Gli "Archi di Pasqua", detti anche "Archi di Pane" a San Biagio Platani, una tradizione che affonda le sue radici nella seconda metà del XVII secolo e che ha reso noto questo piccolo borgo.
Sono le confraternite sanbiagesi dei "Madunnara" e dei "Signurara", che danno vita alla realizzazione di queste imponenti architetture effimere.
Sono le confraternite sanbiagesi dei "Madunnara" e dei "Signurara", che danno vita alla realizzazione di queste imponenti architetture effimere.
Salemi, un borgo tra vigne, un castello, leggende, un museo della mafia ed un museo rituale dei pani votivi
Salemi è un comune italiano del libero consorzio comunale di Trapani in Sicilia, situato nel cuore della Val di Mazara
Salemi è un comune italiano del libero consorzio comunale di Trapani in Sicilia, situato nel cuore della Val di Mazara
Il pozzo dei miracoli, sulle tracce di Sant’Oliva a Palermo, compatrona di Palermo
Nella chiesa di San Francesco di Paola, a Palermo, c’è una cappella dedicata a una delle antiche patrone della città. È qui che si pensa fossero stati sepolti i suoi resti, che però non vennero mai ritrovati. È uno dei luoghi visitabili del festival Le Vie dei Tesori.
E’ probabile che non tutti sono a conoscenza che, in origine, la Santa protettrice della città di Palermo non è sempre stata Santa Rosalia. Prima della Santuzza, infatti, le sorti dei fedeli cristiani del capoluogo siciliano erano affidate a Santa Oliva, che è stata riconosciuta come la Patrona di Palermo nel Medioevo.
Nella chiesa di San Francesco di Paola, a Palermo, c’è una cappella dedicata a una delle antiche patrone della città. È qui che si pensa fossero stati sepolti i suoi resti, che però non vennero mai ritrovati. È uno dei luoghi visitabili del festival Le Vie dei Tesori.
E’ probabile che non tutti sono a conoscenza che, in origine, la Santa protettrice della città di Palermo non è sempre stata Santa Rosalia. Prima della Santuzza, infatti, le sorti dei fedeli cristiani del capoluogo siciliano erano affidate a Santa Oliva, che è stata riconosciuta come la Patrona di Palermo nel Medioevo.
Il borgo di Naro nelle pagine di Simonetta Agnello Hornby
Quest’ultima racconta un’antica tradizione secondo cui i giusti, prima di andare in paradiso, “…fanno un giro dell’isola per dire addio a sette posti speciali della Sicilia: il castello di Naro, battuto dai venti giorno e notte; Caltabellotta, acciambellata intorno alla Rocca; Erice, il monte che guarda verso l’Africa; Ustica, l’isola dal mare verde; Stromboli, il vulcano che si rummulia in mezzo alle onde; Ortigia, l’antica isola greca”.
Quest’ultima racconta un’antica tradizione secondo cui i giusti, prima di andare in paradiso, “…fanno un giro dell’isola per dire addio a sette posti speciali della Sicilia: il castello di Naro, battuto dai venti giorno e notte; Caltabellotta, acciambellata intorno alla Rocca; Erice, il monte che guarda verso l’Africa; Ustica, l’isola dal mare verde; Stromboli, il vulcano che si rummulia in mezzo alle onde; Ortigia, l’antica isola greca”.
Antichi rituali magici di una Sicilia che fu, tra una prece ed un rito per trovare marito
Le ragazze, che dopo i diciotto anni rimanevano nubili, erano solite fare voti per trovare marito.
C’erano delle preghiere da recitare affinché si ricevesse la grazia di una proposta di matrimonio.
Le ragazze, che dopo i diciotto anni rimanevano nubili, erano solite fare voti per trovare marito.
C’erano delle preghiere da recitare affinché si ricevesse la grazia di una proposta di matrimonio.
