Parco archeologico di Cefalù - Archeologia, teatri antichi, il patrimonio dell'Unesco in Sicilia

Archeologia, teatri antichi e patrimonio dell'Unesco in Sicilia

In oltre 3000 anni di storia, le dominazioni hanno lasciato in Sicilia i segni del loro passaggio.
Oggi quei segni che ci hanno lasciato sono diventati i Parchi Archeologici , teatri antichi o di pietra ed i beni dell'Unesco presenti in Sicilia.
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Parco archeologico di Cefalù

Il Parco della Rocca di Cefalù

Le Mura Merlate
Le mura merlate cingono la Rocca dandole il tipico aspetto di una fortificazione medievale.
Sullo sfondo il bellissimo mare azzurro mentre in primo piano ci sono le mura merlate del 15° secolo d.C.
Le mura merlate del parco che circondano il camminamento che porta sulla cima dell'altopiano roccioso.

Il Tempio di Diana
La costruzione risale al IX secolo a.C. ed era probabilmente collegato al culto locale dell’acqua. Dimostrazione di ciò è la presenza di una cisterna d’acqua all’interno del tempio.
L’origine sacra del Tempio di Diana è ulteriormente confermata dal fatto che durante la dominazione bizantina qui vennero costruite due chiesette.

Il tempio si trova nel mezzo della natura ed è costituito da grandi sassi uniformi e da un entrata con due colonne in pietra.
I resti dell'antico tempio di Diana con ancora visibile l'entrata.

Il Castello di Cefalù
I resti del’antico castello di Cefalù si trovano sulla sommità della Rocca a circa 270 m s.l.m. Fu edificato nel XII secolo e rimodellato successicamente tra il XVI e il XVII secolo. Della sua struttura rimangono ancora le antiche pietre.

Curiosità sulla Rocca di Cefalù
La Rocca di Cefalù è strettamente collegata al mito greco di Dafni. Si racconta che questo personaggio era figlio del Dio Ermes e si sposò con una Ninfa giurandole completa fedeltà. Un giorno Dafni si ubriacò e cadde alla seduzione di un altra Ninfa. La punizione per questo atto fu togliergli completamente la vista. Dafni allora cercò di uccidersi buttandosi giù dalla rupe della Rocca ma venne salvato dal Dio greco Dioniso e trasformato in pietra.
Cefalù comune della Città Metropolitana di Palermo, 16 m s.m., patrono Trasfigurazione del Signore 6 agosto
Cefalù e la Sicilia Tirrenica è considerata una delle più belle località balneari dell'Italia, non offre solo mare e una spiaggia per la tintarella. La città costiera, sulla costa nord-orientale della Sicilia, è famosa anche per la sua cattedrale normanna, il centro storico medievale, il museo archeologico e la cucina a base di pesce, una salita alla rocca per non perdersi il suggestivo panorama dall'alto dei suoi 280 metri

La Rocca, dalla sommità della rupe che domina l’abitato, da dove si apriva l’antica porta di Terra, accesso alla città per chi proveniva dall’entroterra. Sull’orlo dello strapiombo rimangono i resti, più volte rimaneggiati, della fortificazione di probabile epoca bizantina; più arretrato, il santuario preistorico detto tempio di Diana, costruzione megalitica del IX secolo a.C. sulla quale in epoca greca venne edificato un altro edificio, poi trasformato in chiesa bizantina.

Corso Ruggero dove prospetta la settecentesca chiesa di S. Maria della Catena, Piazza Duomo dominata dalla Cattedrale che si staglia contro la parete della Rocca, il Seminario e il Palazzo Vescovile, il palazzo Maria, probabile residenza regia, e il palazzo Piraino all’angolo sud con corso Ruggero, il palazzo del Municipio, ex monastero di S. Caterina del tutto trasformato.

La Cattedrale voluta da Ruggero II come voto per la grazia ricevuta di essere scampato a una tempesta approdando a Cefalù, la basilica venne costruita a partire dal 1131. L’edificio risulta ‘fuori scala’ rispetto al tessuto urbano circostante e le due torri gli conferiscono un aspetto affascinante e austero. L’abside, le pareti contigue e la volta sono un trionfo di mosaici antecedenti quelli del Duomo di Monreale. Nel catino absidale campeggia l’enorme mosaico del Cristo Pantocrator.  Annesso alla Cattedrale, il chiostro (XII secolo) è stato in parte ricostruito in seguito all’incendio che lo distrusse nel XVI secolo.

Museo Mandralisca, creato nel 1934, il museo comunale situato alle spalle del Municipio prende il nome dal barone Enrico Pirajno di Mandralisca, scienziato ed erudito ottocentesco. Uomo dai molteplici interessi, il più famoso è il Ritratto d’ignoto, straordinaria opera di Antonello da Messina databile tra il 1465 e il 1476.

Lavatoio Medievale sul Fiume Cefalino, un corso d’acqua creato secondo la leggenda dalle lacrime di una ninfa, pentita di aver ucciso l’amante che l’aveva tradita.

Il Santuario Di Gibilmanna nell’omonima frazione e dedicato alla Santissima Vergine, si trova a circa 800 m s.l.m. sulle pendici occidentali del Pizzo Sant'Angelo, cima delle Madonie, sulla cui cima esisteva una chiesetta dedicata a San Michele Arcangelo. Museo Fra Giammaria da Tusa
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