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Benvenuti nel blog di clicksicilia, il posto perfetto per scoprire tutte le informazioni e le curiosità sulla meravigliosa Sicilia.
Troverete articoli interessanti su luoghi da visitare, tradizioni locali, piatti tipici e molto altro. Siamo appassionati di turismo e desideriamo condividere con voi le nostre esperienze e consigli per rendere il vostro viaggio in Sicilia indimenticabile.
Scoprite i tesori nascosti dell'isola, le sue spiagge incantevoli, le città d'arte e i borghi pittoreschi. Siamo qui per accompagnarvi in un viaggio alla scoperta delle meraviglie di questa terra affascinante.
Prendetevi un momento per sfogliare i nostri articoli e lasciatevi ispirare: l'avventura vi aspetta.
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Jean-Pierre Louis Laurent Houël (Rouen, 28 giugno 1735 – Parigi, 14 novembre 1813)
È nel 1770 che il pittore effettuerà il primo viaggio in Sicilia. Per eseguire il viaggio il pittore si documenta leggendo autori classici, il viaggio comincia a Marsiglia, dove s'imbarca per Napoli. Giunge a Palermo il 15 maggio 1776 su di un battello. Girerà l'isola per ben tre anni fino al giugno del 1779
Villa Landolina ed il museo Paolo Orsi e la tomba del poeta August von Platen
Il museo Paolo Orsi è all'interno dell'antica Villa Landolina che risale alla fine del XIX secolo, ed era proprietà della famiglia Landolina di cui si ricorda Saverio Landolina. La villa oggi è sede della biblioteca ed è circondata dal parco che è stato dichiarato di interesse pubblico con la legge 1497/39.
Il parco ospita piante secolari e si ispira ai giardini arabi con reperti di epoca romana e greca esposti, alcuni accessi di alcuni ipogei pagani e cristiani, una necropoli di età greca arcaica e tratti di viabilità antica.
Il parco ospita anche un piccolo cimitero acattolico dove vi è la tomba del poeta August von Platen.
Domenico Tempio noto anche con il nome Micio, nacque a Catania il 22 agosto del 1750, terzo di sette figli di un mercante di legna.
Il padre inizialmente pensava di destinarlo al sacerdozio infatti il giovane Domenico entrò in un noto seminario catanese, il giovane Domenico mostrò una personalissima posizione conflittuale nei confronti della sua formazione culturale classica, mettendo in evidenza una natura provocatoria ed irriverente.
Piccolo poema satirico "La monica dispirata"
Domenico Tempio, chi era costui? Un poeta pornografo, risponderà chi ha ancora memoria di letteratura in Sicilia; il più benevolo lo correggerà: poeta erotico, non pornografo; chi vuol conquistare la platea, reciterà i suoi versi più noti (o meno ignoti), certamente esplosivi d’incontenibile sensualità de La futtuta all’inglisi: «Veni ccà figghia! Curcati! / Spinciti tanticchiedda; / li to labbruzza dùnami, / dammi nna vasatedda. / Nici, fa prestu; dùnami / sta duci to linguzza; / ntra la mia vucca tràsila, / facemu la sirpuzza / Sti cosci toi, sti natichi / sunnu nna vera tuma; / li minni su’ dui pròvuli, / chiù bianchi di la scuma».
Se vi dicessi “mastino siciliano” cosa mi rispondereste?
quanti il cane di mannara, specie autoctona della Sicilia, è una delle razze più antiche.
