Verbumcaudo, da feudo a cooperativa a Polizzi Generosa
La storia di Verbumcaudo si perde nella notte dei tempi. Si hanno tracce della presenza del feudo fin dal medioevo, e che l’area fosse coltivata come molte altre limitrofe. L’istituto del feudo nel mondo medievale, consiste in un beneficio concesso da un signore a un suo subalterno contro determinate prestazioni,
Verbumcaudo come feudo è stato nei secoli più volte luogo di ingiustizie e grandi rivalse per mano della comunità ce lo testimonia la storia.
La storia di Verbumcaudo si perde nella notte dei tempi. Si hanno tracce della presenza del feudo fin dal medioevo, e che l’area fosse coltivata come molte altre limitrofe. L’istituto del feudo nel mondo medievale, consiste in un beneficio concesso da un signore a un suo subalterno contro determinate prestazioni,
Verbumcaudo come feudo è stato nei secoli più volte luogo di ingiustizie e grandi rivalse per mano della comunità ce lo testimonia la storia.
Come sono state costruite le città siciliane se non con il tufo, la pietra, lavica, il marmo e l'oro grigio
Ma cos’è che accomuna piazze chiese e monumenti, è visibile, è grigio ed ha un nome, Billiemi o oro grigio di Montagna, nasce nelle falde del monte Billiemi, nel palermitano, qualcuno lo chiama “marmo”, perché si offre ad essere lucidato, ma è in realtà una pietra calcarea. Ha però reso Palermo maestosa, il Grigio di Billiemi nella Chiesa di Sant'Ignazio all'Olivella. Quando gli Spagnoli guardarono Palermo e pensarono di renderla unicamente spettacolare, guardarono anche alle finanze del tesoro. Così nacque la domanda: come regalare maestosità alla città senza vuotare le casse. In risposta, partì la ricerca di nuovi materiali edili.
Ma cos’è che accomuna piazze chiese e monumenti, è visibile, è grigio ed ha un nome, Billiemi o oro grigio di Montagna, nasce nelle falde del monte Billiemi, nel palermitano, qualcuno lo chiama “marmo”, perché si offre ad essere lucidato, ma è in realtà una pietra calcarea. Ha però reso Palermo maestosa, il Grigio di Billiemi nella Chiesa di Sant'Ignazio all'Olivella. Quando gli Spagnoli guardarono Palermo e pensarono di renderla unicamente spettacolare, guardarono anche alle finanze del tesoro. Così nacque la domanda: come regalare maestosità alla città senza vuotare le casse. In risposta, partì la ricerca di nuovi materiali edili.
Real Cantina Borbonica a Partinico
Partinico, comune in Provincia di Palermo, la Real Cantina Borbonica, fu fatta costruire nel 1800 da Ferdinando III, Re di Sicilia divenuto dopo la Restaurazione Ferdinando I, Re delle due Sicilie rappresenta una delle più belle opere rimaste dal passaggio dei Borboni in Sicilia.
il territorio di partinico era vocato alla viticoltura, tra imperizia nel processo di vinificazione e conservazione avevano impedito, di produrre un vino degno di essere bevuto, commercializzato soprattutto esportato, tra latifondisti e camperi, il commercio del vino non eccelleva.
Partinico, comune in Provincia di Palermo, la Real Cantina Borbonica, fu fatta costruire nel 1800 da Ferdinando III, Re di Sicilia divenuto dopo la Restaurazione Ferdinando I, Re delle due Sicilie rappresenta una delle più belle opere rimaste dal passaggio dei Borboni in Sicilia.
il territorio di partinico era vocato alla viticoltura, tra imperizia nel processo di vinificazione e conservazione avevano impedito, di produrre un vino degno di essere bevuto, commercializzato soprattutto esportato, tra latifondisti e camperi, il commercio del vino non eccelleva.
La fotografia il surrealismo ed il fotografo Domilici
La fotografia il surrealismo ed il fotografo Domilici nel mese di settembre 2021, ha esposto una sua opera, intitolata “L’impero delle ombre”, alla Summer Exhibition di Londra, la rassegna artistica temporanea più antica del mondo organizzata dalla prestigiosa accademia inglese Royal Academy of Arts.
