Poggioreale, il borgo siciliano da scoprire - Borghi di Sicilia, luoghi imperdibili

Borghi di Sicilia

Benvenuti su "Borghi di Sicilia, luoghi imperdibili", il sito dedicato al turismo in Sicilia. Qui troverete una guida completa ai borghi della regione, autentici tesori ricchi di storia, tradizioni, arte e
architettura. Scoprite il patrimonio culturale siciliano attraverso le nostre descrizioni dettagliate, foto suggestive e consigli utili per pianificare la vostra visita.
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Poggioreale, il borgo siciliano da scoprire

Pggioreale, il borgo, tesoro d’arte, di storia e di tradizioni gastronomiche

Se stai cercando un posto unico dove staccare la spina e immergerti nella bellezza autentica della Sicilia, Poggioreale è il borgo che fa per te. Questo gioiello nascosto, lontano dai soliti percorsi turistici, ti sorprenderà con le sue stradine pittoresche, la storia affascinante e una cucina che sa di tradizione. Passeggiando tra le antiche mura, potrai assaporare piatti tipici preparati con ingredienti freschi e locali, mentre l'atmosfera calda e accogliente ti farà sentire subito a casa. Non perdere l'occasione di scoprire Poggioreale e lasciati conquistare dalla sua magia!
Pggioreale, il borgo, tesoro d’arte, di storia e di tradizioni gastronomiche, da villaggio fortificato, a centro abitato, il gruppo delle abitazioni del popolo, contrapposto al castrum, dimora del signore, si sono sviluppati e negli ultimi anni, sono località indicate come mete alternative alle grandi città d’arte.
Si potevano anche indicare i sobborghi delle città sviluppatisi fuori delle mura, un abitato nato intorno a un castello o a una chiesa, senza che sia necessaria la presenza di mura o fortificazioni.
Il termine è usato anche come punto di sosta importante per strade percorse da pellegrini, commercianti, l'elemento che li caratterizza come borghi è la loro presenza nel territorio con carattere di continuità nei millenni, è per questo che hanno un loro fascino, camminare tra i vicoli di un borgo significa ripercorrere i passi di uomini e donne, che si sono succeduti nei secoli passati.
Poggioreale comune del Libero consorzio Comunale di Trapani, 189 m s.m., patrono Sant’ Antonio 13 giugno, situata nella Valle del Belice,
Distrutto completamente dal terremoto del 1968, fu ricostruito, il nuovo abitato è articolato su tre nuclei residenziali a forma d'anello, ognuno dei quali disposto attorno a una piazza circolare. La cappella di Sant'Antonio è opera dell'architetto Franco Purini.

Dopo il terremoto si decise di non restaurare questi ruderi ritenendo il loro ripristino antieconomico e potenzialmente pericoloso. Il paese venne ricostruito alcuni chilometri più a valle, con strutture moderne e avveniristiche (per l’epoca).
Nel tempo si è originato un turismo di passaggio, interessato agli splendidi ruderi della vecchia città, denominata da alcuni La città Fantasma, distrutta dal terremoto del 1968

Mostra dei formaggi della Valle del Belice a Poggioreale ad ottobre. Promozione e valorizzazione della cultura, delle tradizioni, della gastronomia e della realtà economica locale,
Si va dal “pecorino pepato al pecorino siciliano fresco e stagionato, al pecorino rosso, al pecorino con olive e noci, al caciocavallo, alla Vastedda della Valle del Belice. In degustazione anche la ricotta, la zabbina, non è che ricotta freschissima non ancora rassodata, insieme al suo siero di produzione, consigliabile mangiarla appena venuta a galla.e altri prodotti della pastorizia, oltre “dolci” con ricotta, “sfinci e cappidruzzi”.

