Itinerario Fiumara d'Arte, parco d'arte contemporanea - Itinerari in Sicilia, vuoi visitarla ma non sai da dove iniziare?

Itinerari in Sicilia

Se vuoi visitare la Sicilia e non sai da dove iniziare. Siamo qui per aiutarti. Scopri le migliori destinazioni in Sicilia e pianifica il tuo viaggio.
Che tu sia un appassionato di arte, di gastronomia o di natura, la Sicilia ha qualcosa da offrire a tutti. Esplora le strade, immergiti nelle acque cristalline o assapora i sapori autentici.
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La Fiumara d'arte e l'arte contemporanea in Sicilia

Vi consiglio di visitare il Parco d'arte contemporanea Fiumara d'Arte. Qui potrete ammirare opere di land art ed earth art realizzate presso gli argini del Fiume Tusa, sulla costa tirrenica. Un'esperienza unica immersi nella natura siciliana.

nel greto del fiume, è un museo all'aperto costituito da una serie di sculture di artisti contemporanei, ubicate lungo gli argini del fiume Tusa, oggi a carattere torrentizio, che sfocia nella costa tirrenica della Sicilia nei pressi di Castel di Tusa, frazione del comune di Tusa, e che anticamente scorreva tra i monti Nebrodi con un percorso di ventuno chilometri, fino all'antica città di Halaesa.

Questo progetto nasce come un museo di scultura contemporanea all'aperto, rappresenta allo stesso tempo la valorizzazione di una zona naturale posta al confine tra i più bei territori dei Nebrodi, al confine della provincia di Messina con quella di Palermo, attraverso la simbiosi di arte e natura, offre anche la possibilità di scoprire alcuni luoghi poco conosciuti.
Una parte dell'itinerario si svolge lungo la costa, parte nell'entroterra, attraverso le foreste ai confini tra i monti Nebrodi e i monti delle Madonie.

Un progetto che è ha avuto inizio diversi anni fa ed è tuttora in evoluzione, ha visto e vede impegnati artisti contemporanei sia italiani che stranieri, chi vuole scoprire il territorio in modo originale e divertente, non perda l'occasione di visitare questo luogo incantevole per lasciarsi stupire dalle opere che lo animano.

La fiumara nacque quando nel 1982 Antonio Presti commissionò a Pietro Consagra la scultura La materia poteva non esserci, realizzata nel 1986 in cemento armato e alta diciotto metri, in memoria del padre.
Nel corso degli anni il progetto si andò sviluppando ed ha trasformato la zona lungo la fiumara di Tusa in un parco di sculture noto anche al di fuori dei confini nazionali.

Fiumara d'arte, l'elenco delle dodici opere d'arte contemporanea

Se stai cercando un'avventura che unisca arte e natura, l'itinerario Fiumara d'Arte è quello che fa per te.
Questo parco d'arte contemporanea ti stupirà con opere incredibili di land art ed earth art che si snodano lungo le sponde del Fiume Tusa. Immagina di passeggiare in un paesaggio mozzafiato, circondato da creazioni artistiche che sembrano fondersi perfettamente con l'ambiente circostante.
Che tu sia un appassionato d'arte o semplicemente in cerca di un'esperienza unica in Sicilia, questo itinerario è un must da aggiungere alla tua lista.

Fiumara d'arte e l'elenco delle dodici opere d'arte contemporanea
L'elenco delle opere d'arte contemporanea che costituiscono la "Fiumara d'arte", ubicate nella città metropolitana di Messina nei comuni di Castel di Lucio, Mistretta, Tusa, Motta d'Affermo, Pettineo e Reitano.

E' stato siglato un protocollo d'intesa con l'Ente Parco dei Nebrodi.
Dopo quarant'anni dalla sua Fondazione, il parco d'arte contemporanea a cielo aperto più esteso d'Europa e l'area naturalistica più grande della Sicilia si arricchiscono insieme di un valore aggiunto che pone le basi per una crescita comune.
Il Parco dei Nebrodi potrà infatti pregiarsi dell'avere al suo interno un patrimonio artistico riconosciuto in tutto il mondo e la Fiumara d'arte avrà invece una spalla istituzionale di rilievo per la prosecuzione del messaggio artistico da portare alle generazioni future.