La fotografia il surrealismo ed il fotografo Domilici nel mese di settembre 2021, ha esposto una sua opera, intitolata “L’impero delle ombre”, alla Summer Exhibition di Londra, la rassegna artistica temporanea più antica del mondo organizzata dalla prestigiosa accademia inglese Royal Academy of Arts.
La cucina siciliana e la caponata
Gli orari per il pranzo in Sicilia vanno dalle 13 alle 15, quelli per la cena dalle 20 alle 23...ma raramente troverete siciliani seduti in un ristorante prima delle 21!
È probabilmente nella cucina che le dominazioni dei vari popoli che si sono succeduti sull'isola hanno lasciato la loro maggiore influenza, dando vita a una tradizione culinaria in cui si mescolano varie influenze e l'utilizzo di prodotti della terra e del mare di qualità incomparabile.
Gli orari per il pranzo in Sicilia vanno dalle 13 alle 15, quelli per la cena dalle 20 alle 23...ma raramente troverete siciliani seduti in un ristorante prima delle 21!
È probabilmente nella cucina che le dominazioni dei vari popoli che si sono succeduti sull'isola hanno lasciato la loro maggiore influenza, dando vita a una tradizione culinaria in cui si mescolano varie influenze e l'utilizzo di prodotti della terra e del mare di qualità incomparabile.
Cos’è il dagherrotipo e il procedimento della dagherrotipia e Palermo con i fotografi Incorpora ed Interguglielmi
Il dagherrotipo è un’immagine fotografica ottenuta tramite il processo della dagherrotipia, inventato nel 1837 da L.-J.-M. Daguerre.
Durante il periodo Borbonico non esistevano fotografi, almeno nel senso moderno, i fotografi che arrivarono in Sicilia a Palermo, erano francesi e ed alcune famiglie quali Incorpora ed Interuglielmi, iniziarono la loro attività di artisti fotografi.
Il dagherrotipo è un’immagine fotografica ottenuta tramite il processo della dagherrotipia, inventato nel 1837 da L.-J.-M. Daguerre.
Durante il periodo Borbonico non esistevano fotografi, almeno nel senso moderno, i fotografi che arrivarono in Sicilia a Palermo, erano francesi e ed alcune famiglie quali Incorpora ed Interuglielmi, iniziarono la loro attività di artisti fotografi.
A Castelmola il Bar Turrisi è una delle mete imprescindibili per chi visita il borgo
La sua fama dovuta al suo particolarissimo arredamento. Ogni cosa al suo interno ha la forma o richiama un fallo. Per un’esperienza completa si consiglia gustare il vino alla mandorla, servito in bicchieri, neanche a dirlo a forma di fallo. Il Bar ha quattro diversi piani e da ognuno affaccia sulla piazza del Duomo di San Nicola.
Castelmola è un comune della città metropolitana di Messina, fa parte del circuito dei borghi più belli d'Italia, la cittadina è a vocazione turistica, perché molto vicina a Taormina.
La sua fama dovuta al suo particolarissimo arredamento. Ogni cosa al suo interno ha la forma o richiama un fallo. Per un’esperienza completa si consiglia gustare il vino alla mandorla, servito in bicchieri, neanche a dirlo a forma di fallo. Il Bar ha quattro diversi piani e da ognuno affaccia sulla piazza del Duomo di San Nicola.
Castelmola è un comune della città metropolitana di Messina, fa parte del circuito dei borghi più belli d'Italia, la cittadina è a vocazione turistica, perché molto vicina a Taormina.
Ettore de Maria Bergler, uno dei principali esponenti della pittura Liberty d’inizio Novecento
Il Liberty o stile floreale, trae ispirazione dalla natura. Allievo del paesaggista Francesco Lojacono a Palermo, città dove viveva la sua famiglia, frequentò a Napoli e Firenze gli studi di artisti del periodo, entrò in contatto con l’ambiente dei Macchiaioli e con le correnti artistiche più aggiornate del tempo.
Con questo repertorio partecipò alle principali mostre in Italia e all’estero e prese parte alla Biennale di Venezia tra il 1901 e il 1912.
