Una mostra che parla di amore e di morte: il mito di Medea, che da sempre affascina il pubblico con la sua tragica storia.
Un modo nuovo di vivere l'arte: ArgentoVivo è capace di portarti in un mondo immersivo fatto di miti e leggende.
Una nuova veste che riflette una missione profonda, che abbatte i muri della cultura per portarli al servizio di chiunque voglia rimanere affascinato dal bello.
Un modo nuovo di vivere l'arte: ArgentoVivo è capace di portarti in un mondo immersivo fatto di miti e leggende.
Una nuova veste che riflette una missione profonda, che abbatte i muri della cultura per portarli al servizio di chiunque voglia rimanere affascinato dal bello.
Come raggiungere la Sicilia
Via aereo, nave, treno o pullman, raggiungere le mete siciliane non è difficile, grazie ai numerosi collegamenti, è alla portata di mano, visitate la nostra guida e scoprirete come raggiungere la vostra destinazione
Via aereo, nave, treno o pullman, raggiungere le mete siciliane non è difficile, grazie ai numerosi collegamenti, è alla portata di mano, visitate la nostra guida e scoprirete come raggiungere la vostra destinazione
Borgo o feudo TUDIA a Castellana Sicula
Tudia, dall'arabo tutia gelso, ha un'origine che si perde nei tempi lontani. Se ne ha notizia già dal 1200, quando insieme ai feudi di Chibbò, Manchi, Vicaretto ed altri otto feudi, costituiva l'immensa baronia di Castel Belìci. In tempi più recenti fu di proprietà dei Principi Filangeri di Couteaux (1800) per poi passare in seguito a un matrimonio tra le famiglie, ai Conti Tasca e quindi per compravendita alle famiglie Pucci e Di Salvo (1920). Oggi Tudia ospita un moderno agriturismo e commercia prodotti bio.
Il "Feudo Tudia" non è solo parco, piscina e ristorante; l'azienda agricola, estesa 250 ettari, con la sua viabilità interna è percorribile in tutta la sua estensione. Si possono fare escursioni a piedi o in mountain bike fornite dall'azienda o partecipare alle attività aziendali, a Tudia ne sono passati tanti di ragazzi li chiamano Woofers, sono volontari giramondo per le fattorie biologiche dei cinque continenti.
Tudia, dall'arabo tutia gelso, ha un'origine che si perde nei tempi lontani. Se ne ha notizia già dal 1200, quando insieme ai feudi di Chibbò, Manchi, Vicaretto ed altri otto feudi, costituiva l'immensa baronia di Castel Belìci. In tempi più recenti fu di proprietà dei Principi Filangeri di Couteaux (1800) per poi passare in seguito a un matrimonio tra le famiglie, ai Conti Tasca e quindi per compravendita alle famiglie Pucci e Di Salvo (1920). Oggi Tudia ospita un moderno agriturismo e commercia prodotti bio.
Il "Feudo Tudia" non è solo parco, piscina e ristorante; l'azienda agricola, estesa 250 ettari, con la sua viabilità interna è percorribile in tutta la sua estensione. Si possono fare escursioni a piedi o in mountain bike fornite dall'azienda o partecipare alle attività aziendali, a Tudia ne sono passati tanti di ragazzi li chiamano Woofers, sono volontari giramondo per le fattorie biologiche dei cinque continenti.
Pasqua in Sicilia ed i dolci tipici pasquali siciliani
La Pasqua, è una delle feste religiose più sentite in Sicilia, e questo ci rimanda ad una serie di usanze e tradizioni popolari, dalle processioni della settimana santa ai piatti della ricorrenza, ai dolci tipici pasquali.
La pasticceria siciliana è ricca di tanti buonissimi dolci, ed alcuni sono ormai disponibili quasi tutto l’anno.
Tra i dolci adatti per ogni festività ci sono i cannoli, la pasta di mandorla, l’iris, le genovesi, le cassatelle, i cartocci, il gelo di frutta, il biancomangiare, la brioche col tuppo, la frutta martorana.
