Siracusa castelli, torri e fortificazioni nel comune - Borghi castelli e santuari in Sicilia

Borghi Castelli e Santuari in Sicilia

Scoprire la Sicilia è come sfogliare un libro di storia a cielo aperto. I borghi pittoreschi, i castelli ed i santuari che raccontano storie di un passato di culture e tradizioni. Passeggiando tra le stradine dei centri storici, ti sentirai immerso in un'atmosfera unica, dove ogni angolo svela un pezzo di patrimonio culturale da non perdere. Che tu sia un appassionato di architettura, un amante della natura, la Sicilia ti aspetta con il suo mix di bellezze da scoprire.
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Siracusa il castello, informazioni per una visita

Siracusa, informazioni per una visita, storia architettura della struttura dalle origini ai giorni nostri.
Il Castello, tutto ciò che vi serve lo trovate qui, dagli itinerari ai luoghi da visitare ed altre info utili per la vostra vacanza.
Da piccoli borghi durante il periodo medievale a fortezze, molti di questi castelli nascono come torri di avvistamento e di difesa, non a caso sorgono sulla cima di una rocca o di una collina, dalla quale è possibile avere una ampia visione di tutta la vallata circostante.
Con il passare del tempo sono poi stati trasformati in dimore nobiliari, altri posti sulle rotte viarie che collegavano i paesi della Sicilia verso il mare, alcuni furono costruiti ex novo, altri nacquero dal riadattamento di strutture precedenti
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Siracùsa capoluogo del Libero Consorzio Comunale omonimo, 17 m s.m., patrono Santa Lucia 13 dicembre.
Siracusa, città della Sicilia posta sulla costa sudorientale dell'isola, la città si presenta quindi divisa in due parti: Ortigia, che ha conservato in parte l'aspetto barocco conferitole dalle ristrutturazioni seguite al terremoto del 1693, e la città moderna.
La chiesa di San Giovanni Evangelista, di cui resta parte del colonnato centrale, è affiancata dall'ingresso che conduce alla cripta di San Marciano, primo vescovo della città, da cui si accede alle catacombe di San Giovanni, la chiesa di Santa Lucia, risalente al sec. VI, ricostruita dai Normanni nel sec. XII e rimaneggiata nel Seicento; conserva della struttura normanna le absidi semicircolari, il portale e parte del campanile, mentre il rosone è del sec. XIV.
Sotto la chiesa e la piazza antistante si trovano le catacombe di Santa Lucia, Santuario della Madonna delle Lacrime, costituito da un'ampia cripta (1966-68), sormontata da un'alta costruzione a forma di cono (74 m), consacrata nel 1994 . A Ortigia, sulla piazza del duomo, significativo complesso di architettura barocca, prospettano il Palazzo Arcivescovile, rinascimentale ma rimaneggiato nel Settecento, il medievale palazzo Beneventano del Bosco, la chiesa di Santa Lucia alla Badia, distrutta dal terremoto del 1693 e ricostruita nel sec. XVIII.
La maestosa cattedrale, nelle sue forme attuali, è il risultato della sovrapposizione di diverse strutture, la più antica delle quali corrisponde al grande tempio dorico di Atena (sec. V a. C.), le cui colonne sono incorporate nelle mura esterne dell'edificio. La fastosa facciata barocca, a due ordini separati da una balaustra in ferro battuto, con colonne corinzie e profonde cornici, è opera di Andrea Palma (1725-53) e l'interno, a tre navate, custodisce preziose opere d'arte, tra cui il ciborio di Luigi Vanvitelli (1752), San Zosimo, tavola con fondo in oro attribuita ad Antonello da Messina e statue di Antonello Gagini (Santa Lucia, 1526, Madonna della Neve, 1512). Sotto il Palazzo del Senato, sede municipale, chiamato anche “palazzo Vermexio”, i resti di un tempio ionico arcaico. Al centro di piazza Archimede, su cui prospettano numerosi edifici signorili, tra cui il palazzo Lanza-Bucceri (sec. XV), è la splendida fontana di Artemide, restaurata, che rappresenta la metamorfosi della ninfa Aretusa. L'imponente castello Maniace, eretto nel sec. XIII per volere di Federico II sull'estrema punta dell'isola di Ortigia, conserva la poderosa mole a pianta quadrata, con quattro torrioni cilindrici e portale gotico.

