Borghi rurali in Sicilia
I borghi rurali e la riforma agraria in Sicilia
Sei un amante dell'avventura e della scoperta, i borghi rurali in Sicilia sono una vera chicca da non perdere.
Questi luoghi, spesso dimenticati dal turismo di massa, raccontano storie di un passato vibrante e affascinante. Passeggiando tra le strade silenziose, puoi sentirne l'eco, dai colori delle case in rovina alla bellezza della natura che li circonda.
Ogni borgo ha il suo fascino unico, dai vicoli stretti alle piazze deserte, e ti farà sentire come un esploratore in cerca di tesori nascosti. Prepara la tua macchina fotografica, perché ogni angolo è un'opera d'arte da immortalare.
In questa pagina vi parleremo dei borghi rurali abbandonati. Questi borghi, che non rientrano in un circuito turistico
tradizionale, spesso si trovano in rovina. Tuttavia, nonostante la loro condizione attuale, un tempo erano luoghi pieni di vitalità e storia. Oggi, questi paesi fantasma rappresentano un'opportunità unica per esplorare la Sicilia in modo autentico e scoprire la bellezza nascosta di questa terra affascinante.
I borghi rurali della colonizzazione, erano concepiti come dei piccoli villaggi in una versione architettonica moderna, dotati dei principali servizi (scuola, chiesa, ufficio postale, bevai, stazione dei carabinieri, ecc.).
La riforma agraria era stata intesa come insieme di interventi volti alla modificazione e trasformazione del sistema produttivo agricolo attraverso interventi legislativi del potere centrale e ridistribuzione della fattore terra.
Agrigento i borghi rurali
Ribera comune del Libero Consorzio Comunale di Agrigento, 223 m s.m.,
patrono: san Nicola di Bari (6 dicembre)
chiesa madre, della fine del Settecento, e il palazzo del municipio, ottocentesco
Borgo Bonsignore (Santu Petru in siciliano) è una frazione di Ribera AG
Borgo Bonsignore (Santu Petru in siciliano) è una frazione di Ribera.
È un esempio ben conservato di nuovi borghi rurali costruiti alla fine degli anni trenta in Sicilia.
Oggi è abitato soprattutto nel periodo estivo.
Posto in una collinetta nelle immediate vicinanze del mare, è raggiungibile direttamente dalla S.S. 115, e dista da Ribera circa 11,5 km.
Caratteristica di questo zona è la costa incontaminata con spiagge rinomate come il Lido Fuggitella, Pietre Cadute e la zona della Riserva naturale orientata Foce del fiume Platani.
Il 10 dicembre 1940 l'Ente per la colonizzazione del latifondo siciliano, inaugura ufficialmente il borgo rurale che viene intitolato ad Antonio Bonsignore, capitano dei Carabinieri
L'Ente aveva munito il complesso del Borgo di municipio, scuola elementare, ristorante, 25 case coloniche, ufficio postale, caserma dei Carabinieri, ambulatorio medico, chiesa parrocchiale. Vi furono inviati con l'obbligo di residenza un medico, una levatrice, un ufficiale d'ordine e due guardie.
Qualche anno dopo vennero inclusi nel Borgo anche le terre degli ex feudi di Cuci-Cuci, San Pietro della Palma e Giardinello, facendo estendere il Borgo dal fiume Magazzolo al fiume Verdura.
Nel dopoguerra il borgo fu quasi abbandonato e abitato nuovamente dalla fine degli anni sessanta.
L'ultima decade di agosto viene festeggiato San Pietro, Patrono di Borgo, con una processione, giochi d'artificio e la rigatonata nella piazza principale.
Negli ultimi anni sono sorti dei Bed & breakfast e delle case vacanze che hanno fatto arrivare visitatori soprattutto dall'estero.
Caltanisseta i borghi rurali
Petilia borgo rurale - Caltanissetta
Petilia borgo rurale è il borgo di tipo A è stato costruito negli anni 1939-1940 in località Xirbi.
Con il nome Borgo rurale Gigino Gattuso, a servizio di circa 250 assegnatari. E’ costituito da 7 edifici. Il borgo si trova in prossimità della S.S. 121 e della stazione di Caltanissetta Xirbi. E’ facilmente raggiungibile con auto e treno dalle principali città della Sicilia.
