Cefalù, guida al borgo più bello d'italia in Sicilia
Cefalù è un vero gioiello della Sicilia, un luogo dove il tempo sembra essersi fermato e la bellezza è ovunque. Passeggiando per le sue stradine acciottolate, puoi respirare la storia che si intreccia con l'arte e la cultura di questo affascinante borgo. Non perderti la Cattedrale normanna, un capolavoro che ti lascerà a bocca aperta, e concediti un assaggio delle delizie gastronomiche locali, come il famoso arancino o la granita. Cefalù è il posto ideale per una fuga romantica o una giornata di esplorazione, dove ogni angolo racconta una storia e ogni piatto è un'esperienza da gustare.
Cefalù, guida al borgo più bello d'italia in Sicilia , tra i Borghi più belli della Sicilia, chi non ha mai visto in foto i borghi più o meno famosi, vanto della regione e ne rappresentano una delle maggiori attrazioni turistiche.
I Borghi della Sicilia offrono numerosi spunti di visita sia a livello storico-culturale che ambientale, non solo piacevoli camminate nei centri storici ma anche nelle immediate vicinanze dove si trovano chiesette, castelli, tutti collegati da strade, stradine.
Visitabile tutto l'anno, non mancheranno testimonianze storiche come fortezze, siti archeologici, luoghi di culto di pregio architettonico, con profumi e sapori della tradizioni gastronomica si mescolano egregiamente con la storia.
Grande importanza hanno gli eventi tradizionali organizzati dalle proloco dei borghi, ad iniziare dalle Feste Medievali e dalle Sagre, sfilate dei cortei in costume d’epoca accompagnate spesso da una gara per la conquista del palio, offrono il meglio della tradizione culturale del paese.
Le sagre invece esaltano la cucina tradizionale e i prodotti tipici locali, mostrando al visitatore il meglio della tradizione enogastronomica del borgo.
Curiosità
Cefalù comune dela Città metropolitana di Palermo, 16 m s.m., Sicilia Tirrenica, città costiera sulla costa settentrionale siciliana, porto turistico di Cefalù
patrono Trasfigurazione del Signore 6 agosto
cittadina situata sul litorale tirrenico della Sicilia,
inclusa nel Parco delle Madonie
nel Duomo di straordinaria imponenza lo splendido Cristo Pantocratore con la Vergine, gli Arcangeli e gli Apostoli, un crocifisso tre-quattrocentesco; una Madonna col Bambino (1533) di Antonello Gagini. All'esterno, sul fianco sinistro, sono i resti del chiostro (sec. XII), il celebre Ritratto d’ignoto di Antonello da Messina
Earth Day a Cefalù ad aprile, in occasione della Giornata Mondiale della Terra il più grande evento ambientale internazionale https://www.earthdaycefalu.it/
La Fruottula, che viene anche chiamata La Festa del Pane, costituisce il retaggio dell’antica festa delle Maestrauze e delle Corporazioni e oggi precede di un giorno la Festa del Corpus Domini,
Festa del SS. Salvatore della Trasfigurazione, Patrono Storico e Titolare della Basilica Cattedrale di Cefalù ad agosto
Camp@rt Festival a Cefalù ad agosto, al centro del progetto l’Arte sotto le sue molteplici forme. Camp@rtfestival è luogo di estemporanee di pittura, scultura, fotografia e video https://www.campartfestival.org/
Festa della Madonna di Gibilmanna, patrona della diocesi di Cefalù, la prima domenica di settembre. I festeggiamenti hanno luogo presso il bellissimo Santuario di Gibilmanna https://www.santuariogibilmanna.org/
Il Natale a Cefalù si festeggia con allegria e devozione, la più importante è ‘a Ninnariedda, nenia natalizia che la notte della vigilia di Natale viene eseguita per le strade di Cefalù da tempo immemorabile. La Città è parata a festa con luminarie, Serenata in un cortile tipico del quartiere Francavilla. decori e presepi.
I dolci tipici di questa festa sono i tradizionali “catuobisi” biscotti di pastafrolla con il loro ripieno composto di frutta secca, non mancano cannoli e cassate.
Da alcuni anni, la sera del 31 dicembre si allestisce l’accoglienza della “Vecchia Strina”, quando essa scende dalla rocca, dove si trova la sua residenza. La notte del 31 dicembre, a Cefalù, è la festa dei bambini. https://www.prolococefalu.it/
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Cefalù, il borgo siciliano, uno dei più belli
Il borgo siciliano di Cefalù, la cattedrale è l´asse su cui ruota l´intera città storica, inserita in un contesto ambientale di grande fascino, tra il vasto orizzonte marino e il monte cui è addossata.