Un omaggio a Lucio Piccolo, poeta e musicologo, cugino di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, condusse principalmente la sua vita a Palermo, quindi a Villa Piccolo, a Capo d'Orlando, dove si trasferì insieme alla madre e ai fratelli, alieno da ogni forma di mondanità. Talvolta si recava anche a Sinagra, o Ficarra, dove possedeva delle proprietà.
Sicilia Orientale, la piattaforma d’arte indipendente di Untitled Association
Untitled Association promuove la seconda edizione di Sicilia Orientale, piattaforma volta a intercettare le realtà della Regione più attive nell’arte contemporanea. Con base a viaraffineria
Una mappatura in progress degli spazi indipendenti e delle realtà attive nell’arte e nella cultura contemporanee, attivi in un’area geografica molto specifica. Promossa da Untitled Association e a cura di Gaia Bobò, Giulia Caruso e Maria Vittoria Di Sabatino, Sicilia Orientale è la piattaforma di ricerca, relazione e valorizzazione che, arrivata alla seconda edizione, è volta a intercettare e mettere in rete – anche a livello nazionale – il fermento delle realtà che contribuiscono alla vitalità culturale del territorio.
Untitled Association promuove la seconda edizione di Sicilia Orientale, piattaforma volta a intercettare le realtà della Regione più attive nell’arte contemporanea. Con base a viaraffineria
Una mappatura in progress degli spazi indipendenti e delle realtà attive nell’arte e nella cultura contemporanee, attivi in un’area geografica molto specifica. Promossa da Untitled Association e a cura di Gaia Bobò, Giulia Caruso e Maria Vittoria Di Sabatino, Sicilia Orientale è la piattaforma di ricerca, relazione e valorizzazione che, arrivata alla seconda edizione, è volta a intercettare e mettere in rete – anche a livello nazionale – il fermento delle realtà che contribuiscono alla vitalità culturale del territorio.
Geraci Siculo ed il Salto dei Ventimiglia
Il Salto dei Ventimiglia lo potete trovare a Geraci Siculo, poco oltre la chiesa di San Giuliano, in corrispondenza del vicolo Mendolilla. E’ una delle principali attrazione di questo borgo siciliano.
Inaugurato nel 2014, il Salto dei Ventimiglia rievoca un episodio importante della storia dei Ventimiglia di Geraci. Una delle famiglie nobili più potenti e influenti di Sicilia per almeno quattro secoli.
Il Salto dei Ventimiglia lo potete trovare a Geraci Siculo, poco oltre la chiesa di San Giuliano, in corrispondenza del vicolo Mendolilla. E’ una delle principali attrazione di questo borgo siciliano.
Inaugurato nel 2014, il Salto dei Ventimiglia rievoca un episodio importante della storia dei Ventimiglia di Geraci. Una delle famiglie nobili più potenti e influenti di Sicilia per almeno quattro secoli.
L'antico orologio astronomico nel centro storico di Trapani
Forse non tutti lo sanno, ma per vedere da vicino uno dei più antichi orologi astronomici d’Europa è sufficiente visitare la Sicilia.
Basta andare a Trapani e passare dalla Porta Oscura, sottostante la Torre dell’Orologio. Questa porta, costruita intorno al Trecento, segna il confine tra il nucleo originario della città fortificata e l’espansione a ovest del periodo aragonese.
Forse non tutti lo sanno, ma per vedere da vicino uno dei più antichi orologi astronomici d’Europa è sufficiente visitare la Sicilia.
Basta andare a Trapani e passare dalla Porta Oscura, sottostante la Torre dell’Orologio. Questa porta, costruita intorno al Trecento, segna il confine tra il nucleo originario della città fortificata e l’espansione a ovest del periodo aragonese.
Troina, la prima capitale normanna di Sicilia ed il Museo della Fotografia interamente dedicato a Robert Capa
A Troina, dall’1 ottobre 2021, sorge il Museo della Fotografia interamente dedicato a Robert Capa, il più grande fotoreporter di guerra.
