Perchè visitare la Sicilia, i luoghi della storia e della cultura - Click Sicilia

Clicksicilia.com

Benvenuti su Click Sicilia, la guida online per scoprire la bellezza dell'isola. Puoi trovare le informazioni sui posti da visitare, i percorsi da fare, la storia, l'arte, la cultura e molto altro.
Con Click Sicilia, puoi organizzare il tuo viaggio in modo facile e veloce, senza perderti nulla di ciò che questa meravigliosa terra ha da offrire.
Vai ai contenuti

Scopri la Sicilia: Storia, Cultura e Buon Cibo

Sei alla ricerca di un'esperienza indimenticabile, la Sicilia è sicuramente la meta perfetta. Questa bellissima isola offre una combinazione unica di storia, cultura e paesaggi mozzafiato.
Dai templi greci di Agrigento alle antiche rovine di Siracusa, passando per le affascinanti città barocche di Ragusa e Noto, la Sicilia è un vero e proprio tesoro di tesori storici.
Ma non è solo la storia a rendere questa destinazione imperdibile: la Sicilia è anche famosa per la sua cucina deliziosa, con piatti tradizionali come la pasta alla norma e i cannoli siciliani.
Scoprite tutto ciò che la Sicilia ha da offrire e preparatevi a vivere un'esperienza unica e indimenticabile.
Scoprite i luoghi ricchi di storia e cultura che questa splendida isola ha da offrire. Dalle antiche rovine di Selinunte alle maestose cattedrali di Palermo, la Sicilia vi stupirà con la sua bellezza e la sua ricca eredità. Non dimenticate di assaggiare i piatti tipici, come la pasta alla Norma e l'arancino, che vi faranno innamorare della cucina siciliana. Cosa state aspettando? Prenotate il vostro viaggio in Sicilia e lasciatevi incantare da tutto ciò che questa terra meravigliosa ha da offrire, senza visitarla non e' possibile farsi un'idea dell'Italia.

La Sicilia e' la chiave di tutto. - Johann Wolfgang Goethe da "Viaggio in Italia", 1787
Il viaggio comincia nel capoluogo della regione, Palermo, città di mercati alla vecchia maniera e delizioso street food, prosegue poi la riserva naturale dello Zingaro e la poetica scopello, per portaci alle rustiche ma con buon gusto isole Egadi, alla deliziosa Erice, tra i templi di Segesta e di Agrigento, nelle acque della scala dei turchi e tra i gioielli di Pietra e del Barocco Siciliano, Ragusa, Noto, Modica, sulla costa est scopriamo la impeccabili Siracusa e poi Taormina la preziosa, una scalata tra i crateri del vulcano più attivo d’Europa e conclusione nelle isole Eolie.

Scoprire il barocco siciliano, quello della Val di Noto

Il Val di Noto rappresenta il mix ideale per chi vuole una vacanza a base di mare e di cultura: arte, spiagge bellissime, siti archeologici, centri storici e un paesaggio naturalistico mozzafiato. Nel 2002 l’Unesco iscriveva tra i siti Patrimonio dell’Umanità le otto città tardo-barocche del Val di Noto: Caltagirone, Catania, Militello Val di Catania, Modica, Noto, Palazzolo Acreide, Ragusa e Scicli. Sono passati 13 anni e il Val di Noto continua ad essere una delle mete preferite delle vacanze in Sicilia. Una terra meravigliosa, ricca di monumenti, spiagge incantevoli, percorsi naturalistici, siti archeologici e prodotti tipici. Si tratta di otto importanti testimonianze dell’arte e dell’architettura barocca inserite in una cornice naturale unica al mondo.

