Scopri con noi le meraviglie della Testa di Turco tra Scicli e Castelbuono.
In questo post ti porteremo a esplorare la storia, le tradizioni e i paesaggi mozzafiato di questi due luoghi incantevoli. Non perderti i nostri consigli su cosa vedere e fare.
In questo post ti porteremo a esplorare la storia, le tradizioni e i paesaggi mozzafiato di questi due luoghi incantevoli. Non perderti i nostri consigli su cosa vedere e fare.
Concerto di Natale “Et Incarnatus Est”
Sotto la direzione del maestro Salvatore Ferraro, il coro a quattro voci miste, preparato con cura da Benedetto Pillitteri, si unirà all’orchestra per un momento di profonda contemplazione musicale e raccoglimento.
Sotto la direzione del maestro Salvatore Ferraro, il coro a quattro voci miste, preparato con cura da Benedetto Pillitteri, si unirà all’orchestra per un momento di profonda contemplazione musicale e raccoglimento.
Jeannette Villepreux, la Dame de l’Argonaute
Il soprannome con cui Jeannette passa alla storia, quello di “Dame de l’Argonaute”, è dovuto a uno strano mollusco da lei studiato, una specie di polpo presente nello stretto di Messina.
Il soprannome con cui Jeannette passa alla storia, quello di “Dame de l’Argonaute”, è dovuto a uno strano mollusco da lei studiato, una specie di polpo presente nello stretto di Messina.
U pitirri o il piturro, la polenta del sud
Il pitirri, o piturro che dir si voglia. Questa deliziosa polenta, preparata con farina di semola e profumato finocchietto selvatico, era per le famiglie povere. Un piatto semplice, ma capace di raccontare una storia di tradizioni.
Di base è una preparazione a base di farina di semola di grano duro e abbondante finocchietto selvatico che venivano buttati in abbondante acqua e sale.
Il pitirri, o piturro che dir si voglia. Questa deliziosa polenta, preparata con farina di semola e profumato finocchietto selvatico, era per le famiglie povere. Un piatto semplice, ma capace di raccontare una storia di tradizioni.
Di base è una preparazione a base di farina di semola di grano duro e abbondante finocchietto selvatico che venivano buttati in abbondante acqua e sale.
Il tempio di Segesta e la texture di Silvia Scaringella
Trapani Texĕre Come fili nell’insieme. Silvia Scaringella incontra Segesta, Parco Archeologico di Segesta, dal 8/07/2024 al 29/06/2025
Progetto di comunità sviluppato dall'artista Silvia Scaringella a cura del direttore del Parco Archeologico di Segesta, Luigi Biondo, con la collaborazione del Riso - Museo Regionale d'arte moderna e contemporanea di Palermo e con la curatela della sezione archeologica di Hedvig Evegren e Monica de Cesare.
Trapani Texĕre Come fili nell’insieme. Silvia Scaringella incontra Segesta, Parco Archeologico di Segesta, dal 8/07/2024 al 29/06/2025
Progetto di comunità sviluppato dall'artista Silvia Scaringella a cura del direttore del Parco Archeologico di Segesta, Luigi Biondo, con la collaborazione del Riso - Museo Regionale d'arte moderna e contemporanea di Palermo e con la curatela della sezione archeologica di Hedvig Evegren e Monica de Cesare.
Capperi siciliani, prodotti naturale con le piante che sono parte integrante di tanti celebri paesaggi e dal sapore inconfondibile.
Della pianta si consumano i boccioli, detti capperi, e più raramente i frutti, noti come cucunci o frutti di cappero.
Della pianta si consumano i boccioli, detti capperi, e più raramente i frutti, noti come cucunci o frutti di cappero.
Il torrone siciliano
In Sicilia, e più anticamente a Caltanissetta, i pasticceri torronari continuano la tradizione nissena con la produzione della Cubaita insieme al classico torrone nisseno che si caratterizza per il verde del pistacchio, il giallo del miele di sulla e per il bianco le mandorle; tutti ingredienti tipici delle campagne nissene.
In Sicilia, e più anticamente a Caltanissetta, i pasticceri torronari continuano la tradizione nissena con la produzione della Cubaita insieme al classico torrone nisseno che si caratterizza per il verde del pistacchio, il giallo del miele di sulla e per il bianco le mandorle; tutti ingredienti tipici delle campagne nissene.