Ha sede presso il Palazzo Pretura nel cuore del centro storico di questa città, dove, durante la Seconda guerra mondiale, si svolse una dura battaglia tra le forze italotedesche e le statunitensi impegnate nell’ Operazione Husky documentata dal Robert Capa.
A Troina, dall’1 ottobre 2021, sorge il Museo della Fotografia interamente dedicato a Robert Capa, il più grande fotoreporter di guerra.
Ha sede presso il Palazzo Pretura nel cuore del centro storico di questa città, dove, durante la Seconda guerra mondiale, si svolse una dura battaglia tra le forze italotedesche e le statunitensi impegnate nell’ Operazione Husky documentata dal Robert Capa.
Avete mai sentito parlare della pianta esagonale di Avola Sì? Bene, sapete che non è l'unica città in Sicilia ad averla? Scopriamo insieme altre città con questa caratteristica, anche Grammichele, è una città dalla pianta esagonale, meglio conosciuta per il vino pregiato Nero D’Avola e la famosa Mandorla Pizzuta, la città offre ai visitatori numerosi spunti turistici.
Si trova tra Siracusa e Noto, in una posizione strategica per un itinerario tra le città più belle della Sicilia Sud orientale.
Si trova tra Siracusa e Noto, in una posizione strategica per un itinerario tra le città più belle della Sicilia Sud orientale.
Le Camere dello Scirocco
L’uomo ha da sempre cercato riparo dalle forze della natura, ad esempio le camere dello scirocco, quello che non può governare ma ciò a cui vuole sottrarsi.
Le Camere dello Scirocco nascono in Sicilia verso il 1700, grazie all’ingegno della nobiltà siciliana che trascorreva le estati in quelle che erano le case di villeggiatura. In esse, non poteva mancare una stanza, in grado di mantenersi fresca quando era presente lo scirocco, un vento caldo proveniente da sud-est.
Queste Camere dello Scirocco venivano ricavate ritagliando la roccia calcarenitica del suolo e creando al suo interno dei veri e propri rivoli d’acqua grazie ai qanat, acquedotti sotterranei. Una sofisticata tecnologia idrica nata in oriente, che ben presto si diffuse in tutto il Mediterraneo.
L’uomo ha da sempre cercato riparo dalle forze della natura, ad esempio le camere dello scirocco, quello che non può governare ma ciò a cui vuole sottrarsi.
Le Camere dello Scirocco nascono in Sicilia verso il 1700, grazie all’ingegno della nobiltà siciliana che trascorreva le estati in quelle che erano le case di villeggiatura. In esse, non poteva mancare una stanza, in grado di mantenersi fresca quando era presente lo scirocco, un vento caldo proveniente da sud-est.
Queste Camere dello Scirocco venivano ricavate ritagliando la roccia calcarenitica del suolo e creando al suo interno dei veri e propri rivoli d’acqua grazie ai qanat, acquedotti sotterranei. Una sofisticata tecnologia idrica nata in oriente, che ben presto si diffuse in tutto il Mediterraneo.
Milazzo è una piccola penisola che fa parte della provincia di Messina.
È l’imbarco per eccellenza delle Isole Eolie, si affacciata ad ovest sul Golfo di Patti (Mar di Ponente), ad est il Golfo di Milazzo (Mar di Levante), quello che balza all’occhio è il castello di Milazzo, non solo da un punto di vista architettonico ma è anche ricco di storie e di leggende.
Più di tutto, a spiccare per la sua imponenza e importanza storica è il Castello di Milazzo, il più grande della Sicilia e una delle fortificazioni più significative d’Europa. Ma sarebbe anche il teatro di misteriose e inquietanti apparizioni, con la sua figura sorveglia a 360 gradi il territorio circostante
È l’imbarco per eccellenza delle Isole Eolie, si affacciata ad ovest sul Golfo di Patti (Mar di Ponente), ad est il Golfo di Milazzo (Mar di Levante), quello che balza all’occhio è il castello di Milazzo, non solo da un punto di vista architettonico ma è anche ricco di storie e di leggende.