Tra maggio e giugno, ogni anno, nel teatro greco del Parco archeologico della Neapoli, si rinnova la tradizione del teatro classico, con il ciclo delle rappresentazioni organizzate dall'Istituto Nazionale del Dramma Antico INDA. https://www.indafondazione.org/

A dicembre, in occasione della Festa di Santa Lucia, patrona della città, e in virtù di un gemellaggio con Stoccolma, Siracusa ospita la Settimana Svedese, con varie manifestazioni artistiche e culturali.
A 8 km dall'abitato è il castello Eurialo (sec. IV a. C.).

Festa della Fragola Ippodromo del Mediterraneo, folclore, spettacoli, artigianato, degustazioni, ad aprile, la prelibata fragola di Cassibile è la protagonista indiscussa della suggestiva “Festa” a lei dedicata, all’Ippodromo del Mediterraneo di Siracusa. https://www.festadellafragola.com/

Ortigia Film Festival, a luglio il festival internazionale del cinema della città di Siracusa. Tre le sezioni competitive del Festival: il Concorso #Lungometraggi opere prime e seconde italiane, il Concorso #Documentari e il Concorso Internazionale #Cortometraggi. https://www.facebook.com/OrtigiaFilmFestival/

Strepitus silentii le notti delle catacombe", da luglio ad agosto, ogni venerdì, sabato e domenica visite notturne teatralizzate della Catacomba di San Giovanni a Siracusa, https://www.kairos-web.com/

Feste Archimedee a giugno Scienza, cultura, arte, cinema e teatro per lo sviluppo e la valorizzazione del genio giovanile. Nelle strade e nelle piazze del centro storico della città. https://www.festearchimedee.it/

Castello Eurialo

Il Castello Eurialo rappresenta il culmine della fortificazione della città di Siracusa il cui nome pare alluda a quello greco di Euryelo testa di chiodo.
Voluto da Dionisio I, tiranno di Siracusa, sorge sul punto più alto a120 m s.l.m. distante circa 7 km da Siracusa. Questa imponente opera militare risale fu costruita nel 400 a.C. con lo scopo di proteggere la città.  
L'entrata del Castello è protetta da tre fossati. Il primo più piccolo è lungo 6 m e profondo 4 m, mentre il secondo a 86 m dal primo, è lungo circa 50 m a difesa di un'opera avanzata alle spalle della quale si trova il terzo fossato largo 17 m e profondo 9 m. Seguendo questo percorso troviamo un recinto e il mastio, che ha forma trapezoidale, difeso da cinque grandi torri. Al di là del mastio vi è un grande recinto dove era presente la porta d'ingresso al castello aperta su un muro spesso circa 5 m.
Tutta la costruzione presentava degli elementi strategici che servivano per cogliere di sorpresa gli eventuali assalitori come, ad esempio, l'intricato sussegursi di gallerie che dava la possibilità di spostare le truppe da un punto all'altro della fortezza senza essere visti o la "porta ad invito" (opera a tenaglia), posta nel tratto nord delle mura, dove chi avesse tentato l'ingresso si sarebbe trovato circondato sotto l'attacco delle milizie del castello. All'interno della costruzione si dispongono anche i vari ambienti di servizio per i soldati come le cucine gli alloggi i magazzini le cisterne ecc.
Denominazione: Castel Maniace;  castrum Maniacii
Comune: Siracusa
Ubicazione: Ortigia

Uso attuale: Visitabile
Stato di consistenza: complesso architettonico conservato nelle parti principali. La fabbrica sveva è integralmente conservata nelle sue mura perimetrali e in dieci delle venticinque crociere, senza le rimanenti, occupate da fabbriche posteriori al 1704 e da un ampio cortile centrale, non completato e senza alcun elemento delle torri e del piano superiore; la fabbrica del forte della Vignazza è integra nella redazione risalente al 1850; i bastioni attorno alla fabbrica sveva sono sostanzialmente integri;

