Geraci Siculo il borgo, guida al borgo più bello d'Italia in Sicilia
Geraci Siculo, guida al borgo più bello d'italia in Sicilia
Se stai cercando un angolo di Sicilia che ti lasci senza parole, il Borgo di Geraci Siculo è proprio quello che fa per te! Questo paesino incantevole, famoso per la sua storia affascinante e il suo patrimonio artistico, ti porterà indietro nel tempo. Passeggiando per le sue stradine acciottolate, potrai ammirare palazzi storici e chiese antiche, il tutto mentre ti godi la deliziosa gastronomia locale. Che tu sia un appassionato di storia, un amante della natura o semplicemente in cerca di un posto da esplorare, Geraci Siculo ha qualcosa di speciale da offrire a tutti.
Geraci Siculo, guida al borgo più bello d'italia in Sicilia , tra i Borghi più belli della Sicilia, chi non ha mai visto in foto i borghi più o meno famosi, vanto della regione e ne rappresentano una delle maggiori attrazioni turistiche.
I Borghi della Sicilia offrono numerosi spunti di visita sia a livello storico-culturale che ambientale, non solo piacevoli camminate nei centri storici ma anche nelle immediate vicinanze dove si trovano chiesette, castelli, tutti collegati da strade, stradine.
Visitabile tutto l'anno, non mancheranno testimonianze storiche come fortezze, siti archeologici, luoghi di culto di pregio architettonico, con profumi e sapori della tradizioni gastronomica si mescolano egregiamente con la storia.
Grande importanza hanno gli eventi tradizionali organizzati dalle proloco dei borghi, ad iniziare dalle Feste Medievali e dalle Sagre, sfilate dei cortei in costume d’epoca accompagnate spesso da una gara per la conquista del palio, offrono il meglio della tradizione culturale del paese. Le sagre invece esaltano la cucina tradizionale e i prodotti tipici locali, mostrando al visitatore il meglio della tradizione enogastronomica del borgo.
Curiosità
Geraci Sìculo comune in provincia di Palermo, 1077 m s.m.,
patrono San Bartolomeo 24 agosto
centro situato sul versante nordorientale del pizzo Catarineci, incluso nel Parco Regionale delle Madonie
Festa del Santissimo Crocifisso a Geraci Siculo - Ogni anno il 3 maggio a Geraci Siculo si svolge la festa del Santissimo Crocifisso. Processione dei fedeli e distribuzione del Pane benedetto. 03 maggio La processione si snoda lungo le vie del Paese. Sfilano per primi le confraternite, poi i fedeli con i ceri, poi il Crocifisso, il clero e le autorità con tutti i fedeli. La mattina del tre maggio, coloro i quali durante l’anno hanno fatto il “Voto”, si recano presso il Monastero delle Suore Benedettine per prelevare la “Torcia”, a "Vara' è addobbata con fiori e quattro bacheche piene di oggetti preziosi donati al Crocefisso per grazie ricevute. Seguono i fedeli, alcuni a piedi scalzi, recanti in mano il “Cero” votivo con un nastro bianco pendente di raso. Il cero, per tutto il tragitto rimane spento. Esso rappresenta una “grazia” ricevuta.
Festa della Transumanza dei Pastori a Geraci Siculo - Rito della transumanza degli armenti e dei pastori che dalla Marina si spostano in montagna. Manifestazione finalizzata promuovere una delle più antiche pratiche dell’attività pastorale. 23 maggio
Vucciria Beer Festival a Geraci Siculo - Una manifestazione all'insegna del buon bere con una vasta scelta di birre artigianali accompagnate da musica dal vivo, dj set & street food animeranno il borgo di Geraci Siculo. a luglio
A Carvaccata di Vistiamara a Geraci Siculo - La terza domenica di luglio a Geraci Siculo si svolge "'A Carvaccata di vistiamara", la Festa dei pastori. La festa ha luogo ogni sette anni, la prossima edizione si svolge nel 2025. Terza domenica di luglio la tradizionale, vuole pantaloni di velluto nero, giacca pure di velluto, corta, stretta alla vita ornata di galloni neri di seta, copricapo a maglia di lana chiuso alle estremità e scendente sull'omero. Ognuno regge con la sinistra l'offerta, cavallucci, pecore fatti di cacio e pendenti, tra svolazzanti nastri di vario colore dalla conocchia, un cerchio di legno sostenuto da un bastone a guisa di ombrello; gli uomini maturi mazzi di cera più o meno vistosi, (secondo l'importanza del voto fatto), legati con nastri e fiori, mentre il gruppo degli anziani tiene alto, su appositi sostegni i principali paramenti sacri: una sontuosa pianeta, la stola, la manopola e le chiavi d'argento del tabernacolo. Il cassiere infine porta "l'Antisfera" un drappo di velluto di seta nero riccamente ricamata in oro riproducendo la "Sacra Sfera". La manifestazione si conclude con l'offerta alla chiesa di cera e fiori e con la benedizione.