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    La materia poteva non esserci a Tusa

    Realizzati nel 1986, la materia poteva non esserci a Tusa, è alta diciotto metri, in memoria del padre, una grande scultura frontale a due elementi, addossati, paralleli e distinti nei colori bianco e nero, in un delicato equilibrio di pieni e vuoti. Alta 18 metri, è stata realizzata in cemento armato in un contrapposto cromatico, che più delle altre, testimonia il rapporto uomo-ambiente attraverso la razionalità della sua concezione e la leggerezza con cui il cemento armato si fa forma bidimensionale e percorribile.
    Tusa comune della Città Metropolitana di Messina, 614 m s.m., patrono Maria Santissima Assunta 15 agosto,

    La Chiesa Madre di Tusa, dedicata a Maria SS. Assunta, si distingue per il suo bel portale d’ingresso in stile gotico. Fu realizzata nel XVI secolo nella parte più alta dell’abitato, nel luogo dove sorgeva il Palazzo, di cui rimane l’antica torre, che funge da campanile. E’ a pianta basilicale con tre navate separate da colonne con archi a tutto sesto, ospita numerose cappelle ed una cripta, e custodisce opere di pregio, tra cui un trittico in marmo attribuito al Gagini.

    La Chiesa di San Giovanni Battista è in stile arabo-normanno e presenta un bel campanile con la guglia rivestita da maioliche a tinte policrome. Conserva una statua di San Giovanni, ascrivibile a Giovanbattista Li Volsi.

    Un quadro raffigurante la Trasfigurazione del 1614 di Nicolò Mirabella si può invece ammirare nella Chiesa di Santa Caterina d’Alessandria, assieme al dipinto raffigurante la Consegna delle Chiavi a San Pietro.
    A nord-ovest del centro abitato sorge il Calvario che si sviluppa con un’originale struttura a forma di cuore, con una scalinata in pietra che conduce a tre croci in ferro battuto.

    La chiesa più antica è invece quella consacrata a San Nicola, con la cinquecentesca torre campanaria, che risale all’epoca della fondazione del paese e fu prima Matrice.

    Una visita l’Antiquarium di Tusa, ospitato in quello che un tempo era il Monastero delle Benedettine, che espone mosaici d’epoca romana appartenenti ad una villa.

    Nella frazione Castel di Tusa sono alcune opere appartenenti al percorso d'arte contemporanea all'aperto “Fiumara d'arte”.  https://www.ateliersulmare.com/

    Ad agosto la Sagra degli antichi sapori, la tradizionale Sagra dell'Olio, la Sagra del Pesce

    Reitano comune della Città Metropolitana di Messina, 396 m s.m., patrono Sant’ Erasmo 2 giugno e seconda domenica di agosto.
    La chiesa del Carmine, adorna di un bel portale, e la chiesa madre sono del sec. XVII.
    In frazione Villa Margi è la pittoresca chiesa di Porto Salvo.

    Monumento per un poeta morto o La finestra sul mare, lungomare di Villa Margi a Reitano

    Realizzati nel 1989, Monumento per un poeta morto o "La finestra sul mare", è opera dello scultore Tano Festa. La scultura, alta 18 metri, si trova sul lungomare di Villa Margi ed è stata ribattezzata dalla gente del luogo Finestra sul marea Reitano

