La strada statale 118 la Corleonese
La strada statale 118 la Corleonese, e va dallo svincolo sulla strada statale 121 Catanese (Bolognetta) ad Agrigento. Attraversa tutta la provincia di Palermo da nord a sud e quella di Agrigento nella stessa direzione. Nel suo percorso, a partire dallo svincolo, attraversa nell'ordine i seguenti comuni:
Bolognetta, Marineo, Corleone, Prizzi, Santo Stefano Quisquina, Bivona, Alessandria della Rocca, Cianciana, Raffadali, Agrigento
Questo è un itinerario sviluppato per i motociclisti, per chi ha voglia di curve e tornanti, si attraversano paesi e borghi, boschi e vista mare mozzafiato, tra Madonie, tra borghi, e numerose cantine vinicole, da scoprire.
Solo questo percorso è di circa 170 km, è da percorrere in primavera inoltrata, fino a tutto l'autunno.
Come rientro si suggerisce la SS189 della Valle del Platani. o in alternativa si può decidere a Prizzi di procedere per la SS188 la Centro Occidentale Sicula Da Marsala a Prizzi , 160km.
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L’itinerario inizia ipoteticamente da :
Da Palermo si parte per un bel giro lungo due strade tortuose, fino a raggiungere Agrigento.
Il ritmo da tenere è blando, perché il panorama e i centri attraversati meritano un passaggio e diverse soste
Tra Palermo e Agrigento, due mete meravigliose, corrono due strade per biker che tagliano l’interno della Sicilia. Sono le statali 118 e 189, due tracciati che portano alla scoperta di paesaggi e di realtà autentiche, ma parleremo della SS118.
Una Sicilia rumorosa, ci catapulta a breve in una inaspettata e solitaria si inizia predendo la strada per Gibilrossa, è una piccola frazione collinare nota per la sua vista panoramica sita tra i comuni di Misilmeri e di Belmonte Mezzagno, è presente a Gibilrossa un obelisco in ricordo dell'impresa garibaldina progettato dall'architetto Giovan Battista Filippo Basile proseguiamo per Misilmeri, e Bolognetta, si procede per Marineo, con il Castello, cinquecentesco gioiello artistico che rappresenta il maggiore monumento storico del luogo, fu costruito dei marchesi Beccadelli-Bologna, che gestivano direttamente l'attività economica delle loro proprietà. La lapide posta all'ingresso del piano nobile del maniero segna l'anno 1559 come data di edificazione. Dalla torre del castello marinese si gode una vista incantevole: verso ovest è possibile ammirare le Gole dello Stretto, scavate dall'Eleuterio, lago di Scanzano, Contrada Ficuzza Real Casina di Caccia, proseguiamo verso le Gole del drago, arriviamo a Corleone un territorio straordinariamente ricco di beni culturali di prestigio e di beni paesaggistici e naturalistici che offre occasioni di bellezza alla scoperta del suo patrimonio
materiale fatto di beni monumentali e naturalistici, citta delle cento chiese, giungiamo al lago di Prizzi, Prizzi, Santo Stefano di Quisquinà con numerosi edifici religiosi, come il suggestivo Eremo di S.
Rosalia, luogo in cui la Santuzza palermitana dimorò tra il 1150 ed il 1162, il teatro Andromeda è un teatro all'aperto sito in territorio di Santo Stefano Quisquina, nei monti Sicani, Bivona, Alessandria della Rocca, Cianciana, Raffadali, Agrigento.
Il viaggio prosegue verso Prizzi. Il paesaggio si trasforma ancora: rocce spuntano dai colli erbosi, che in primavera sono coperti di fiori colorati e non rispecchiano l’idea popolare di quest’isola arsa dal sole. I laghi punteggiano il percorso, zone ideali per un pic-nic nel verde e val la pena fermarsi a fare la spesa nei negozi di alimentari nei paesetti.
Al bivio che precede Santo Stefano di Quisquinia, da non perdere una visita al teatro Andromeda, si gira per Castronovo di Sicilia: i dintorni cambiano ancora, diventando montagna pura, la vista si apre a 360°. Si passa Bivona e una serie di frutteti fino al tratto più spettacolare della 118, zeppo di curve e tornanti fino a Raffadali, appena sopra ad Agrigento.
Arrivati in città, ci si riposa a piedi lungo la via Atenea, gustando il tramonto. Da vedere, naturalmente, la Valle dei Templi.
La strada è più scorrevole della 118, ma alcune soste sono imperdibili come a Cefalà Diana, per i bagni termali del XII secolo. Si rientra a Palermo, chiudendo a Mondello questo emozionante giro nell’entroterra.
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