Il cane di mannara, oggi detto anche mastino siciliano o pastore siciliano, è un'antichissima razza canina originaria della Sicilia, da sempre adibita alla guardia delle greggi e della masseria. Il suo nome deriva dal termine mànnara (mànnera, o mànnira), con il quale venivano indicati i tipici ricoveri in pietra entro i quali venivano fatti rientrare gli animali la notte.
Le dominazioni in Sicilia: dai Bizantini ai giorni nostri
La Sicilia Bizantina (535 d.C. – 963 d.C.) Nel 535 d.C. il generale Belisario, mandato da Giustiniano Imperatore d’Oriente, conquista l’isola che dal 555 d.C. passa definitivamente sotto il dominio Bizantino.
Il Regno di Sicilia ed il regalo delle terre ai feudatari, dalla concessione regia alla piena proprietà.
Il regno di Sicilia risale al sec. XII, costituitosi quando Ruggero II d'Altavilla, nel 1130, procedette alla fusione della Contea di Sicilia e del Ducato di Puglia e Calabria, dando inizio così alla fase di dominazione della sua dinastia, conclusasi nel 1194.
La Storia della cuccia, il dolce di Santa Lucia, il 13 dicembre cade la celebrazione di Santa Lucia, una festa che anticipa il Natale, in Sicilia.
I mille in Sicilia, l'obelisco di Gibilrossa, Misilmeri, la sagra del Kaki, il cammino dei mille
Nell’isola, nel 1860 si assiste allo sbarco dei Mille e a delle battaglie per cacciare l’esercito borbonico.
Nel territorio dell’isola ci sono monumenti che segnano i luoghi simbolo dell’epopea garibaldina, tra i quali l’obelisco-piramide realizzato da Giovan Battista Filippo Basile a Gibilrossa nel 1882, e l’Ossario per i caduti nella Battaglia di Calatafimi progettato e realizzato dal figlio Enresto Basile a partire dal 1885.
Gangi ed il minotauro raffigurato nello stemma del paese
Dedalo una volta giunto in Sicilia, stanco delle angherie del loro sovrano, decisero di restarvi. Si stabilirono quindi sul monte da cui sgorgava l’antico fiume Engio e fondarono la città di Engyon, dalla quale sarebbe sorto il borgo di Gangi, e a ricordo delle loro origini scelsero come simbolo della città un Minotauro che si ristora, pacifico e mite, presso una fonte. Quest'immagine è ancora oggi presente nello stemma della città.
Francavilla di Sicilia, comune nel messinese, perchè si chiama così, tra storie e leggende
Le protagoniste sono una bella fanciulla e la sua ancella. Scopriamo uno di quei racconti: la leggenda della bella Angelina, il cui nome è legato al borgo di Francavilla di Sicilia, ci troviamo in un comune della città metropolitana di Messina. Il nome del comune, sarebbe un omaggio a una storia d’amore.
Mons Albus Helikon o Montalbano Elicona ed il corallo rosso di Trapani
Mons Albus Helikon o Montalbano Elicona, un sito, coincidente con l'altura su cui sorge il borgo medievale ed un torrente vicino il cui andamento tortuoso giustifica l'appellativo, ci troviamo a Montalbano Elicóna comune della Città Metropolitana di Messina, 920 m s.m., patrono San Nicola di Bari 6 dicembre. Centro situato sul versante settentrionale dei monti Nebrodi.
La zecchinetta (o zecchinetto) è uno dei giochi d’azzardo più famosi nel regno delle due Sicilie
La zecchinetta (o zecchinetto) è uno dei giochi d’azzardo più famosi nel regno delle due Sicilie e, oggi, sopravvive ancora fra soprannomi di personaggi letterari, come nel caso di Sciascia, in Il giorno della civetta, dove "Zecchinetta" è il soprannome derivante dalla passione per l'omonimo gioco, un personaggio del libro, scritto nel 1960 e pubblicato nel 1961 da Einaudi.
Il dialogo tra il fabbro e Maria

