Alcamo castelli, torri e fortificazioni nel comune - Borghi castelli e santuari in Sicilia

Borghi Castelli e Santuari in Sicilia

Scoprire la Sicilia è come sfogliare un libro di storia a cielo aperto. I borghi pittoreschi, i castelli ed i santuari che raccontano storie di un passato di culture e tradizioni. Passeggiando tra le stradine dei centri storici, ti sentirai immerso in un'atmosfera unica, dove ogni angolo svela un pezzo di patrimonio culturale da non perdere. Che tu sia un appassionato di architettura, un amante della natura, la Sicilia ti aspetta con il suo mix di bellezze da scoprire.
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Alcamo castello e torri, informazioni per una visita

Alcamo castello e torri, informazioni per una visita, storia architettura della struttura dalle origini ai giorni nostri.
Il Castello di Adrano, i luoghi da visitare, gli itinerari ed altre info utili per la vostra vacanza.
Da piccoli borghi a piccoli centri urbani, molti comuni hanno una torre un castello o le vestigia di una fortezza, che da fortezza a difesa del territorio con il tempo si è trasformato in una villa di villeggiatura, da luogo a difesa del castellano, le poche dame i cavalieri, tra duelli, amori e delitti, tra storie e leggende.
Molti di questi castelli nascono come torri di avvistamento e di difesa, non a caso sorgono sulla cima di una rocca o di una collina, dalla quale è possibile avere una ampia visione di tutta la vallata circostante.
Con il passare del tempo sono poi stati trasformati in dimore nobiliari, alcuni posti sulle rotte viarie che collegavano i paesi della Sicilia verso il mare, alcuni furono abbandonati all'incuria del tempo.
Àlcamo comune del Libero Consorzio di Comuni di Trapani, 258 m s.m., patrono Madonna dei Miracoli 19-21 giugno,
edifici barocchi e tardobarocchi nel centro storico, tra i quali la chiesa intitolata ai Santi Paolo e Bartolomeo, con interno decorato da stucchi e affreschi settecenteschi,
la chiesa madre, dedicata all'Assunta, fu eretta nel Seicento su una chiesa trecentesca della quale rimane la torre campanaria; il portale è del 1499.
la chiesa del Collegio, la  chiesa di San Francesco di Paola, in cui è custodito un crocifisso del Cinquecento.
la chiesa di Santa Oliva, edificata nei primi decenni del Settecento da Giovanni Biagio Amico; al suo interno, decorato con stucchi, si possono ammirare la statua della santa, opera di Antonello Gagini (sec. XVI), e altre sculture dei sec. XVI-XVIII.
La chiesetta di San Tommaso, originaria del Quattrocento, ha un portale ad arco acuto.
Risale al Trecento il castello dei conti di Modica, a pianta quadrata e con torrioni angolari.

Festival della Pasta Fresca Siciliana, centro storico di Alcamo a settembre, un tripudio di sapori invade il centro storico di Alcamo,  https://www.facebook.com/people/Festival-della-Pasta-Fresca-siciliana-Alcamo/100067606596125/

Sicilian Wine Weekend ad Alcamo a novembre, la rassegna dedicata alle migliori produzioni enologiche della Sicilia Occidentale, tre giorni di show e tour dedicati al vino,  https://www.facebook.com/sicilianwineweekend     https://www.enotecaregionalesicilia.it/
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CASTELLO DEI CONTI DI MODICA

Fortezza inespugnabile e prestigiosa dimora di Enrico e Federico Chiaramonte che probabilmente lo costruirono tra il 1340 e il 1350, il castello prende nome dai Conti che ne furono proprietari dal 1410 al 1812. Con la sua robusta mole, impostata su una pianta romboidale, e con le quattro torri alternate, due cilindriche e due quadrate, ha protetto la città e resistito per secoli a violenti attacchi, tra cui quello famigerato di un pirata islamico, il corsaro Barbarossa. Sul prospetto nord resistono al tempo due originarie finestre monofore  e  nel cortile interno bifore e trifore. Lo scalone d'onore del castello è in marmo rosso proveniente dalle cave del Monte Bonifato.
CASTELLO DEI VENTIMIGLIA


Sul monte Bonifato,  svetta, isolata e leggendaria, l’ultima torre del castello dei Ventimiglia. La notizia più antica risale al 1182 e riguarda la descrizione dei limiti della “divisa di Bonifato, che comprendeva 600 salme di seminativi”.
La prima notizia del castello si ha, nel 1337 quando Pietro II lo concedeva al Peralta, ma già prima, nel 1332 Federico III concedeva un privilegio agli abitanti di Bonifato, e solamente nel 1397 Enrico Ventimiglia, figlio di Guarniero, dichiarava di aver costruito il castello di Bonifato. Il castello, quindi, risale al XIV secolo ed è errata la denominazione di torre saracena che si dava fino a poco tempo fa.
Del castello, se si esclude la torre, oggi rimangono solamente dei ruderi.
La torre, esistente, era posta sull’estremità Nord-Ovest dell’impianto difensivo. Da lì si sviluppavano i due lati perpendicolari che si affacciavano sul fronte Nord ed Ovest, dove una leggera pendenza accoglieva l’abitato medievale, ancora visibile con rilevanti cumuli di pietra. Il lato Sud, quello più inaccessibile per via di uno strapiombo roccioso, era collegato al muro inclinato ad Est.
Il castello, se paragonato ad altri dello stesso periodo, era stato costruito con dimensioni abbastanza ridotte, probabilmente fu pensato per resistere a brevi assedi militari o  per segnalare rapidamente, con segnali di fumo, possibili incursioni nemiche provenienti dal mare.
L’ubicazione della torre rimasta, pensata come mastio del presidio militare, domina l’intero Golfo di Castellammare e parte dell’entroterra meridionale.
CASTELLO DI CALATUBO


Percorrendo l’autostrada A29 Palermo-Mazara del Vallo, a pochi chilometri da Alcamo, non si può fare a meno di ammirare un imponente castello che poggia sulla roccia di un rilievo collinare. La vicinanza al viadotto che lo affianca, dà la sensazione di poterlo toccare.

Il castello di Calatubo, dal nome arabo Kalata et tub (terra di tufo),  si fonda su un rilievo roccioso, da cui si domina il golfo di Castellammare da un lato, e l’entroterra fino al monte Bonifato dall'altro. Impianto a tre recinti fortificati, i corpi di fabbrica, a pianta irregolare, seguono l’andamento del costone roccioso su cui si fondano.
La costruzione si fa risalire al X – XI secolo, ma, difficile è stabilire con esattezza l’impianto originario, che alcuni farebbero risalire al periodo bizantino ed altri a quello arabo.

Di certo, venne concesso nel 1340 da re Pietro II al conte di Caltabellotta Raimondo Peralta.

Acquisito recentemente dal comune di Alcamo, diverrà presto sede di rappresentanza della città.
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