Nel periodo pasquale è possibile degustare altri dolci tipici della tradizione che vengono preparati esclusivamente durante il periodo di Pasqua
La Pasqua, è una delle feste religiose più sentite in Sicilia, e questo ci rimanda ad una serie di usanze e tradizioni popolari, dalle processioni della settimana santa ai piatti della ricorrenza, ai dolci tipici pasquali.
La pasticceria siciliana è ricca di tanti buonissimi dolci, ed alcuni sono ormai disponibili quasi tutto l’anno.
Tra i dolci adatti per ogni festività ci sono i cannoli, la pasta di mandorla, l’iris, le genovesi, le cassatelle, i cartocci, il gelo di frutta, il biancomangiare, la brioche col tuppo, la frutta martorana.
Nel periodo pasquale è possibile degustare altri dolci tipici della tradizione che vengono preparati esclusivamente durante il periodo di Pasqua
Garibaldi, repubblicano monarchico, si è prestato alla gravidanza della questione meridionale
La primavera dei popoli, conosciuta anche come rivoluzione del 1848 o moti del 1848, fu un'ondata di moti rivoluzionari avvenuti nella metà del XIX secolo contro i regimi assolutisti.
La prima agitazione europea del 1848 si verificò in Sicilia: la rivoluzione siciliana che esplose il 12 gennaio di quell'anno, che rappresentò la prima miccia dell'esplosione europea. L'insurrezione siciliana, infatti, spinse in un primo momento i Borbone a concedere il ritorno nell'Isola alla costituzione del 1812.
La primavera dei popoli, conosciuta anche come rivoluzione del 1848 o moti del 1848, fu un'ondata di moti rivoluzionari avvenuti nella metà del XIX secolo contro i regimi assolutisti.
La prima agitazione europea del 1848 si verificò in Sicilia: la rivoluzione siciliana che esplose il 12 gennaio di quell'anno, che rappresentò la prima miccia dell'esplosione europea. L'insurrezione siciliana, infatti, spinse in un primo momento i Borbone a concedere il ritorno nell'Isola alla costituzione del 1812.
Le origini del mito di Dafni ed il lavatoio di Cefalù
Esiste una roccia sulle cime del monte Purace, che gli abitanti di Gratteri chiamavano “a tièsta”, perchè parecchio somigliante ad un gigantesco volto di pietra, che pochi conoscono, secondo la tradizione, da Gratteri ha vita il torrente dal luogo chiamato Cefalino, dove si erge imponente e malinconico un “volto” pietrificato.
Tutti conoscono invece, il medievale lavatoio di Cefalù, l’ingresso del suggestivo lavatoio di Cefalù, che rimanda il curioso visitatore ad un’antica leggenda siciliana.
Scolpito in un cartiglio, si legge: QUI SCORRE CEFALINO, PIÙ SALUBRE DI QUALUNQUE ALTRO FIUME, PIÙ PURO DELL’ARGENTO, PIÙ FREDDO DELLA NEVE.
Esiste una roccia sulle cime del monte Purace, che gli abitanti di Gratteri chiamavano “a tièsta”, perchè parecchio somigliante ad un gigantesco volto di pietra, che pochi conoscono, secondo la tradizione, da Gratteri ha vita il torrente dal luogo chiamato Cefalino, dove si erge imponente e malinconico un “volto” pietrificato.
Tutti conoscono invece, il medievale lavatoio di Cefalù, l’ingresso del suggestivo lavatoio di Cefalù, che rimanda il curioso visitatore ad un’antica leggenda siciliana.
Scolpito in un cartiglio, si legge: QUI SCORRE CEFALINO, PIÙ SALUBRE DI QUALUNQUE ALTRO FIUME, PIÙ PURO DELL’ARGENTO, PIÙ FREDDO DELLA NEVE.
