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Benvenuti nel blog di clicksicilia, per chi è in vacanza, per un turista curioso, per chi sogna di andare in Sicilia, informazioni e curiosità sulla meravigliosa Sicilia.
Troverete articoli su luoghi da visitare, tradizioni locali, piatti tipici e molto altro. Siamo appassionati di turismo e desideriamo condividere con voi le nostre esperienze e consigli per rendere il vostro viaggio in Sicilia indimenticabile.
Scoprite i tesori nascosti dell'isola, le sue spiagge incantevoli, le città d'arte e i borghi pittoreschi. Siamo qui per accompagnarvi in un viaggio alla scoperta delle meraviglie di questa terra affascinante.
Prendetevi un momento per sfogliare i nostri articoli e lasciatevi ispirare, l'avventura vi aspetta.
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Scopriamo insieme chi sono i ciaramiddari, i mitici zampognari siciliani! In questo post esploreremo le loro origini, la tradizione musicale e il fascino che portano con sé durante le festività. Pronto a lasciarti trasportare dalle note della Sicilia?
Scopri la storia affascinante di Macalda da Scaletta, un personaggio femminile siciliano che ha lasciato il segno nella cultura dell'isola.
Tra leggende, tradizioni e un pizzico di mistero, ti porteremo a conoscere una figura che incarna lo spirito della Sicilia
Capperi siciliani, prodotti naturale con le piante che sono parte integrante di tanti celebri paesaggi e dal sapore inconfondibile.
Della pianta si consumano i boccioli, detti capperi, e più raramente i frutti, noti come cucunci o frutti di cappero.
Fanali e fari siciliani,107 in tutto, ma dove potere dormire
E’ bene fare una precisazione evidenziando le differenze che intercorrono, tra un fanale ed un faro.
I fanali sono costituiti da una lanterna o “corpo fanale”, un’ottica, una sorgente luminosa.

Rispondiamo alla domanda, si può dormire in un faro in Sicilia ?
Si può ascoltare il suono delle onde che si infrangono sulla costa, una distesa blu, dormire all’interno di un faro in Sicilia non è sicuramente solo un sogno. Purtroppo, però, le strutture attrezzate sull’Isola non sono molte
Tra cantastorie, cuntastorie e pupari siciliani
Il cantastorie, cuntastorie e pupari, nella tradizionale figura, eta un intrattenitore ambulante, che si spostava di città in città e di piazza in piazza raccontando una favola, una storia, un fatto, con l’aiuto del canto e spesso di un cartellone in cui sono raffigurate le scene salienti del racconto. Si posizionavano nelle piazze dei paesi e cantavano o raccontavano le loro storie, antiche o attuali, vere o immaginarie, o composte per l’occorrenza.
Incursioni di pirati, miracoli di santi e vite esemplari di devoti, tra vittorie lacrime, sconfitte, molte sono state le storie oggetto di interesse di tanti cantastorie e poeti popolari siciliani Ogni occasione era buona per i cantastorie per comporre, adattare vecchi canti o cunti.
Pasqua in Sicilia ed i dolci tipici pasquali siciliani
La Pasqua, è una delle feste religiose più sentite in Sicilia, e questo ci rimanda ad una serie di usanze e tradizioni popolari, dalle processioni della settimana santa ai piatti della ricorrenza, ai dolci tipici pasquali.
La pasticceria siciliana è ricca di tanti buonissimi dolci, ed alcuni sono ormai disponibili quasi tutto l’anno.
Tra i dolci adatti per ogni festività ci sono i cannoli, la pasta di mandorla, l’iris, le genovesi, le cassatelle, i cartocci, il gelo di frutta, il biancomangiare, la brioche col tuppo, la frutta martorana.
Nel periodo pasquale è possibile degustare altri dolci tipici della tradizione che vengono preparati esclusivamente durante il periodo di Pasqua
Cos’è il dagherrotipo e il procedimento della dagherrotipia e Palermo con i fotografi Incorpora ed Interguglielmi
Il dagherrotipo è un’immagine fotografica ottenuta tramite il processo della dagherrotipia, inventato nel 1837 da L.-J.-M. Daguerre.
Durante il periodo Borbonico non esistevano fotografi, almeno nel senso moderno, i fotografi che arrivarono in Sicilia a Palermo, erano francesi e ed alcune famiglie quali Incorpora ed Interuglielmi, iniziarono la loro attività di artisti fotografi.
