Randazzo, il borgo siciliano da scoprire
Randazzo il borgo, tesoro d’arte, di storia e di tradizioni gastronomiche
Randazzo è un vero gioiello siciliano che aspetta solo di essere scoperto.
Situato tra le pendici dell'Etna, questo borgo affascinante ti sorprenderà con le sue stradine acciottolate, i palazzi storici e una vista mozzafiato. Non solo arte e storia, ma anche un'esperienza eno-gastronomica da leccarsi i baffi.
Qui puoi assaporare i piatti tipici della tradizione siciliana e immergerti in feste e tradizioni che raccontano la vita autentica del luogo. Se cerchi una pausa dalla routine, Randazzo è il posto perfetto per rilassarti e lasciarti incantare dal suo fascino senza tempo.
Randazzo il borgo, tesoro d’arte, di storia e di tradizioni gastronomiche, da villaggio fortificato, a centro abitato, il gruppo delle abitazioni del popolo, contrapposto al castrum, dimora del signore, si sono sviluppati e negli ultimi anni, sono località indicate come mete alternative alle grandi città d’arte.
Si potevano anche indicare i sobborghi delle città sviluppatisi fuori delle mura, un abitato nato intorno a un castello o a una chiesa, senza che sia necessaria la presenza di mura o fortificazioni.
Il termine è usato anche come punto di sosta importante per strade percorse da pellegrini, commercianti, l'elemento che li caratterizza come borghi è la loro presenza nel territorio con carattere di continuità nei millenni, è per questo che hanno un loro fascino, camminare tra i vicoli di un borgo significa ripercorrere i passi di uomini e donne, che si sono succeduti nei secoli passati.
Curiosità
Randazzo comune della Città Metropolitana di Catania, 765 m s.m., patrono Maria Santissima Assunta 15 agosto, il suo territorio al Parco Regionale dell’Etna, a quello dei Nebrodi ed al Parco Fluviale dell’Alcantara.
La cattedrale di Santa Maria, che conserva dell'originaria costruzione normanno-sveva (1217-39) le absidi e i muri laterali, ha in stile catalano i portali e le finestre laterali a baldacchino (sec. XV); la facciata e il campanile sono del 1852-63; all'interno si custodiscono numerose opere d'arte tra cui un Crocifisso di fra' Umile da Petralia, tele secentesche e diversi dipinti ottocenteschi di Giuseppe Velasquez.
La chiesa di San Nicolò, restaurata dopo i bombardamenti del 1943, è il rifacimento (sec. XVI-XVII) di un edificio trecentesco di cui conserva la parte absidale; all'interno si possono vedere rilievi scultorei di Giacomo e Antonello Gagini (tra cui le Scene della Passione, 1535) e una bella tavola quattrocentesca (Deposizione).
Lo splendido campanile costruito a strisce alterne di lava e calcare (sec. XIV) caratterizza la chiesa di San Martino, nella quale si conservano una vasca battesimale marmorea del 1447, una Vergine della Misericordia della scuola dei Gagini e un tabernacolo in marmo del sec. XV.
La Chiesa di San Martino di Randazzo la struttura originaria, che consiste nella sola navata centrale, risale al V secolo. Nel XII secolo, la chiesa fu poi ampliata con due ulteriori navate, mentre una quarta fu aggiunta nel corso del 1600. Attualmente, la chiesa di san Martino mostra prevalentemente uno stile barocco.
Sulla sua elegante facciata, formata in gran parte da blocchi di pietra lavica, spicca la presenza di 12 miniature in arenaria che rappresentano santi e martiri. E’ evidente la sua somiglianza con la Chiesa di San Nicola opera dell’architetto Andrea Calamech, alla quale presumibilmente l’artista ignoto di questa chiesa si è ispirato.
Alto ben 41 metri, il campanile della chiesa di San Martino è considerato dagli esperti tra i più belli della Sicilia. Il campanile, posto alla sinistra della chiesa, presenta una perfetta combinazione degli stili arabo-normanno e gotico. E’ suddiviso in quattro piani: il primo, il più antico che risale alla prima metà del XII secolo, presenta feritoie e monofore a sesto acuto; il secondo, con l’orologio, Fonte Battesimale, l’Acquasantiera a forma di calice di giglio, la statua della Madonna della Misericordia di scuola gaginesca del secolo XVI e la statua della Madonna delle Grazie di Vincenzo Gagini del secolo XVI. E’ inoltre presente un polittico di Antonello di Saliba del XV secolo, allievo di Antonello da Messina, con la Madonna tra Santa Maddalena e Santa Marta.
Il Palazzo Finocchiaro (1509) rappresenta un singolare esempio di transizione stilistica dal gotico al Rinascimento.
Nel Museo archeologico, situato nel palazzo Vagliasindi, sono esposti i reperti della necropoli greca di Sant'Anastasia (sec. V-II a. C.).
Il Museo della Musica e della Liuteria di Randazzo ha sede un antico edifico del XIII secolo, https://www.secolibui.com/
Ai margini della piazza di San Nicolò è possibile passeggiare in una delle più suggestive vie del paese: la Via degli Archi.
Presso il palazzo comunale, ex convento dei frati minori, divenne tale dopo il 1866. Particolare attenzione merita il chiostro interno con una cisterna al centro della corte e la sequela di archi che abbraccia il tutto. Proprio davanti all’ingresso del Palazzo potete ammirare il gruppo bronzeo Pace, Amore e Libertà, opera di uno scultore randazzese.
Festa Medievale nel centro storico di Randazzo a luglio, rievocazione storica della permanenza di Bianca di Navarra.