Savoca il borgo

Amato da molti e conosciuto da pochi, Savoca, piccolo borgo del messinese, accoglie i suoi visitatori con uno dei più celebri fotogrammi del cinema, all’imbocco del paese il settecentesco Palazzo Trimarchi rivela ancora l’insegna del celebre Bar Vitelli dove Michael Corleone ne Il Padrino parlò con il padre della futura moglie Apollonia Vitelli. All’interno del Bar è possibile gustare, oltre all’ottima granita al limone, un piccolo museo fotografico del Padrino che racconta le settimane di riprese e gli scorci sapientemente adottati dal regista Francis Ford Coppola.
Dopo la visita al bar il cinetour prosegue con la Chiesa di S. Nicolò (impropriamente detta di Santa Lucia) che fece da sfondo alle nozze. Le sorprese di Savoca non si fermano ai luoghi di culto del Il Padrino, il comune infatti conserva ancora oggi molte costruzioni che ricordano le origini medioevali ed il periodo rinascimentale, lungo le strette vie del centro storico edifici barocchi si alternano a costruzioni rurali d’inizio novecento, nell’aria frizzante degli agrumeti, all’ombra del mandorlo le terrazze naturali lasciano intravedere il mare che accarezza le coste. I sette quartieri del centro storico racchiudono un numero incredibile di costruzioni civili e religiose, tra i luoghi d’interesse vanno ricordati i ruderi del Castello di Pentefur, appartenuto ai leggendari fondatori di Savoca, la Chiesa di Santa Maria in Cielo Assunta e la sua Cripta dove venivano effettuate le mummificazioni, i resti delle mura e l’antica Porta della Città. Un meta, entrata a far parte del club “I Borghi più belli d’Italia“, resa celebra dal perfetto mix di suggestioni artistiche e naturali, dall’incontro tra la storia della civiltà e la storia del cinema.

Perdersi nella Valle dei Templi ad Agrigento bene del patrimonio dell'Unesco

Questa meraviglia, dichiarata nel 1997 Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco. La Valle dei Templi di Agrigento racchiude uno dei più grandi tesori dell’architettura greca. Questa include sette templi greci risalenti a un arco temporale che va dalla fine del VI secolo fino la fine del V secolo a.C. Fra questi il tempio detto della Concordia è ritenuto il meglio conservato al di fuori della Grecia, quelli di Ercole e Giunone sono parzialmente ricostruiti ed infine l’armonioso tempio detto dei Dioscuri è uno dei più famosi monumenti della Sicilia. Da Luglio a Settembre vengono organizzate anche visite notturne.

Assistere a uno spettacolo presso il teatro greco di Taormina o presso il teatro greco di Siracusa

Il Teatro Greco è sicuramente il monumento più rappresentativo e importante presente a Taormina. Molto probabilmente il teatro venne costruito dai greci e venne poi ristrutturato in epoca romana. Il Teatro, che era nato per ospitare rappresentazioni drammatiche o musicali, si era trasformato durante l’epoca romana per far posto ai giochi gladiatori e alle battaglie navali.
Il Teatro di Taormina è per grandezza il secondo più grande di Sicilia, dopo quello di Siracusa. Con una magnifica vista del golfo di Schisò e dell’imponente Etna.
Il teatro greco di Siracusa, con la nascita dell'INDA lo spazio scenico del teatro greco è stato utilizzato prevalentemente per le cosiddette "rappresentazioni classiche" di tragedie e commedie greche, seguendo i dettami della tradizione, il teatro tuttavia è stato sempre limitato nel suo utilizzo in ragione della sua conservazione e della delicatezza della pietra.

Nuotare nelle acque delle sette sorelle le Isole Eolie, scegli tra le isole minori

Le Isole Eolie, dette anche Isole Lipari, sono un Arcipelago di origine vulcanica, situato nel Mar Tirreno, a Nord della costa siciliana. Comprendono ben due vulcani attivi, Stromboli e Vulcano, oltre a vari fenomeni di vulcanismo secondario. Nell’anno 2000, le Isole Eolie sono state designate Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO.
Dedicate una giornata all’Isola di Vulcano. La bellissima spiaggia nera vulcanica e la possibilità di immergersi nei fanghi, sempre vulcanici, fa ben presto dimenticare qualsiasi problema: dotati di grandi proprietà rigeneranti, i fanghi vulcanici sembrano quasi vivere di vita propria, e costituiscono già di per sé un’esperienza. La spiaggia, completamente nera, si arroventa tanto al sole da render impossibile camminarci a piedi nudi, e ha acque così limpide da rendere irresistibile un tuffo.
Lipari è l’isola più grande dell’arcipelago: le strette viuzze di case bianche e azzurre ricordano alcune isole greche o tunisine. Ma siamo in Sicilia, e i profumi e i sapori del luogo sono inconfondibili. A Lipari nasce infatti la Malvasia di Lipari DOC, un vino dolce dal colore dorato, che profuma di pesca, datteri e albicocche.