Maria passa per una strada nuova la porta di un fabbro è aperta “O caro maestro, che fate a quest’ora?”“Faccio una lancia e tre chiodi pungenti”“O caro maestro non lo fate adesso,vi pagherò bene la paga del lavoro.
Il fabbo ferraio ed i coltellinai siciliani
L’attività agricola tra XVI e XX secolo. Burgisi e Massarioti
Per potere capire la situazione agricola tra Sedicesimo e Diciannovesimo secolo dicendo che essa era fondamentalmente basata sui latifondi di proprietà dei baroni o della Chiesa o dei comuni. Parallelamente riuscivano a esistere tenute più modeste di proprietà dei burgisi cioè dei contadini che avevano riscattato, o tenevano la proprietà in affitto, in veste di massarioti. Il massaro, si intendeva in età medievale il coltivatore di un manso, ovvero un piccolo lotto agricolo.
Natura senza Barriere: anche in Sicilia l’evento nazionale di escursionismo
Tanti i partecipanti all'evento che si è svolto lo scorso 26 giugno e che appartiene ad una iniziativa a carattere nazionale

Natura senza Barriere: anche in Sicilia l’evento nazionale di escursionismo Escursionismo e assoluto relax, totalmente immersi nella natura. Sono più di 60 i partecipanti all’evento nazionale Natura senza Barriere, che si è svolto lo scorso sabato anche in Sicilia, presso il Rifugio Salto del Cane.
Il codice penale, la mitologia del personaggio infame, essa ha origine storiche e non moderne
Il codice penale è sì espressione della volontà del sovrano, ma la volontà del sovrano ‘illuminato è condizionata a sua volta dai superiori principi del diritto naturale e conseguentemente i precetti penali non debbono essere pensati per un fruitore ‘cittadino’ ma bensì per i giuristi, veri ‘fruitori’ del codice.
Il codice era in realtà diretto sia ai cittadini che ai giudici, ma in particolar modo tenendo presente le esigenze dei giudici.
Rammentiamo che accanto alla giustizia del sovrano operava, poi, quella amministrata dai signori, laici ed ecclesiastici, i signori ecclesiastici nei loro benefici, tanto che essi risultano immuni dalla giurisdizione civile sia regia, sia signorile. e dalle città. Per quanto riguarda la giustizia signorile bisogna distinguere tra quella fondata sull’affermare il dritto connessa al dominio sulla terra, che i signori ricevevano per concessione del sovrano.
Tra religione e superstizione, il culto dei santi siciliani
Il culto delle reliquie nel Medioevo, la convinzione che la semplice vicinanza a un frammento del corpo di un santo o a un oggetto che era entrato in contatto con un santo una reliquia (il termine viene dal latino e significa letteralmente “resti”) garantisse un rapporto diretto con il sovrannaturale e assicurasse ai fedeli una speciale protezione era universalmente diffusa nel mondo cristiano; ciò garantì fin dalle sue origini, nel IV secolo, al culto delle reliquie un crescente successo.
Durante tutto il Medioevo, le chiese si erano andate riempiendo di reliquie. Il possesso di una reliquia importante dava prestigio a una chiesa, favoriva le elemosine e i lasciti, attirava masse di pellegrini. Oltre a essere una insostituibile risorsa spirituale, le reliquie rappresentavano dunque anche un ottimo investimento materiale: la fede s’intrecciava strettamente con l’economia, la dimensione spirituale con quella materiale.
Scopri la tradizione della Commemorazione dei Defunti in Sicilia attraverso la filastrocca siciliana dei Morti. Un viaggio tra riti, usanze e una buona dose di nostalgia che rende questa festa unica e speciale. Unisciti a noi per conoscere meglio questa tradizione affascinante.
Ballata di lupara del cantastorie Franco Trincale
Ballata di lupara del cantastorie Franco Trincale, espresse le riforme che sin dal fascismo prevedevano l’inserimento del Mezzogiorno in una società pluralistica e la persistenza degli assetti latifondisti e delle mediazioni capitalistiche nelle forme cristallizzate della mafia.

Armato di chitarra ha raccontato e tradotto in musica le storie dell’ultimo mezzo secolo d’Italia. Dalle fabbriche alle piazze e da ogni luogo dove protagoniste sono le persone e le loro lotte. Mettendo il dito nell’occhio dei resoconti ufficiali e della stampa

Lu Cantastorie cala lu telone/
la storia è terminata di cantari/
n’avvertimentu a tutti li personi/
sta società bisogna di cambiari.

Franco Trincale, “Una piazzetta, un cartellone, una chitarra ed una voce popolare/per raccontare storie di terre e di mare!
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