Il Borgo di Cannistrà e la Street Art
Siamo nella città metropolitana di Messina, ed è possibile ammirare delle opere di street art nel piccolo Borgo di Cannistrà, siamo distanti da Borgo Parrini, entrambi questi borghi sono testimoni di una rinascita straordinaria, che ha trasformato il degrado in bellezza e ha ridato vita alla comunità
Siamo nella città metropolitana di Messina, ed è possibile ammirare delle opere di street art nel piccolo Borgo di Cannistrà, siamo distanti da Borgo Parrini, entrambi questi borghi sono testimoni di una rinascita straordinaria, che ha trasformato il degrado in bellezza e ha ridato vita alla comunità
Il sacrario militare nella chiesa di Santa Chiara ad Enna ed i pannelli della Chiesa di Santa Sofia e l’altro con l’avvento della Navigazione a Vapore.
La sua storia inizia con l’insediamento della Compagnia di Gesù in questa edificio donato insieme con una cospicua rendita, dalla Nobildonna Costanza Rotundo, I Gesuiti formarono preti di alta cultura, anche se questo portò alla loro espulsione dalla Sicilia nel 1767 accusati di “prevaricare la legge ed insediare lo stato, distruttori della religione, corruttori della gioventù.
Nel 1779 che diventò Monastero delle Clarisse, la Chiesa conserva ancora le splendide inferriate.
Oggi è un sacrario militare con le cappelle diventate loculi per i soldati caduti in guerra.
La sua storia inizia con l’insediamento della Compagnia di Gesù in questa edificio donato insieme con una cospicua rendita, dalla Nobildonna Costanza Rotundo, I Gesuiti formarono preti di alta cultura, anche se questo portò alla loro espulsione dalla Sicilia nel 1767 accusati di “prevaricare la legge ed insediare lo stato, distruttori della religione, corruttori della gioventù.
Nel 1779 che diventò Monastero delle Clarisse, la Chiesa conserva ancora le splendide inferriate.
Oggi è un sacrario militare con le cappelle diventate loculi per i soldati caduti in guerra.
Il LemON Tour del Limone di Siracusa IGP arriva al G7 Agricoltura
La seconda tappa del LemON Tour, organizzato dal Consorzio del Limone di Siracusa IGP, si terrà durante l'EXPO Divinazione a Siracusa, dal 21 al 29 settembre, in concomitanza con il G7 Agricoltura, previsto per i giorni 26 e 27 settembre.
Il Lemon Truck sarà posizionato in una dei luoghi più prestigiosi dell’evento, all’interno del cortile antistante il Castello Maniace, simbolo della città di Siracusa. Qui, i visitatori potranno scoprire i valori alla base del progetto LemON Tour.
La seconda tappa del LemON Tour, organizzato dal Consorzio del Limone di Siracusa IGP, si terrà durante l'EXPO Divinazione a Siracusa, dal 21 al 29 settembre, in concomitanza con il G7 Agricoltura, previsto per i giorni 26 e 27 settembre.
Il Lemon Truck sarà posizionato in una dei luoghi più prestigiosi dell’evento, all’interno del cortile antistante il Castello Maniace, simbolo della città di Siracusa. Qui, i visitatori potranno scoprire i valori alla base del progetto LemON Tour.
Mostarda di uva, la ricetta siciliana, o “Mustata” di uva, è una ricetta che è legata al tempo della vendemmia.
Il periodo di vendemmia varia tra luglio e ottobre ed in maniera generica si identifica con il periodo in cui le uve raggiungono il grado di maturazione desiderato, cioè quando nell'acino il rapporto tra la percentuale di zuccheri e quella degli acidi ha raggiunto il valore ottimale per il tipo di vino che si vuole produrre.
Il periodo di vendemmia varia tra luglio e ottobre ed in maniera generica si identifica con il periodo in cui le uve raggiungono il grado di maturazione desiderato, cioè quando nell'acino il rapporto tra la percentuale di zuccheri e quella degli acidi ha raggiunto il valore ottimale per il tipo di vino che si vuole produrre.