Più di tutto, a spiccare per la sua imponenza e importanza storica è il Castello di Milazzo, il più grande della Sicilia e una delle fortificazioni più significative d’Europa. Ma sarebbe anche il teatro di misteriose e inquietanti apparizioni, con la sua figura sorveglia a 360 gradi il territorio circostante
Palermo, i genovesi e la chiesa di San Giorgio
La città di Palermo è stata fondata da mercanti, quindi il periodo più interessante per la città riguarda i traffici commerciali, già a far data del XII secolo si registra la presenza nella città di Palermo, mercanti stranieri.
I Genovesi a partire dall' XII secolo si sparsero in diverse parti del Mediterraneo e ovviamente anche in Sicilia. Gli stessi, i Genovesi, abili navigatori possedevano flotte mercantili e da guerra ed intrattenevano rapporti commerciali nei porti del Mediterraneo e non solo, anche con gli inglesi.
La comunità genovese comprò la chiesa e i terreni circostanti, concordarono con la confraternita di San Luca una cappella ove seppellire i propri confrati, come controparte i genovesi avevano facoltà di demolire e ricostruire la chiesa dedicandola ad uno dei simboli storici della città di Genova San Giorgio, oltre ad uno Spedale pei genovesi. I Rettori di San Luca si riserbavano il diritto di avere nella nuova Chiesa una cappella dedicata al santo.
La città di Palermo è stata fondata da mercanti, quindi il periodo più interessante per la città riguarda i traffici commerciali, già a far data del XII secolo si registra la presenza nella città di Palermo, mercanti stranieri.
I Genovesi a partire dall' XII secolo si sparsero in diverse parti del Mediterraneo e ovviamente anche in Sicilia. Gli stessi, i Genovesi, abili navigatori possedevano flotte mercantili e da guerra ed intrattenevano rapporti commerciali nei porti del Mediterraneo e non solo, anche con gli inglesi.
La comunità genovese comprò la chiesa e i terreni circostanti, concordarono con la confraternita di San Luca una cappella ove seppellire i propri confrati, come controparte i genovesi avevano facoltà di demolire e ricostruire la chiesa dedicandola ad uno dei simboli storici della città di Genova San Giorgio, oltre ad uno Spedale pei genovesi. I Rettori di San Luca si riserbavano il diritto di avere nella nuova Chiesa una cappella dedicata al santo.
Pasta alla Paolina, ricetta e storia del piatto del monastero
La pasta alla Paolina è semplice, ma con una storia molto particolare.
Viene condita con, salsa di pomodoro e acciughe salate, e aromatizzata con cannella, chiodi di garofano, pan grattato e basilico.
Si narra che a inventarla fu un frate, il perché è presto detto, la ricetta nasce a Palermo ad opera di un frate appartenente all’Ordine dei Minimi fondato da San Francesco di Paola.
La pasta alla Paolina è semplice, ma con una storia molto particolare.
Viene condita con, salsa di pomodoro e acciughe salate, e aromatizzata con cannella, chiodi di garofano, pan grattato e basilico.
Si narra che a inventarla fu un frate, il perché è presto detto, la ricetta nasce a Palermo ad opera di un frate appartenente all’Ordine dei Minimi fondato da San Francesco di Paola.
Verbumcaudo, da feudo a cooperativa a Polizzi Generosa
La storia di Verbumcaudo si perde nella notte dei tempi. Si hanno tracce della presenza del feudo fin dal medioevo, e che l’area fosse coltivata come molte altre limitrofe. L’istituto del feudo nel mondo medievale, consiste in un beneficio concesso da un signore a un suo subalterno contro determinate prestazioni,
Verbumcaudo come feudo è stato nei secoli più volte luogo di ingiustizie e grandi rivalse per mano della comunità ce lo testimonia la storia.
