Trecastagni il borgo, tesoro d’arte, di storia e di tradizioni gastronomiche
Se stai cercando un posto unico dove staccare dalla routine, Trecastagni è il borgo siciliano che fa per te! Immerso tra le meraviglie dell'Etna, questo paesino ti accoglie con le sue stradine acciottolate, i colori vivaci delle case e una storia affascinante da raccontare.
Qui puoi gustare piatti tipici preparati con ingredienti freschi e locali, immergerti nell'arte e nelle tradizioni che caratterizzano la vita quotidiana dei suoi abitanti e lasciarti conquistare dalla bellezza dei paesaggi che ti circondano. Non perdere l'occasione di scoprire Trecastagni: un angolo di Sicilia che ti ruberà il cuore.
Trecastagni il borgo, tesoro d’arte, di storia e di tradizioni gastronomiche, da villaggio fortificato, a centro abitato, il gruppo delle abitazioni del popolo, contrapposto al castrum, dimora del signore, si sono sviluppati e negli ultimi anni, sono località indicate come mete alternative alle grandi città d’arte.
Si potevano anche indicare i sobborghi delle città sviluppatisi fuori delle mura, un abitato nato intorno a un castello o a una chiesa, senza che sia necessaria la presenza di mura o fortificazioni.
Il termine è usato anche come punto di sosta importante per strade percorse da pellegrini, commercianti, l'elemento che li caratterizza come borghi è la loro presenza nel territorio con carattere di continuità nei millenni, è per questo che hanno un loro fascino, camminare tra i vicoli di un borgo significa ripercorrere i passi di uomini e donne, che si sono succeduti nei secoli passati.
Trecastagni comune della Città Metropolitana di Catania, 586 m s.m., patrono Santi Alfio, Filadelfo e Cirino 9-10 maggio
Trecastagni, Chiesa Madre, dedicata a san Nicola di Bari nel 1789, si eleva su un colle di straordinaria panoramicità, dal quale l'occhio può spaziare dall'Etna a Taormina, alla Calabria, ad Augusta e al quale si accede per una scalea monumentale, con l'emiciclo alla base eccentrico rispetto all'asse della chiesa, in forte pendenza. Il prospetto scandisce gli spazi interni mediante pilastri in pietra lavica porosa sormontati da una architrave ornata da mascheroni e da un timpano triangolare su cui si erge lo snello campanile in arenaria,
Chiesa della Misericordia, comunemente denominata "chiesa dei Bianchi o del Bianco", nell'omonima piazza è la più antica almeno per il documento che conserva: la sua campana maggiore porta la data del 1302, La facciata alterna l'intonaco a malta alle aperture contornate da pietra lavica intagliata e scolpita.
Il Convento dei Padri Minori Riformati risale al 1660, simile ad altri dei centri etnei, ha nella sua semplicità e linearità un bellissimo chiostro quadrangolare con pilastri in pietra squadrata e una grande cisterna al centro della corte.
Trecastagni in Fiera, rassegna di spettacolo, arte, cultura, e sport. Artigianato locale ed etnico, prodotti tipici, novità, commercio e antiquariato, articoli per la casa e il tempo libero.
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Trecastagni il territorio, cosa vedere, consigli informazioni
Il territoriodi Trecastagni è collinare ed è circondato da svariati conetti vulcanici di diversa epoca e dimensione, Monte Ilice, Monte Gorna, Monte S. Nicolò, Tre Monti, Monte Serra, rientra nel territorio del Parco dell'EtnaTra le diverse ipotesi formulate per spiegare il toponimo Trecastagni la più attendibile e documentata storicamente è quella che lo fa risalire all'esistenza in loco di tre grossi castagni, del cui sito oggi si è perduta la memoria. Altra ipotesi è quella di "Tres Casti Agni", con riferimento ai tre fratelli martiri, Alfio, Filadelfo e Cirino, compatroni del paese, ma sembra nata in ambito religioso a partire dal XVII secolo, avente come perno portante la "sosta" nel luogo del tre fratelli durante il viaggio da Messina a Lentini, sede del martirio.
La chiesa di stile Romanico-Lombardo, dedicata da sempre ai Santi martiri Alfio, Filadelfio e Cirino, la navata centrale, iniziata nel 1650, è stata completata nel 1662. Il campanile è del 1857, mentre le navate laterali sono del 1878 quella del Crocifisso e del 1884 quella del Sacramento. Per il continuo afflusso di pellegrini, la chiesa veniva eretta a Santuario, all'interno del Santuario troviamo un curiosissimo Museo degli ex voto
La chiesa madre, o matrice, dedicata da sempre a san Nicola di Bari, patrono del comune, esisteva già prima del Terremoto del val di Noto del 1693, la chiesa si trova in cima ad una scalinata monumentale, che conduce dal sottostante Largo abate Ferrara al portale principale della chiesa.
L'attuale struttura della Chiesa di Santa Maria della Misericordia detta del Bianco o dei Bianchi, risale al 1734, come recita la data incisa sulla trabeazione della porta laterale; essa è stata ricostruita dopo il terremoto del Val di Noto
Il convento dei Padri Minori riformati, con annessa chiesa di Sant'Antonio di Padova, risale al 1660 e fu costruito con i fondi donati dall'allora principe e dai fedeli. Il convento e la chiesa sono stati recentemente oggetto di restauro; all'interno del convento è possibile ammirare il chiostro, con pilastri in pietra squadrata ed una grande cisterna.
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