I viaggiatori del grand tour in Sicilia nel fine 700 primo 800
I primi viaggiatori del Grand Tour sono stati gli inglesi, il viaggio voleva essere intenzionalmente formativo, era impregnato della cultura illuministica, nel viaggio ritrovava quell’appassionato desiderio di conoscere e di far conoscere il mondo.
Successivamente si diffuse anche in altri Paesi coinvolgendo francesi e tedeschi che partirono alla scoperta dell’Italia e della remota Sicilia.
I primi viaggiatori del Grand Tour sono stati gli inglesi, il viaggio voleva essere intenzionalmente formativo, era impregnato della cultura illuministica, nel viaggio ritrovava quell’appassionato desiderio di conoscere e di far conoscere il mondo.
Successivamente si diffuse anche in altri Paesi coinvolgendo francesi e tedeschi che partirono alla scoperta dell’Italia e della remota Sicilia.
Euno lo schiavo ricordato ad Enna
Una statua si trova in prossimità del castello di Lombardia ad Enna, si tratta dello schiavo che osò sognare, Euno si è battuto per l'uguaglianza e per il diritto di scegliere
Una statua si trova in prossimità del castello di Lombardia ad Enna, si tratta dello schiavo che osò sognare, Euno si è battuto per l'uguaglianza e per il diritto di scegliere
Il viaggio e i luoghi di Carlo V in Sicilia
Carlo V il viaggio in Sicilia, nell’ agosto del 1535 l’imperatore, da inizio a un viaggio che attraverso la penisola italiana.
Trapani ed il viaggio di Carlo V
Trapani, prima tappa siciliana, Carlo V raggiunse Palermo, dove sostò un mese; si diresse quindi verso Messina, seguendo la strada delle montagne, che passava dall’entroterra toccando Polizzi, Nicosia, Troina, Randazzo e Taormina. Ai primi di novembre Carlo ripartì da Messina alla volta di Napoli, attraverso la Calabria proseguì per Roma
Carlo V il viaggio in Sicilia, nell’ agosto del 1535 l’imperatore, da inizio a un viaggio che attraverso la penisola italiana.
Trapani ed il viaggio di Carlo V
Trapani, prima tappa siciliana, Carlo V raggiunse Palermo, dove sostò un mese; si diresse quindi verso Messina, seguendo la strada delle montagne, che passava dall’entroterra toccando Polizzi, Nicosia, Troina, Randazzo e Taormina. Ai primi di novembre Carlo ripartì da Messina alla volta di Napoli, attraverso la Calabria proseguì per Roma
La moglie “spirduta” dell’isola Ortigia, Palazzo Montalto e gli Ebrei a Siracusa
Siamo a sud della Sicilia a Siracusa, con Ortigia posta lungo la costa orientale della Sicilia, lì dove sorge la parte più antica di Siracusa. Separata dalla terraferma per volere, nel 1552, di Carlo V.
Ci rechiamo nel cuore della città antica, la bellissima isoletta di Ortigia tra arte greca ed arte barocca, con numerose architetture di tipo religioso, edifici storici un Duomo da lasciare a bocca aperta il visitatore perchè la particolarità è che dalla parete sporgono immense colonne greche, appartenute al Tempio di Athena, il castello Maniace, i musei, la Fonte Aretusa, Palazzo Borgia del Casale, i Bagni Ebraici, nel quartiere della Giudecca, il teatro greco, la Chiesa di Santa Lucia alla Badia, un bellissimo edificio Barocco e molto altro da visitare.
Vicino piazza Archimede si trova un piccolo quartiere chiamato “a spirduta” ma non nel senso “sperduta” bensì in siciliano da “spirdu” cioè fantasma!
Siamo a sud della Sicilia a Siracusa, con Ortigia posta lungo la costa orientale della Sicilia, lì dove sorge la parte più antica di Siracusa. Separata dalla terraferma per volere, nel 1552, di Carlo V.