Il Liberty o stile floreale, trae ispirazione dalla natura. Allievo del paesaggista Francesco Lojacono a Palermo, città dove viveva la sua famiglia, frequentò a Napoli e Firenze gli studi di artisti del periodo, entrò in contatto con l’ambiente dei Macchiaioli e con le correnti artistiche più aggiornate del tempo.
Con questo repertorio partecipò alle principali mostre in Italia e all’estero e prese parte alla Biennale di Venezia tra il 1901 e il 1912.
Il “Ritratto di donna Franca Florio” di Boldini e la Belle époque palermitana
Ul ritratto è da sempre conteso dai grandi collezionisti.
La storia del dipinto di Donna Franca
Nel 1901 Ignazio Florio commissionò a Giovanni Boldini, acclamato pittore italiano trasferito a Parigi ed interprete del mondo femminile della Belle époque, un dipinto che immortalasse degnamente la radiosa bellezza della moglie, Franca Jacona di San Giuliano. Boldini, artista animato da un’effervescente vocazione alla mondanità, fu ospite dei Florio, realizzò così il ritratto.
Donna Franca era una delle Signore più in vista ed eleganti di tutta Italia, e la sua vita con Don Ignazio, scandita da ricevimenti, balli e feste con la migliore società d’Europa la obbligavano a possedere un guardaroba eccezionale, adeguato alla società che frequentava.
Nella prima versione del dipinto, era stato scelto dal guardaroba di Donna Franca Florio uno splendido abito da sera in velluto di seta nero, con maniche e guarnizioni dello stesso tessuto controtagliato, che ne esaltava la figura alta e slanciata, la carnagione ambrata, la capigliatura scura e i luminosi occhi verdi.
Ul ritratto è da sempre conteso dai grandi collezionisti.
La storia del dipinto di Donna Franca
Nel 1901 Ignazio Florio commissionò a Giovanni Boldini, acclamato pittore italiano trasferito a Parigi ed interprete del mondo femminile della Belle époque, un dipinto che immortalasse degnamente la radiosa bellezza della moglie, Franca Jacona di San Giuliano. Boldini, artista animato da un’effervescente vocazione alla mondanità, fu ospite dei Florio, realizzò così il ritratto.
Donna Franca era una delle Signore più in vista ed eleganti di tutta Italia, e la sua vita con Don Ignazio, scandita da ricevimenti, balli e feste con la migliore società d’Europa la obbligavano a possedere un guardaroba eccezionale, adeguato alla società che frequentava.
Nella prima versione del dipinto, era stato scelto dal guardaroba di Donna Franca Florio uno splendido abito da sera in velluto di seta nero, con maniche e guarnizioni dello stesso tessuto controtagliato, che ne esaltava la figura alta e slanciata, la carnagione ambrata, la capigliatura scura e i luminosi occhi verdi.
"Il Peccato" di Franz von Stuck, 1893, un pittore tedesco a Palermo
Il 24 maggio 1910, alla presenza del Re Vittorio Emanuele III, viene inaugurata la Galleria d’Arte Moderna di Palermo, ospitata nell’elegante Ridotto del Teatro Politeama.
Da subito considerata sede provvisoria, sono poi scorsi quasi cento anni per spostarla, nel 2006, in quella sede definitiva e strutturalmente più adeguata all’interno del Complesso monumentale di Sant’Anna.
Il 24 maggio 1910, alla presenza del Re Vittorio Emanuele III, viene inaugurata la Galleria d’Arte Moderna di Palermo, ospitata nell’elegante Ridotto del Teatro Politeama.
Da subito considerata sede provvisoria, sono poi scorsi quasi cento anni per spostarla, nel 2006, in quella sede definitiva e strutturalmente più adeguata all’interno del Complesso monumentale di Sant’Anna.
Cristo il Signore della montagna, Cesarò, un viaggio alla scoperta della statua del Cristo Redentore che sovrasta il paese di Cesarò, tra leggende e tradizioni locali.