Sagra della Muffuletta e Sagra della N'Figghiulata a Poggioreale a novembre. Prodotti tipici, artigianato, musica e folclore

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Poggioreale il territorio, cosa vedere, consigli informazioni

Il paese di Poggioreale fu fondato nel 1642 dal marchese Francisco Morso di Gibellina, a seguito del decreto del re Filippo IV di Spagna, la storia di questo paese è tristemente legata al terremoto che colpì la valle del Belice il 14 gennaio 1968. Il paese di Poggioreale fu ricostruito interamente a qualche chilometro di distanza, mentre le vecchie rovine sono rimaste lì. E’ possibile percorrere Corso Umberto I, la strata di la cursa, lungo la quale si affacciano i resti dei principali edifici: il Municipio, la scuola, l’ufficio postale, il teatro comunale, la chiesa di Sant’Antonio da Padova. Dalla piazza Elimo si scorge l’ampia gradinata che conduce alla chiesa Madre, di cui sono superstiti brani di muri perimetrali e l’alto campanile. Resiste anche l’antica fonte Cannoli, al centro dello slargo omonimo.

La nuova Poggioreale è dislocata intorno ad una piazza circolare, piazza Elimo progettata dal famoso architetto Paolo Portoghesi.
Un particolare presepe in vetro di Murano trova posto, in esposizione permanente, in  un piccolo edificio post-moderno, ideato dagli architetti Purini e Termes, alle spalle della piazza Elimo come autostazione,  oggi trasformato in sede espositiva con grandi vetrate che permettono la vista anche dall’esterno  di questo cosiddetto presepe incantato. Le diciassette figure, tra personaggi e animali, che lo compongono, intensamente realistiche,  misurano dai trenta ai novanta centimetri di altezza e  sono state realizzate  su bozzetti creati dal  palermitano Pippo Madè, nelle famose vetrerie venete  dal celebre maestro Rosin con la tecnica “a mano volante” che consente di ottenere particolari effetti cromatici attraverso diversi tipi di fusione.
I personaggi sono quelli tipici del presepe siciliano: oltre Maria, Giuseppe e il Bambino Gesù ne fanno parte “pastori” e animali, tra cui anche un cammello.

La piazza Elimo, una sorta di agorà greca, ha utilizzato  colonne scanalate, statue, architravi rettilinei e timpani triangolari per far rivivere i templi greci in una dimensione particolare. Il tema che l’architetto ripete volentieri è quello del tempietto con due colonne  e frontone, proposto anche nella base e nella lanterna della svettante torre dell’orologio, oltre che nel prospetto  del Municipio. Degli architetti Purini e Termes  è la cappella di  Sant’Antonio da Padova  con corte antistante e  ampio sagrato con pilastri liberi; in forme vagamente classicheggianti, ispirate alle vicine opere di Portoghesi, si presenta invece il teatro Comunale, un’opera incompleta, progettata da Luigi Giocondo.

Nei giorni 18 e 19 marzo, in occasione della festività di San Giuseppe,  vengono allestiti  artari votivi,  per chiedere una grazia al Santo o per averla ricevuta, secondo un’usanza che risale al secolo XVIII; ricoperti di lenzuola bianche, sono addobbati con alloro, grossi pani rotondi detti cucciddati,  arance e i tipici squartucciati, sfoglie di pasta ripiena di fichi triturati, modellate secondo varie forme simboliche e artisticamente intagliate con speciali coltellini. Alla realizzazione  di questi straordinari addobbi provvedono le donne del paese che con certosina pazienza e grande abilità riescono a creare stupefacenti “ricami” di pasta.
Davanti  l’altare è posto un tavolo apparecchiato per tre persone, un tempo tre poverelli, alludenti alla Sacra Famiglia, ai quali, il giorno 19, viene offerto un  pranzo con numerose pietanze, preparate soprattutto  con le primizie dei campi.

Le feste religiose, da quella del Santo Patrono, Antonio da Padova che ricade nei giorni 12 e 13 giugno, con processioni  e spettacoli, a quella di San Giuseppe, Padre della Provvidenza, il 18 e 19 marzo.

A rendere vivace la vita poggiorealese  sono le sagre e le mostre che promuovono i prodotti tipici locali e in particolar modo quelli caseari.

Altro appuntamento  nella prima settimana di novembre, è la Sagra della Muffuletta, tipico panino  molto morbido. Nel mese di agosto, oltre che all’Estate poggiorealese, caratterizzata da spettacoli musicali, teatrali e di intrattenimento, all’insegna dell’allegria e del gusto si svolge la serata Calici di stelle, nella quale sono protagonisti gli ottimi vini locali, bianchi e rossi. Interessante anche la Mostra degli squartucciati, per San Giuseppe, a marzo.
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