La necropoli di Pantalica, Cava Grande del Cassibile, le grotte dell’ addaura

l sito si compone di due elementi separati, contenente vestigia importanti di epoca greca e romana: la Necropoli di Pantalica contiene oltre 5000 tombe scavate nella roccia vicino a cave di pietra, la maggior parte delle quali sono datate dal 13° al 7° secolo AC. Anche vestigia di epoca bizantina restano nella zona, in particolare le fondamenta del Anaktoron (Palazzo del Principe). L’altra parte della proprietà, l’antica Siracusa, comprende il nucleo di fondazione della città, come Ortigia dai Greci di Corinto nel 8° secolo AC. Il sito della città, che Cicerone descrisse come “la più grande città greca e la più bella di tutte”, conserva vestigia come il Tempio di Atena (5° secolo AC, poi trasformato per servire come cattedrale), un teatro greco, un anfiteatro romano, un forte e altro ancora. Molti resti testimoniano la travagliata storia della Sicilia, dai Bizantini ai Borboni, intervallati dagli arabo-musulmani, i Normanni, Federico II di Hohenstaufen (1197-1250), gli Aragonesi e il Regno delle Due Sicilie. Il centro storico di Siracusa offre una testimonianza unica per lo sviluppo della civiltà mediterranea negli ultimi tre millenni.
La Riserva Naturale Orientata di Cava Grande, un’escursione in grado di soddisfare ampiamente gli amanti del trekking, bandite le infradito, d’obbligo scarpe chiuse per muoversi agevolmente nell’ambiente selvaggio e cappello per schermarsi dal sole impietoso, scorta d’acqua nello zaino e voglia di avventura.
Il grand canyon di roccia calcarea scavato dal fiume Cassibile, ribalta il concetto di equilibrio dantesco, dall’alto del belvedere di Avola antica inizia il cammino ripido ed assolato (circa 40 minuti), un purgatorio scarno di vegetazione che carezzando il canyon s’immerge in paradisiaci laghetti naturali.
Alla base della discesa, dove la folta vegetazione fornisce riparo dai raggi del sole, si trova un bivio con un cartello che indica la direzione dei laghetti princiali, il complesso più ampio e suggestivo, e quella dei laghetti secondari, meno frequentati e più selvaggi.
All’ombra dell’antico insediamento rurale, la Grotta dei Briganti, i vari laghetti, diversi per profondità e dimensioni, si susseguono in una serie di piccole cascate, il refrigerio dell’immersione e l’azione massaggiante della lieve corrente regalano un relax senza eguali.

Riserva dello Zingaro

Un paradiso di raro splendore dove forza e dolcezza si sfiorano, l’acqua cristallina del Tirreno che docile lascia trasparire i fondali lambisce le rocce rudi che congedandosi dalla brezza marina corrono ripide fino ai 913 metri di altitudine del Monte Speziale, dove la dura luce del sole regala pittorici chiaroscuri. La Riserva dello Zingaro, 7 km di costa incontaminata situata tra Scopello e San Vito Lo Capo, si articola in tre sentieri principali, il sentiero costiero che si fa strada lungo gli imbocchi delle molteplici calette, il sentiero panoramico di mezza costa e l’impegnativo sentiero montano. I sentieri che seguono il profilo dei monti in un continuo saliscendi compongono vedute sempre diverse, un panorama desertico con tonalità che oscillano tra il rosso e l’arancione viene strappato dal chiarore della roccia nuda che fa da cornice al profondo blu del mare; la vegetazione eclettica e beffarda raramente si staglia dal suolo per concedere un cono d’ombra, ma è proprio il sapore del contrasto ad enfatizzare il refrigerio che l’imbocco delle numerose grotte o un bagno nelle ripide spiagge sanno regalare.
Le pitture rupestri delle grotte dell'Addaura, di Niscemi e di San Vito Lo Capo e della Grotta di Cala dei Genovesi a Levanzo (Isole Egadi); Lipari e le Isole Eolie, abitate fin dal Neolitico medio; Pantelleria con le sue costruzioni megalitiche.

La Scala dei Turchi

In provincia di Agrigento, presso Porto Empedocle e Realmonte, si trova una suggestiva parete rocciosa che si erge a picco sul mare, nota come Scala dei Turchi. Questo nome rimanda immediatamente al mare, poiché indica le passate incursioni dei pirati saraceni, genti di etnia araba e, pertanto, turca nell’immaginario collettivo. La Scala è costituita di marna, una roccia calcarea e argillosa la cui caratteristica principale è il colore bianco. Questa scogliera si erge tra due spiagge, per accedere alle quali occorre procedere lungo l’erto litorale che sembra quasi una scala scolpita nella candida roccia. Una volta raggiuntane la sommità, lo sguardo ha modo di spaziare sul bellissimo golfo agrigentino fino a Capo Rossello. Nonostante il numero di turisti che in alto numero la visita annualmente, la Scala dei turchi ha mantenuto un aspetto quasi selvaggio, dal profilo aspro e irregolare, ma non per questo sprovvisto di curve e linee dolci. Così il suo profilo ondulato e scanalato, proprio a guisa di scala, la rende quasi unica nel suo genere, e viene spesso accostata ad un’altra tipologia costiera assai simile, ma di conformazione geologica differente: il sito di Pamukkale in Turchia, sede delle celebri cascate di sale. La peculiarità della Scala dei Turchi ha fatto sì che il comune di Realmonte avanzasse all’Unesco nel 2007 la richiesta di annoverarla tra i siti Patrimonio dell’Umanità, insieme alla Villa Reale.