    La Stanza di barca d'oro a Mistretta

    Realizzata nel 1989: La Stanza di barca d'oro dell'artista giapponese Hidetoshi Nagasawa ubicata sul greto del torrente a Mistretta, Nel letto del fiume Romei, scavata in una parete, c’è la “Stanza di Barca d’Oro”, una realizzazione di straordinaria suggestione e bellezza, realizzata dall’artista giapponese Hidetoshi Nagasawa: un vano ipogeo, introdotto da un corridoio sotterraneo di 35 metri rivestito di lastre metalliche, nel quale si evidenzia la sagoma di una barca capovolta rivestita di foglie d’oro, raccordata al suolo dal suo albero maestro in marmo rosa, si accede al grande silenzio spirituale della stanza, nella quale la barca è sospesa al centro. L’opera concettuale è nata per essere chiusa per 100 anni, ed e’ stata sigillata con una porta per far sì che essa potesse vivere “solo attraverso l’energia mentale della memoria”.
    Mistrétta comune della Città Metropolitana di Messina, 900 m s.m., patrono: san Sebastiano 20 gennaio e 18 agosto.
    Centro situato sul versante settentrionale dei monti Nebrodi, nel cui parco regionale è compreso. L'abitato, attraversato dalla strada statale Centrale Sicula
    Nei secoli la sua posizione strategica è stata fondamentale, è da sempre la porta d’ingresso occidentale del Parco dei Nebrodi, punto di passaggio tra il massiccio centrale della Sicilia e il Tirreno, nota anche come sella dei nebrodi, si trova nel territorio del Parco dei Nebrodi..

    Mistretta si trova a metà strada tra Palermo e Messina, dall’alto dei suoi 1000 metri sul livello del mare, il panorama che si può ammirare dalle parti più alte del paese è spettacolare: lo sguardo spazia dai boschi dei Nebrodi fino all’orizzonte, dove si possono ammirare sullo sfondo le isole Eolie.
    Mistretta è stata fin dalle sue origini un cittadina di passaggio per la sua posizione strategica, furono gli Arabi a costruire il nucleo originario della Fortezza oggi solo ruderi dominano la cittadina.

    La città di Mistretta insorse e, nel 1282, i cittadini di Mistretta si unirono alla rivolta dei Vespri siciliani. Sotto i Borbone, assunse un ruolo ancora più centrale in quanto elevata nel 1812 a capoluogo dell'omonimo distretto.
    Dopo i “Vespri Siciliani”, con gli Aragonesi Mistretta diventò città demaniale, il Settecento rappresentò per la città un periodo di benessere: divenne una base commerciale grazie all’esportazione dei suoi prodotti.

    Alla fine dell’Ottocento la presenza dell’architetto Basile – chiamato per la progettazione del cimitero – fu fondamentale per l’assetto della Mistretta che conosciamo oggi, con la costruzione di fontane, larghi, piazze, pubblici passeggi e l’abbellimento della Villa Garibaldi, un giardino meraviglioso proprio nel centro del paese (che non potete perdervi!).

    Le chiese di Mistretta sono una più bella dell’altra: c’è la Chiesa di Santa Caterina di Amestrata, che risale al XIII secolo, e rappresenta sicuramente il nucleo più antico del borgo; c’è la Chiesa di San Giovanni, trasformata dall’ex sinagoga; e poi quella piccola perla della Chiesa Madre Santa Lucia, stretta da due torri con un portale seicentesco in pietra, con stili architettonici diversi e preziose opere dei Gagini.

    Tra i monumenti più importanti c’è Porta Palermo, l’imponente arco d’ingresso della città, circondata da cinta murarie, elemento di protezione da eventuali attacchi esterni. Poi ci sono i Palazzi: Palazzo Tita (1885) con il portale impreziosito con meduse e mostri marini; Palazzo Salamone-Giaconia (1600) ristrutturato nel 1865, Palazzo Russo (1775), con portale ad arco a tutto sesto in pietra arenaria con alla sommità l’aquila rampante dello stemma nobiliare.

    Il castello nel 1500 fu ridotto a carcere, poi i mistrettesi stessi nel 1600 distrussero ciò che ne rimaneva, e nel tempo i ruderi del castello e le rocce vicine vennero usati come cava di pietra per la costruzione delle case del paese.

    Numerosi i Musei, n  cui vi sono documentati cicli produttivi, le attività lavorative e artigianali,

    La festa di San Sebastiano
    Di particolare importanza, in paese, è la festa di San Sebastiano che si svolge due volte l’anno con una particolarissima processione: il 20 Gennaio secondo il giorno di festa della chiesa e il 18 Agosto in cui il santo si commemora in Oriente.