Giostra dei Ventimiglia a Geraci Siculo - Manifestazione storico-culturale, con tradizionali giochi cavallereschi. Sfilate in costumi d’epoca del XIV secolo, spettacoli e rappresentazioni medievali, esibizioni di cavalli d’alta scuola. Ogni anno in seno alla festa, viene rievocato un avvenimento lieto della corte dei Ventimiglia: il battesimo del primogenito, il fidanzamento o il matrimonio del Conte, la visita del Conte stesso al Castello di Geraci, ecc.. Alla fine della rievocazione, così come nel medioevo, per dare risalto ai grandi avvenimenti, si svolgono dei giochi cavallereschi. https://www.facebook.com/conteadeiventimiglia/
Spazio pubblicità
Geraci Siculo, il borgo siciliano, uno dei più belli
La visita al borgo può iniziare dal Bevaio della SS. Trinità, fatto costruire dal marchese Simone Ventimiglia sulla base di un rettangolo di 20 m di lunghezza con due fontane laterali in pietra. Da lì si percorre l’acciottolata via Biscucco per arrivare al Castello di probabile origine bizantina, che sotto i Ventimiglia divenne una fortezza militare. Domina sulle rovine, sugli angoli mozzati delle torri e gli squarci nelle feritoie, la Chiesa di Sant’Anna, ritenuta la cappella palatina dei Ventimiglia, dove si tramanda fosse custodito sin dal 1242 il teschio di Sant’Anna, poi trasferito a Castelbuono. Subito più in basso è la Chiesa di S. Giacomo, dove si conservano un prezioso crocefisso ligneo trecentesco, un affresco in stile bizantino (sec. XIV) e la statua lignea del santo, settecentesca. Percorrendo le viuzze medievali si arriva alla Falconiera in Largo Greco e infine in piazza del Popolo, il salotto di Geraci, su cui si affacciano la Chiesa del Collegio di Maria (del 1738, a una navata) e la Chiesa Madre.
La Chiesa Madre di Santa Maria Maggiore, consacrata nel 1495 ma di realizzazione più antica, come si desume dal portale della metà del XIV sec., è ricca di opere di grande interesse, come il fonte battesimale in marmo alabastrino della bottega dei Gagini (fine XV sec.) e altre splendide statue di marmo della stessa bottega raffiguranti le Madonne della Neve, della Mercede e con il Bambino, nonché le statue in legno di ignoti intagliatori siciliani del XVII e del XVIII sec. Monumentale è il Coro ligneo del 1650, così come degna di nota è l’Annunciazione di ignoto pittore del XVI sec. Da visitare, inoltre, il tesoro esposto nella cripta, che raduna importanti suppellettili liturgiche d’oro e d’argento – tra cui un raffinato ostensorio, opera trecentesca di oreficeria toscana – e numerosi paramenti sacri finemente ricamati.
Continuando per corso V. Emanuele si incontra la Chiesa di S. Stefano con il suo caratteristico campanile a conci policromi. E’ a croce greca irregolare e risale al primo Seicento. Conserva una pregevole scultura lignea di ignoto autore raffigurante S. Stefano (sec. XVI) e una tela attribuita a Giuseppe Salerno (1609), uno dei due artisti madoniti soprannominati lo Zoppo di Gangi.
Un altro itinerario per gli amanti dell’arte può partire, alla periferia nord del paese, dalla Chiesa di S. Bartolomeo, dove il solito anonimo ma esperto intagliatore ha scolpito nel legno policromo il santo cui è dedicata la chiesa (sec. XVIII). Superbo, qui, è il polittico marmoreo sull’altare maggiore attribuito ad Antonello Gagini (fine sec. XV). La bottega dei Gagini offre un altro capolavoro in marmo policromo nel trittico dell’altare maggiore della Chiesa di Santa Maria La Porta, costruita nel 1496, che si trova poco oltre, sulla via S. Bartolo. Al trittico si somma in questa chiesa un’altra eccellente scultura in marmo, la Madonna con il Bambino, attribuita a Domenico Gagini (1475). Si devono a maestri siciliani le sculture di legno dipinto; notevole e drammatico è il Cristo crocefisso, scultura lignea del XVII sec.; anche la Madonna in trono col Bambino ritorna: questa volta in un affresco del XV sec.
Salendo ancora, sulla destra si vede vicolo Archi, poi la chiesa di S. Giuliano con il monastero delle Benedettine, e ancora oltre tenendo la destra si arriva in piazza S. Antonino con la chiesa dedicata a S. Francesco. Scendendo per via Nuova si arriva a piazza Municipio, dove a destra c’è l’antica chiesa di S. Rocco. Fuori del borgo, infine, sono da vedere la Chiesa di Santa Maria della Cava, antico cenobio brasiliano di fondazione normanna (1090), che sembra emergere dal fondo del bosco come una visione d’altri tempi, col suo portale ogivale e i resti di affreschi bizantini; e la piccola cappella dei Santi Cosma e Damiano con il suo portale gotico. Qui ogni anno, il 27 settembre, la funzione in onore dei due santi è anche un pretesto per trascorrere una piacevole giornata a contatto con la natura.
Appunti di viaggio, l'accoglienza, dove mangiare, lasciate un suggerimento
Non sono presenti ancora recensioni.