Si trova tra i bacini del Salto e dell’Imera Meridionale che sono percorsi da una diffusa rete di sentieri e trazzere. E’ poco distante dalla Riserva naturale di monte Capodarso.
Borgo rurale Guttadauro - Butera CL
Borgo Guttadauro sorge a metà strada tra i paesi di Niscemi e Gela. Per raggiungerlo bisogna percorrere la strada statale 190. Il complesso è stato realizzato presso il fiume Dessueri, in territorio di Butera, sopra un declivio che guarda la valle del Gela, risulta essere quanto mai interessante: la disposizione degli edifici fa si che si formino tre piazze interconnesse tra loro gravitanti intorno alla chiesa. Ad oggi, questa è quasi del tutto crollata, rimane ancora parzialmente riconoscibile la torre campanaria.
Lo stile architettonico riprende il razionalismo con respiro ricco di simboli e riferimenti siciliani.
Catania i borghi rurali
Borgo Lupo, Mineo, i borghi della colonizzazione, CT
Borgo Lupo, il borgo di tipo A è stato costruito negli anni 1940-1941 in località Mongialino, su progetto degli ingg. Marino, Santangelo e Puglisi. E’ costituito da 15 edifici. Il borgo è interno al comprensorio Mongialino, nella piana di Catania, ad altissima vocazione agricola.
La viabilità carrabile è di tipo secondario, ma è presente una diffusa rete di sentieri e trazzere.
E’ vicino alla S.S. Catania-Gela.
Ventimiglia (Caltagirone) CT
Il borgo colonico Piano Stella, intitolato al capitano Arrigo Ventimiglia
Borgo Cunziria, Vizzini, i borghi della colonizzazione CT
Borgo Cunziria, venne fondato intorno agli anni ’20 del ’900, il borgo rappresenta un valido esempio di architettura rurale. La zona del vizzinese, fino al 1960, era dedita alla lavorazione delle pelli poiché era semplice reperire le materie prime necessarie alla concia del pellame. Oltre a ciò, la zona era ricca di acqua e, grazie ad un ingegnoso sistema di canalizzazioni, questa veniva redistrubita all’interno delle botteghe e stipata dentro grandi vasche oggi ancora visibili in alcuni edifici del borgo. Posta nella valle tra la zona abitata di Vizzini e la collina antistante il paese, la Cunziria sorge su diversi livelli ed è formata da varie abitazioni (circa 40 strutture) che svolgevano la doppia funzione di casa-bottega.
Borgo Franchetto - Castel di Iudica CT
Borgo Franchetto ricade nel vasto territorio di Castel di Judica, il centro rurale, grazie alla Scuola, alla Chiesa e all’Ambulatorio Medico, avrebbe permesso alla popolazione agricola già presente nella zona di evitare lunghi e costosi spostamenti.
Enna i borghi rurali
Borgo Cascino, EN
Borgo Cascino si trova in una zona collinare a 414 metri sul livello del mare; dista circa 12km da Enna.
La sua denominazione esatta è Borgo Antonino Cascino, l'edificazione risale al periodo fascista, quando il governo dell'epoca attua un ambizioso programma di ripopolamento, fulcro di una politica di rilancio delle campagne più disagiate, facente parte integrante della riforma agraria del vasto latifondo siciliano, così come questa era la finalità delle altre fondazioni del periodo, quali Pergusa, Borgo Baccarato, Borgo Bonsignore, Borgo Lupo.
La struttura del sito è da un punto di vista urbanistico molto interessante, perchè rispecchia l'architettura tipica dell'epoca in cui fu costruito.
Borgo rurale Baccarato - Aidone EN
Borgo Baccarato è l'unica frazione di Aidone.Realizzato intorno al 1940, fu uno dei nuovi borghi rurali voluti da Mussolini durante il periodo fascista che servivano a far insediare prevalentemente contadini in nuove aree, più vicine ai terreni. Borgo Baraccato però dava ospitalità ai minatori ed alle loro famiglie: infatti, proprio lì, c'era la solfara Baccarato, una miniera di zolfo la cui attività cessò negli anni settanta.