La storia di Verbumcaudo si perde nella notte dei tempi. Si hanno tracce della presenza del feudo fin dal medioevo, e che l’area fosse coltivata come molte altre limitrofe. L’istituto del feudo nel mondo medievale, consiste in un beneficio concesso da un signore a un suo subalterno contro determinate prestazioni,
Verbumcaudo come feudo è stato nei secoli più volte luogo di ingiustizie e grandi rivalse per mano della comunità ce lo testimonia la storia.
Come sono state costruite le città siciliane se non con il tufo, la pietra, lavica, il marmo e l'oro grigio
Ma cos’è che accomuna piazze chiese e monumenti, è visibile, è grigio ed ha un nome, Billiemi o oro grigio di Montagna, nasce nelle falde del monte Billiemi, nel palermitano, qualcuno lo chiama “marmo”, perché si offre ad essere lucidato, ma è in realtà una pietra calcarea. Ha però reso Palermo maestosa, il Grigio di Billiemi nella Chiesa di Sant'Ignazio all'Olivella. Quando gli Spagnoli guardarono Palermo e pensarono di renderla unicamente spettacolare, guardarono anche alle finanze del tesoro. Così nacque la domanda: come regalare maestosità alla città senza vuotare le casse. In risposta, partì la ricerca di nuovi materiali edili.
Ma cos’è che accomuna piazze chiese e monumenti, è visibile, è grigio ed ha un nome, Billiemi o oro grigio di Montagna, nasce nelle falde del monte Billiemi, nel palermitano, qualcuno lo chiama “marmo”, perché si offre ad essere lucidato, ma è in realtà una pietra calcarea. Ha però reso Palermo maestosa, il Grigio di Billiemi nella Chiesa di Sant'Ignazio all'Olivella. Quando gli Spagnoli guardarono Palermo e pensarono di renderla unicamente spettacolare, guardarono anche alle finanze del tesoro. Così nacque la domanda: come regalare maestosità alla città senza vuotare le casse. In risposta, partì la ricerca di nuovi materiali edili.
Real Cantina Borbonica a Partinico
Partinico, comune in Provincia di Palermo, la Real Cantina Borbonica, fu fatta costruire nel 1800 da Ferdinando III, Re di Sicilia divenuto dopo la Restaurazione Ferdinando I, Re delle due Sicilie rappresenta una delle più belle opere rimaste dal passaggio dei Borboni in Sicilia.
il territorio di partinico era vocato alla viticoltura, tra imperizia nel processo di vinificazione e conservazione avevano impedito, di produrre un vino degno di essere bevuto, commercializzato soprattutto esportato, tra latifondisti e camperi, il commercio del vino non eccelleva.
Partinico, comune in Provincia di Palermo, la Real Cantina Borbonica, fu fatta costruire nel 1800 da Ferdinando III, Re di Sicilia divenuto dopo la Restaurazione Ferdinando I, Re delle due Sicilie rappresenta una delle più belle opere rimaste dal passaggio dei Borboni in Sicilia.
il territorio di partinico era vocato alla viticoltura, tra imperizia nel processo di vinificazione e conservazione avevano impedito, di produrre un vino degno di essere bevuto, commercializzato soprattutto esportato, tra latifondisti e camperi, il commercio del vino non eccelleva.
La fotografia il surrealismo ed il fotografo Domilici
La fotografia il surrealismo ed il fotografo Domilici nel mese di settembre 2021, ha esposto una sua opera, intitolata “L’impero delle ombre”, alla Summer Exhibition di Londra, la rassegna artistica temporanea più antica del mondo organizzata dalla prestigiosa accademia inglese Royal Academy of Arts.