La manifestazione è organizzata dall'Associazione Sicularagonensia, una tra le realtà più interessanti nel panorama delle rievocazioni storiche della Sicilia.
Il programma prevede uno spettacolare corteo storico oltre a rappresentazioni teatrali, musiche, esibizioni di danze medievali, animazione giullaresca (giocoleria, trampoleria, acrobatica, giochi di fuoco) e gruppi di sbandieratori e di tamburi. Non può mancare l'apertura delle "taverne" che propongono squisite cene medievali. https://www.facebook.com/sicularagonensia
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Randazzo il territorio, cosa vedere, consigli informazioni
L’antico borgo di Randazzo, sfiorata dalle acque del fiume Alcantara, mantiene nel tempo la propria struttura medioevale, viene anche chiamata “la Città Nera”, per via del largo impiego di pietra lavica nell’architettura urbana.
La Basilica minore di Santa Maria Assunta, il principale luogo di culto della cittadina, si tratta di una struttura gotico-normanno che sorge sulla piazza omonima sin dal 1214. Secondo la leggenda, questa chiesa sorge nel punto in cui, in antichità, un pastorello scoprì una misteriosa immagine della Madonna, illuminata da una fiammella, all’interno di una grotta. Da non perdere il Crocifisso di legno scolpito da Frate Umile da Petralia, nel XVII secolo. L’imponente facciata stupisce per il contrasto tra il basalto nerissimo e le decorazioni in arenaria bianca delle finestre e dei portali.
Nel quartiere greco troviamo la Chiesa di San Nicola, la più grande chiesa della cittadina. Ancora visibili sono i danni causati dai bombardamenti anglo-americani. La sua struttura più antica, invece, risale al XIII secolo. La chiesa di San Nicola custodisce al proprio interno opere di grande valore. Tra queste, la statua in marmo di Nicola di Bari (1523), il fonte battesimale in stile gotico, la Trinità di Giuseppe Tomasi (1651) ed un trittico di Antonello da Messina.
La Chiesa di San Martino, una chiesa in stile gotico-normanno situata nel quartiere e nella piazza omonima, luogo di culto risale al 1214, mostra prevalentemente uno stile barocco. Sulla sua elegante facciata, spicca la presenza di 12 miniature in arenaria che rappresentano santi e martiri, al suo interno alcune opere marmoree risalenti al XIV e XVI secolo come il Fonte Battesimale, l’Acquasantiera a forma di calice di giglio, la statua della Madonna della Misericordia e la statua della Madonna delle Grazie.
Via degli Archi
Tra i paesaggi simbolo della cittadina troviamo la Via degli Archi, una delle più suggestive vie del paese. Questa si estende dai margini della piazza di San Nicolò ed è caratterizzata, come suggerisce il nome, da archi a sesto acuto e bifore.
Lungo la via si possono ammirare splendide chiese e antichi palazzi storici, come Palazzo Russo e Palazzo Clarentano.
Il Chiostro Comunale, ex convento dei frati minori, divenne tale dopo il 1866. Particolare attenzione merita il chiostro interno con una cisterna al centro della corte e la sequela di archi che abbraccia il tutto. Proprio davanti all’ingresso del Palazzo potete ammirare il gruppo bronzeo Pace, Amore e Libertà, opera di uno scultore randazzese.
Una scultura di forte valore storico è situata sulla piazza di fronte la chiesa di San Nicola, è la statua denominata “Randazzo Vecchio“, poggia su una base in pietra lavica, raffigura un uomo e tre animali: un’aquila poggiata sul suo collo, due serpenti ed un leone. Secondo alcuni, l’uomo rappresentato è il gigante Piracmone, personaggio della mitologia greca (citato anche da Virgilio), figlio di Urano e Gea.
Il Castello Svevo di Randazzo, edificato nell’XI secolo, è l’unica superstite delle sette torri originariamente costruite lungo la cinta muraria della città. Tra il XVII e il XX secolo, l’edificio fu adibito a carcere ed ospitava i condannati a morte. Le finestre poste a nord si affacciavano proprio sul punto nel quale veniva allestito il patibolo. Dopo un’importante opera di restauro, il Castello Svevo è diventato un Centro Culturale permanente. Ospita al suo interno il Museo Archeologico Paolo Vagliasindi.
La Casa della Musica e della Liuteria Medievale di Randazzo sorge in via S. Caterinella, all’interno di una storica costruzione del XII secolo, probabilmente adibita in origine ad alloggio militare.
Dal 2009, questo museo/laboratorio offre un’esposizione permanente degli strumenti utilizzati dall’uomo per produrre musica, dalla preistoria fino al Medioevo.
Ogni anno, il 28 e il 29 luglio, si celebra la tradizionale Festa Medievale di Randazzo, organizzata dall’Associazione culturale Sicularagonensia, che richiama visitatori da tutte le parti. Il corteo si compone di diverse sezioni: il gruppo dei cortigiani, una sezione di tamburi, un gruppo di armati (che nella rievocazione randazzese scorta della Regina Bianca), un gruppo di arcieri e il gruppo dei popolani; esso è inoltre caratterizzato dalla presenza di un gruppo di danzatori in grado di offrire al pubblico un saggio di danze (popolari) e bassedanze (cortigiane) del XIV/XV secolo.
Randazzo è anche la città del vino: il vino che nasce dai suoi vigneti è tra i più pregiati del territorio grazie al terreno fertile dovuto alle eruzioni del vulcano.
Per visitare Randazzo potreste servirvi della Ferrovia Circumetnea, il caratteristico trenino che fa il giro dell’Etna offrendo paesaggi spettacolari.
Se siete interessati potete intraprendere i sentieri d’alta quota dell'Etna.
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