Centuripe, il borgo, tesoro d’arte, di storia e di tradizioni gastronomiche
Centuripe, il borgo, tesoro d’arte, di storia e di tradizioni gastronomiche, da villaggio fortificato, a centro abitato, il gruppo delle abitazioni del popolo, contrapposto al castrum, dimora del signore, si sono sviluppati e negli ultimi anni, sono località indicate come mete alternative alle grandi città d’arte.
Si potevano anche indicare i sobborghi delle città sviluppatisi fuori delle mura, un abitato nato intorno a un castello o a una chiesa, senza che sia necessaria la presenza di mura o fortificazioni.
Il termine è usato anche come punto di sosta importante per strade percorse da pellegrini, commercianti, l'elemento che li caratterizza come borghi è la loro presenza nel territorio con carattere di continuità nei millenni, è per questo che hanno un loro fascino, camminare tra i vicoli di un borgo significa ripercorrere i passi di uomini e donne, che si sono succeduti nei secoli passati.
Curiosità
Centuripe Libero Consorzio Comunale di Enna, 730 m s.m., patrono San Prospero 19 settembre.
Si ribellò a Federico II di Svevia, che lo fece distruggere e fece trasferire i suoi abitanti (1232) nella città di Augusta, ricostruito nel 1548 da Francesco Moncada, conte di Adernò, e rimase feudo dei suoi discendenti.
La Chiesa Madre di Centuripe, dedicata all’Immacolata Concezione, risale al XVII secolo e ha subito, nel tempo, vari rifacimenti.
La facciata, dalla particolare colorazione rosa, è in stile barocco con influssi tardorinascimentali. E' suddivisa in tre ordini, l’ultimo dei quali contiene l’orologio e il campanile dove si aprono quattro nicchie, due frontali e due laterali che fungono da siti per le campane. L'edificio presenta una pianta a croce latina sorretta da dieci pilastri che dividono l'ambiente in tre navate.
L'interno è ricco di stucchi, colonne tortili, elementi floreali e putti di sapore popolaresco. Nel transetto si trovano i due altari dedicati a Santa Rosalia e San Prospero, patroni di Centuripe.
Pregevole è il pulpito in legno con decorazioni in oro ed intarsi e bassorilievi finemente lavorati della navata centrale. Il pulpito presenta sei volute più una al polo inferiore decorate in oro.
Sagra dell’Arancia Rossa di Sicilia IGP a Centuripe, ad aprile.
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Note e Profumi per la Festa del 1° Maggio 2023 a Centuripe (EN), presso Campo sportivo, Piano Caitano. Concerto musicale che vedrà la partecipazione di gruppi musicali, tra cui band di spicco , organizzato dall’Associazione LiberArt di Centuripe,
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Centuripe il territorio, cosa vedere, consigli informazioni
La planimetria dell'abitato risulta impostata secondo uno schema planimetrico polilobato a forma di stella a cinque lobi o di rondine ad ali spiegate
Sicuramente da visitare a Centuripe il Tempio degli Augustali e due tombe monumentali a torre (una è conosciuta come “Dogana”, l’altra come “Castello di Corradino”). Interessante anche il Foro, di cui è possibile ammirare i resti, così come una casa ellenistica, che presenta al suo interno alcuni resti di pitture
La Chiesa Madre dell’Immacolata Concezione fu progettata intorno ai primi decenni del XVII secolo ed aperta al culto verso il 1728.
La facciata ha tre ordini e contiene nell’ultimo ordine l’orologio e il campanile.
L’interno della chiesa ha una planimetria a croce latina, sorretta da dieci pilastri che la dividono in tre navate. I due altari del transetto sono dedicati ai santi patroni di Centuripe, Rosalia e Prospero
Il Ponte dei Saraceni è un ponte in pietra risalente al IX secolo sul fiume Simeto. Collega il territorio di Adrano con quello di Centuripe, presso il passo del Pecoraio, e benché sia denominato Ponte dei Saraceni è una costruzione normanna.
Il ponte, in origine, faceva parte di un importante asse viario che collegava la città di Troina, prima capitale del regno di Ruggero I di Altavilla, con Catania. Oltrepassato il ponte la strada proseguiva costeggiando il Simeto a valle delle città di Adrano e Paternò. Dell'antica struttura oggi se ne conserva solo l'arcata maggiore, centrale, ad arco acuto. Le altre arcate, una più piccola a sesto acuto e un'altra a tutto sesto di probabile origine romana, andarono distrutte durante l'alluvione del 1948, e ricostruite in seguito, seppur diverse dalle originali. Il ponte scavalca un tratto delle forre laviche.
A circa 10 chilometri da Centuripe, sulla strada che da Catania porta ad Adrano, dopo aver oltrepassato il Simeto ci si imbatte in una sorta di piazza, una di queste in direzione sud-est sale leggermente verso una scenografica chiesetta, una sequenza di costruzioni tutte uguali, esalta la forte simmetria di quello che appare come un piccolo borgo è il nucleo abitativo dell’ex ducato di Carcaci, uno dei feudi del tempo più ambiti dalle famiglie aristocratiche siciliane grazie alla vicinanza ad un’importante arteria di comunicazione la “regia trazzera” che da Adrano conduceva a San Filippo di Agira, e da qui si dirigeva a Palermo, nel 1818 il Ducato di Carcaci diventò comune e fu aggregato a Centuripe. Nonostante oggi sia abbandonato, mantiene ancora il suo antico fascino con l’inalterata simmetria dell’impianto a croce, le case rurali, i magazzini, l’accogliente dimora del proprietario e la piccola chiesa in pietra lavica.
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