Siamo a Cesarò un comune del Parco dei Nebrodi, sulla punta di una roccia (Pizzipiturro) si può vedere il “Cristo sulla Montagna”, statua di bronzo che raffigura Gesù con le braccia aperte (altezza 7 m), che domina il paese di Cesarò
Siamo a Cesarò un comune del Parco dei Nebrodi, sulla punta di una roccia (Pizzipiturro) si può vedere il “Cristo sulla Montagna”, statua di bronzo che raffigura Gesù con le braccia aperte (altezza 7 m), che domina il paese di Cesarò
Il Trionfo della Morte, Palazzo Abatellis
Il Trionfo della Morte, Palazzo Abatellis e la storia dietro la misteriosa e imponente opera di Palermo, che ispirò Picasso per Guernica
Tra i più grandi capolavori di tutti i tempi, fa da calamita per centinaia di turisti: di autore ignoto, è una vera cronaca della Sicilia del Quattrocento, il "Trionfo della Morte" a palazzo Abatellis, un affresco imponente e unico, realizzato indicativamente tra il 1440 e il 1450, non si conosce l’identità dell’autore.
Il Trionfo della Morte, Palazzo Abatellis e la storia dietro la misteriosa e imponente opera di Palermo, che ispirò Picasso per Guernica
Tra i più grandi capolavori di tutti i tempi, fa da calamita per centinaia di turisti: di autore ignoto, è una vera cronaca della Sicilia del Quattrocento, il "Trionfo della Morte" a palazzo Abatellis, un affresco imponente e unico, realizzato indicativamente tra il 1440 e il 1450, non si conosce l’identità dell’autore.
WWOOFing, Riconnettiamoci con la Terra
WWOOFing è un movimento globale che mira a riconnettere le persone alla terra grazie alla condivisione volontaria dell’agricoltura biologica.
I volontari WWOOFer visitano fattorie di piccole e medie dimensioni dove vivono e lavorano le persone ospitanti host. I WWOOFer aiutano nelle attività agricole mentre condividono la quotidianità rurale degli host, i quali mettono a loro disposizione i pasti e l'alloggio.
Diventare un socio di WWOOF Italia significa aderire ai valori della WWOOF Carta. Ti permette inoltre di contattare gli host della rete e organizzare la tua permanenza presso di loro.
WWOOFing è un movimento globale che mira a riconnettere le persone alla terra grazie alla condivisione volontaria dell’agricoltura biologica.
I volontari WWOOFer visitano fattorie di piccole e medie dimensioni dove vivono e lavorano le persone ospitanti host. I WWOOFer aiutano nelle attività agricole mentre condividono la quotidianità rurale degli host, i quali mettono a loro disposizione i pasti e l'alloggio.
Diventare un socio di WWOOF Italia significa aderire ai valori della WWOOF Carta. Ti permette inoltre di contattare gli host della rete e organizzare la tua permanenza presso di loro.
L’inquisizione in Sicilia i luoghi dell'inquisizione e la Chiesa di Santa Maria degli Angeli, meglio nota come “La Gancia”
L’inquisizione in Sicilia fu formalmente introdotta prima del 1224 dall'imperatore Federico II. L'imperatore con la costituzione "Inconsutilem tunicam" emanata a Palermo, dispose inizialmente che tutti gli eretici, i Musulmani rimasti prima dell'espulsione e della deportazione e gli Ebrei dovessero pagare una tassa a suffragio degli inquisitori di fede preposti al loro controllo.
L’inquisizione in Sicilia fu formalmente introdotta prima del 1224 dall'imperatore Federico II. L'imperatore con la costituzione "Inconsutilem tunicam" emanata a Palermo, dispose inizialmente che tutti gli eretici, i Musulmani rimasti prima dell'espulsione e della deportazione e gli Ebrei dovessero pagare una tassa a suffragio degli inquisitori di fede preposti al loro controllo.
L’Uomo il legno ed i 33 crocifissi di Fra Umile da Petralia
Il legno, è uno dei materiali che l’uomo ha trovato in natura fin dall’inizio della sua esistenza.
Con il legno l’uomo ha costruito i primi ripari, poi vere e proprie capanne, successivamente sfruttando una caratteristica fondamentale del legno, la capacità di galleggiare, è riuscito a creare imbarcazioni e successivamente, la scoperta della ruota, a costruire carri, per muoversi sulla terraferma.