Il borgo si sviluppò anche come centro agricolo per un periodo, ma l'emigrazione a seguito della chiusura della miniera decretò il suo totale abbandono.
E’ costituito da 9 edifici. Il borgo è posto sulle pendici meridionali dei monti Erei, lungo la strada provinciale Aidone-Ramacca.
E’ distante pochi chilometri dalla zona archeologica di Morgantina e da Piazza Armerina.
Messina i borghi rurali
Salvatore Giuliano a San Teodoro, i borghi della colonizzazione
Salvatore Giuliano a San Teodoro, costruito nel 1938 in territorio di San Teodoro (ME) e venne denominato Borgo Giuliano in memoria di un caduto in Africa. Il borgo è stato costruito allo scopo di colonizzare e potenziare ai fini agricoli le aree improduttive, l'abitato conta poche case e di una chiesetta. Il piccolo borgo oggi è assai degradato e pericolante. E’ al confine sud della zona boschiva del Parco dei Nebrodi, ricca di percorsi naturalistici ed aree di sosta ben segnalati.
Nelle vicinanze sono anche il Parco fluviale dell’Alcantara, la Riserva naturale del Bosco di Malabotta e le importanti vestigia arabo-normanne sui fiumi Simeto e Troina.
Piano Torre,Morfia a Francavilla di Sicilia, i borghi della colonizzazione
Morfia il borgo
Morfia il borgo, il borgo si trova nelle vicinanze della strada statale 185 che collega i comuni di Novara e Francavilla di sicilia; partendo dal comune di Francavilla e percorrendo la SS185, a circa 15.5 km di marcia in direzione di Novara, su un tornante si trova una stradina di campagna, che, percorsa per circa 450 m, conduce al borgo. Entrando nella strada di accesso al borgo ci si trova subito davanti una piccola piazza e la chiesetta, con annessa sacrestia, mentre sulla destra ci sono già le prime abitazioni e la scuola con l’alloggio dell’insegnante, sorgono in totale ventotto abitazioni.
Borgo S. Giovanni a Francavilla di Sicilia, i borghi della colonizzazione
Borgo S. Giovanni a Francavilla di Sicilia, il borgo di tipo C è stato costruito dall’ERAS negli anni 1954-1959 in località San Giovanni, a servizio di 25 case rurali per gli assegnatari. E’ costituito da due fabbricati pubblici: scuola e chiesa, dai 25 edifici per alloggi e dal bevaio.
L’accesso al borgo avviene tramite una strada non asfaltata con caratteristiche di strada di bonifica lunga oltre 2,5 chilometri, realizzata nel 1953 con imponenti opere d’arte in pietra, che intercetta la strada statale 185 in località Ponte San Paolo.
Schisina a Francavilla di Sicilia, i borghi della colonizzazione
Schisina a Francavilla di Sicilia, il borgo è stato costruito negli anni 1953-1955, quale borgo di servizio per i 148 lotti e per le case dei lavoratori agricoli assegnatari realizzate nel territorio di Francavilla in attuazione dei piani di ripartizione della riforma agraria.
Il programma di interventi pubblici ha comportato anche la costruzione di quattro borghi, Piano Torre, San Giovanni, Morfia, Monastero, con prevalente destinazione residenziale, e altri due solo abitativi: Malfitano e Pietrapizzuta.
Il borgo è costituito da 8 edifici Il borgo è posto a quota 800 m lungo la S.S. 185 sul versante sud del monte Trefinaite, al confine tra i Nebrodi e i Peloritani.
E’ facilmente raggiungibile dal comprensorio turistico Taormina - Giardini Naxos - Etna e da quello naturalistico Parco dell’Etna - Parco fluviale Alcantara - Parco dei Nebrodi - Riserva di monte Scuderi (Peloritani).
Lungo la statale 185 parte una diffusa rete di sentieri montani e trazzere (con percorsi per trekking, mountain bike, passeggiate a cavallo) che consentono in breve tempo di raggiungere i boschi. Il versante attraversato dalla statale, fino a Novara di Sicilia,
Malfitana il borgo
Malfitana il borgo, il bosco era uno dei 16 feudi di cui si componeva l'universitas di Francavilla. Possedimento della famiglia de Marco, venne venduto dall'Honorabile Andrea de Marco a Pietro Ruffo nel 1632. I Ruffo, visconti di Francavilla, ereditarono per via di Agata Balsamo il territorio di Francavilla e tutti i diritti di carattere giuridico, amministrativo e alcune gabelle.
