Mussomeli il castello, informazioni per una visita
Mussomeli, informazioni per una visita, storia architettura della struttura dalle origini ai giorni nostri.
Il Castello, tutto ciò che vi serve lo trovate qui, dagli itinerari ai luoghi da visitare ed altre info utili per la vostra vacanza.
Da piccoli borghi durante il periodo medievale a fortezze, molti di questi castelli nascono come torri di avvistamento e di difesa, non a caso sorgono sulla cima di una rocca o di una collina, dalla quale è possibile avere una ampia visione di tutta la vallata circostante.
Con il passare del tempo sono poi stati trasformati in dimore nobiliari, altri posti sulle rotte viarie che collegavano i paesi della Sicilia verso il mare, alcuni furono costruiti ex novo, altri nacquero dal riadattamento di strutture precedenti
Mussomèli comune del Libero Consorzio Comunale di Caltanissetta, 726 m s.m., patrono Madonna dei Miracoli 8 settembre,
su una rupe a picco, sorge il magnifico castello, eretto da Manfredi III Chiaramonte nel sec. XIV su una struttura gotico-sveva e rimaneggiato nel sec. XV. Il Castello è noto anche per la tragica vicenda che ha avuto come protagonista Laura Lanza, Baronessa di Carini, figlia di Cesare Lanza
La Chiesa Madre di Mussomeli fu eretta nel XV secolo da Manfredi III di Chiaramonte che la dedicò a San Giorgio (secondo altre fonti la chiesa sarebbe intitolata a San Ludovico).
La seicentesca Chiesa di Santa Margherita sorge nell'antico quartiere Terravecchia e rappresenta l'edificio di culto più antico di Mussomeli,
la Chiesa di San Domenico (o Santuario della Madonna dei Miracoli) è uno degli edifici di culto più antichi di Mussomeli, conserva un crocifisso ligneo di fra' Umile da Petralia,
il cinquecentesco santuario della Madonna dei Miracoli, nella cui cripta è custodito il venerato dipinto su pietra della Madonna col Bambino.
la Chiesa di San Giovanni. Palazzi storici che fanno grande l'impianto architettonico di Mussomeli,
da Palazzo Trabia al barocco Palazzo Minneci, da Palazzo Sgadari a Palazzo La Rizza, edificati nel Seicento.
Sagra della Ricotta e del Cannolo a Mussomeli - La manifestazione si svolge in occasione della Festa di San Pasquale, patrono dei Pastori. Degustazioni di tuma e ricotta e gustosi cannoli. maggio
Festa di San Calogero a Mussomeli - Mussomeli festaggia San Calogero, tradizionale Sagra del Pane. Una grande tavolata, allestita davanti alla chiesa, espone gli “‘mbraculi di San Calogero”, preparati ed offerti dai devoti. Ultima domenica di agosto
Festa della Madonna SS. dei Miracoli a Mussomeli - Culto dedicato alla Santa patrona ormai radicato nella tradizione e nella cultura del paese di Mussomeli. Processione anche anche della statuetta di Maria Bambina, ancora in fasce, su un cestino addobbato. 08 / 15 settembre https://www.facebook.com/MariaSs.deiMiracoliMussomeli/
Sagra della Guastedda a Mussomeli - Alla riscoperta delle tradizioni, la manifestazione si tiene in occasione della Festa dell’Immacolata. Degustazioni della tipica pietanza nella sua forma tonda e atmosfera natalizia con i mercatini. dicembre
Antica Fiera del Castello a Mussomeli. Il Castello di Mussomeli è di certo tra i più belli e ben conservati della Sicilia (XIV e il XV secolo). A volerlo costruire fu Manfredi Chiaramonte ( sulla base di una precedente fortezza araba, domina un vasto territorio dai suoi 778 metri s.l.m.
Come ogni anno la Città di Mussomeli accoglie l'Antica Fiera del Castello: giornate dedicate all'antica fiera del bestiame e delle attrezzature agricole. Workshop, esposizione di bestiame, cortei storici, trampolieri, musici, giocolieri, mangiafuoco, sbandieratori, enogastronomia e tanto altro. https://www.facebook.com/anticafiera.delcastello
Palazzi storici che fanno grande l'impianto architettonico di Mussomeli: da Palazzo Trabia al barocco Palazzo Minneci, da Palazzo Sgadari a Palazzo La Rizza, edificati nel Seicento.
