Scopriamo insieme chi sono i ciaramiddari, i mitici zampognari siciliani! In questo post esploreremo le loro origini, la tradizione musicale e il fascino che portano con sé durante le festività. Pronto a lasciarti trasportare dalle note della Sicilia?
Scopri la magia dei presepi di Caltagirone, la storia di queste opere d'arte uniche, i materiali utilizzati e i segreti per realizzarli. Un viaggio tra tradizione e creatività che non puoi perdere.
Scopri la deliziosa pignolata messinese, un dolce che racconta la tradizione siciliana. Ti porteremo a conoscenza del perchè la pignolata messinese è bicolore.
Il torrone siciliano
In Sicilia, e più anticamente a Caltanissetta, i pasticceri torronari continuano la tradizione nissena con la produzione della Cubaita insieme al classico torrone nisseno che si caratterizza per il verde del pistacchio, il giallo del miele di sulla e per il bianco le mandorle; tutti ingredienti tipici delle campagne nissene.
In Sicilia, e più anticamente a Caltanissetta, i pasticceri torronari continuano la tradizione nissena con la produzione della Cubaita insieme al classico torrone nisseno che si caratterizza per il verde del pistacchio, il giallo del miele di sulla e per il bianco le mandorle; tutti ingredienti tipici delle campagne nissene.
Mostarda di uva, la ricetta siciliana, o “Mustata” di uva, è una ricetta che è legata al tempo della vendemmia.
Il periodo di vendemmia varia tra luglio e ottobre ed in maniera generica si identifica con il periodo in cui le uve raggiungono il grado di maturazione desiderato, cioè quando nell'acino il rapporto tra la percentuale di zuccheri e quella degli acidi ha raggiunto il valore ottimale per il tipo di vino che si vuole produrre.
Il periodo di vendemmia varia tra luglio e ottobre ed in maniera generica si identifica con il periodo in cui le uve raggiungono il grado di maturazione desiderato, cioè quando nell'acino il rapporto tra la percentuale di zuccheri e quella degli acidi ha raggiunto il valore ottimale per il tipo di vino che si vuole produrre.
Pesca nel sacchetto, presidio Slow Food Sicilia
Siamo nella terra degli agrumi, delle mandorle, degli olivi e dei fichidindia, ma a Leonforte si coltivano anche le pesche.
Ogni anno, a giugno, si rinnova una tradizione, i contadini, armati di sacchetti di carta pergamenata, chiudono a mano, una ad una sull’albero, le pesche ancora verdi.
Siamo nella terra degli agrumi, delle mandorle, degli olivi e dei fichidindia, ma a Leonforte si coltivano anche le pesche.
Ogni anno, a giugno, si rinnova una tradizione, i contadini, armati di sacchetti di carta pergamenata, chiudono a mano, una ad una sull’albero, le pesche ancora verdi.
Il passavolante nella tradizione e cultura di Vicari, dolce alle mandorle
Il “Festival della mandorla e del passavolante” di Vicari si conferma come uno degli appuntamenti enogastronomici più interessanti.
Si tratta di una leccornia a base di mandorle, uovo e zucchero. Il “Festival della mandorla e del passovolante” ha l’obiettivo di promuovere questa tipicità, oltre a mantenere e tenere vive le tradizioni.
Il “Festival della mandorla e del passavolante” di Vicari si conferma come uno degli appuntamenti enogastronomici più interessanti.
Si tratta di una leccornia a base di mandorle, uovo e zucchero. Il “Festival della mandorla e del passovolante” ha l’obiettivo di promuovere questa tipicità, oltre a mantenere e tenere vive le tradizioni.
Tra cavalieri, sbandieratori, musici e falconieri in Sicilia
Un tuffo nel passato, tra dame, cavalieri, sbandieratori, musici e falconieri. Echi medievali che andrebbero smarriti o persi, se non fosse per gli organizzatori, che durante le feste del santo Patrono, per lo più patrocinate dal Comune, permettono l'esibizione degli sbandieratori.
Si assiste al corteo medievale in costume in cui partecipano gruppi storici provenienti da vari paesi. Suggestive le danze, le musiche dell'epoca, le coreografie, eseguite tra vicoli delle piazze e le rievocazioni.
Una festa, una manifestazione organizzata con molte attrazioni per coloro che desiderano trascorrere una giornata all’insegna della tradizione.
Un tuffo nel passato, tra dame, cavalieri, sbandieratori, musici e falconieri. Echi medievali che andrebbero smarriti o persi, se non fosse per gli organizzatori, che durante le feste del santo Patrono, per lo più patrocinate dal Comune, permettono l'esibizione degli sbandieratori.