La Rocca che sovrasta la città, già nota ai Fenici come "promontorio di Ercole", è una roccia calcarea alta 270 m, dalla cui sommità si gode uno splendido panorama. In cima ha un edificio megalitico, noto come Tempio di Diana.
Della stessa epoca (fine V sec. a.C.) del tempio, che tanto ha affascinato i viaggiatori europei, è la cinta muraria megalitica, di cui restano solide vestigia lungo la scogliera della Giudecca (Postierla) e presso l´antica Porta Terra (oggi Piazza Garibaldi).
Rimane un mistero il motivo per cui Ruggero II volle edificare una chiesa così imponente, destinata a diventare anche il suo mausoleo, in questa piccola città anziché a Palermo, la capitale del suo regno. Sta di fatto che il re normanno eresse qui il suo capolavoro: tanto grande da uscire quasi dal campo visivo, severo nel blocco compatto delle due torri, ma prezioso per il caldo colore dorato delle cortine murarie e lo sfavillio dei mosaici all´interno.
La cosa straordinaria è che il tempio normanno, condizionato da prescrizioni liturgiche bizantine, fu realizzato da architetti e maestranze islamiche, presenti ancora in Sicilia nell´ambito di quel linguaggio culturale che legava l´isola alle regioni del Maghreb. Insomma, una meravigliosa sintesi di tre culture, stimolata dal fatto che il re voleva una chiesa che fosse anche fortezza e monumento funerario. Alla radice della progettazione ci fu dunque l´architettura maghrebina dei palazzi-fortezza ziriti e hammaditi, la stessa cultura che permise a Ruggero di costruire i capolavori di Palermo.
L´interno della cattedrale è dominato dal solenne ritmo del colonnato e dall´immagine incombente del Cristo Pantocratore (che qui dicono sia più bello di quello di Monreale) nel catino dell´abside, tutto a mosaici su fondo oro, con scritte in greco e latino, di pregevolissima fattura bizantina (1148).
La croce lignea che si scorge, sospesa, nell´abside centrale, è attribuita a Guglielmo da Pesaro (sec. XV). Pregevoli anche il fonte battesimale romanico e il chiostro annesso alla cattedrale, decorato da colonne binate con capitelli scolpiti.
Lasciamo questa imperiale fragranza, questo fuoco di vecchie icone, per andare alla scoperta delle altre bellezze della Cefalù medievale.
Come il Palazzo Maria in Piazza Duomo e l´Osterio Magno in Corso Ruggero. Quest´ultimo edificio, risalente al XIII sec., fu probabilmente costruito su una struttura preesistente, identificata, secondo una falsa tradizione, con la residenza di re Ruggero. Di proprietà dei conti Ventimiglia, conserva due belle bifore duecentesche e una trifora trecentesca ed è oggi adibito a spazio espositivo.
Da non perdere, il Lavatoio medievale, cui si accede attraverso un´elegante scalinata di pietra lavica. Interamente scavato nella roccia e usato fino a non molto tempo fa, è la foce del fiume Cefalino - citato già da Boccaccio - che nasce dalle montagne a 1000 m d´altitudine e giunge a Cefalù attraverso un percorso sotterraneo di 12 km.
Il barocco, altra epoca d´oro per la Sicilia, è rappresentato a Cefalù dai prospetti del Monte della Pietà (1716) e della bella Chiesa del Purgatorio (1668) ma anche da portali, mensole e altri dettagli architettonici che vivacizzano angoli, vie e piccole piazze del centro storico, il cui impianto rimane comunque medievale. Nella Chiesa del Purgatorio degna di nota è la cripta rettangolare con cadaveri completamente essiccati.
Interessanti sono anche il Seminario vescovile (1638) che si affaccia su Piazza Duomo e il manieristico portale bugnato del cinquecentesco Palazzo Piraino.
Non si può lasciare Cefalù senza una visita al Museo Mandralisca, anche solo per vedere - tra le tante collezioni - lo straordinario Ritratto d´ignoto (1465-70) di Antonello da Messina.
Esauriti i capolavori, è bello infine passeggiare senza meta tra i vicoli, tra i tanti angoli medievali caratterizzati da piccoli archi che collegano un edificio all´altro.
Attraverso Porta Pescara, concluso il giro, si arriva alla marina. Il vecchio porto, soprattutto la sera, è una di quelle visioni da cui non si vorrebbe più staccare gli occhi.
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