Partiamo da quello che oggi è forse il termine più in uso: trattoria.
Il nome di questi locali discende da quello del trattore e deriva dal francese traiteur – che si basa a sua volta sul lemma traiter, proveniente dal latino tractare: cioè preparare, qui inteso come cucinare, evidentemente. Un esercizio pubblico, prevalentemente di tipo popolare” e “tipicamente italiano”.
Trattorìa s. f. [der. di trattore]. – Pubblico esercizio, con una o più sale, dove si possono consumare pasti completi; ha in genere tono più modesto rispetto al ristorante, ma spesso il nome di trattoria è assunto anche da ristoranti caratteristici di alto livello (sempre che siano esercizî autonomi, che non facciano cioè parte di alberghi, oltre che acquistare del vino, si poteva soprattutto bere e talvolta mangiare,
Osteria” deriva dal francese antico, e si lega anche in questo caso alla funzione e al lavoro del proprietario: oste, ostesse (secoli XII e XIII), che anche stavolta ci riporta al latino: hospite(m).
Osterìa s. f. [der. di oste]. – Nel passato, locanda dove si poteva mangiare e trovare alloggio: cammina, cammina, cammina, alla fine sul far della sera arrivarono stanchi morti all’o. del Gambero Rosso (Collodi). Oggi, locale pubblico, di tono modesto e popolare, con mescita di vini e spesso anche con servizio di trattoria: un’o. fuori porta; un’o. di campagna; frequentare l’o.; stare tutto il giorno all’o.; in quell’o. si beve e si gioca a carte; la piccola o., senza insegna, senza nome ... col suo pergolato, coi suoi tavoli di marmo.
Nelle osterie un tempo si poteva sostare e dormire, oltre che mangiare e bere vino, più o meno come in trattoria, forse le locande erano destinati soprattutto a gente di passaggio, oltre che punto di ritrovo della gente dei dintorni
Locanda s. f. [dal lat. locanda, femm. di locandus, gerundivo di locare «affittare»]. Nei secoli passati, ebbe sign. più nobile, corrispondente all’odierno albergo, e indicò anche, spec. nel Settecento, alberghi di lusso. In origine la parola era usata come agg., in espressioni come casa l., camera l., da affittare; e la frase lat. est locanda «è da affittare» costituiva in alcune località l’avviso posto sul portone di un edificio (o nei suoi pressi) per indicare che c’era un appartamento o altro ambiente da affittare.
Ristorante s. m. [adattam., su ristorare, del fr. restaurant (v.)]. – Esercizio pubblico dove si consumano pasti completi che vengono serviti da camerieri su tavoli disposti in un locale apposito (il termine indica o vuole indicare un esercizio di categoria più elevata che trattoria): mangiare al r.;
Abbiamo divagato tralasciamo i lemmi tanto volatili nell’uso, facciamo leva sul buon senso e puntiamo sulla cucina tradizionale, certo prima dobbiamo stabilire qual è per ciascuno di noi il limite di spesa, quello che dopo ci fa pensare la voglia di mangiare e scoprire che le etiologie sono per i libri, perchè oltrepassata la cifra psicologica stabilita, più che in osteria avremo cenato nel miglior
Ristorante della zona e l'abbiamo pure cercato.
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