Naro: scopri i Castelli e le Torri che Raccontano la Storia
Naro castello e torri, informazioni per una visita, storia architettura della struttura dalle origini ai giorni nostri.
Naro è un vero e proprio scrigno di storia e cultura, dove castelli, torri e fortificazioni raccontano il passato affascinante di questa terra.
Passeggiando per il comune, potrai ammirare il maestoso castello e le torri di avvistamento che, come sentinelle, vigilano sul paesaggio circostante.
Alcuni di questi luoghi sono visitabili e ospitano anche associazioni culturali che animano la vita del paese con eventi e attività. È un viaggio imperdibile tra dimore storiche e panorami mozzafiato, perfetto per chi ama scoprire le bellezze nascoste della Sicilia.
Da piccoli borghi a piccoli centri urbani, molti comuni hanno una torre un castello o le vestigia di una fortezza, che da fortezza a difesa del territorio con il tempo si è trasformato in una villa di villeggiatura, da luogo a difesa del castellano, le poche dame i cavalieri, tra duelli, amori e delitti, tra storie e leggende.
Con il passare del tempo sono poi stati trasformati in dimore nobiliari, alcuni posti sulle rotte viarie che collegavano i paesi della Sicilia verso il mare, alcuni furono abbandonati all'incuria del tempo.
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Castello a Naro
Il Castello Chiaramontano di Naro è un fortilizio la cui configurazione attuale può essere fatta risalire all'epoca medioevale ad opera principale della famiglia Chiaramonte.È monumento nazionale
Fu dimora del re Federico III d'Aragona che proprio dal castello di Naro emanò i 21 capitoli del regno, riguardanti il buon governo delle terre e città del Regno di Trinacria, datati da Naro ed inviati ai sudditi, gli studiosi sono incerti sull'anno di promulgazione di tale documento che viene individuato da alcuni nel 1309 e da altri nel 1324.
Il portale di accesso, a sesto acuto, differisce sia da quelli del periodo svevo che da quelli del periodo chiaramontano. All'interno della cinta muraria vi è un vasto cortile con un pozzo, su tale cortile affacciano gli alloggi della guarnigione, la cappella e le scuderie.
Tramite una scala rampante si accede al salone della torre quadrata, detta sala del principe o dei baroni, tale sala, coperta da una volta a botte a sesto acuto, rinforzata da un arco mediano traverso è illuminata attraverso due bifore tipicamente gotiche.
Il castello è attualmente visitabile e presenta al suo interno la Mostra permanente dell'abito d'epoca "Vento di donne", raccolta di abiti femminili e accessori di fine Ottocento e inizio Novecento.
Naro comune del Libero Consorzio Comunale di Agrigento, 500 m s.m., patrono San Calogero 18 giugno
Domina l'abitato il castello dei Chiaramonte (sec. XIII-XIV), di cui spicca l'imponente torre quadrata, con all'esterno lo stemma aragonese. Il duomo vecchio, elevato a chiesa madre all'inizio del sec. XII e ora in abbandono, conserva della costruzione originaria il portale e il rosone. La nuova chiesa madre, fondata nel Seicento dai gesuiti, ha l'interno decorato con stucchi e conserva un fonte battesimale del Quattrocento e alcune statue in marmo di scuola gaginesca, la chiesa del Santissimo Salvatore (sec. XVI), con un notevole portale barocco riccamente decorato, e il cinquecentesco santuario di San Calogero, con facciata barocca e, all'interno, varie tele settecentesche e la statua in legno di San Calogero detta “del Santo Nero” (sec. XVI).
Fra gli edifici civili spiccano il palazzo Giacchetto, di fondazione quattrocentesca, il palazzo Morillo, del Settecento, e il palazzo Gaetani, con portale di gusto barocco.
Limitrofe al centro urbano, in contrada paradiso, si trovano delle catacombe paleocristiane, sono sepolture rurali a nicchia e arcosolio. La maggiore delle catacombe prende il nome di Grotta delle Meraviglie ed è lunga circa 20 metri.
La sagra del mandorlo in fiore trova origine a Naro, si tiene in città, il lunedì successivo al termine della sagra ormai spostatasi ad Agrigento, la festa della primavera narese, che vede l'esibirsi di diversi gruppi folkloristici.
Il patrono è san Calogero, la cui festa si tiene il 18 giugno, con una tradizionale processione durante la quale la statua del santo nero, posta su una enorme slitta detta "straula", viene trascinata dai fedeli con delle funi lunghe circa 200 metri, lungo le vie della città per circa un chilometro, dal santuario di San Calogero fino alla chiesa madre. Il periodo dei festeggiamenti ha inizio il 15 giugno con "l'acchianata" del simulacro dalla grotta al Santuario e termina il 25 giugno con la cosiddetta ottava di San Calogero.
Il castello di Naro è citato nel libro Il veleno dell'oleandro di Simonetta Agnello Hornby:
«Mia madre raccontava che, quando i giusti muoiono, i loro spiriti convergono sul cratere per incontrarsi con antichi spiriti di altri giusti, che hanno il compito di scortarli in paradiso. Prima, però, fanno un giro dell'isola per dire addio a sette posti "speciali" della Sicilia: il castello di Naro, battuto dai venti giorno e notte; Caltabellotta, acciambellata intorno alla Rocca; Erice, il monte che guarda verso l'Africa; Ustica, l'isola dal mare verde; Stromboli, il vulcano che si rummulia in mezzo alle onde; Ortigia, l'antica isola greca; e per ultima Pedrara. "Proprio la nostra Pedrara", ripeteva mia madre sorridendo, "il rifugio dei Siculi dagli invasori d'oltremare".»
Il territorio del comune è compreso nella zona di produzione del Pistacchio di Raffadali D.O.P https://www.pistacchiodiraffadali.com/
Nei dintorni di Naro, si possono visitare diversi comuni, ognuno con le sue peculiarità
Agrigento, famosa in tutto il mondo per la Valle dei Templi, uno dei siti archeologici più importanti della Magna Grecia.
Favara, conosciuta per il suo centro storico con la Chiesa Madre e il Castello di Favara. Da visitare anche il Farm Cultural Park, un museo a cielo aperto con opere d'arte contemporanea.
Castrofilippo, famoso per la produzione della cipolla paglina, una varietà locale molto apprezzata. Da visitare la Chiesa Madre e il Palazzo Baronale.
Canicattì, nota per la produzione di uva da tavola di alta qualità. Da vedere il centro storico con la Chiesa di San Domenico e il Palazzo La Lumia.
Campobello di Licatao, famosa per le sue spiagge e il mare cristallino. Da visitare la Chiesa Madre e il Santuario della Madonna di Fatima.
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