Ci rechiamo nel cuore della città antica, la bellissima isoletta di Ortigia tra arte greca ed arte barocca, con numerose architetture di tipo religioso, edifici storici un Duomo da lasciare a bocca aperta il visitatore perchè la particolarità è che dalla parete sporgono immense colonne greche, appartenute al Tempio di Athena, il castello Maniace, i musei, la Fonte Aretusa, Palazzo Borgia del Casale, i Bagni Ebraici, nel quartiere della Giudecca, il teatro greco, la Chiesa di Santa Lucia alla Badia, un bellissimo edificio Barocco e molto altro da visitare.
Vicino piazza Archimede si trova un piccolo quartiere chiamato “a spirduta” ma non nel senso “sperduta” bensì in siciliano da “spirdu” cioè fantasma!
Gli "Archi di Pasqua", detti anche "Archi di Pane" a San Biagio Platani, una tradizione che affonda le sue radici nella seconda metà del XVII secolo e che ha reso noto questo piccolo borgo.
Sono le confraternite sanbiagesi dei "Madunnara" e dei "Signurara", che danno vita alla realizzazione di queste imponenti architetture effimere.
Sono le confraternite sanbiagesi dei "Madunnara" e dei "Signurara", che danno vita alla realizzazione di queste imponenti architetture effimere.
Salemi, un borgo tra vigne, un castello, leggende, un museo della mafia ed un museo rituale dei pani votivi
Salemi è un comune italiano del libero consorzio comunale di Trapani in Sicilia, situato nel cuore della Val di Mazara
Salemi è un comune italiano del libero consorzio comunale di Trapani in Sicilia, situato nel cuore della Val di Mazara
Il pozzo dei miracoli, sulle tracce di Sant’Oliva a Palermo, compatrona di Palermo
Nella chiesa di San Francesco di Paola, a Palermo, c’è una cappella dedicata a una delle antiche patrone della città. È qui che si pensa fossero stati sepolti i suoi resti, che però non vennero mai ritrovati. È uno dei luoghi visitabili del festival Le Vie dei Tesori.
E’ probabile che non tutti sono a conoscenza che, in origine, la Santa protettrice della città di Palermo non è sempre stata Santa Rosalia. Prima della Santuzza, infatti, le sorti dei fedeli cristiani del capoluogo siciliano erano affidate a Santa Oliva, che è stata riconosciuta come la Patrona di Palermo nel Medioevo.
Nella chiesa di San Francesco di Paola, a Palermo, c’è una cappella dedicata a una delle antiche patrone della città. È qui che si pensa fossero stati sepolti i suoi resti, che però non vennero mai ritrovati. È uno dei luoghi visitabili del festival Le Vie dei Tesori.
E’ probabile che non tutti sono a conoscenza che, in origine, la Santa protettrice della città di Palermo non è sempre stata Santa Rosalia. Prima della Santuzza, infatti, le sorti dei fedeli cristiani del capoluogo siciliano erano affidate a Santa Oliva, che è stata riconosciuta come la Patrona di Palermo nel Medioevo.
Il borgo di Naro nelle pagine di Simonetta Agnello Hornby
Quest’ultima racconta un’antica tradizione secondo cui i giusti, prima di andare in paradiso, “…fanno un giro dell’isola per dire addio a sette posti speciali della Sicilia: il castello di Naro, battuto dai venti giorno e notte; Caltabellotta, acciambellata intorno alla Rocca; Erice, il monte che guarda verso l’Africa; Ustica, l’isola dal mare verde; Stromboli, il vulcano che si rummulia in mezzo alle onde; Ortigia, l’antica isola greca”.
Quest’ultima racconta un’antica tradizione secondo cui i giusti, prima di andare in paradiso, “…fanno un giro dell’isola per dire addio a sette posti speciali della Sicilia: il castello di Naro, battuto dai venti giorno e notte; Caltabellotta, acciambellata intorno alla Rocca; Erice, il monte che guarda verso l’Africa; Ustica, l’isola dal mare verde; Stromboli, il vulcano che si rummulia in mezzo alle onde; Ortigia, l’antica isola greca”.