    L'8 settembre si svolge la Festa della Madonna della Luce, con la Sfilata dei Giganti, che rimandano alla tradizione di Mata e Grifone, i due mitici fondatori di Messina.
    Le celebrazioni, tra le più caratteristiche della Sicilia, vedono protagonista la statua della Madonna della Luce, portata in processione per le vie di Mistretta insieme a una coppia di guerrieri Giganti, ovvero le statue in vetroresina di Kronos (il Tempo), che impugna una spada sguainata, e Mithia (il Mito), che reca sulla mano destra spighe e fiori di campo.
    Questa particolare usanza trae origine dalla leggenda secondo cui un'immagine sacra della Madonna fu ritrovata insieme ad alcune ossa umane di notevoli dimensioni, attribuite a due giganti posti a guardia della Vergine. per festeggiare l’arrivo della Madonna a Mistretta. I Giganti si esibiscono nella loro ballata rituale, il ballo è esteriorizzazione del sentimento religioso in cui paganesimo e cristianesimo, popolare si fondono.
    La ballata è speranza, è preghiera, è pantomima del corteggiamento.

    Oggi per rendere omaggio ai boss della mafia si fanno inchinare le statue dei santi durante alcune processioni, anche se il gesto all’origine aveva altre motivazioni e faceva parte di una più ampia religiosità. Liquidato come gesto premoderno, in realtà l’obietivo era più complesso, voleva restituire interiorità alla devozione, oggi è sdoganata dalla categoria della religiosità deviata e si assiste ad una ingerenza che mira più in generale a volere controllare i tempi e i ritmi delle processioni religiose per rappresentare pubblicamente il proprio status sociale.

    A pochi passi dai boschi incontaminati del Parco dei Nebrodi, il paese può vantare un sito naturalistico tutto da scoprire.

    A circa quattro chilometri dal suo centro abitato, nella valle sottostante Montepiano, si trovano infatti le cascate di Mistretta, un vero e proprio capolavoro della natura. Nel raggio di meno di 500 metri se ne trovano altre sei, ciascuna con una propria caratteristica conformazione, le cui altezze oscillano dai 5 ai 25 metri. La maggior parte delle cascate si trova lungo due torrenti, che scorrono poco distanti l’uno dall’altro quasi paralleli: uno spettacolo da non perdere.

    Molto apprezzati sono i dolci prodotti a Mistretta, uno da non perdere è la “pasta reale”, un caratteristico ed elegante dolce tipico della produzione amastratina. Preparato con pasta di mandorle, il dolce poggia su una base di pasta frolla sulla quale sono sovrapposte le figure modellate a mano, si fa cuocere pochi minuti dentro il forno e si cosparge di zucchero a velo. C’ è stato un tempo in cui veniva consegnato un vassoio o ,guantiera, in casa di una famiglia, ed era l’invito di partecipazione al matrimonio. Oggi il vassoio di dolci è stato sostituito dalla partecipazione scritta.

    Castèl di Lùcio comune della Città Metropolitana di Messina, 753 m s.m., patrono San Placido 20 agosto.
    Del castello sono visibili i resti di una torre circolare.
    La chiesa madre (sec. XVII) accorpa due chiese più antiche e custodisce, tra l'altro, un trittico marmoreo della scuola dei Gagini (sec. XVI).
    La Chiesa di San Nicola a Castel di Lucio sorge ai piedi dell’antico castello normanno ed è una delle più antiche chiese del borgo, edificata quasi in contemporanea con la nascita del primo nucleo cittadino,
    La Chiesa di San Salvatore è una chiesa rurale situata in una splendida posizione panoramica: sorge sul promontorio che si affaccia sull’Halaesa dominando la vallata circostante.