La fotografia il surrealismo ed il fotografo Domilici nel mese di settembre 2021, ha esposto una sua opera, intitolata “L’impero delle ombre”, alla Summer Exhibition di Londra, la rassegna artistica temporanea più antica del mondo organizzata dalla prestigiosa accademia inglese Royal Academy of Arts.
La cucina siciliana e la caponata
Gli orari per il pranzo in Sicilia vanno dalle 13 alle 15, quelli per la cena dalle 20 alle 23...ma raramente troverete siciliani seduti in un ristorante prima delle 21!
È probabilmente nella cucina che le dominazioni dei vari popoli che si sono succeduti sull'isola hanno lasciato la loro maggiore influenza, dando vita a una tradizione culinaria in cui si mescolano varie influenze e l'utilizzo di prodotti della terra e del mare di qualità incomparabile.
Gli orari per il pranzo in Sicilia vanno dalle 13 alle 15, quelli per la cena dalle 20 alle 23...ma raramente troverete siciliani seduti in un ristorante prima delle 21!
È probabilmente nella cucina che le dominazioni dei vari popoli che si sono succeduti sull'isola hanno lasciato la loro maggiore influenza, dando vita a una tradizione culinaria in cui si mescolano varie influenze e l'utilizzo di prodotti della terra e del mare di qualità incomparabile.
Cos’è il dagherrotipo e il procedimento della dagherrotipia e Palermo con i fotografi Incorpora ed Interguglielmi
Il dagherrotipo è un’immagine fotografica ottenuta tramite il processo della dagherrotipia, inventato nel 1837 da L.-J.-M. Daguerre.
Durante il periodo Borbonico non esistevano fotografi, almeno nel senso moderno, i fotografi che arrivarono in Sicilia a Palermo, erano francesi e ed alcune famiglie quali Incorpora ed Interuglielmi, iniziarono la loro attività di artisti fotografi.
Il dagherrotipo è un’immagine fotografica ottenuta tramite il processo della dagherrotipia, inventato nel 1837 da L.-J.-M. Daguerre.
Durante il periodo Borbonico non esistevano fotografi, almeno nel senso moderno, i fotografi che arrivarono in Sicilia a Palermo, erano francesi e ed alcune famiglie quali Incorpora ed Interuglielmi, iniziarono la loro attività di artisti fotografi.
A Castelmola il Bar Turrisi è una delle mete imprescindibili per chi visita il borgo
La sua fama dovuta al suo particolarissimo arredamento. Ogni cosa al suo interno ha la forma o richiama un fallo. Per un’esperienza completa si consiglia gustare il vino alla mandorla, servito in bicchieri, neanche a dirlo a forma di fallo. Il Bar ha quattro diversi piani e da ognuno affaccia sulla piazza del Duomo di San Nicola.
Castelmola è un comune della città metropolitana di Messina, fa parte del circuito dei borghi più belli d'Italia, la cittadina è a vocazione turistica, perché molto vicina a Taormina.
La sua fama dovuta al suo particolarissimo arredamento. Ogni cosa al suo interno ha la forma o richiama un fallo. Per un’esperienza completa si consiglia gustare il vino alla mandorla, servito in bicchieri, neanche a dirlo a forma di fallo. Il Bar ha quattro diversi piani e da ognuno affaccia sulla piazza del Duomo di San Nicola.
Castelmola è un comune della città metropolitana di Messina, fa parte del circuito dei borghi più belli d'Italia, la cittadina è a vocazione turistica, perché molto vicina a Taormina.
Ettore de Maria Bergler, uno dei principali esponenti della pittura Liberty d’inizio Novecento
Il Liberty o stile floreale, trae ispirazione dalla natura. Allievo del paesaggista Francesco Lojacono a Palermo, città dove viveva la sua famiglia, frequentò a Napoli e Firenze gli studi di artisti del periodo, entrò in contatto con l’ambiente dei Macchiaioli e con le correnti artistiche più aggiornate del tempo.