Antichi rituali magici di una Sicilia che fu, tra una prece ed un rito per trovare marito
Le ragazze, che dopo i diciotto anni rimanevano nubili, erano solite fare voti per trovare marito.
C’erano delle preghiere da recitare affinché si ricevesse la grazia di una proposta di matrimonio.
Le ragazze, che dopo i diciotto anni rimanevano nubili, erano solite fare voti per trovare marito.
C’erano delle preghiere da recitare affinché si ricevesse la grazia di una proposta di matrimonio.
Un omaggio a Lucio Piccolo, poeta e musicologo, cugino di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, condusse principalmente la sua vita a Palermo, quindi a Villa Piccolo, a Capo d'Orlando, dove si trasferì insieme alla madre e ai fratelli, alieno da ogni forma di mondanità. Talvolta si recava anche a Sinagra, o Ficarra, dove possedeva delle proprietà.
Sicilia Orientale, la piattaforma d’arte indipendente di Untitled Association
Untitled Association promuove la seconda edizione di Sicilia Orientale, piattaforma volta a intercettare le realtà della Regione più attive nell’arte contemporanea. Con base a viaraffineria
Una mappatura in progress degli spazi indipendenti e delle realtà attive nell’arte e nella cultura contemporanee, attivi in un’area geografica molto specifica. Promossa da Untitled Association e a cura di Gaia Bobò, Giulia Caruso e Maria Vittoria Di Sabatino, Sicilia Orientale è la piattaforma di ricerca, relazione e valorizzazione che, arrivata alla seconda edizione, è volta a intercettare e mettere in rete – anche a livello nazionale – il fermento delle realtà che contribuiscono alla vitalità culturale del territorio.
Untitled Association promuove la seconda edizione di Sicilia Orientale, piattaforma volta a intercettare le realtà della Regione più attive nell’arte contemporanea. Con base a viaraffineria
Una mappatura in progress degli spazi indipendenti e delle realtà attive nell’arte e nella cultura contemporanee, attivi in un’area geografica molto specifica. Promossa da Untitled Association e a cura di Gaia Bobò, Giulia Caruso e Maria Vittoria Di Sabatino, Sicilia Orientale è la piattaforma di ricerca, relazione e valorizzazione che, arrivata alla seconda edizione, è volta a intercettare e mettere in rete – anche a livello nazionale – il fermento delle realtà che contribuiscono alla vitalità culturale del territorio.
Geraci Siculo ed il Salto dei Ventimiglia
Il Salto dei Ventimiglia lo potete trovare a Geraci Siculo, poco oltre la chiesa di San Giuliano, in corrispondenza del vicolo Mendolilla. E’ una delle principali attrazione di questo borgo siciliano.
Inaugurato nel 2014, il Salto dei Ventimiglia rievoca un episodio importante della storia dei Ventimiglia di Geraci. Una delle famiglie nobili più potenti e influenti di Sicilia per almeno quattro secoli.
Il Salto dei Ventimiglia lo potete trovare a Geraci Siculo, poco oltre la chiesa di San Giuliano, in corrispondenza del vicolo Mendolilla. E’ una delle principali attrazione di questo borgo siciliano.
Inaugurato nel 2014, il Salto dei Ventimiglia rievoca un episodio importante della storia dei Ventimiglia di Geraci. Una delle famiglie nobili più potenti e influenti di Sicilia per almeno quattro secoli.
L'antico orologio astronomico nel centro storico di Trapani
Forse non tutti lo sanno, ma per vedere da vicino uno dei più antichi orologi astronomici d’Europa è sufficiente visitare la Sicilia.
Basta andare a Trapani e passare dalla Porta Oscura, sottostante la Torre dell’Orologio. Questa porta, costruita intorno al Trecento, segna il confine tra il nucleo originario della città fortificata e l’espansione a ovest del periodo aragonese.
