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Savoca, il borgo da scoprire - Borghi castelli e santuari in Sicilia

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Savoca, guida al borgo più bello d'italia in Sicilia


Savoca è un vero gioiello siciliano che aspetta solo di essere scoperto.
Questo borgo incantevole, nascosto tra le colline, offre un mix perfetto di storia, arte e tradizioni che ti faranno innamorare. Passeggiando per le sue stradine, potrai ammirare il castello normanno e lasciarti conquistare dai profumi della cucina locale.
Non dimenticare di assaporare i piatti tipici e di immergerti nelle tradizioni che rendono Savoca un luogo unico nel suo genere.
Grande importanza hanno gli eventi tradizionali organizzati dalle proloco dei borghi, ad iniziare dalle Feste Medievali e dalle Sagre, sfilate dei cortei in costume d’epoca accompagnate spesso da una gara per la conquista del palio, offrono il meglio della tradizione culturale del paese.

Savoca, il borgo, tesoro d’arte, di storia e di tradizioni gastronomiche, da villaggio fortificato, a centro abitato, il gruppo delle abitazioni del popolo, contrapposto al castrum, dimora del signore, si sono sviluppati e negli ultimi anni, sono località indicate come mete alternative alle grandi città d’arte.
Curiosità
Sàvoca , 303 m s.m.,
patrono Santa Lucia seconda domenica di agosto
centro situato sul versante meridionale dei monti Peloritani


Festa di Santa Lucia a Savoca. Solenne processione del simulacro per le vie del centro storico e rappresentazione vivente in costumi d’epoca di alcune scene del martirio della Santa. Seconda domenica di agosto , processione del simulacro della Santa per le vie del centro storico e la sacra rappresentazione vivente in costumi d’epoca di alcune scene del martirio a cui fu sottoposta S. Lucia.
Protagonista della rappresentazione è la piccola "Lucia", raffigurata da una bambina in candida veste, che portata a spalla da un uomo del paese, percorre il centro storico, e forte della sua Fede resta immobile per tutta la durata della processione, anche quando i soldati romani, chiamati Giudei, provano a trascinarla con i buoi tirando e ondeggiando la fune alla quale “Lucia” è legata. Un altro personaggio che anima la scena è” u Diavulazzu”, detto pure “u virseriu”, che vestito tutto di rosso, con la sua terrificante maschera lignea seicentesca e la forcella tenta per tutta la rappresentazione “Lucia”

Savoca Saperi e Sapori - Due giorni all’insegna, del cibo e delle tradizioni artigianali e agroalimentari savocesi. 21 / 22 ottobre


Kontiland la Sicilia artistica in miniatura  https://www.kontiland.com/
Cosa visitare nei dintorni:

Taormina: famosa località turistica situata a circa 30 km da Savoca, offre numerose attrazioni, tra cui il Teatro Greco, il Duomo e il Palazzo Corvaja.

Forza d'Agrò: altro borgo medievale situato a pochi chilometri da Savoca, famoso per essere stato un altro set del film "Il Padrino".

Le Gole dell'Alcantara: situate a circa 40 km da Savoca, sono un complesso di gole naturali scavate dal fiume Alcantara nella roccia lavica.

Messina: città di mare situata a circa 50 km da Savoca, offre numerose attrazioni turistiche, tra cui il Duomo, il Museo Regionale e il Santuario di Montalto.
In questa sezione è possibile inserire le fotografie del proprio tour

Savoca, il borgo siciliano, uno dei più belli

Il borgo siciliano di Savoca, le case restaurate con i tetti di coppi siciliani, i portali e le finestre in pietra locale, gli eleganti prospetti che propongono i colori dell’antica Savoca, rendendo attuale l’elogio di uno storico del Settecento, Vito Amico: “Presentano leggiadria gli edifici dei cittadini, ma ineguali sono le vie giusta l’indole del declive terreno”. Se osserviamo la conformazione urbanistica, vediamo che le abitazioni sono raramente contigue, ma più spesso separate da strapiombi, spezzate dalla roccia, dove cresce spontanea la pianta del sambuco, a ricordarci il nome del paese. Ruderi, vicoli e cisterne scavate nella roccia conferiscono al luogo un fascino particolare, tanto più che è dominato dal castello Pentefur, forse costruito dagli arabi e poi ampliato dai normanni, ma che porta anche l’eco dei misteriosi fondatori aborigeni.
Nel medioevo Savoca era una città murata chiusa da due porte, una delle quali esistente.
Dalla trecentesca porta della città, costituita da un arco a sesto acuto in pietra locale, si accede al centro storico, dove subito s’incontrano l’antico Municipio e il palazzo Archimandritale, di cui rimangono poche vestigia. Qui vicino si trovava la sinagoga ebraica, documentata fino al 1470.
La chiesa di San Michele, di epoca anteriore al 1250, era anche il luogo di culto del castello, caro agli Archimandriti. Sul prospetto spiccano due bellissimi portali in stile gotico-siculo con archi in pietra arenaria: l’interno, a navata unica, parzialmente rifatto in stile barocco, contiene diverse opere d’arte, tombe gentilizie e affreschi. Il non credente che si convertiva al cristianesimo, secondo una documentata tradizione, doveva scalare a “ginocchioni”, in atto di penitenza, i suoi sette gradini, per poi ricevere il battesimo. La chiesa di San Nicolò, impropriamente detta di Santa Lucia poiché custodisce la statua della patrona di Savoca (quella di San Nicolò è stata venduta), risale all'inizio del XIII secolo e apparteneva anch’essa all'Archimandrita. Costruita su un massiccio spuntone di roccia, sembra protesa sul vuoto.
Un tempo vi officiavano i cappellani greci, oggi si presenta a tre navate e con un vago aspetto di fortezza dominante la valle sottostante.

È stata uno dei famosi set del Padrino insieme al Bar Vitelli, ospitato a palazzo Trimarchi, edificio di architettura settecentesca.  Al piano terra di questo antico edificio si trova il piccolo bar in cui nel 1971 vennero girate alcune scene del film Il padrino di Francis Ford Coppola. Il bar è ancora soprannominato "Bar Vitelli".

Ma il più importante monumento di Savoca è la chiesa Madre del XII secolo, alla cui giurisdizione erano soggette tutte le altre chiese, urbane e rurali, del territorio. È a tre navate con capitelli in stile romanico.
La costruzione originaria ci porta al periodo normanno. Nei suoi sotterranei si mummificavano i cadaveri e ancora oggi esistono i locali in cui si praticava l’empirico procedimento. Qui c’era la cattedra dell’Archimandrita: sul soglio ligneo, che si conserva ancora, è effigiato lo stemma archimandritale. Recentemente sono affiorati affreschi murali tardo-medievali riconducibili all’iconografia bizantina: un dipinto raffigura San Giovanni Crisostomo, il padre della chiesa cristiana d’Oriente. Accanto alla chiesa Madre si nota una costruzione tardomedievale con finestra a bifora cinquecentesca. Immancabile la visita alle catacombe, dove fino al 1876 si mummificavano i cadaveri secondo l’uso egizio.
I resti mortali dei notabili locali, dei patrizi e degli abati, vestiti con abiti del primo Ottocento, sono visibili nelle nicchie della cripta del convento dei Cappuccini, fondato nel 1574. Da visitare infine il monte Calvario, antico eremo che nel 1736 i gesuiti trasformarono in chiesa. Qui si trova il percorso della via Crucis, le cui stazioni sono parzialmente scavate nella roccia.
Appunti di viaggio, l'accoglienza, dove mangiare, lasciate un suggerimento
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