    Un' antica manifestazione che segna l'inizio del periodo pasquale a Castel di Lucio. Le quarantore consistono di due giorni di preghiere ininterrotte dall'ultima domenica di carnevale fino alla celebrazione Eucaristica che ha luogo il martedì grasso. Quest'antica tradizione si svolge nella chiesa di San Carlo Borromeo che, per l'occasione, viene riempita di arance.
    Vengono create delle composizioni con le arance, legate a grappoli e trecce, che decorano l'altare, le pareti, la volta e persino i lampadari della chiesa.
    Al termine delle quarantore le arance vengono distribuite ai fedeli.
    Questa antica tradizione di addobbare la chiesa con le arance viene oggi ripetuta anche la Domenica delle Palme ma in questa occasione viene addobbata la chiesa del SS. Sacramento.
    L'origine della tradizione di decorare la chiesa con le arance sembra abbia avuto inizio dalla devozione di un contadino che, come ringraziamento per la grazia ricevuta, donò tutte le arance del suo giardino, unica cosa in suo possesso, e le portò nella chiesa di San Carlo Borromeo.

    Sagra du Cascavaddu , si svolge annualmente ad agosto ed è diventata un appuntamento per coloro che apprezzano il sapore dei prodotti locali tipici, ricotta e provole vengono prodotte da maestri nella trasformazione del latte che per l'occasione spiegano e mostrano le fasi della preparazione.

    Arethusa a Castel di Lucio

    Arethusa opera in ceramica situata nella caserma dei Carabinieri di Castel di Lucio, opera degli artisti Piero Dorazio e Graziano Marin a Castel di Lucio

    Energia mediterranea a Motta d'Affermo

    Energia mediterranea a Motta d'Affermo, Un'onda blu che idealmente lega la montagna al mare, un guizzo di energia in mezzo alla natura selvaggia. L’opera che si esaurisce in poche linee essenziali e si inserisce nella natura contemplandola, è un manto azzurro che sale e poi scende dolcemente, e che nella sua essenzialità sembra un movimento vibrante per uno schizzo di luce cosmica. La scultura non è monumentale nel senso della verticalità, ha piuttosto un rapporto orizzontale e sinuoso di contatto con la natura: una grande onda di cemento blu come gonfiata dal vento, un segno d'acqua solidificato sulla montagna.

    38 parallelo la Piramide, Rito della Luce a Motta d'Affermo

    38 parallelo la Piramide, nei pressi di Motta d’Affermo, dall’artista Mauro Staccioli, alta 30 metri, è stata realizzata con centinaia di lastre in acciaio corten: uno speciale materiale che, a contatto con l’aria, si ossida e assume un colore bruno intenso. La scultura si illumina al calar del sole, sfruttando di riflesso gli ultimi raggi della giornata che la toccano, facendola accendere di un rosso fuoco.
    Il rito della luce si svolge ogni anno a giugno, nei giorni delle porte solstiziali, quando il sole trionfa sul buio, e chi partecipa sceglie consapevolmente una via, un cammino di luce. Il rito avviene nel parco della fiumara d’arte dove in questa sola occasione annuale la piramide-38° parallelo viene aperta per favorire al viaggiatore uno sguardo elevato e aperto sull’universo.
    Mòtta d'Afférmo comune in provincia di Messina, 660 m s.m., patrono San Luca 18 ottobre.
    Opere settecentesche dell'artista palermitano Antonino Mercurio sono custodite nella chiesa di San Rocco e nella chiesa madre della Vergine degli Angeli, che domina l'abitato,
    Chiesa di Maria SS. Annunziata, conosciuta con il nome di chiesa del convento. All'interno si segnala l'opera gaginiana che rappresenta la Madonna con il Bambino del XVI secolo, un prezioso reliquiario del XV secolo contenente una reliquia del Santo Patrono. Si trova nella piazza più importante del paese, piazza San Luca, proprio di fronte al palazzo municipale. La facciata è ornata da un portale in pietra locale preceduto da una scalinata e da due campanili gemelli.

    Rito della luce 38 parallelo
    Il rito della luce si svolge ogni anno a giugno, nei giorni delle porte solstiziali, quando il sole trionfa sul buio, e chi partecipa sceglie consapevolmente una via, un cammino di luce.

    Castèl di Lùcio comune della Città Metropolitana di Messina, 753 m s.m., patrono San Placido 20 agosto.
    Del castello sono visibili i resti di una torre circolare.
    La chiesa madre (sec. XVII) accorpa due chiese più antiche e custodisce, tra l'altro, un trittico marmoreo della scuola dei Gagini (sec. XVI).
    La Chiesa di San Nicola a Castel di Lucio sorge ai piedi dell’antico castello normanno ed è una delle più antiche chiese del borgo, edificata quasi in contemporanea con la nascita del primo nucleo cittadino,
    La Chiesa di San Salvatore è una chiesa rurale situata in una splendida posizione panoramica: sorge sul promontorio che si affaccia sull’Halaesa dominando la vallata circostante.