Forse non tutti lo sanno, ma per vedere da vicino uno dei più antichi orologi astronomici d’Europa è sufficiente visitare la Sicilia.
Basta andare a Trapani e passare dalla Porta Oscura, sottostante la Torre dell’Orologio. Questa porta, costruita intorno al Trecento, segna il confine tra il nucleo originario della città fortificata e l’espansione a ovest del periodo aragonese.
Troina, la prima capitale normanna di Sicilia ed il Museo della Fotografia interamente dedicato a Robert Capa
A Troina, dall’1 ottobre 2021, sorge il Museo della Fotografia interamente dedicato a Robert Capa, il più grande fotoreporter di guerra.
Ha sede presso il Palazzo Pretura nel cuore del centro storico di questa città, dove, durante la Seconda guerra mondiale, si svolse una dura battaglia tra le forze italotedesche e le statunitensi impegnate nell’ Operazione Husky documentata dal Robert Capa.
A Troina, dall’1 ottobre 2021, sorge il Museo della Fotografia interamente dedicato a Robert Capa, il più grande fotoreporter di guerra.
Ha sede presso il Palazzo Pretura nel cuore del centro storico di questa città, dove, durante la Seconda guerra mondiale, si svolse una dura battaglia tra le forze italotedesche e le statunitensi impegnate nell’ Operazione Husky documentata dal Robert Capa.
Avete mai sentito parlare della pianta esagonale di Avola Sì? Bene, sapete che non è l'unica città in Sicilia ad averla? Scopriamo insieme altre città con questa caratteristica, anche Grammichele, è una città dalla pianta esagonale, meglio conosciuta per il vino pregiato Nero D’Avola e la famosa Mandorla Pizzuta, la città offre ai visitatori numerosi spunti turistici.
Si trova tra Siracusa e Noto, in una posizione strategica per un itinerario tra le città più belle della Sicilia Sud orientale.
Si trova tra Siracusa e Noto, in una posizione strategica per un itinerario tra le città più belle della Sicilia Sud orientale.
Le Camere dello Scirocco
L’uomo ha da sempre cercato riparo dalle forze della natura, ad esempio le camere dello scirocco, quello che non può governare ma ciò a cui vuole sottrarsi.
Le Camere dello Scirocco nascono in Sicilia verso il 1700, grazie all’ingegno della nobiltà siciliana che trascorreva le estati in quelle che erano le case di villeggiatura. In esse, non poteva mancare una stanza, in grado di mantenersi fresca quando era presente lo scirocco, un vento caldo proveniente da sud-est.
Queste Camere dello Scirocco venivano ricavate ritagliando la roccia calcarenitica del suolo e creando al suo interno dei veri e propri rivoli d’acqua grazie ai qanat, acquedotti sotterranei. Una sofisticata tecnologia idrica nata in oriente, che ben presto si diffuse in tutto il Mediterraneo.
L’uomo ha da sempre cercato riparo dalle forze della natura, ad esempio le camere dello scirocco, quello che non può governare ma ciò a cui vuole sottrarsi.
Le Camere dello Scirocco nascono in Sicilia verso il 1700, grazie all’ingegno della nobiltà siciliana che trascorreva le estati in quelle che erano le case di villeggiatura. In esse, non poteva mancare una stanza, in grado di mantenersi fresca quando era presente lo scirocco, un vento caldo proveniente da sud-est.
Queste Camere dello Scirocco venivano ricavate ritagliando la roccia calcarenitica del suolo e creando al suo interno dei veri e propri rivoli d’acqua grazie ai qanat, acquedotti sotterranei. Una sofisticata tecnologia idrica nata in oriente, che ben presto si diffuse in tutto il Mediterraneo.
Milazzo è una piccola penisola che fa parte della provincia di Messina.
È l’imbarco per eccellenza delle Isole Eolie, si affacciata ad ovest sul Golfo di Patti (Mar di Ponente), ad est il Golfo di Milazzo (Mar di Levante), quello che balza all’occhio è il castello di Milazzo, non solo da un punto di vista architettonico ma è anche ricco di storie e di leggende.
