Cerami, il borgo, tesoro d’arte, di storia e di tradizioni gastronomiche
Cerami, il borgo, tesoro d’arte, di storia e di tradizioni gastronomiche, da villaggio fortificato, a centro abitato, il gruppo delle abitazioni del popolo, contrapposto al castrum, dimora del signore, si sono sviluppati e negli ultimi anni, sono località indicate come mete alternative alle grandi città d’arte.
Si potevano anche indicare i sobborghi delle città sviluppatisi fuori delle mura, un abitato nato intorno a un castello o a una chiesa, senza che sia necessaria la presenza di mura o fortificazioni.
Il termine è usato anche come punto di sosta importante per strade percorse da pellegrini, commercianti, l'elemento che li caratterizza come borghi è la loro presenza nel territorio con carattere di continuità nei millenni, è per questo che hanno un loro fascino, camminare tra i vicoli di un borgo significa ripercorrere i passi di uomini e donne, che si sono succeduti nei secoli passati.
Curiosità
Cerami comune del Libero Consorzio Comunale di Enna, 970 m s.m., patrono San Sebastiano 20 gennaio e ultima domenica di agosto, è l'unico comune dell'ennese a essere compreso nel Parco Regionale dei Nebrodi.
In stile barocco sono le chiese del paese la chiesa madre di Sant'Ambrogio, che custodisce una statua della Madonna del Rosario di Antonello Gagini,
la chiesa del Carmine, che conserva un Crocifisso di fra' Umile da Petralia,
la chiesa di San Benedetto o dell'Abbazia, in agosto si svolge la Festa di San Sebastiano, con esibizione delle grandi bandiere di alloro, costruite per l'occasione.
Sagra del "Cavatieddu" di Cerami a settembre.
La tradizionale sagra du "Cavatìeddu Atturratu" (dolce tipico), è un'importante manifestazione gastronomica.
Nel corso della serata, il Peperone di produzione locale, arrostito sulla brace e condito con olio e sale sarà accompagnato dal Cavatieddu, dolce tipico di antichissima ricetta, un biscotto imbevuto di acqua e zucchero, ricoperto con granella di mandorle tostate e tritate, cannella e zucchero.
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Cerami il territorio, cosa vedere, consigli informazioni
Cerami è situata sul versante meridionale dei monti Nebrodi, a 970 mt. s.l.m.
Cerami partecipò alla rivoluzione dei Vespri siciliani intervenendo all’assedio contro Sperlinga. In seguito si dichiarò contro i feudatari legati ai reali di Angiò, durante la guerra civile tra i baroni latini e i baroni catalani (1337-1354).
Oggi ne esistono solo nove chiese, di cui sette nel centro abitato: la matrice, dedicata a Sant' Ambrogio, Sant'Antonio abate, Madonna del Carmelo, San Sebastiano, San Benedetto, San Giuseppe delle anime del purgatorio, San Biagio, e due in zone rurali, la chiesetta del Crocifisso, detta del Signore della Santetta, ed il santuario della Madonna della Lavina. Inoltre sono ancora visibili, ai piedi della rocca del castello, lato nord-est, i ruderi della chiesa di San Michele, e dell'omonimo convento. Nel contesto dell'architettura ceramese va segnalato il portale di casa De Angelis, nella centrale via Umberto, che, viste le sue condizioni quasi fatiscenti, rischia di andare perduto.
Fuori dal centro abitato è presente il cosiddetto "Ponte Vecchio" ( o "Ponte di Cicerone"), un antico ponte costruito in epoca normanna in uno dei crocevia più importanti della Sicilia medievale.
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