Scaleta Zanclea, il borgo, tesoro d’arte, di storia e di tradizioni gastronomiche
Scaleta Zanclea, il borgo, tesoro d’arte, di storia e di tradizioni gastronomiche, da villaggio fortificato, a centro abitato, il gruppo delle abitazioni del popolo, contrapposto al castrum, dimora del signore, si sono sviluppati e negli ultimi anni, sono località indicate come mete alternative alle grandi città d’arte.
Si potevano anche indicare i sobborghi delle città sviluppatisi fuori delle mura, un abitato nato intorno a un castello o a una chiesa, senza che sia necessaria la presenza di mura o fortificazioni.
Il termine è usato anche come punto di sosta importante per strade percorse da pellegrini, commercianti, l'elemento che li caratterizza come borghi è la loro presenza nel territorio con carattere di continuità nei millenni, è per questo che hanno un loro fascino, camminare tra i vicoli di un borgo significa ripercorrere i passi di uomini e donne, che si sono succeduti nei secoli passati.
Curiosità
Scalétta Zanclèa comune della Città Metropolitana di Messina, 12 m s.m., patrono Madonna del Carmelo 16 luglio.
Nell'abitato sorge la chiesa della Madonna del Carmelo.
Il quadrangolare castello dei Ruffo, in località Scaletta Superiore, ospita il Museo Etnoantropologico; la chiesa di San Nicolò è del sec. XVII.
Luogo privilegiato, ricco di storia e di avventure, vide le gesta di personaggi di notevole spessore come la baldanzosa Macalda da Scaletta o l’Imperatore Carlo V che vi sostò nel 1535.
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