Volgendo le spalle alla mitica fonte Aretusa, possiamo scorgere la possente mole del Castello Maniace, sulla punta estrema dell'isola.
L'edificio è fra i più importanti monumenti del periodo svevo e certamente quello che ancor oggi vede formulate il maggior numero di congetture. Il castello sorge su un luogo dove la tradizione narra di precedenti fortificazioni; i recenti scavi, tuttavia, non hanno portato alla luce alcuna traccia del maniero che dal condottiero bizantino Giorgio Maniace prende il nome. È probabile che le profonde escavazioni del banco roccioso fatte in età sveva per le nuove fondazioni abbiano completamente cancellato ogni traccia del probabile fortilizio preesistente...
Ma cos'era veramente il Maniace?  A Trapani la fortezza è all'estremità della città, verso il territorio e non sulla punta; a Messina è nel punto dove l'abitato incontra il territorio; ad Augusta - che ha una conformazione geografica del tutto simile a Siracusa, con due porti - il castello è posto a difesa del porto e della città. Federico II, uomo intelligentissimo, che sapeva costruire i castelli nel punto giusto, ne avrebbe mai costruito uno a Siracusa con scopi difensivi all'imboccatura del porto in posizione eccentrica rispetto alla città? Ben sapeva che la difesa di Siracusa era garantita da un lato dal mare e dall'altro da un castello ancora efficiente, il Marieth, posto sulla terraferma, all'imbocco dell'istmo per Ortigia. Per capire l'importanza strategica del sito basti pensare che proprio dal lato dove sorgeva il Marieth si diramava il complicatissimo sistema difensivo voluto da Carlo V per Siracusa.
Anche i dati costruttivi accrescono i dubbi. Manca infatti baglio, cioè la piazza d'arme: quello spazio interno che consentiva le manovre delle macchine da guerra, le ingombranti catapulte, o trabucchi, destinate a lanciare pietre o altro. Né l'interno viene in nostro soccorso. Abbiamo detto che si trattava di una grande sala ipostila, cioè piena di crociere e di colonne che ha soltanto nel modulo centrale un prezioso cortile ma che non ha niente a che vedere con lo spazio di manovra. Le torri stesse, ingombrate all'interno dalle scale, non potevano servire a scopi difensivi.
Inoltre l'assenza di strutture abitative, dei depositi per le derrate alimentari e per il munizionamento, accrescono ancor di più il fascino ed il mistero di questa imponente costruzione.
Nel bene e nel male, nei momenti di gloria come in quelli di più bassa decadenza, la storia del castello si è intrecciata con quella di Siracusa: fu qui che Federico firmò il rescritto per la fondazione dell'Università di Napoli. Nel 1288 vi dimorò con la famiglia il re Pietro d'Aragona.
Federico II d'Aragona nel 1321, qui convocò il Parlamento siciliano che sancìì l'eredita del figlio Pietro II d'Aragona.
Nel periodo in cui Siracusa fu sede della Camera Reginale (1305 1536) il castello ha ospitato le Regine Costanza d'Aragona nel 1362, Maria d'Aragona nel 1399, Bianca d'Aragona nel 1416, e l'ultima che ebbe in dominio la Città, Germana de Foix, seconda moglie, ora vedova, di Ferdinando il Cattolico.
Nel 1540 qui alloggiò anche l'ammiraglio Andrea Doria durate la spedizione organizzata da Carlo V contro i Musulmani. Purtroppo nei secoli la struttura dell'edificio è stata rimaneggiata, dovendola adattare a residenza, a caserma, a prigione.
Per tutto il XIV sec. il castello non fu adibito a scopi militari: in alternativa al Marieth veniva impiegato come luogo di contenzione.
Soppressa la Camera della Regina, Carlo V, collaborato attivamente dal Vicerè di Sicilia Ferrante Gonzaga, intraprese un programma di ampio respiro di consolidamento delle fortificazioni esistenti e di edificazioni di nuovi baluardi. In tale articolato sistema difensivo il castello Maniace doveva diventare il punto di forza: non più in una visione decentrata dalla città, ma punta di diamante protesa sul mare.
Dal XVI sec. si inizia un nuovo sistema di munizionamento dell'edificio con l'uso dell'artiglieria. Comincia cosìì un progressivo rafforzamento del castello con opere e strutture complementari (batteria Vignazza, casamatta borbonica, polveriere) con il rischio non solo di vedere stravolta l'antica struttura ma addirittura demolita.
Altri guasti vennero dai due potenti terremoti che nel 1542 e nel 1693 hanno sconvolto la città, e dello scoppio, nel 1704, della polveriera del castello che danneggiò irrimediabilmente tutta la parte Nord Ovest: crollò l'intero torrione e una parte della cinta muraria.
Nei pressi della torre Ovest si trova il Bagno della Regina: vi si accede da una porticina aperta nel paramento murario e si scende per una scala intagliata nella viva roccia. Si giunge in un ambiente sulle cui dimensioni ed utilizzo molto si è fantasticato. Si narrava che fosse spazioso ed adorno di marmi, con sedili e vasche. Nella realtà si tratta solo di un minuscolo ambiente di circa 1 m per lato ed altro non è che una fonte di approvvigionamento idrico del castello, che sfrutta una delle polluzioni di acqua dolce delle quali un tempo era ricca Ortigia.