Con questo repertorio partecipò alle principali mostre in Italia e all’estero e prese parte alla Biennale di Venezia tra il 1901 e il 1912.
Il Liberty o stile floreale, trae ispirazione dalla natura. Allievo del paesaggista Francesco Lojacono a Palermo, città dove viveva la sua famiglia, frequentò a Napoli e Firenze gli studi di artisti del periodo, entrò in contatto con l’ambiente dei Macchiaioli e con le correnti artistiche più aggiornate del tempo.
Con questo repertorio partecipò alle principali mostre in Italia e all’estero e prese parte alla Biennale di Venezia tra il 1901 e il 1912.
Il “Ritratto di donna Franca Florio” di Boldini e la Belle époque palermitana
Ul ritratto è da sempre conteso dai grandi collezionisti.
La storia del dipinto di Donna Franca
Nel 1901 Ignazio Florio commissionò a Giovanni Boldini, acclamato pittore italiano trasferito a Parigi ed interprete del mondo femminile della Belle époque, un dipinto che immortalasse degnamente la radiosa bellezza della moglie, Franca Jacona di San Giuliano. Boldini, artista animato da un’effervescente vocazione alla mondanità, fu ospite dei Florio, realizzò così il ritratto.
Donna Franca era una delle Signore più in vista ed eleganti di tutta Italia, e la sua vita con Don Ignazio, scandita da ricevimenti, balli e feste con la migliore società d’Europa la obbligavano a possedere un guardaroba eccezionale, adeguato alla società che frequentava.
Nella prima versione del dipinto, era stato scelto dal guardaroba di Donna Franca Florio uno splendido abito da sera in velluto di seta nero, con maniche e guarnizioni dello stesso tessuto controtagliato, che ne esaltava la figura alta e slanciata, la carnagione ambrata, la capigliatura scura e i luminosi occhi verdi.
Ul ritratto è da sempre conteso dai grandi collezionisti.
La storia del dipinto di Donna Franca
Nel 1901 Ignazio Florio commissionò a Giovanni Boldini, acclamato pittore italiano trasferito a Parigi ed interprete del mondo femminile della Belle époque, un dipinto che immortalasse degnamente la radiosa bellezza della moglie, Franca Jacona di San Giuliano. Boldini, artista animato da un’effervescente vocazione alla mondanità, fu ospite dei Florio, realizzò così il ritratto.
Donna Franca era una delle Signore più in vista ed eleganti di tutta Italia, e la sua vita con Don Ignazio, scandita da ricevimenti, balli e feste con la migliore società d’Europa la obbligavano a possedere un guardaroba eccezionale, adeguato alla società che frequentava.
Nella prima versione del dipinto, era stato scelto dal guardaroba di Donna Franca Florio uno splendido abito da sera in velluto di seta nero, con maniche e guarnizioni dello stesso tessuto controtagliato, che ne esaltava la figura alta e slanciata, la carnagione ambrata, la capigliatura scura e i luminosi occhi verdi.
"Il Peccato" di Franz von Stuck, 1893, un pittore tedesco a Palermo
Il 24 maggio 1910, alla presenza del Re Vittorio Emanuele III, viene inaugurata la Galleria d’Arte Moderna di Palermo, ospitata nell’elegante Ridotto del Teatro Politeama.
Da subito considerata sede provvisoria, sono poi scorsi quasi cento anni per spostarla, nel 2006, in quella sede definitiva e strutturalmente più adeguata all’interno del Complesso monumentale di Sant’Anna.
Il 24 maggio 1910, alla presenza del Re Vittorio Emanuele III, viene inaugurata la Galleria d’Arte Moderna di Palermo, ospitata nell’elegante Ridotto del Teatro Politeama.
Da subito considerata sede provvisoria, sono poi scorsi quasi cento anni per spostarla, nel 2006, in quella sede definitiva e strutturalmente più adeguata all’interno del Complesso monumentale di Sant’Anna.