Agira castello e torri, informazioni per una visita
Agira castello e torri, informazioni per una visita, storia architettura della struttura dalle origini ai giorni nostri.
Il Castello di Adrano, i luoghi da visitare, gli itinerari ed altre info utili per la vostra vacanza.
Da piccoli borghi a piccoli centri urbani, molti comuni hanno una torre un castello o le vestigia di una fortezza, che da fortezza a difesa del territorio con il tempo si è trasformato in una villa di villeggiatura, da luogo a difesa del castellano, le poche dame i cavalieri, tra duelli, amori e delitti, tra storie e leggende.
Molti di questi castelli nascono come torri di avvistamento e di difesa, non a caso sorgono sulla cima di una rocca o di una collina, dalla quale è possibile avere una ampia visione di tutta la vallata circostante.
Con il passare del tempo sono poi stati trasformati in dimore nobiliari, alcuni posti sulle rotte viarie che collegavano i paesi della Sicilia verso il mare, alcuni furono abbandonati all'incuria del tempo.
Castello di Agira
Denominazione: Castello di Agira; castrum Sancti Philippi de Argirò
Comune: Agira
Ubicazione: Centro urbano
Proprietà attuale: pubblica (Comune)
Uso attuale: L’area del castello è aperta al pubblico
Quanto oggi rimane del castello può suddividersi agevolmente in due parti, poste a livelli altimetrici differenti. La prima è costituita dalla cinta muraria inferiore che cingeva con un perimetro irregolare di ca. 350 m la sommità del monte. I resti più cospicui si trovano, come già accennato, sul lato ovest, e sono costituiti da parti della cortina intervallate da tre torri di pianta e dimensioni diverse.
La prima torre, posta sull’angolo sud-ovest della cinta ha pianta di trapezio rettangolo.
Essa presenta all’esterno paramento regolare in blocchetti, totalmente differente dall’apparecchiatura incerta che caratterizza il tratto di muraglia che dalla torre prosegue in direzione nord. La torre si è conservata per una sola elevazione oltre al piano terra. I lati lunghi misurano rispettivamente m 12 e 10; quelli brevi m 8 e 6. Gli spessori murari variano leggermente, non superando comunque m 1,75. All’interno, il piano terreno era separato dal primo mediante un solaio ligneo testimoniato dai fori per le testate delle travi; il primo piano è coperto da una volta leggermente ogivale.
Il tratto di muro che dalla torre si dirige verso nord è lungo m 29,50 e spesso m 1,70. Sulla parte interna si addossava un edificio di cui esistono le fondamenta. A questo segmento di muraglia seguiva probabilmente l’accesso principale del castello, guardato da una torre a pianta ottagonale (“torre B” di Agnello) di cui sono rimaste, parzialmente interrate, solo le mura perimetrali del piano inferiore coperto da una volta emisferica. Anche questa torre, come la prima, non aggetta dal muro. Del primo piano sussiste solo un avanzo sui lati nord e nord/nord-est, ornato da una bella finestra strombata. La tecnica muraria del paramento della torre ottagonale riconduce a quella della torre trapezoidale.
A questa seconda torre segue una lacuna nel muro di cinta per la lunghezza di ca. m 26,50. Si incontra quindi una terza torre che la distruzione del muro di cinta ha lasciato completamente isolata.
Si tratta della torre N. della ricostruzione di Agnello e presenta pianta quasi quadrata (m 8,70 x 8), spessori murari di m 1,70. La torre sorge a cavallo di una scarpata naturale e pertanto il livello di base all’interno e quello all’esterno differiscono di ca. 5 m. La torre presenta un solo vano coperto da volta a botte spezzata ed illuminato, oltre che dalla porta, da due feritoie strombate.
