Castelmola castello e torri, informazioni per una visita
Castelmola castello e torri, informazioni per una visita, storia architettura della struttura dalle origini ai giorni nostri.
Il Castello di Adrano, i luoghi da visitare, gli itinerari ed altre info utili per la vostra vacanza.
Da piccoli borghi a piccoli centri urbani, molti comuni hanno una torre un castello o le vestigia di una fortezza, che da fortezza a difesa del territorio con il tempo si è trasformato in una villa di villeggiatura, da luogo a difesa del castellano, le poche dame i cavalieri, tra duelli, amori e delitti, tra storie e leggende.
Molti di questi castelli nascono come torri di avvistamento e di difesa, non a caso sorgono sulla cima di una rocca o di una collina, dalla quale è possibile avere una ampia visione di tutta la vallata circostante.
Con il passare del tempo sono poi stati trasformati in dimore nobiliari, alcuni posti sulle rotte viarie che collegavano i paesi della Sicilia verso il mare, alcuni furono abbandonati all'incuria del tempo.
Castelmòla comune della Città Metropolitana di Messina, 529 m s.m., patrono San Giorgio (23 aprile).
La chiesa di San Giorgio (costruita forse nel sec. XVII), che incorpora una torre campanaria e una navata trasversale, custodisce dipinti coevi.
La chiesa di San Nicolò di Bari, fu ricostruita nel 1935 su una struttura del sec. XVI.
Sulla scorciatoia che porta a Taormina s'incontra la piazzetta-belvedere con la piccola Chiesa di S. Biagio semplice e umile, la prima sorta a Castelmola dopo l'arrivo di S. Pancrazio a Taormina.
Castelmola : fa parte del circuito dei borghi più belli d'Italia.
La cittadina è a vocazione turistica, da non perdere un caffe al bar Turrisi, https://www.turrisibar.it/
La città di Castelmola nasconde uno stretto legame con il famoso romanzo di D. H. Lawrence "L'amante di Lady Chatterley". Il romanzo, pubblicato nel 1928 e successivamente ritirato per oscenità, è ispirato dalla condotta licenziosa della baronessa tedesca. Si racconta che durante il loro soggiorno a Taormina, Frieda, ebbe modo di esprimere la propria esuberante sensualità, tra i vigneti e le cascine delle campagne di Castelmola.
Florence Trevelyan era una nobildonna inglese che si stabilì a Castelmola in seguito al suo matrimonio con il professor Cacciola, fece costruire il suo paradiso su queste pendici. La comoda e piccola casetta in pietra locale, abbellita da vialetti, aiuole e spianate lastricate e ancora oggi visibile, all'ombra dei pini, sul belvedere panoramico. La Trevelyan fece rimboschire le montagne in boschi di eucalipti, castagni e querce. Contribuì alla realizzazione della villa comunale di Taormina e delle due casette per i giochi dei bambini. Progettò, inoltre, la mulattiera di Scalazze: una scorciatoia per raggiungere Monte Venere.
Castello di Castelmola
Posto sul monte che domina Taormina e Isola Bella, Castelmola vanta le eleganti vestigia di un antico maniero medievale.
Posta sopra Taormina, è un vero e proprio balcone su panorami indimenticabili sorto laddove Ruggero, nel 1078, sconfisse gli Arabi.
L’ingresso dell’antico borgo, dalla topografia prettamente medievale, è nascosto da una campagna ad uliveti che svela piano piano i resti delle poderose antiche mura normanne.
Le origini della città sono ben documentate dalla lapide che, sulla facciata del Duomo, conferma che “Questo castello fu costruito sotto Costantino, patrizio e stratega di Sicilia”, con chiaro riferimento a Costantino Caramalo, lo stratega che già nel IX secolo aveva predisposto le difese contro gli Arabi.
Dal romano al gotico, invece, gli stili che danno forma alla bella Chiesa Madre, tappa del nostro itinerario medievale che non può prescindere dalla visita alla piccola Chiesa di San Biagio, la prima costruita in paese dopo l’arrivo di San Pancrazio. Ancora, una testimonianza ell’epoca è la Chiesa dell’Annunziata, edificata attorno al 1100 per volere del devoto Ruggero in segno di riconoscenza per le sue vittorie. Qui, tra luglio ed agosto, la Scuola Internazionale di Falconeria offre spettacoli con i suoi incredibili protagonisti: aquile e falchi pellegrini, gufi reali e barbagianni.
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