Piano Torre il borgo
Piano Torre il borgo, partendo dal comune di Francavilla e percorrendo la SS185, a circa 8.8 km di marcia in direzione di Novara, in corrispondenza di una curva a sinistra si trova una strada che, percorsa per circa 800 m conduce al borgo. Alla sinistra della stradaella del borgo si trovano, in successione, la scuola, la piazza e la chiesa con annessa canonica; sulla destra si trovano invece le prime abitazioni. La strada continua a salire alla destra della chiesa con un andamento ad “esse” tipico delle strade di montagna, lungo la quale sorgono le altre abitazioni, per un totale di ventotto edifici.
Bucceri-Monastero il borgo
Bucceri-Monastero il borgo, a differenza degli altri non si trova sulla Strada statale 185 di Sella Mandrazzi, ma arroccato su una montagna sul torrente Zavianni.
Borgo Pietra Pizzuta
Borgo Pietra Pizzuta
Palermo i borghi rurali
Borgo D. Borzellino - Monreale
Borgo D. Borzellino, il borgo di tipo A è stato costruito negli anni 1940-1941 in località Balletto.
E’ costituito da 6 fabbricati destinati a municipio, ufficio postale e caserma dei carabinieri, scuola, trattoria e rivendita, botteghe per artigiani, alloggi per gli addetti ai vari servizi.
L’accesso dalla strada provinciale avviene tramite una stradella sterrata.
Borgo rurale Vicaretto - Castellana Sicula
Realizzato dall’allora Ente per la Riforma Agraria in Sicilia alla fine degli anni cinquanta, fa parte del Comune di Castellana Sicula.
Il Borgo è posizionato su una collina con orientamento SUD-EST. Il Centro abitato più vicino è Vallelunga Pratameno
Il Centro Sociale comprensivo di una Chiesa, viene realizzato in cima alla collina nel 1970,
Borgo rurale Portella della Croce - Prizzi
Borgo rurale Portella della Croce, il borgo di tipo B è stato costruito dall’ERAS in località Portella della Croce, sul pendio di Rocca Cavallo, a completamento di un piano di ripartizione che ha visto la costruzione e l’assegnazione di moltissime case coloniche nelle campagne circostanti. E’ costituito da 8 fabbricati. Il borgo è posto nella zona collinare tra Prizzi e Vicari, a quota 500 m slm, tra i valloni della Margana e della Mendola.
A pochi chilometri dal borgo si trovano le riserve naturali di bosco Ficuzza e di monte Carcaci . Ancora più a sud sono le aree tutelate dei Sicani: riserve del Sosio e di monte Cammarata.
Borgo rurale Riena Castronovo di Sicilia - Palermo
Borgo Riena è un borgo abbandonato tra Lercara Friddi (prov. di Palermo) e la frazione di Filaga, costruito tra il 1941-43.
Il borgo fu abbandonato nel 1950 e, secondo la leggenda, da allora fu abitato da un solo personaggio, tale Totò Militello, un condannato all’ergastolo che così evitò la condanna.
Il borgo è abbastanza distante da ogni centro abitato e per raggiungerlo occorre percorrere una ‘trazzera’ che parte dalla strada provinciale che da Lercara porta a Prizzi.
Il borgo, infatti, è formato esclusivamente da una chiesa, una scuola e tre strutture abitative.
Borgo rurali Littorio a Ficuzza - Palermo
Borgo rurali Littorio a Ficuzza, fu il primo tra i villaggi operai a sorgere in Sicilia, l’inaugurazione di b. Littorio risale all’Aprile del 1927, dunque, un periodo antecedente e propedeutico al progetto di colonizzazione del latifondo degli anni ’40. Il villaggio fu voluto per favorire la costruzione della strada tra Prizzi e Campofelice di Fitalia, due piccoli paesi dell’entroterra siciliano. Successivamente all’ultimazione dei lavori, si cercò di riconvertire ad uso abitativo quelle stesse strutture così da evitare l’abbandono.
