Sant Angelo Muxaro, il borgo, tesoro d’arte, di storia e di tradizioni gastronomiche
Sant Angelo Muxaro, il borgo, tesoro d’arte, di storia e di tradizioni gastronomiche, da villaggio fortificato, a centro abitato, il gruppo delle abitazioni del popolo, contrapposto al castrum, dimora del signore, si sono sviluppati e negli ultimi anni, sono località indicate come mete alternative alle grandi città d’arte.
Si potevano anche indicare i sobborghi delle città sviluppatisi fuori delle mura, un abitato nato intorno a un castello o a una chiesa, senza che sia necessaria la presenza di mura o fortificazioni.
Il termine è usato anche come punto di sosta importante per strade percorse da pellegrini, commercianti, l'elemento che li caratterizza come borghi è la loro presenza nel territorio con carattere di continuità nei millenni, è per questo che hanno un loro fascino, camminare tra i vicoli di un borgo significa ripercorrere i passi di uomini e donne, che si sono succeduti nei secoli passati.
Sant'Àngelo Muxaro comune in provincia di Agrigento, 335 m s.m., patrono Sant’ Angelo 5 maggio
Nel 1511 Pietro Ponzio De Marinis fece costruire il paese di Sant’Angelo, che venne subito abitato dagli albanesi che già nel 1506 si erano trasferiti nel feudo di Mu-Assar dal vicino paese di Palazzo Adriano.
La chiesa madre della Beata Vergine è un edificio settecentesco.
Oggi la comunità arbëreshë si è totalmente integrata con la popolazione locale, mantenendo solo parzialmente la cultura originaria mentre è definitivamente scomparso il rito bizantino.
Sagra della Ricotta a gennaio, Epifania a Sant'Angelo Muxaro, ogni anno si ripete A Vastasata di Nardu e Riberiu, un'antica rappresentazione pastorale. La manifestazione è arricchita dalla tradizionale Sagra della ricotta.
Sagra della Tosatura a Sant'Angelo Muxaro (AG). Folklore, musica e gastronomia, https://www.facebook.com/valdikam.it/
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Sant'Angelo Muxaro il territorio, cosa vedere, consigli informazioni
Sant’Angelo Muxaro Comune della prov. di Agrigento, il centro è situato a 335 m s.l.m. sul fianco sinistro della valle del fiume Platani.Nelle vicinanze si trova un’importante necropoli, che conserva le più notevoli tombe a thòlos della Sicilia la più monumentale è la Tomba del Principe trasformata in cappella nel periodo bizantino, che denunciano influenze egeo-micenee, forse irradiate dalla vicina Eraclea Minoa, in un’età comunque posteriore a quella micenea; ne proviene una suppellettile assai interessante in cui, accanto alla ceramica e a oggetti in bronzo prodotti localmente. Della città si è proposta l’identificazione con Camico, la capitale del re sicano Cocalo.
Secondo alcuni studiosi, qui probabilmente sorgeva la mai trovata Kamikos: l’inespugnabile città edificata dal mitico architetto Dedalo per ricambiare l’ ospitalità del re sicano Kokalos.
Narra il mito che Dedalo, fuggito con ali di cera dalle prigioni cretesi, riparò nel territorio agrigentino presso re Kokalos; il re sicano lo accolse e lo preservò dall’ira del re cretese Minosse, che ivi giunse dopo essere approdato nei pressi di Eraclea Minoa.
Per Kokalos, Dedalo fece costruire su una rupe una città chiamata Kamico, ove il re fece trasferire la sua reggia resa inespugnabile grazie agli artifizi del geniale architetto.
Di grande interesserebbe culturale e turistico sono le due chiese settecentesche.
Una intitolata alla Madonna del Carmelo, costruita su una chiesa già esistente, all'interno si trova una bellissima statua a mezzo busto della Madonna dell'Itria, chiaro simbolo delle origini albanesi del comune.
La seconda chiesa, è la Chiesa Matrice, intitolata al patrono Sant'Angelo Martire di Sicilia. Qui è presente un bellissimo crocifisso ligneo ricoperto di lamelle d'argento di epoca medievale, ritrovato nei pressi del Monte Castello. http://santangelomartire.it/
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