Alla terza torre segue un’altra lacuna muraria lunga ca. 15 m, quindi alcuni ruderi relativi probabilmente ad una quarta torre posta sull’angolo nordovest della cinta esterna. Delle altre parti di quest’ultima, sui lati nord, est e sud-est sussistono solo pochi avanzi. Lo stesso può dirsi per la cinta interna che racchiudeva una sorta di mammellone posto al centro della spianata difesa dalla cinta esterna.
Dentro la cinta interna, oltre a scarsi avanzi di altre costruzioni, si conserva la chiesetta di San Filippo che nella sua facies attuale appare piuttosto recente, ed un vasto ambiente semisotterraneo coperto da volta a botte con arcane centrale di sostegno, quasi certamente una cisterna.
Agira, Comune del Libero Consorzio Comunale di Enna, 650 m s.m., patrono: san Filippo 11 maggio,
Chiesa di San Filippo, custodisce un pregevole trittico quattrocentesco, tele di Olivio Sozzi e Giuseppe Velasquez e un Crocifisso ligneo di fra' Umile da Petralia.
chiesa romanica di Santa Maria Maggiore (sec. XII) sono un'interessante croce quattrocentesca dipinta sui due lati dove sono rappresentati la Crocifissione, la Resurrezione, e i simboli dei
quattro Evangelisti.e una Madonna secentesca in marmi policromi.
chiesa di Sant'Antonio Abate (sec. XVI e moderna facciata) custodisce una Croce dipinta, probabilmente di Pietro Ruzzolone.
chiesa di San Salvatore, dalla facciata tardorinascimentale, a pianta basicale, presenta tre navate divise l'una dall'altra da arcate a tutto sesto poggianti su colonne in pietra con capitelli diversi l'uno dall'altromantiene nell'interno tracce dell'originario impianto normanno (sec. XII) e conserva un portale aragonese con decorazione a motivi floreali proveniente dall'oratorio di Santa Croce (ex sinagoga) oltre a una Madonna del Rosario, tela della scuola di Pietro Novelli, una mitria e un pastorale riccamente decorati del sec. XIII.
sul colle che lo sovrasta le rovine del castello, di origine saracena.
La Chiesa dell’Abbazia di San Filippo sorge sui resti di quella dell’antico monastero greco fondato, secondo la regola basiliana, fuori dall’abitato ai piedi del monte di Agira tra VII e VIII secolo e dedicato a Filippo santo di provenienza orientale, la grande nicchia centrale con il gruppo di San Filippo che sconfigge il demonio sovrasta sei nicchie con le statue dei protettori delle altre sei parrocchie di Agira. Nel medaglione sopra la porta principale è raffigurata Santa Maria Latina, sopra le altre due porte sono raffigurati San Filippo diacono e San Eusebio.
L’interno a tre navate è diviso da colonne rivestite in marmo rosso. La navata centrale è sovrastata da una volta a botte. Dalla navata sinistra una scala conduce alla cateva, luogo in cui è il sepolcro di San Filippo. Questa grotta fu in origine il luogo dove Filippo si recava con i suoi discepoli per celebrare la messa tra i ruderi del tempio di Gerione. In periodo arabo, per timore di perdere le reliquie del santo, la cateva fu murata e ritrovata nel XVI secolo.
Nella navata sinistra si possono osservare i tre pannelli di un polittico del XV secolo che raffigurano la Madonna con bambino, San Benedetto e San Calogero.
A circa 1 Km. di Agira, in contrada Lavandaro, esistono i resti del convento dei padri cappuccini di San Francesco.
Sulla collina del Frontè vi è la chiesa di Santa Maria degli Angeli, annessa al convento del Terzo Ordine Regolare di San Francesco.
Sagra della Cassatella per le vie di Agira a novembre, musica, folklore, gastronomia. Durante la manifestazione sarà possibile degustare e conoscere la Cassatella di Agira e altri dolci eccellenti della tradizione agirina più altri prodotti enogastronomici siciliani, https://www.facebook.com/prolocoagira/
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