Ispica, il borgo siciliano da scoprire - Borghi di Sicilia, luoghi imperdibili

Borghi di Sicilia

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architettura. Scoprite il patrimonio culturale siciliano attraverso le nostre descrizioni dettagliate, foto suggestive e consigli utili per pianificare la vostra visita.
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Ispica, il borgo siciliano da scoprire

Ispica, il borgo, tesoro d’arte, di storia e di tradizioni gastronomiche

Ispica, il borgo, tesoro d’arte, di storia e di tradizioni gastronomiche, da villaggio fortificato, a centro abitato, il gruppo delle abitazioni del popolo, contrapposto al castrum, dimora del signore, si sono sviluppati e negli ultimi anni, sono località indicate come mete alternative alle grandi città d’arte.
Si potevano anche indicare i sobborghi delle città sviluppatisi fuori delle mura, un abitato nato intorno a un castello o a una chiesa, senza che sia necessaria la presenza di mura o fortificazioni.
Il termine è usato anche come punto di sosta importante per strade percorse da pellegrini, commercianti, l'elemento che li caratterizza come borghi è la loro presenza nel territorio con carattere di continuità nei millenni, è per questo che hanno un loro fascino, camminare tra i vicoli di un borgo significa ripercorrere i passi di uomini e donne, che si sono succeduti nei secoli passati.
Curiosità
Ìspica comune del Libero consorzio Comunale di Ragusa, 170 m s.m., patrono Madonna del Carmine 17 luglio.
La chiesa di Santa Maria Maggiore (sec. XVIII), dalla facciata arricchita da una bella cancellata in ferro battuto, conserva un notevole ciclo di affreschi,  l’interno è a croce latina, a tre navate divise da pilastri, preponderante è il ruolo degli affreschi eseguiti tra il 1763 e il 1765 da Olivio Sozzi.  

Il loggiato del sinatra basilica di santa maria maggiore nel 1749, egli sviluppa temi architettonici concavo-convessi in una prospettiva urbanistica. Le 23 aperture del loggiato, inframezzate da lesene, formano un elegante e delicato diaframma tra il prospetto e l’antistante illimitato orizzonte.
L’architetto Vincenzo Sinatra, firma i disegni del loggiato antistante la basilica di Santa Maria Maggiore nel 1749.
La chiesa madre, dedicata a San Bartolomeo, e quella dell'Annunziata  risalgono al sec. XVIII.
la chiesa del Carmine e il convento annesso, al centro della facciata vi è il portale, decorato con alcuni bassorilievi, probabilmente recuperati dall’edificio precedente, i bassorilievi che raffigurano Sant’Angelo e il Venerabile Statella bassorilievi che raffigurano Sant’Alberto di Gerusalemme e Sant’Alberto degli Abati, la Madonna del Carmelo, patrona della città di Ispica dal 1875.
Questi bassorilievi, integrati con altri due realizzati nel Novecento, raffigurano i padri carmelitani sant’Alberto di Gerusalemme, sant’Angelo, Sant’Alberto degli Abati e il Venerabile Statella.
nella chiave di volta del portale centrale è un puttino che regge la data 1632 e, poco più in alto, vi sono altri due puttini che reggono lo stemma della famiglia Statella, divenuto stemma della città di Ispica, anche questi antecedenti al terremoto. Il timpano spezzato del portale centrale incornicia la parte bassa del finestrone che è sovrastato da una nicchia con colonne tortili nella quale si conserva la statua della Madonna del Carmelo, patrona civitatis dal 1875. L’interno della chiesa è a navata unica e sulle pareti laterali vi sono otto cappelle, quattro per ogni lato. Le cappelle sono decorate con colonne tortili e stucco e conservano diversi dipinti. Sul lato destro della navata vi è il mausoleo del Venerabile Statella, datato 1758. Esponente della famiglia dei marchesi Statella.
Sempre sul lato destro, a ridosso dell’altare, vi è un pulpito ligneo poligonale, uno dei pochi elementi precedenti al terremoto, sul quale vi sono raffigurati i santi Angelo, Alberto, Elia e Telesforo.
L’altare principale della chiesa, con una struttura concava con colonne corinzie, ospita la statua lignea della Madonna del Carmelo, realizzata nel 1860 dallo scultore palermitano Bagnasco. La statua raffigura la Vergine che tiene in braccio il bambino e le chiavi della città. Entrambi portano una corona e le insegne mariane. Il simulacro viene portato in processione il 16 luglio o la domenica successiva in occasione dei festeggiamenti per la patrona organizzati dalla Confraternita della Madonna del Carmine. Il convento ha una facciata molto semplice su due livelli.

Il palazzo Bruno di Belmonte, sede municipale, è uno dei più notevoli edifici liberty della Sicilia. Progettato e realizzato dall'architetto Ernesto Basile ai primi del Novecento, ha pianta quadrangolare, alleggerita da un movimento di torri, logge, balconi e ferri battuti dalle forme floreali.

All'interno del parco archeologico della Forza, in una grotta, è stato allestito un interessante antiquarium. Singolare è la galleria detta “Centoscale”, un tunnel di 280 gradini scavati nella roccia, costruito per scendere sotto il livello del fiume e attingervi acqua soprattutto in caso di assedio.

