizzando le poche essenze originali, costituite da palme e wasinghtonie, ha inserito l’importante fabbricato in uno splendido giardino mediterraneo.
Via Nazionale Modica Ispica 3, Modica (Rg).
cell. 320.21.31.893,
villaspaccaforno@gmail.com
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