Si assiste al corteo medievale in costume in cui partecipano gruppi storici provenienti da vari paesi. Suggestive le danze, le musiche dell'epoca, le coreografie, eseguite tra vicoli delle piazze e le rievocazioni.
Una festa, una manifestazione organizzata con molte attrazioni per coloro che desiderano trascorrere una giornata all’insegna della tradizione.
Scopri la tradizione della Commemorazione dei Defunti in Sicilia attraverso la filastrocca siciliana dei Morti. Un viaggio tra riti, usanze e una buona dose di nostalgia che rende questa festa unica e speciale. Unisciti a noi per conoscere meglio questa tradizione affascinante.
Tra cantastorie, cuntastorie e pupari siciliani
Il cantastorie, cuntastorie e pupari, nella tradizionale figura, eta un intrattenitore ambulante, che si spostava di città in città e di piazza in piazza raccontando una favola, una storia, un fatto, con l’aiuto del canto e spesso di un cartellone in cui sono raffigurate le scene salienti del racconto. Si posizionavano nelle piazze dei paesi e cantavano o raccontavano le loro storie, antiche o attuali, vere o immaginarie, o composte per l’occorrenza.
Incursioni di pirati, miracoli di santi e vite esemplari di devoti, tra vittorie lacrime, sconfitte, molte sono state le storie oggetto di interesse di tanti cantastorie e poeti popolari siciliani Ogni occasione era buona per i cantastorie per comporre, adattare vecchi canti o cunti.
Il cantastorie, cuntastorie e pupari, nella tradizionale figura, eta un intrattenitore ambulante, che si spostava di città in città e di piazza in piazza raccontando una favola, una storia, un fatto, con l’aiuto del canto e spesso di un cartellone in cui sono raffigurate le scene salienti del racconto. Si posizionavano nelle piazze dei paesi e cantavano o raccontavano le loro storie, antiche o attuali, vere o immaginarie, o composte per l’occorrenza.
Incursioni di pirati, miracoli di santi e vite esemplari di devoti, tra vittorie lacrime, sconfitte, molte sono state le storie oggetto di interesse di tanti cantastorie e poeti popolari siciliani Ogni occasione era buona per i cantastorie per comporre, adattare vecchi canti o cunti.
Nel corso dei secoli, in Sicilia si sono succedute una moltitudine di civiltà, ognuna con una tipica manifestazione musicale. Risulta pertanto complicato rintracciare le origini della musica popolare siciliana. In generale, è possibile affermare che il canto popolare siciliano è nato dalla tradizione orale.
I canti venivano tramandati da villaggio a villaggio, da paese a paese e assumevano di volta in volta un aspetto differente, dando vita a numerose varianti. Gli strumenti più utilizzati sono il tamburello, il marranzano o scacciapensieri e lo zufulo simile a un flauto.
Alle figurazioni di danza tradizionale, che era formalizzata da un codice di gesti e movimenti radicati nell’esperienza di vita comunitaria, con valenze rituali, s’incominciano, a preferire i “balli d’arte”, espressioni di una emancipazione, illusoria, per uscire dalla condizione di marginalità.
L'invenzione del gelato siciliano ed il caldo freddo
La tradizione attribuisce alla Sicilia l’invenzione del gelato. Composto da un complesso di materie prime quali: il latte, la panna, lo zucchero, i tuorli d’uovo, la frutta, l’acqua e le essenze, che opportunamente mescolate tra loro, e lavorate a bassa temperatura si consolidano assumendo consistenza e pastosità.
Si tramanda che il gelato sia stato inventato dagli arabi, che aveva l’uso di bere nelle giornate d’afa una bevanda zuccherata, d'altronde in Sicilia nel 827 portarono la canna da zucchero da cui si ricavava una sostanza dolciastra, refrigerata con la neve e preparata con latte o acqua, essenza di frutta, vaniglia e cannella e lo chiamavano “Sciarbat” sherbeth.
La tradizione attribuisce alla Sicilia l’invenzione del gelato. Composto da un complesso di materie prime quali: il latte, la panna, lo zucchero, i tuorli d’uovo, la frutta, l’acqua e le essenze, che opportunamente mescolate tra loro, e lavorate a bassa temperatura si consolidano assumendo consistenza e pastosità.
Si tramanda che il gelato sia stato inventato dagli arabi, che aveva l’uso di bere nelle giornate d’afa una bevanda zuccherata, d'altronde in Sicilia nel 827 portarono la canna da zucchero da cui si ricavava una sostanza dolciastra, refrigerata con la neve e preparata con latte o acqua, essenza di frutta, vaniglia e cannella e lo chiamavano “Sciarbat” sherbeth.