Ammirare i mosaici bizantini dell’età normanna, scegli tra Palermo a Monreale a Cefalù

I mosaici bizantini sono apparsi in Sicilia intorno al 1130, quando salì al trono Ruggero II, della dinastia degli Altavilla. I primi furono realizzati nelle più antiche chiese siciliane: nella chiesa di Santa Maria dell’Ammiraglio di Palermo e nella cattedrale di Cefalù.
La chiesa di Martorana a Palermo è stata decorata intorno al 1143 e il mosaico s’ispira a quello della Cappella Palatina col Cristo seduto sul trono al centro e circondato da quattro angeli. In una forma particolare devono essere inquadrate le opere artistiche che appartengono alla “Sala di Re Ruggero”, che indicano toni più cortesi e, da un certo punto di vista, più ispirati al mondo profano, con influenze a motivi musulmani.
I mosaici bizantini decorati nell’abside del Duomo di Monreale sorsero tra il 1180 e il 1190, anche se in parte prefigurati dalle decorazioni nelle navate della Cappella Palatina ai tempi di Guglielmo I. L’arte figurativa di Monreale si differenzia dalla continua frammentazione della linea e dai colori accesi.

Pranzare al Mercato della Vucciria a Palermo, lo slow food

La Vucciria si trova nel cuore del centro storico della città di Palermo, tra via Roma e Corso Vittorio Emanuele, all’altezza dei Quattro Canti. Sorta fra il X e l’XI secolo, con l’interramento del porto antico, questo mercato offre di tutto, specialmente generi alimentari. Sembra infatti che il termine derivi – in epoca angioina – da una storpiatura del termine “boucherie”, che in francese indica il mercato della carne, mentre invece qualcuno sostiene che il nome rifletta la confusione che vivacizza ogni mercato, e che nel dialetto palermitano si chiama appunto “vuccirìa”.
Nel fine settimana, al calar della sera il mercato diventa invece il luogo di incontro dei più giovani che si riuniscono attorno al bancone dello “stigghiolaro” per gustare appunto le “stigghiola” (interiora condite con limone, pepe e sale abbondante) o il polpo appena bollito.
La Vuccirìa è un mondo a sé, un concentrato di colori, di odori, di sapori, di voci antiche: se ne accorse il pittore siciliano Renato Guttuso (1912-1987), che della Vuccirìa ha lasciato un quadro stupendo.

Ammirare uno spettacolo delle marionette, dell’Opera dei Pupi

Il teatro delle marionette ha un’origine antichissima e diffusa in molti paesi del mondo. In Sicilia assume una caratterizzazione unica che prende il nome de «L’opera dei Pupi» che si distingue dall’originario teatro delle marionette sia per i contenuti che per la tecnica. Nelle epoche passate il successo fu tale che furono trasposte e riarrangiate in versione marionettistica anche famose opere liriche e teatrali. Per secoli i Pupi Siciliani, abilmente animati da generazioni di «Pupari», hanno costituito l’unica fonte d’istruzione e una delle poche occasioni di svago e di divertimento per le classi più umili, divenendo poi però molte apprezzati dalla borghesia.
Un’altra peculiarità dei pupi siciliani é data dal fatto che ciascuno di essi é un’opera d’arte unica, una scultura di legno, metallo e stoffa, mossa da due aste metalliche, una sulla testa e l’altra nella mano destra, e da alcuni fili generalmente di spago, differenziandosi ancora di più dalle tradizionali marionette.

La scalinata di Santa Maria del Monte a Caltagirone, le sue chiese e la sua ceramica

Quasi al centro della Sicilia si trova Caltagirone, cittadina barocca famosa soprattutto per le sue bellissime ceramiche prodotte da più di 1000 anni. Il punto più suggestivo della città è la Scalinata di Santa Maria del Monte dove potrete acquistare le ceramiche più belle di tutta la Sicilia.
La città di Caltagirone si sviluppa sui due lati di Via Roma, che conduce fino alla famosa scalinata di Santa Maria del Monte, una ripida salita incastonata tra gli edifici della città. I palazzi e i monumenti barocchi da visitare a Caltagirone sono molti: Villa Comunale, Piazza Umberto I, Chiesa di Gesù, il carcere borbonico, il teatrino, Chiesa dei cappuccini e i caratteristici quartieri di San Giorgio e San Giacomo. Famosa per le sue ceramiche, Caltagirone sposa lo stile barocco con palazzi ornati di bellissime pavimentazioni, in un’esplosione di esuberanza che rende questa città del Val di Noto davvero unica.