Perché gli scrittori pubblicano libri sotto pseudonimo? Tra le motivazioni più comuni: privacy, esterofilia e stereotipi di genere.
Oggi vi portiamo in una Palermo I luoghi del racconto letterario di William Galt alias Luigi Natoli il romanzo è quello dei Beati Paoli.
Oggi vi portiamo in una Palermo I luoghi del racconto letterario di William Galt alias Luigi Natoli il romanzo è quello dei Beati Paoli.
Isola Piccola è un'isola in Sicilia, o Isolotto Brancati, o Piccola di Marzamemi
Un villino color rosso bordeaux di proprietà della famiglia di Raffaele Brancati, medico chirurgo, nativo di Pachino, nel villino soggiornò anche Vitaliano Brancati, cugino di Raffaele, scrittore e drammaturgo pachinese.
Un villino color rosso bordeaux di proprietà della famiglia di Raffaele Brancati, medico chirurgo, nativo di Pachino, nel villino soggiornò anche Vitaliano Brancati, cugino di Raffaele, scrittore e drammaturgo pachinese.
Catenanuova e l'aneddoto del fiume di latte
A Catenanuova in provincia di Enna, si racconta l’aneddoto del Fiume di Latte, qui si trova un’antica masseria chiamata Fondaco Cuba. Questa masseria ha una storia che si intreccia con una leggenda e un fiume che è diventato incredibilmente bianco: il fiume di latte
A Catenanuova in provincia di Enna, si racconta l’aneddoto del Fiume di Latte, qui si trova un’antica masseria chiamata Fondaco Cuba. Questa masseria ha una storia che si intreccia con una leggenda e un fiume che è diventato incredibilmente bianco: il fiume di latte
Le saline nel trapanese e non solo, il tour
Ci troviamo nella Sicilia occidentale, ci troviamo nella città metropolitana di Trapani dove tra musica storie e concerti al tramonto ammiriamo il rosa delle saline
Ci troviamo nella Sicilia occidentale, ci troviamo nella città metropolitana di Trapani dove tra musica storie e concerti al tramonto ammiriamo il rosa delle saline
Le presunte streghe o majare in Sicilia e le donne di fora
Intanto erano quasi sempre di estrazione sociale popolare, andavano avvolte in stracci o in abbigliamento folcloristico e si presentavano ai committenti corredate di amuleti, pozioni, fantocci pieni di spilli, oggetti simbolo in cera, vetri e specchi, candele, ampolle di liquidi strani o olio, stracci annodati, talismani di vari materiali.
Intanto erano quasi sempre di estrazione sociale popolare, andavano avvolte in stracci o in abbigliamento folcloristico e si presentavano ai committenti corredate di amuleti, pozioni, fantocci pieni di spilli, oggetti simbolo in cera, vetri e specchi, candele, ampolle di liquidi strani o olio, stracci annodati, talismani di vari materiali.
Villaggio di Carcaci, frazione di Centuripe
SS 121, siamo immersi nella nostra guida, attraversiamo il ponte Maccarrone e due obelischi, sembrano i custodi del ponte, ma a noi indicano una possibile deviazione verso la Statale 575
E’ quello che una volta era il villaggio di Carcaci, frazione di Centuripe, Centùripe comune del Libero Consorzio Comunale di Enna, 730 m s.m., patrono santa Rosalia e san Prospero da Centuripe, una tradizione locale lo descriva come un soldato romano.
Carcaci domina la vallata tra i fiumi Sotto Troina, Simeto, Salso. L’area si colloca a poca distanza dalla “Regia Trazzera” che da Catania via Regalbuto e Agira conduceva poi fino a Palermo, tracciato che coincide grosso modo con quello della odierna Statale 121, lo stesso è attraversato dalla diramazione che dalla “Regia Trazzera” punta su Troina il tracciato della odierna Statale 575
SS 121, siamo immersi nella nostra guida, attraversiamo il ponte Maccarrone e due obelischi, sembrano i custodi del ponte, ma a noi indicano una possibile deviazione verso la Statale 575
E’ quello che una volta era il villaggio di Carcaci, frazione di Centuripe, Centùripe comune del Libero Consorzio Comunale di Enna, 730 m s.m., patrono santa Rosalia e san Prospero da Centuripe, una tradizione locale lo descriva come un soldato romano.
