Caltabellotta, il borgo siciliano da scoprire
Caltabellotta, il borgo, tesoro d’arte, di storia e di tradizioni gastronomiche
Caltabellotta, il borgo, tesoro d’arte, di storia e di tradizioni gastronomiche, da villaggio fortificato, a centro abitato, il gruppo delle abitazioni del popolo, contrapposto al castrum, dimora del signore, si sono sviluppati e negli ultimi anni, sono località indicate come mete alternative alle grandi città d’arte.
Il termine è usato anche come punto di sosta importante per strade percorse da pellegrini, commercianti, l'elemento che caratterizza il borgo è la presenza nel territorio con carattere di continuità nei millenni, è per questo che hanno un fascino. Camminare tra i vicoli di un borgo significa ripercorrere i passi di uomini e donne, che si sono succeduti nei secoli passati.
Il borgo di Caltabellotta, sorge sulle alte cime dei Monti Sicani
Curiosità
Caltabellotta è un comune della città metropolitana di Agrigento,
Chiesa matrice di Maria Santissima Assunta realizzata dai Normanni nell'XI secolo, è caratterizzata da un portale gotico e presenta all'interno opere dei Gagini e dei loro allievi;
chiesa di Sant'Agostino: all'interno conserva una Deposizione in cotto di A. Ferraro (1512);
chiesa di San Lorenzo: ricordata per il suo portale gotico e per la cappella.
Chiesa della Pietà sorge in una splendida posizione panoramica nella parte alta del centro storico, incastonata tra le rocce del Monte Kratas.
Il Convento di San Pellegrino, sorge su un’originaria fondazione normanna edificata sui resti di un fortilizio arabo nel sito in cui la leggenda colloca la vicenda del trionfo del santo vescovo sul drago divoratore. La chiesetta presenta uno splendido portale in stile barocco. Percorrendo un atrio che si trova a sinistra della chiesa si accede a due profonde grotte legate al culto del mitico San Pellegrino, vescovo di Triocala, probabilmente sua originaria dimora.
Sagra della Pasta con le sarde a Caltabellotta, tradizione caltabellese in occasione dei festeggiamenti in onore di San Giuseppe. Il santo viene onorato con una tradizionale processione che si snoda lungo le principali vie del paese e attraverso la degustazione di tavolate e pietanze tipiche.
Durante la manifestazione si potranno degustare le tradizionali pietanze esposte sull'Altare. https://www.facebook.com/people/Festa-di-San-Giuseppe/100070114429243/
Santuario di Montevergine
Situato ad oriente appena fuori l’abitato di S. Anna, che si adagia su di uno sperone di roccia ai piedi del Kratas a circa 340 mt. sul livello del mare, poco distante dal fiume Verdura.
Fu edificata da Francesco Alliata, principe di Villafranca, che nel 1624 fece costruire un villaggio, cui diede il nome di Sant’Anna. Il suo territorio é intriso di leggende e di storia che s’intrecciano inevitabilmente con quelle della vicina Caltabellotta.
La chiesa è ad una sola navata con tre altari per lato poco profondi; notevoli e tutti da scoprire gli affreschi che sono venuti alla luce durante l’ultimo restauro. Al suo interno sono conservati alcuni capitelli ritrovati nella zona, pare appartenenti alla non più esistente chiesa di S. Giorgio, da cui sembra sia stato tratto anche il portale ogivale decorato
Montevergine, composto dalla chiesa e dall’eremo annesso, è ubicato a ridosso della zona archeologica di Troccoli, deformazione del toponimo originario Trokalis
L’Eremo, affiancato per intero sul lato destro della chiesa, è distribuito su due elevazioni: a piano terra, sono locali non molto ampi, adibiti per i lavori dei frati, nel piano superiore sono dislocate le celle e il piccolo campanile. Il tutto è inserito in un contesto paesaggistico straordinario. Il complesso è arricchito, inoltre, da una fontana di forma circolare alimentata costantemente da una sorgente, che porta refrigerio a visitatori e passanti.
L’Eremo di Montevergine per la comunità santannese è un luogo molto importante e riveste un grande valore religioso è qui che si trova un crocifisso ligneo quattrocentesco .
Tale crocifisso, situato sull’altare maggiore, secondo la tradizione pare sia stato dipinto sulle tavole del letto di S. Brigida e sia stato portato dall’Africa dai seguaci di Sant’Agostino.
Vuole la tradizione che a Ruggero durante il combattimento sia apparso sopra un cavallo bianco S. Giorgio, ornato di una splendida veste, intervenne in aiuto al condottiero normanno. In memoria della vittoria ottenuta, il conte elesse suo protettore S. Giorgio e ornò il suo scudo con l’immagine del santo e in seguito fece costruire la chiesa di S. Giorgio di Trokalis (Troccoli).
Dedalo Festival a Caltabellotta. Rassegna e seminari per musica e arte invisibile per la valorizzazione e la promozione del territorio. https://www.facebook.com/dedalofestival/
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Caltabellotta il territorio, cosa vedere, consigli informazioni
La Cattedrale di Caltabellotta, detta "La Matrici", dedicata a Maria SS. dell'Assunta racchiude opere statuarie, pittoriche ed architettoniche di fondamentale pregio artistico e storico per il Borgo. La tipica facciata normanna a tre timpani denuncia un'organizzazione interna a pianta basilicale a tre navate, sulla navata destra si affacciano cinque cappelle. In seguito alla vittoria di Ruggero sui musulmani nel 1090, fu modificata a Cattedrale. La prima cappella -dedicata alla Madonna della Catena- riveste grande importanza artistica. Realizzata da Antonino Ferraro nel 1590 presenta statue in stucco ed affreschi. Sull'arcata frontale esterna, si ritrovano gli stucchi rappresentanti l’Assunzione della Madonna tra gli angeli e sulle due colonne laterali i profeti Geremia ed Isaia.La chiesa conserva un crocifisso ligneo bizantino e tre simulacri marmorei di scuola gaginesca: San Benedetto (la cui tipica base ottagonale riporta un bassorilievo rappresentante San Calogero patrono della vicina Sciacca), la Madonna della Consolazione e la Madonna della Neve posta sull'abside maggiore. Di notevole pregio storico il piccolo fonte battesimale ottagonale di epoca normanna testimone della fiorente cultura sincretica -vi sono rappresentai simboli arabi, cristiani ed ebraici, della sicilia dell'anno 1000 e custodito, prima dei restauri, dal sistema museale della città di Palermo.
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