Il corallo, il commercio, gli artigiani con i capituli, la Festa della Madonna del Soccorso a Sciacca e la sirena Lighea in Sicilia
Il corallo fu lavorato sin dall'antichità e l'assenza di maschere subacquee non consentiva una chiara visibilità e i pescatori, procedendo a casaccio, spesso scambiavano comuni anemoni marini per coralli; contribuendo a ingenerare la credenza che il esso fosse una pianta, molle In acqua e i solidificantesi a contatto con l'aria. Solo nel Settecento si scoprì che le ramificazioni coralline sono create da colonie di piccoli animali (polipi) secernenti una sostanza calcarea. E’ grazie ad Henry Lacaze-Duthiers, nel 1864, a stabilirne definitivamente la natura con la sua monumentale opera “L’histoire naturelle du corail”.
Aromi e spezie nella cucina siciliana, un percorso tra profumi ed aromi della Sicilia, tra erbe spezie e piante selvatiche, un racconto alla scoperta del sapere e sapori per un isola da un diverso punto di vista, grazie alle loro proprietà ogni ricetta ha quel tocco in più che la rende speciale.
L’uomo, il commercio, il benessere i carusi siciliani nelle zolfare, sono stati utilizzati non sempre razionalmente ma come detenzione del potere e tramite le risorse agricole e minerarie il processo di sfruttamento intensivo delle risorse della terra il fenomeno chiamato rivoluzione industriale ci ha portato i primi dell’Ottocento, a vite senza luce, alla tragedia dei “carusi” nelle zolfare siciliane, tra le province di Caltanissetta, Enna e Agrigento, erano presenti la maggior parte delle cave di zolfo.
La birra in Italia ha una storia antichissima: era già presente in Sicilia nel VII sec. a.C. presso i Fenici che la commerciavano e consumavano.
La birra, deriva dal latino bibere, cioè bere, ha conosciuto alterne vicende, infatti se per i Romani, che la chiamavano “cervisia” in onore della dea Cerere, protettrice dei raccolti, era roba da barbari e le preferivano il vino, gli Etruschi erano soliti pasteggiare con una bevanda chiamata pevakh, fatta inizialmente con segale e farro, poi con frumento e miele.
Il vino meriterebbe una migliore considerazione soprattutto quando si parla di profumati Passiti di Pantelleria e Malvasia delle Lipari, senza dimenticare il Moscato di Noto e di Siracusa
Il vino e la vite hanno accompagnato la storia della Sicilia dai suoi albori fino ai tempi recenti. Si ritiene che furono introdotte dai Fenici. Viti e viticoltura e gettarono le basi della futura ricchezza enologica della Sicilia, i Greci introdussero le loro tecniche.
Nei monasteri siciliani le monache di clausura hanno dato vita ai dolci
Le suore di clausura oltre che alla preghiera e alla meditazione, si potevano dedicare all’arte del cucito ed alla preparazione dei dolci che conoscevano perché gli chef del mosù preparavano nella loro vita precedente, li donavano alle poche persone con cui interagivano, come vescovi in visita, medici o contabili, per ricambiare i favori ricevuti
I mustazzoli siciliani al vino cotto o allo sciroppo di carrubba
I mustazzoli sono dolci tipici del meridione e della Sicilia, a base di farina, zucchero, mandorle, limone, cannella, miele ed altri aromi. I mustazzoli siciliani al vino cotto sono dolci tipici del giorno dei morti e di S.Martino, ma ormai li troviamo in ogni periodo dell'anno, hanno la caratteristica di essere molto croccanti.
La manna o nettare degli dei o miele di rugiada a Pollina e Castelbuono
‘Nettare degli Dei’, la manna siciliana è un prodotto tipico dell’isola, dal gusto dolce.
Oltre che essere un prodotto locale benefico, la linfa cristallizzata ha alle sue spalle una storia millenaria. Infatti, era già conosciuta all’epoca dei greci e dei romani che la denominavano anche “Miele di Rugiada”.
Si parla di fotografi siciliani, non di fotografia artistica nazionale o internazionale, fotografi che hanno immortalato la Sicilia e le sue genti
La ricotta siciliana non ha bisogno di presentazioni, la Sicilia, vanta una tradizione, nella lavorazione, base per preparazioni, dolci che salate.
Il progetto “Cammini Francescani in Sicilia”, co-finanziato, all’interno dei Progetti di eccellenza Culto e Cultura, dall’Assessorato al Turismo della Regione Sicilia e dal Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo, si propone la valorizzazione turistica di alcune realtà conventuali francescane, localizzate in siti di particolare rilievo culturale
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