Carcaci domina la vallata tra i fiumi Sotto Troina, Simeto, Salso. L’area si colloca a poca distanza dalla “Regia Trazzera” che da Catania via Regalbuto e Agira conduceva poi fino a Palermo, tracciato che coincide grosso modo con quello della odierna Statale 121, lo stesso è attraversato dalla diramazione che dalla “Regia Trazzera” punta su Troina il tracciato della odierna Statale 575
L'isola delle Correnti è una piccola isola tondeggiante della Sicilia, sulla costa ionica, situata nel territorio di Portopalo, comune del Libero Consorzio Comunale di Siracusa, è collegata alla terraferma tramite un braccio artificiale, quando la bassa marea trasforma l'isola in una penisola, essa rappresenta l'estremo meridionale dell'isola siciliana, geograficamente più a sud di Tunisi.
Questo siamo nel punto più a Sud di tutta la Sicilia e deve il suo nome alle correnti generate dall’incontro del Mar Ionio e del Mar Mediterraneo che qui sembrano quasi baciarsi prima di unirsi in un irruente abbraccio.
Questo siamo nel punto più a Sud di tutta la Sicilia e deve il suo nome alle correnti generate dall’incontro del Mar Ionio e del Mar Mediterraneo che qui sembrano quasi baciarsi prima di unirsi in un irruente abbraccio.
Se vi dicessi “mastino siciliano” cosa mi rispondereste?
quanti il cane di mannara, specie autoctona della Sicilia, è una delle razze più antiche.
Il cane di mannara, oggi detto anche mastino siciliano o pastore siciliano, è un'antichissima razza canina originaria della Sicilia, da sempre adibita alla guardia delle greggi e della masseria. Il suo nome deriva dal termine mànnara (mànnera, o mànnira), con il quale venivano indicati i tipici ricoveri in pietra entro i quali venivano fatti rientrare gli animali la notte.
quanti il cane di mannara, specie autoctona della Sicilia, è una delle razze più antiche.
Il cane di mannara, oggi detto anche mastino siciliano o pastore siciliano, è un'antichissima razza canina originaria della Sicilia, da sempre adibita alla guardia delle greggi e della masseria. Il suo nome deriva dal termine mànnara (mànnera, o mànnira), con il quale venivano indicati i tipici ricoveri in pietra entro i quali venivano fatti rientrare gli animali la notte.
Ruderi del Palazzo Salamone, qui ebbe i natali Francesco Salamone.
Passeggiando per il borgo incontreremo una lapide, apposta nel 1903 commemora i 400 anni dalla celeberrima battaglia ricordando così ai passanti l'evento e la connessione con il monumento, Salamone fu uno dei tredici cavalieri scelti per la disfida di Barletta del 13 febbraio 1503, dopo la vittoria sui cavalieri francesi a Barletta tornò al suo paese natio, dove visse per qualche tempo, oltre che soldato di ventura, fu anche noto come gran seduttore e buontempone, lo ricordano una lapide nel tempio di S.Maria della Minerva di Roma ed una stele nella città natale
Passeggiando per il borgo incontreremo una lapide, apposta nel 1903 commemora i 400 anni dalla celeberrima battaglia ricordando così ai passanti l'evento e la connessione con il monumento, Salamone fu uno dei tredici cavalieri scelti per la disfida di Barletta del 13 febbraio 1503, dopo la vittoria sui cavalieri francesi a Barletta tornò al suo paese natio, dove visse per qualche tempo, oltre che soldato di ventura, fu anche noto come gran seduttore e buontempone, lo ricordano una lapide nel tempio di S.Maria della Minerva di Roma ed una stele nella città natale
Il Regno di Sicilia ed il regalo delle terre ai feudatari, dalla concessione regia alla piena proprietà.
Il regno di Sicilia risale al sec. XII, costituitosi quando Ruggero II d'Altavilla, nel 1130, procedette alla fusione della Contea di Sicilia e del Ducato di Puglia e Calabria, dando inizio così alla fase di dominazione della sua dinastia, conclusasi nel 1194.