L'ultimo fine settimana di maggio, la piazza antistante la cinquecentesca Chiesa di Sant'Antonio Abate ad Ispica, si riveste di uno stupendo tappeto di sabbia variopinta: l'INSABBIATA.   http://www.insabbiata.it/      https://www.visitispica.com/

Il presepe Vivente di Ispica, ambientato all'interno delle grotte naturali adiacenti al Parco Forza, è ritenuto il più bello di Sicilia.
Dentro caverne, i figuranti riproducono gli antichi mestieri e numerose scene teatrali della natività tratte dalla Bibbia.  https://www.facebook.com/presepeviventeispica/



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Ispica il territorio, cosa vedere, consigli informazioni

Si compone di due parti ben distinte: quella medievale, distrutta dal terremoto del 1693, disabitata e compresa nel Parco archeologico della Forza, e quella settecentesca, sull'adiacente collina, che corrisponde all'attuale abitato. In età romana il territorio fu chiamato Ispicae. Il borgo che vi sorse dal sec. XII fu possesso di vari signori, dai Lanza, ai Chiaramonte, ai Cabrera, ai Caruso e, infine, agli Statella, cui rimase dal 1520 al 1812. Assunse il nome attuale nel 1935.

La bellezza di Ispica si mostra attraverso le sue incantevoli chiese barocche, viene definita circuito delle Città-barocche come patrimonio dell’umanità dell’UNESCO.

Uno dei simboli inconfondibili di Ispica è la Basilica di Santa Maria Maggiore in stile settecentesco progettata dall’architetto Sinatra, con un artistico loggiato settecentesco.

Tra le numerose attrattive del centro storico, si possono visitare la Basilica della Santissima Annunziata, la Chiesa Madre di San Bartolomeo e la Chiesa Madonna del Monte del Carmelo.

Non meno importanti anche le altre chiese minori come quella della Madonna delle Grazie, la Chiesa di San Giuseppe, il Convento e Chiesa di Santa Maria del Gesù dei Minori Osservanti di San Francesco e la Chiesa di Sant’Antonio Abate.

Basilica di Santa Maria Maggiore, la basilica settecentesca venne progettata dall'architetto di Noto Vincenzo Sinatra e vi è aggiunto un porticato con 23 passaggi che delimita la piazza. L'interno, a tre navate, conserva una decorazione in stucco opera di Giuseppe e Giovanni Gianforma e affreschi del 1765 di Olivio Sozzi. Ospita una statua del Cristo flagellato alla colonna che venne qui trasferita dopo essersi salvata dal terremoto e che è oggetto di particolare venerazione durante i riti della settimana santa.

Basilica della Santissima Annunziata, la basilica venne costruita dopo il terremoto a partire dal 1704, in sostituzione dell'omonimo edificio distrutto nell'antica Spaccaforno, oggi nel parco Forza.

All'interno conserva la decorazione a stucco in stile rococò del palermitano Giuseppe Gianforma e ospita alcune opere salvatesi dalle distruzioni del sisma: una Adorazione dei Magi e una tavola dell'Annunciazione del 1550. Contiene il settecentesco Cristo con la Croce dello scultore Guarino da Noto, un gruppo scultoreo in legno con il Cristo e due Giudei, anch'esso oggetto di particolarissima devozione da parte degli Ispicesi durante la Settimana Santa.

La chiesa madre, consacrata a san Bartolomeo, venne ricostruita dopo il terremoto a partire dal 1750 e completata nel corso di un secolo e mezzo. Esternamente è preceduta da una doppia scalinata che la eleva rispetto alla piazza antistante. La facciata coniuga elementi tardo-barocchi con altri neoclassici.

Ispica si caratterizza anche per lo stie liberty dei suoi palazzi, tra questi Palazzo Bruno di Belmonte, tra liberty e gotico, questo palazzo è davvero imponente e si fa notare per la maestosità dei suoi torrioni  e l’eleganza delle decorazioni. A piazza Unità d’Italia è invece collocato Palazzo Bruno, che si differenzia da Palazzo Bruno di Belmonte per via dell’architettura più classicheggiante.

Palazzo Bruno di Belmonte, il palazzo in stile liberty più importante della provincia fu commissionato dall'on.le Pietro Bruno di Belmonte all'architetto palermitano Ernesto Basile, dal 1906. Non divenne mai dimora della famiglia Bruno di Belmonte, considerata la famiglia più importante della città dell'inizio del secolo scorso, in quanto il palazzo non fu mai completato per lo scoppio della Grande Guerra,

Allontanandoci dal centro, percorrendo via Massimo D’Azeglio, si arriva al Convento dei Frati Minori Santa Maria del Gesù. Incastonato su una rocca, si caratterizza per la sua semplicità. Da questo balcone naturale si scorge la parte bassa della città e, in lontananza, il mare.

Meritevole di ulteriore interesse è la torre del belvedere, un innalzamento tipico della zona del ragusano.

Una visita attenta la merita la grotta Centoscale, che consiste in 280 gradini scavati nella roccia che uniscono il fondo valle con lo sperone di roccia, la chiesa rupestre di Santa Maria della Cava e la grotta della conceria.

Ispica è famosa anche per le sue meravigliose spiagge, meta ideale per tutti gli amanti del mare
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