Motta Sant'Anastasia castelli, torri e fortificazioni nel comune - Borghi castelli e santuari in Sicilia

Borghi Castelli e Santuari in Sicilia

Scoprire la Sicilia è come sfogliare un libro di storia a cielo aperto. I borghi pittoreschi, i castelli ed i santuari che raccontano storie di un passato di culture e tradizioni. Passeggiando tra le stradine dei centri storici, ti sentirai immerso in un'atmosfera unica, dove ogni angolo svela un pezzo di patrimonio culturale da non perdere. Che tu sia un appassionato di architettura, un amante della natura, la Sicilia ti aspetta con il suo mix di bellezze da scoprire.
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Motta Santa Anastasia il castello, informazioni per una visita

Motta Santa Anastasia, informazioni per una visita, storia architettura della struttura dalle origini ai giorni nostri.
Il Castello, tutto ciò che vi serve lo trovate qui, dagli itinerari ai luoghi da visitare ed altre info utili per la vostra vacanza.
Da piccoli borghi durante il periodo medievale a fortezze, molti di questi castelli nascono come torri di avvistamento e di difesa, non a caso sorgono sulla cima di una rocca o di una collina, dalla quale è possibile avere una ampia visione di tutta la vallata circostante.
Con il passare del tempo sono poi stati trasformati in dimore nobiliari, altri posti sulle rotte viarie che collegavano i paesi della Sicilia verso il mare, alcuni furono costruiti ex novo, altri nacquero dal riadattamento di strutture precedenti
Mòtta Sant'Anastasìa comune in provincia di Catania, 275 m s.m., patrono Sant’ Anastasia 22-25 agosto.
il castello normanno (sec. XI), a pianta rettangolare, con muraglie merlate aperte da monofore.
la chiesa madre, del sec. XII, si presenta nei rifacimenti dei sec. XVIII e XIX, con due caratteristiche cupole e una cappella laterale semicircolare.

Feste Medievali Casa Normanna ad agosto. Durante la manifestazione il borgo si trasforma, nelle strade e nelle piazze e torna a rivivere l’atmosfera del passato. La manifestazione organizzata dall'associazione Casa Normanna,  https://www.facebook.com/rionepanzera

Sagra de' Mastazzoli, durante la manifestazione il rione Vecchia Madrice degustazione di leccornie natalizie e di dolci tipici della tradizione popolare mottese.   https://www.facebook.com/casanormanna71/


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Motta Sant'Anastasia

Denominazione: Castello di Motta Sant’Anastasia; castrum Sanctae Anastasiae;

Comune: Motta Sant’Anastasia
Ubicazione: Centro storico. Piazza Castello
Proprietà attuale: pubblica (Comune)
Uso attuale: Spazio espositivo e centro di informazione turistica

Piccolo borgo di poca importanza durante il periodo ellenico,  Motta, grazie alla sua favorevole posizione geografica di dominio sulla piana di Catania, si consolidò nei secoli per le continue e ripetute invasioni che iniziarono fin dal periodo di Dionisio, tiranno di Siracusa.

Continuò nel suo ruolo durante le invasioni romana, bizantina, araba, normanna ed infine quella sveva. Durante il periodo Normanno Motta ebbe un ruolo importante per la difesa della città di Catania e della valle del Simeto.

Fu Ruggero d’Altavilla, Conte di Sicilia, nel XI secolo, ad ordinare la riedificazione dell’antico castello esistente sulla rupe di Motta. La sua funzione principale era quella di postazione di avvistamento e prima roccaforte di difesa.

Il Dongione di Motta è legato all’amore non corrisposto che Bernardo Cabrera, duca di Modica – grande giustiziere del regno di Sicilia – nutriva per la regina Bianca di Navarra, vedova del re Martino I. Bianca che nel 1408 aveva assunto il vicariato del regno non ne volle sapere delle assillanti insistenze del Duca. “Va via vecchio rognoso” si dice ella abbia detto nei confronti dell’insistente corteggiatore anche per fugare le dicerie che già circolavano a corte sull’ ardito spasimante che la tempestava di vistosi regali.

A quel tempo, signore di Motta era l’ammiraglio Sancho Ruiz de Lihori fedele e sincero amico della regina. Ruiz catturò Bernardo e lo fece rinchiudere nel Castello di Motta S.Anastasia in una finta stanza da letto che in realtà era una cisterna. Durante la notte la stanza fu fatta invadere delle acque. Fu salvato da un paggio che invece era Jana da Motta, ancella della regina, che si era intrufolata nottetempo nel castello per farlo fuggire, così ella disse, al gran giustiziere che, in mutande, si calava dalle mura della torre con delle lenzuola annodate tra di loro,convinto che alla base avrebbe trovato vestiti e cavalli per allontanarsi. Ma la perfida Jana lo aveva
ingannato, perché la fune non arrivava fino alla base della torre ed il Duca rimase sospeso a mezz’aria catturato in una rete a bella posta preparata tra il ludibrio dei paesani. L’indomani fu tolto da quella ridicola posizione e portato in catene al castello Ursino di Catania.

Denominazione: Castello di Motta Sant’Anastasia; castrum Sanctae Anastasiae; arx Sanctae Anastasiae

Comune:  Motta Sant’Anastasia
Provincia: Catania
Ubicazione: Centro storico. Piazza Castello
Proprietà attuale: pubblica (Comune)
Uso attuale: Spazio espositivo e centro di informazione turistica Stato di consistenza: complesso architettonico conservato nelle parti principali

Descrizione

Il donjon di Motta (intorno al quale sussistono scarsi avanzi della cinta muraria che chiudeva altre costruzioni, in parte ancora esistenti nei primi anni del XX) presenta dimensioni minori rispetto a quelle di Paternò e di Adrano.
La pianta misura m 8,50 x 17 mentre in altezza raggiunge m 20. Il torrione è impostato su una balza rocciosa lavica. Le murature sono realizzate in opus incertum di pietrame lavico mentre i cantonali sono realizzati in conci ben squadrati dello stesso materiale.
Il donjon è diviso in altezza in tre piani illuminati da piccole aperture.
Al pianterreno è la porta d’ingresso di non grandi dimensioni. Ai lati sono finestre rettangolari verisimilmente aperte in età moderna. Volte in muratura, solai lignei e muri di tramezzo non sono sopravvissuti alle trasformazioni e agli adattamenti cui il torrione è stato sottoposto.
Il collegamento fra i vari piani era assicurato con ogni probabilità da piccole scale addossate alle pareti e non collocate nello spessore dei muri, piuttosto contenuto (m 1,60) e certamente di gran lunga inferiore alla possanza dei muri nei donjons di Paternò e di Adrano.
La copertura conclusiva è costituita da una volta ogivale con arcata mediana di sostegno impostata su mensole. La terrazza presenta coronamento di merli (sette sui lati lunghi e due su quelli corti).
Probabilmente alla torre di Motta era attribuito un valore soprattutto militare-difensivo mentre la funzionalità residenziale sembrerebbe del tutto secondaria, in particolare a confronto con i non lontani donjons di Adrano e di Paternò.
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