Che cos’è la guantiera, è un dolce della tradizione siciliana, forse
I dolci della domenica sono una tradizione cui nessun siciliano si può sottrarre, e dopo un lauto pasto, soprattutto dopo uno di quelli dei giorni festivi, non possono non concludersi con la guantiera dei dolci.
La guantiera, ha origini che affondano nel passato, si partiva da un minimo di 9 pezzi fino ad arrivare (per chi aveva disponibilità economiche maggiori) ad un massimo di 21. Una tradizione che metteva tutti d’accordo, poi poteva essere condizionata nel numero dei pezzi o dolci dai presentare in tavola.
I dolci della domenica sono una tradizione cui nessun siciliano si può sottrarre, e dopo un lauto pasto, soprattutto dopo uno di quelli dei giorni festivi, non possono non concludersi con la guantiera dei dolci.
La guantiera, ha origini che affondano nel passato, si partiva da un minimo di 9 pezzi fino ad arrivare (per chi aveva disponibilità economiche maggiori) ad un massimo di 21. Una tradizione che metteva tutti d’accordo, poi poteva essere condizionata nel numero dei pezzi o dolci dai presentare in tavola.
Gli "Archi di Pasqua", detti anche "Archi di Pane" a San Biagio Platani, una tradizione che affonda le sue radici nella seconda metà del XVII secolo e che ha reso noto questo piccolo borgo.
Sono le confraternite sanbiagesi dei "Madunnara" e dei "Signurara", che danno vita alla realizzazione di queste imponenti architetture effimere.
Sono le confraternite sanbiagesi dei "Madunnara" e dei "Signurara", che danno vita alla realizzazione di queste imponenti architetture effimere.
Le carte siciliane, dalla cultura araba fino ai giorni nostri
Siete in Sicilia, ad ogni qualcuno gioca a carte, neanche i siciliani troppo impegnati a giocare si rendono conto di avere tra le mani un pezzo di storia, minimo risalente alla cultura araba.
Chi vive o ha vissuto in Sicilia, sa che caffè, limoncello, cannolo, un mazzo di carte non possono mancare, si riesce a sentire le voci dei pronuncianti seduti in qualche tavolino, non è una partita, è cultura tradizionale.
Siete in Sicilia, ad ogni qualcuno gioca a carte, neanche i siciliani troppo impegnati a giocare si rendono conto di avere tra le mani un pezzo di storia, minimo risalente alla cultura araba.
Chi vive o ha vissuto in Sicilia, sa che caffè, limoncello, cannolo, un mazzo di carte non possono mancare, si riesce a sentire le voci dei pronuncianti seduti in qualche tavolino, non è una partita, è cultura tradizionale.
Le festività pasquali sono molto sentite in Sicilia e sono molte le manifestazioni sacre nei giorni delle festività della Pasqua che animano le strade delle grandi città come quelle dei piccoli paesi.
Molte di queste tradizioni affondano le loro radici in secoli lontani
Molte di queste tradizioni affondano le loro radici in secoli lontani
L'arte dolciaria dei Monasteri, nella Sicilia del Settecento era uso avere una "Piatta", cioè un tipico dolce, scopriamo insieme l'affascinante mondo dei dolci dei monasteri siciliani. Tra ricette antiche e segreti tramandati, esploreremo le delizie che rendono unica la tradizione dolciaria di questa terra.
Scopri tutto sul meraviglioso mondo dei pupi e dei pupari siciliani. Una tradizione millenaria che racconta storie epiche e affascinanti.
Nel 2001, il teatro dei pupi è stato inserito nella lista dei beni immateriali dell'umanità l'UNESCO, perchè rispecchia l’identità siciliana
Nel 2001, il teatro dei pupi è stato inserito nella lista dei beni immateriali dell'umanità l'UNESCO, perchè rispecchia l’identità siciliana
La Vara di Messina è un grande carro votivo dedicato alla Madonna Assunta e che viene portato in processione il 15 agosto di ogni anno.
Il termine "vara" è la traslitterazione di "bara", che sta ad indicare la bara dove giaceva il corpo della Dormitio Virginis la Madonna Dormiente. La Vara è alta circa 13,5 metri e pesa sulle 8 tonnellate, viene portata in processione da centinaia di fedeli tramite delle lunghe corde
Il termine "vara" è la traslitterazione di "bara", che sta ad indicare la bara dove giaceva il corpo della Dormitio Virginis la Madonna Dormiente. La Vara è alta circa 13,5 metri e pesa sulle 8 tonnellate, viene portata in processione da centinaia di fedeli tramite delle lunghe corde