Il legno, è uno dei materiali che l’uomo ha trovato in natura fin dall’inizio della sua esistenza.
Con il legno l’uomo ha costruito i primi ripari, poi vere e proprie capanne, successivamente sfruttando una caratteristica fondamentale del legno, la capacità di galleggiare, è riuscito a creare imbarcazioni e successivamente, la scoperta della ruota, a costruire carri, per muoversi sulla terraferma.
L’orologio astronomico di Messina e la Cattedrale di Santa Maria Assunta o Duomo di Messina
L’orologio astronomico di Messina, parte della cattedrale della città, fu costruito dalla ditta Ungerer di Strasburgo nel 1933. È integrato nel campanile della chiesa (ricostruito all'inizio del secolo dopo il terremoto), di cui costituisce l'elemento più caratteristico; è il più grande orologio astronomico mai costruito
L’orologio astronomico di Messina, parte della cattedrale della città, fu costruito dalla ditta Ungerer di Strasburgo nel 1933. È integrato nel campanile della chiesa (ricostruito all'inizio del secolo dopo il terremoto), di cui costituisce l'elemento più caratteristico; è il più grande orologio astronomico mai costruito
Le fiere, la pasta gli spaghetti e Trabia. Le principali occasioni d’incontro fra domanda e offerta, esse avevano luogo una o più volte all’anno frequentemente in occasione di festività religiose e davano e danno modo a produttori, consumatori e mercanti di svolgere contrattazioni che riguardavano beni come il bestiame e manufatti come gli attrezzi agricoli e i tessuti, mentre alla compravendita di beni di uso corrente sono dedicati i normali mercati giornalieri e settimanali.
Museo dell’Orologio a Bisacquino
Da qualche anno sorge a Bisacquino un “Museo dell’Orologio”, voluto fortemente dal suo proprietario, Paolo Scibetta, nato a Bisacquino il 6 settembre 1912 e deceduto l’1 giugno 2004, Bisacquinese considerato l’ultimo “artigiano del tempo”. Egli infatti diceva che i soldi non sono tutto nella vita, amore e dedizione con l’obiettivo di lasciare al Paese e alle generazioni future un ricordo che va oltre la vita, la tradizione di una generazione di orologiai, che con le loro opere segnano il tempo che scorre.
Da qualche anno sorge a Bisacquino un “Museo dell’Orologio”, voluto fortemente dal suo proprietario, Paolo Scibetta, nato a Bisacquino il 6 settembre 1912 e deceduto l’1 giugno 2004, Bisacquinese considerato l’ultimo “artigiano del tempo”. Egli infatti diceva che i soldi non sono tutto nella vita, amore e dedizione con l’obiettivo di lasciare al Paese e alle generazioni future un ricordo che va oltre la vita, la tradizione di una generazione di orologiai, che con le loro opere segnano il tempo che scorre.
Perché il Regno delle Due Sicilie si chiamò così ?
Il nome deriva dal dal XII secolo, quando l’Italia meridionale era occupata dai Normanni, si usava distinguere una Sicilia “al di qua del faro” e quindi dello Stretto di Messina e una “al di là del faro”, questo portò a intendere il territorio come due sicilie.
Il nome deriva dal dal XII secolo, quando l’Italia meridionale era occupata dai Normanni, si usava distinguere una Sicilia “al di qua del faro” e quindi dello Stretto di Messina e una “al di là del faro”, questo portò a intendere il territorio come due sicilie.
La sagra della “Pantofola lercarese”, un dolce tipico di Lercara Friddi, a base di mandorle e cioccolato, una specialità dolciaria che ha da sempre contraddistinto la pasticceria Lercarese.
Lercara Friddi, con la scoperta dello zolfo a cambiare le sorti del paese, rendendolo un importante centro minerario, ed il museo di Frank Sinatra
Lercara Friddi, con la scoperta dello zolfo a cambiare le sorti del paese, rendendolo un importante centro minerario, ed il museo di Frank Sinatra
Cui la voli cotta e cui la voli cruda
La cucina e la composizione sono due mondi ognuno con una propria dinamica progettuale, la difficoltà sta nell’accomunarle, l’impiattare è un’arte, quindi non solo semplicemente disporre il cibo sul piatto, piuttosto la si definisce una pratica meticolosa che inizia dalla scelta del piatto ed arriva alle pietanze.