    Un' antica manifestazione che segna l'inizio del periodo pasquale a Castel di Lucio. Le quarantore consistono di due giorni di preghiere ininterrotte dall'ultima domenica di carnevale fino alla celebrazione Eucaristica che ha luogo il martedì grasso. Quest'antica tradizione si svolge nella chiesa di San Carlo Borromeo che, per l'occasione, viene riempita di arance.
    Vengono create delle composizioni con le arance, legate a grappoli e trecce, che decorano l'altare, le pareti, la volta e persino i lampadari della chiesa.
    Al termine delle quarantore le arance vengono distribuite ai fedeli.
    Questa antica tradizione di addobbare la chiesa con le arance viene oggi ripetuta anche la Domenica delle Palme ma in questa occasione viene addobbata la chiesa del SS. Sacramento.
    L'origine della tradizione di decorare la chiesa con le arance sembra abbia avuto inizio dalla devozione di un contadino che, come ringraziamento per la grazia ricevuta, donò tutte le arance del suo giardino, unica cosa in suo possesso, e le portò nella chiesa di San Carlo Borromeo.

    Sagra du Cascavaddu , si svolge annualmente ad agosto ed è diventata un appuntamento per coloro che apprezzano il sapore dei prodotti locali tipici, ricotta e provole vengono prodotte da maestri nella trasformazione del latte che per l'occasione spiegano e mostrano le fasi della preparazione.

    Il labirinto di Arianna di Italo Lanfredini a Castel di Lucio

    Il labirinto di Arianna di Italo Lanfredini a Castel di Lucio, la scultura la cui forma è un labirinto, è un percorso fisico, ma anche interiore. Attraverso un varco naturale si entra nel labirinto e si esce dal labirinto, così come nel tempo l’uomo è entrato ed uscito dalla scena. Il labirinto è riflessione, è spiritualità che deriva da una sorta di “maternità”, espressa in un dolce concentrico svolgersi di cerchi culminante in una aspirazione all’alto, al sublime. Un viaggio che sembra dentro la terra ma è sotto il cielo, al cui centro è la vita, l’antica sorgente rappresentata da una lucente lastra metallica al centro della spirale, che ci riporta al tema della Madre Terra e del mistero della fecondazione.

    Una curva gettata alle spalle del tempo a Castel di Lucio

    Una curva gettata alle spalle del tempo, fu opera dello scultore Paolo Schiavocampo a Castel di Lucio, l’opera consiste in un monolite di cemento armato e ferro, collocato ai margini di una curva, che si avvolge su se stessa imitando il movimento di una vela battuta dal vento. La sua linea riproduce in verticale la curva della strada, ma, come dice lo stesso artista, essa viene "mossa dal vento silenzioso che sale dal mare". L’opera posta in uno spazio di campagna, divide la via antica dalla nuova, non isolandosi ma inserendosi nel percorso, come un punto focale. Un punto, quindi, di mistero, che unisce il passato al futuro insieme ai luoghi, la quiete, le cose, le tradizioni.
    Mistrétta comune della Città Metropolitana di Messina, 900 m s.m., patrono: Dan Sebastiano 20 gennaio e 18 agosto.
    Centro situato sul versante settentrionale dei monti Nebrodi, nel cui parco regionale è compreso.
    L'abitato, attraversato dalla strada statale Centrale Sicula
    Nei secoli la sua posizione strategica è stata fondamentale, è da sempre la porta d’ingresso occidentale del Parco dei Nebrodi, punto di passaggio tra il
    massiccio centrale della Sicilia e il Tirreno, nota anche come sella dei nebrodi, si trova nel territorio del Parco dei Nebrodi.
    Mistretta si trova a metà strada tra Palermo e Messina, dall’alto dei suoi 1000 metri sul livello del mare, il panorama che si può ammirare dalle parti più alte
    del paese è spettacolare: lo sguardo spazia dai boschi dei Nebrodi fino all’orizzonte, dove si possono ammirare sullo sfondo le isole Eolie.
    Mistretta è stata fin dalle sue origini un cittadina di passaggio per la sua posizione strategica, furono gli Arabi a costruire il nucleo originario della
    Fortezza oggi solo ruderi dominano la cittadina.
    La città di Mistretta insorse e, nel 1282, i cittadini di Mistretta si unirono alla rivolta dei Vespri siciliani. Sotto i Borbone, assunse un ruolo ancora più
    centrale in quanto elevata nel 1812 a capoluogo dell'omonimo distretto.