Il tramonto nelle saline di Trapani o dall'isolotto di Mozia

Le saline di Trapani sono un esempio di natura profondamente “rivisitata” dall’uomo. La Riserva Naturale Orientata Saline di Trapani e Paceco copre il territorio compreso fra le città di Trapani e Paceco e, più precisamente, l’area che va dalla zona sud del capoluogo fino alla frazione di Salina Grande. Qui le strutture create secoli fa per la lavorazione del sale si sono fuse armoniosamente con il paesaggio naturale per dare vita ad un ambiente unico e profondamente suggestivo. Se ne coglie appieno la bellezza soprattutto al tramonto: quando cala il sole, ognuna delle vasche assume una tonalità diversa, dal rosa intenso al rosso fino al dorato.
le Isole Egadi ed Erice
Ad Erice si trova il Centro studi internazionali intitolato a Ettore Majorana, fondato dal fisico trapanese Antonino Zichichi,  e che richiama gli studiosi più qualificati del mondo per la trattazione scientifica di problemi che interessano aree della scienza e dove si mangia il cous cous di pesce. Ma non solo.
Erice è costruita su una montagna e in questa cittadina si possono trovare influenze Fenicie, Normanne e Romane. É costruita tutta in pietra e camminare qui è davvero suggestivo, stradine medioevali in pietra, un castello, chiese. L’ideale sarebbe venire a Erice il Venerdì Santo per assistere alla processione che contribuisce a fare di Erice una città ancora più suggestiva di quella che già è.

Scoprire la cucina siciliana, accompagnata dal Marsala, da un Moscato di Pantelleria ed una visita alle numerose cantine siciliane

La Sicilia si è sempre distinta per la produzione del Marsala e del Moscato e ora si muove verso la produzione di vini bianchi fruttati e leggeri. Qui non ci sono molti vini con la denominazione di origine controllata perché la maggior parte hanno la classificazione IGT di Sicilia. Ci sono altre tre produzioni in Sicilia con la classificazione DOC: il vino bianco secco d’Alcamo, il Moscato di Pantelleria e la Malvasia di Lipari. Sicuramente il vino rosso Nero d’Avola è uno dei più conosciuti in Italia, ottimo per le serate in compagnia e perfetto da bere in una cena all’aperto. Il Nero d’Avola si abbina bene a grandi arrosti di carni rosse, selvaggina, brasati e formaggi maturi e saporiti.

La Cattedrale dentro la miniera di sale

All'interno di una cava di salgemma è stata scavata una chiesa unica al mondo, la cattedrale dentro la miniera di sale
A pochi chilometri da Agrigento e dalla spettacolare Scala dei Turchi, a Realmonte (contrada Scavuzzo) si trova un giacimento di salgemma che si sviluppa fino a 600 metri sotto la collina. Una vera e propria miniera di sale di origine mesozoica (oltre 100 milioni di anni fa), che Italkali sfrutta da oltre 40 anni e immette sul mercato con il noto marchio Sale di Sicilia.
Questo giacimento non è solo un importante sito di estrazione del salgemma: è anche un luogo di culto unico al mondo, seppure poco noto. Scavata nel sale nel 2000 dagli stessi minatori a una profondità di 60 metri sotto il livello del mare, infatti, qui si trova una chiesa ipogea nota come “cattedrale del sale”. Le pareti sono di halite purissima, che sfumano dal bianco al grigio chiaro. Tutti gli elementi architettonici e d’arredo, dal battistero all’altare, così come il crocifisso e la statua di Santa Barbara, protettrice dei minatori, sono interamente ed esclusivamente di salgemma.
Ogni anno il 4 dicembre, festa di S. Barbara, la cattedrale ospita una messa riservata ai minatori del sale e alle loro famiglie. Un luogo di culto intimo e privato, quindi, ma visitabile su prenotazione una volta al mese, per info, tel. 0922.816244; italkali.com.
Non è un agenzia turistica o una testata giornalistica, viene aggiornato senza alcuna periodicità, è un sito amatoriale, qualsiasi collaborazione è a titolo gratuito
Torna ai contenuti