La fabbrica sveva è costituita da un quadrato con lati di m 58 con torri scalari cilindriche agli angoli orientate in senso nord-sud; all'interno, resti dell'unico immenso salone formato da venticinque crociere di cui ne sopravvivono dieci; cortile rettangolare occupante lo spazio di sei crociere tra cui quella centrale; fabbrica addossata al muro est occupante due crociere, già utilizzata come polveriera; fabbrica addossata al muro nord occupante due crociere, già utilizzata come caserma; fabbrica addossata al muro ovest occupante due crociere già destinata a carcere.

Il forte della Vignazza ha forma allungata con due muri perimetrali a due livelli e opera a diamante sulla estremità; la piazza d'armi ha pianta poligonale irregolare con opere di presidio disposte lungo i margini e fabbriche varie e moderne addossate alle murature; svariati resti di costruzioni e fondazioni della chiesa di San Giacomo.

Sul porto grande si erge il bastione Molino a due livelli con fabbrica sul mare con profilo a spezzate: fossato tra la piazza d'armi e l'area della caserma Abela.

Castello Maniace

Denominazione: Castel Maniace; palacium Syracusarum; castrum Maniacii
Comune: Siracusa
Ubicazione: Ortigia
Proprietà attuale: Pubblica

La fabbrica sveva è costituita da un quadrato con lati di m 58 con torri scalari cilindriche agli angoli orientate in senso nord-sud; all'interno, resti dell'unico immenso salone formato da venticinque crociere di cui ne sopravvivono dieci; cortile rettangolare occupante lo spazio di sei crociere tra cui quella centrale; fabbrica addossata al muro est occupante due crociere, già utilizzata come polveriera; fabbrica addossata al muro nord occupante due crociere, già utilizzata come caserma; fabbrica addossata al muro ovest occupante due crociere già destinata a carcere.

Il forte della Vignazza ha forma allungata con due muri perimetrali a due livelli e opera a diamante sulla estremità; la piazza d'armi ha pianta poligonale irregolare con opere di presidio disposte lungo i margini e fabbriche varie e moderne addossate alle murature; svariati resti di costruzioni e fondazioni della chiesa di San Giacomo. Sul porto grande si erge il bastione Molino a due livelli con fabbrica sul mare con profilo a spezzate: fossato tra la piazza d'armi e l'area della caserma Abela.

Stato di consistenza: complesso architettonico conservato nelle parti principali. La fabbrica sveva è integralmente conservata nelle sue mura perimetrali e in dieci delle venticinque crociere, senza le rimanenti, occupate da fabbriche posteriori al 1704 e da un ampio cortile centrale, non completato e senza alcun elemento delle torri e del piano superiore; la fabbrica del forte della Vignazza è integra nella redazione risalente al 1850; i bastioni attorno alla fabbrica sveva sono sostanzialmente integri; la piazza d'armi e il forte del molino sono in parte occupati da moderne costruzioni la cui realizzazione non ha interessato le strutture antiche.

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