La cucina e la composizione sono due mondi ognuno con una propria dinamica progettuale, la difficoltà sta nell’accomunarle, l’impiattare è un’arte, quindi non solo semplicemente disporre il cibo sul piatto, piuttosto la si definisce una pratica meticolosa che inizia dalla scelta del piatto ed arriva alle pietanze.
La cultura della vite e del vino in Sicilia e nel Mediterraneo
Parliamo della cultura della vite e del vino in Sicilia e nel Mediterraneo, della storia della vite, pianta di civiltà, può vantare insieme al grano storie di lunga durata, sino agli attuali interessi di sviluppo turistico-culturale del territorio. La viticoltura è dunque da intendersi un patrimonio alimentare e culturale della vita tradizionale dell'Isola, possiamo considerarla espressione popolare e tradizionali legate al rito e alla festa.
Parliamo della cultura della vite e del vino in Sicilia e nel Mediterraneo, della storia della vite, pianta di civiltà, può vantare insieme al grano storie di lunga durata, sino agli attuali interessi di sviluppo turistico-culturale del territorio. La viticoltura è dunque da intendersi un patrimonio alimentare e culturale della vita tradizionale dell'Isola, possiamo considerarla espressione popolare e tradizionali legate al rito e alla festa.
La badessa del Teatro Massimo di Palermo
Il tartufo un misto di mistero magia cucine e turismo
Il Tartufenoturismo, non è un progetto, ma potrebbe diventarlo, con l’aiuto di molti, un progetto che potrebbe salvare il futuro del tartufo ed il turismo dei cavatori di tartufi, esso è un progetto rivolto ad un turismo, gentile, fatto di scoperta del territorio, dei borghi, delle cantine, dell’enogastronomia e della salvaguardia della natura.
I partner coinvolti, le associazioni di tartufai, il mondo della ristorazione, i sommelier, i produttori di vino e la natura, essi ringrazierebbero perché si svilupperebbe maggiore rispetto per essa.
Il Tartufenoturismo, non è un progetto, ma potrebbe diventarlo, con l’aiuto di molti, un progetto che potrebbe salvare il futuro del tartufo ed il turismo dei cavatori di tartufi, esso è un progetto rivolto ad un turismo, gentile, fatto di scoperta del territorio, dei borghi, delle cantine, dell’enogastronomia e della salvaguardia della natura.
I partner coinvolti, le associazioni di tartufai, il mondo della ristorazione, i sommelier, i produttori di vino e la natura, essi ringrazierebbero perché si svilupperebbe maggiore rispetto per essa.
Il corallo, il commercio, gli artigiani con i capituli, la Festa della Madonna del Soccorso a Sciacca e la sirena Lighea in Sicilia
Il corallo fu lavorato sin dall'antichità e l'assenza di maschere subacquee non consentiva una chiara visibilità e i pescatori, procedendo a casaccio, spesso scambiavano comuni anemoni marini per coralli; contribuendo a ingenerare la credenza che il esso fosse una pianta, molle In acqua e i solidificantesi a contatto con l'aria. Solo nel Settecento si scoprì che le ramificazioni coralline sono create da colonie di piccoli animali (polipi) secernenti una sostanza calcarea. E’ grazie ad Henry Lacaze-Duthiers, nel 1864, a stabilirne definitivamente la natura con la sua monumentale opera “L’histoire naturelle du corail”.
Il corallo fu lavorato sin dall'antichità e l'assenza di maschere subacquee non consentiva una chiara visibilità e i pescatori, procedendo a casaccio, spesso scambiavano comuni anemoni marini per coralli; contribuendo a ingenerare la credenza che il esso fosse una pianta, molle In acqua e i solidificantesi a contatto con l'aria. Solo nel Settecento si scoprì che le ramificazioni coralline sono create da colonie di piccoli animali (polipi) secernenti una sostanza calcarea. E’ grazie ad Henry Lacaze-Duthiers, nel 1864, a stabilirne definitivamente la natura con la sua monumentale opera “L’histoire naturelle du corail”.