Il regno di Sicilia risale al sec. XII, costituitosi quando Ruggero II d'Altavilla, nel 1130, procedette alla fusione della Contea di Sicilia e del Ducato di Puglia e Calabria, dando inizio così alla fase di dominazione della sua dinastia, conclusasi nel 1194.
Le quarantore di Castel di Lucio
E’ una manifestazione che annuncia l’inizio del periodo pasquale, con 48 ore di preghiere ininterrotte che servono per scandire l’arrivo della festività: le preghiere, infatti, si interrompono il martedì grasso, quello prima delle ceneri. La particolarità di questo appuntamento è che si svolge nella chiesa del centro storico di Castel di Lucio, che viene addobbata con bellissime decorazioni di arance intrecciate, rigorosamente della zona. Al termine delle 48 ore di preghiere, poi, le arance vengono rimosse e distribuite a tutti i fedeli che hanno preso parte alle celebrazioni.
E’ una manifestazione che annuncia l’inizio del periodo pasquale, con 48 ore di preghiere ininterrotte che servono per scandire l’arrivo della festività: le preghiere, infatti, si interrompono il martedì grasso, quello prima delle ceneri. La particolarità di questo appuntamento è che si svolge nella chiesa del centro storico di Castel di Lucio, che viene addobbata con bellissime decorazioni di arance intrecciate, rigorosamente della zona. Al termine delle 48 ore di preghiere, poi, le arance vengono rimosse e distribuite a tutti i fedeli che hanno preso parte alle celebrazioni.
I mille in Sicilia, l'obelisco di Gibilrossa, Misilmeri, la sagra del Kaki, il cammino dei mille
Nell’isola, nel 1860 si assiste allo sbarco dei Mille e a delle battaglie per cacciare l’esercito borbonico.
Nel territorio dell’isola ci sono monumenti che segnano i luoghi simbolo dell’epopea garibaldina, tra i quali l’obelisco-piramide realizzato da Giovan Battista Filippo Basile a Gibilrossa nel 1882, e l’Ossario per i caduti nella Battaglia di Calatafimi progettato e realizzato dal figlio Enresto Basile a partire dal 1885.
Nell’isola, nel 1860 si assiste allo sbarco dei Mille e a delle battaglie per cacciare l’esercito borbonico.
Nel territorio dell’isola ci sono monumenti che segnano i luoghi simbolo dell’epopea garibaldina, tra i quali l’obelisco-piramide realizzato da Giovan Battista Filippo Basile a Gibilrossa nel 1882, e l’Ossario per i caduti nella Battaglia di Calatafimi progettato e realizzato dal figlio Enresto Basile a partire dal 1885.
Francavilla di Sicilia, comune nel messinese, perchè si chiama così, tra storie e leggende
Le protagoniste sono una bella fanciulla e la sua ancella. Scopriamo uno di quei racconti: la leggenda della bella Angelina, il cui nome è legato al borgo di Francavilla di Sicilia, ci troviamo in un comune della città metropolitana di Messina. Il nome del comune, sarebbe un omaggio a una storia d’amore.
Le protagoniste sono una bella fanciulla e la sua ancella. Scopriamo uno di quei racconti: la leggenda della bella Angelina, il cui nome è legato al borgo di Francavilla di Sicilia, ci troviamo in un comune della città metropolitana di Messina. Il nome del comune, sarebbe un omaggio a una storia d’amore.
Mons Albus Helikon o Montalbano Elicona ed il corallo rosso di Trapani
Mons Albus Helikon o Montalbano Elicona, un sito, coincidente con l'altura su cui sorge il borgo medievale ed un torrente vicino il cui andamento tortuoso giustifica l'appellativo, ci troviamo a Montalbano Elicóna comune della Città Metropolitana di Messina, 920 m s.m., patrono San Nicola di Bari 6 dicembre. Centro situato sul versante settentrionale dei monti Nebrodi.
Mons Albus Helikon o Montalbano Elicona, un sito, coincidente con l'altura su cui sorge il borgo medievale ed un torrente vicino il cui andamento tortuoso giustifica l'appellativo, ci troviamo a Montalbano Elicóna comune della Città Metropolitana di Messina, 920 m s.m., patrono San Nicola di Bari 6 dicembre. Centro situato sul versante settentrionale dei monti Nebrodi.