Tra gli otto fabbricati, che potevano ospitare diverse famiglie, si conta la scuola, il municipio e la stazione dei carabinieri. La vita del borgo, però, non sembra essere durata a lungo se, a quanto si legge da alcuni documenti, già qualche anno dopo la sua fondazione alcune famiglie coloniche richiedevano l’assegnazione dei padiglioni abbandonati e pericolanti.
Oggi di b. Littorio rimangono solo poche strutture originarie.
Borgo rurale Regalmici - Palermo
Borgo rurale Regalmici, la zona era fin dai tempi della presenza araba in Sicilia, un territorio considerato ricco. Raxalxacca, casale arabo vicino Castronovo, era un’area piena di fertilissimi terreni, gremita in epoca romana e bizantina di colonie di agricoltori. I vari villaggi, che costituivano una rete, vennero chiamati “casali”, poi scomparsi dopo la cacciata araba del XIII secolo. ll nome Regalmici deriva da un’antica parola araba che si riferisce al casale di Rakalmincer o Rahalmengili o, ancora, Rakalmigere, cui nome significa “casale di molta importanza per la feracità delle terre”.
Borgo Regalmici sorge su un pianoro a quota 620 s.l.m. in regione Bocche di Cortellazzo, a poco più di 4km dalla stazione di Valledolmo. Coevo di borgo Littorio, Regalmici si differenzia da questo per il maggior numero di fabbricati. L’impianto urbanistico è caratterizzato da strutture esterne, e da quattro interne, in passato una fontana centrale fornita di acqua potabile mediante apposita conduttura.
Il destino di Regalmici e di Littorio fu analogo: entrambi edificati per costruire strade di collegamento furono, già dieci anni dopo la loro fondazione, abbandonati e rifiutati per l’impossibilità di essere riconvertiti e adeguatamente valorizzati.
Non è bastato nemmeno il film “L’uomo delle stelle” del regista Giuseppe Tornatore per restituire interesse e attenzione a questo luogo. Il borgo, infine, sembra rientrare in un progetto della Regione Siciliana che prevede la valorizzazione del patrimonio socioculturale della zona di Regalmici attraverso un museo dei mestieri nei locali della chiesa e la riconversione delle restanti strutture.
Borgo rurale Schirò - Monreale
Borgo rurale Schirò, il borgo è posto sulle ondulate propaggini dell'Alto Belice Corleonese, a pochi chilometri da Rocca Busambra e dalla Riserva naturale di bosco Ficuzza.
Oltre alle abitazioni dei contadini il borgo comprendeva anche un chiesa con l'annessa canonica, la scuola elementare, un negozio di generi alimentari e tabacchi, un sala da barba, un ambulatorio medico, una rivendita, botteghe per artigiani, un ristorante ed una fontana. Tra gli edifici istituzionali sorgevano il Municipio e la caserma.
Agli inizi degli anni settanta a Borgo Schirò rimaneva soltanto una famiglia che gestiva il negozio di generi alimentari e tabacchi presso cui si rifornivano i contadini che andavano a coltivare i campi vicini ed il parroco che continuava a celebrare la messa presso la chiesa e che vedeva qualche fedele partecipare soprattutto la domenica.
Siracusa i borghi rurali
Borgo Bardara - Lentini
Borgo Bardara, realizzato nel 1927 per il Fascismo ritenne prioritaria l’opera di bonifica dell’area di Lentini, nel siracusano, ospitante un lago artificiale costruito nel XII secolo che rendeva il paesaggio tanto bello quanto difficile da sfruttare.
L’idea fu quella di prosciugare totalmente il lago e costruire tre villaggi, quello di Bardara, quello su Poggio Marchese e quello alla stazione di Valsavoia, oggi Lentini Diramazione. L’etimologia del nome risale al termine “Barda” nonché dall’arabo (al)bardaa, bardaah che indica le varie parti con cui si armavano i cavalli nel passato. Dei tre villaggi fu costruito solo il primo: la Bardara composto da otto fabbricati ai lati di una piazzetta con fontana e abbeveratoi. Il villaggio doveva ospitare gli operai della zona, ma di fatto non fu nè villaggio operaio nè rurale vista la mancanza dell’approvvigionamento idrico e della rete fognaria. Dopo gli anni settanta venne ricostruito il lago prosciugato dalla bonifica che sommerse del tutto Poggio Marchese.