Più di tutto, a spiccare per la sua imponenza e importanza storica è il Castello di Milazzo, il più grande della Sicilia e una delle fortificazioni più significative d’Europa. Ma sarebbe anche il teatro di misteriose e inquietanti apparizioni, con la sua figura sorveglia a 360 gradi il territorio circostante
È l’imbarco per eccellenza delle Isole Eolie, si affacciata ad ovest sul Golfo di Patti (Mar di Ponente), ad est il Golfo di Milazzo (Mar di Levante), quello che balza all’occhio è il castello di Milazzo, non solo da un punto di vista architettonico ma è anche ricco di storie e di leggende.
Più di tutto, a spiccare per la sua imponenza e importanza storica è il Castello di Milazzo, il più grande della Sicilia e una delle fortificazioni più significative d’Europa. Ma sarebbe anche il teatro di misteriose e inquietanti apparizioni, con la sua figura sorveglia a 360 gradi il territorio circostante
Palermo, i genovesi e la chiesa di San Giorgio
La città di Palermo è stata fondata da mercanti, quindi il periodo più interessante per la città riguarda i traffici commerciali, già a far data del XII secolo si registra la presenza nella città di Palermo, mercanti stranieri.
I Genovesi a partire dall' XII secolo si sparsero in diverse parti del Mediterraneo e ovviamente anche in Sicilia. Gli stessi, i Genovesi, abili navigatori possedevano flotte mercantili e da guerra ed intrattenevano rapporti commerciali nei porti del Mediterraneo e non solo, anche con gli inglesi.
La comunità genovese comprò la chiesa e i terreni circostanti, concordarono con la confraternita di San Luca una cappella ove seppellire i propri confrati, come controparte i genovesi avevano facoltà di demolire e ricostruire la chiesa dedicandola ad uno dei simboli storici della città di Genova San Giorgio, oltre ad uno Spedale pei genovesi. I Rettori di San Luca si riserbavano il diritto di avere nella nuova Chiesa una cappella dedicata al santo.
La città di Palermo è stata fondata da mercanti, quindi il periodo più interessante per la città riguarda i traffici commerciali, già a far data del XII secolo si registra la presenza nella città di Palermo, mercanti stranieri.
I Genovesi a partire dall' XII secolo si sparsero in diverse parti del Mediterraneo e ovviamente anche in Sicilia. Gli stessi, i Genovesi, abili navigatori possedevano flotte mercantili e da guerra ed intrattenevano rapporti commerciali nei porti del Mediterraneo e non solo, anche con gli inglesi.
La comunità genovese comprò la chiesa e i terreni circostanti, concordarono con la confraternita di San Luca una cappella ove seppellire i propri confrati, come controparte i genovesi avevano facoltà di demolire e ricostruire la chiesa dedicandola ad uno dei simboli storici della città di Genova San Giorgio, oltre ad uno Spedale pei genovesi. I Rettori di San Luca si riserbavano il diritto di avere nella nuova Chiesa una cappella dedicata al santo.
Pasta alla Paolina, ricetta e storia del piatto del monastero
La pasta alla Paolina è semplice, ma con una storia molto particolare.
Viene condita con, salsa di pomodoro e acciughe salate, e aromatizzata con cannella, chiodi di garofano, pan grattato e basilico.
Si narra che a inventarla fu un frate, il perché è presto detto, la ricetta nasce a Palermo ad opera di un frate appartenente all’Ordine dei Minimi fondato da San Francesco di Paola.
La pasta alla Paolina è semplice, ma con una storia molto particolare.
Viene condita con, salsa di pomodoro e acciughe salate, e aromatizzata con cannella, chiodi di garofano, pan grattato e basilico.
Si narra che a inventarla fu un frate, il perché è presto detto, la ricetta nasce a Palermo ad opera di un frate appartenente all’Ordine dei Minimi fondato da San Francesco di Paola.