    Alla fine dell’Ottocento la presenza dell’architetto Basile ha dato l’assetto della Mistretta che conosciamo oggi, con la costruzione di fontane, larghi, piazze, pubblici passeggi e l’abbellimento della Villa Garibaldi, un giardino meraviglioso
    Le chiese di Mistretta, Chiesa di Santa Caterina di Amestrata, che risale al XIII secolo, e rappresenta sicuramente il
    nucleo più antico del borgo; c’è la Chiesa di San Giovanni, trasformata dall’ex sinagoga; e poi quella piccola perla della Chiesa Madre Santa Lucia, stretta da
    due torri con un portale seicentesco in pietra, con stili architettonici diversi e preziose opere dei Gagini.
    Chiesa della Madonna della Luce, situata ai piedi del castello, forse lungo la strada che dal mare portava alla cittadina, la chiesa fu probabilmente fondata
    tra il XIV e il XVI secolo. Vi si venera sull'altare maggiore, almeno dalla seconda metà del '400, un'immagine della Madonna in trono che allatta il
    Bambino ( Virgo lactans ) di gusto tardogotico

    Tra i monumenti più importanti c’è Porta Palermo, l’imponente arco d’ingresso della città, circondata da cinta murarie, elemento di protezione da eventuali
    attacchi esterni, i Palazzi: Palazzo Tita (1885) con il portale impreziosito con meduse e mostri marini; Palazzo Salamone-Giaconia (1600)
    ristrutturato nel 1865, Palazzo Russo (1775), con portale ad arco a tutto sesto in pietra arenaria con alla sommità l’aquila rampante dello stemma nobiliare.

    Il castello nel 1500 fu ridotto a carcere, poi i mistrettesi stessi nel 1600 distrussero ciò che ne rimaneva, e nel tempo i ruderi del castello e le rocce
    vicine vennero usati come cava di pietra per la costruzione delle case del paese.

    Sagra ru Cuddurune di Mistretta, a settembre l'evento gastronomico dedicato a una delle prelibatezze locali   https://www.facebook.com/people/Pro-Loco-Mistretta/100064380591043/

    A circa quattro chilometri dal suo centro abitato, nella valle sottostante Montepiano, si trovano infatti le cascate di Mistretta, un vero e proprio
    capolavoro della natura. Nel raggio di meno di 500 metri se ne trovano altre sei, ciascuna con una propria caratteristica conformazione, le cui altezze
    oscillano dai 5 ai 25 metri. La maggior parte delle cascate si trova lungo due torrenti, che scorrono poco distanti l’uno dall’altro quasi paralleli: uno
    spettacolo da non perdere.

    Il muro della vita a Mistretta

    Il muro della vita a Mistretta, Artisti nazionali e internazionali si sono confrontati con un vecchio muro della strada provinciale Castel di Lucio-Mistretta, quell’abuso in cemento è stato trattato con poesia e amore innestando la terracotta per suggellare questo patto di devozione alla bellezza, ogni artista ha installato nel muro un opera personale

    Museo domestico a Pettineo
    Realizzati nel 2015: Respiro a Tusa
    Tusa comune della Città Metropolitana di Messina, 614 m s.m., patrono Maria Santissima Assunta 15 agosto.
    La chiesa madre è fronteggiata dal campanile isolato; la chiesa di San Pietro custodisce una tela di Alonso Rodriguez (sec. XVII).
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