Borgo Rizza - Carlentini
Borgo Rizza, situato in contrada Tummarello in territorio di Carlentini, fu costruito in seno al progetto di colonizzazione fondiaria previsto dall’ECLS (Ente Colonizzazione Latifondo Siciliano) a partire dal 1939-40. Il borgo, intitolato ad Angelo Rizza assassinato nel 1921, fa parte degli otto agglomerati rurali previsti e che dovevano essere, inizialmente, presenti sulle varie province dell’isola tranne in quella ragusana dove non era presente latifondo.
Borgo Rizza non decollò mai e gli otto edifici che lo costituivano vennero abbandonati negli anni Settanta.
Trapani i borghi rurali
Borgo rurale Livio Bassi - Ummari, TP
Borgo Livio Bassi rientra nella seconda serie di opere rurali avviate dopo il 1940 e, grazie ai servizi che avrebbe offerto ai coloni, fa parte della tipologia A. Come successe per Borgo Lupo, anche in questa occasione il luogo individuato in origine fu modificato più volte. La scelta di Ummari non fu casuale: qui erano presenti già case contadine che sarebbero rientrate nell’area di influenza di b. Bassi. Gli edifici si affaccino sulla strada d’accesso principale, perpendicolare alla SS113, senza disperdersi su vie secondarie. Ciò che manca, rispetto al progetto iniziale, è l’edificio del dispensario medico, ospitato in alcune stanze della sede del PNF. Ciò che colpisce subito di Borgo Bassi, e che lo rende unico, è l’arco d’accesso.
Bruca borgo rurale - Buseto Palizzolo, TP
Bruca borgo rurale, il borgo di tipo B è stato costruito negli anni 1954-1956 in località Bruca, è costituito da 5 fabbricati. L’accesso dalla strada provinciale proveniente da Buseto Palizzolo si ha tramite una strada carrabile, costruita assieme al borgo. Il borgo è posto in area collinare, in una zona a fortissima vocazione agricola l’intera borgata Bruca conta circa 500 abitanti.
E’ a pochi chilometri da Segesta e dalle Riserve naturali di bosco Scorace e dello Zingaro. E’ all’interno dei percorsi viari che collegano le aree balneari di San Vito Lo Capo, Scopello e Castellammare del Golfo con Segesta, sede di numerose visite turistiche e affollate rappresentazioni teatrali.
Poggioreale borgo rurale - Trapani
Poggioreale borgo rurale, il nome Poggioreale viene dal latino podus regalis (ovvero “Poggio del Re”). Il paese fu fondato come centro agricolo nel 1642 dal marchese di Gibellina, Francesco Morso, che nel 1643 ebbe il titolo di principe di Poggioreale. Nel 1968 ci fu la violenta scossa che colpì la Valle del Belice distruggendo la città. Restano i ruderi che, ancora oggi, testimoniano la vita prima del 1968. Dopo il terremoto si decise di non restaurare questi ruderi ritenendo il loro ripristino antieconomico e potenzialmente pericoloso. Il paese venne ricostruito alcuni chilometri più a valle, con strutture moderne e avveniristiche (per l’epoca).
Poggioreale è un paese che unisce elementi del barocco con elementi tipicamente littorici. La sua vicinanza con la cittadina ricostruita la rende spesso luogo di ritrovo di ragazzi e turisti.
Fazio borgo rurale - Trapani
Borgo Amerigo Fazio sorge in contrada Guarino, rappresenta il primo agglomerato rurale a sorgere nella provincia di Trapani e rientra tra le otto province siciliane ad essere soggetta alla colonizzazione nel 1940. Epifanio fu uno dei maggiori esponenti dell’architettura siciliana insieme ad Ajroldi e Caracciolo, anch’essi coinvolti nella realizzazione dei borghi rurali: il primo lavorò su b. Callea (AG) mentre il secondo su b. Petilia-Gattuso (CL).
Il progetto dell’architetto siciliano rappresenta l’attuazione pratica delle indicazioni contenute nel testo citato in precedenza.
Il borgo si apre a ventaglio sulle vallate antistanti, definendo in questo modo la piazza centrale su soli tre lati.
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