La Torre Civica dell'Orologio ubicata nel comune di Mussomeli fu fatta costruire verso la metà del XVI secolo da Don Cesare Lanza, divenuto famoso per essersi macchiato del delitto della figlia Donna Laura, meglio nota come la Baronessa di Carini.
Costruita con blocchi di cotto, presenta una serie di feritoie longitudinali e un coronamento merlato arricchito da accessori bronzei, che le conferiscono un caratteristico aspetto medievale, benché sia una costruzione moderna.
Mussomeli il paese in stile gotico-chiaramontano
Un castello come un “Nido d’aquila” posto a difesa di uno degli esempi più belli di urbanistica medievale
In Sicilia Mussomeli fa rima con “Nido d’aquila”. E se non ci credete, provate a dare uno sguardo al superbo, omonimo, castello che dalla seconda metà del Trecento svetta sopra il paesino. Si tratta di uno dei manieri più belli di tutta l’Isola, in stile gotico-chiaramontano, che conserva praticamente intatte tutte le sue forme così come vennero consolidate nel Quattrocento. Dietro ad una facciata ricca di decorazioni, alle spalle delle finestre gotiche, ecco le sale degli archi e delle volte a crociera, la sala dei Baroni e la cappella e la cosiddetta Cammara di li tri donni, la “camera delle tre donne” che sembra ricordare le presenze femminili del castello.
Leggenda vuole che nei sotterranei venissero conservati inenarrabili tesori e vi accadessero misteriorissimi fatti. Dai suoi 780 metri circa d’altezza, il Nido d’aquila sorveglia il paese che, mantiene il suo disegno urbanistico medievale soprattutto nella sua parte più alta, quella che circonda la trecentesca Chiesa Madre, voluta proprio dallo stesso Manfredi che fondò il paese e fece edificare il castello, dedicata a San Ludovico. In origine il santo ricordato con questo tempio fu San Giorgio, protettore dei Chiaramonte, ma con il declino del potentato, mutarono anche le fortune del santo…
Nella cappella, dalla splendida porta, si trova una statua di Madonna detta «della catena» a cui si rivolgeva anticamente il popolo, implorando grazia per i carcerati. Nei primi giorni di settembre, durante la festa del paese.
Il fantasma di Don Guiscardo, castello di Mussomeli
Una, la più conosciuta, è quella legata a Don Guiscardo figlio di un mercante spagnolo e marito della bella Esmeralda, nel 1392 partì per la Sicilia con l’esercito di Re Martino I per sedare la rivolta di Andrea Chiaramonte. Lasciò così la sua bella moglie in attesa di un figlio.
Domata la rivolta, desideroso di vedere il Castello di Manfreda (antico nome di Mussomeli), il soldato lasciò la città di Palermo diretto nel cuore della Sicilia.
Durante il suo viaggio però, venne attaccato dai soldati di Don Martinez, un uomo innamorato della bella Esmeralda, da lei rifiutato. Volendosi vendicare per il torto subito, ordinò la morte del suo rivale, richiudendolo ferito gravemente nei sotterranei del castello.
Da buon cristiano egli avrebbe dovuto pregare, invece in un attimo di smarrimento prima di morire imprecò contro Dio, e poco dopo, capì d’essere uscito dal suo corpo e, impossibilitato a percorrere la strada verso il Paradiso per via delle ingiurie dette prima della morte, venne condannato a vagare per mille anni sulla terra.
Le tre sorelle murate vive, castello di Mussomeli
La seconda storia narra di tre sorelle murate vive all’interno di una stanza dal fratello, una strana piccola stanza triangolare che prende luce da una stretta feritoia, con soprastante ammezzato al quale si accede per una ripida scaletta.
Castello a Mussomeli
il Castello di Mussomeli
"Nido d'aquila fuso nella rupe" è stato definito questo stupendo castello che, veramente fuso con la roccia, isolato ed inespugnabile, fu certamente tra i più importanti dell'isola.
Don Cesare Lanza barone di Castania, figlio di Blasco, il quale, con regia investitura divenne conte di Mussomeli.
Di lui si narra venuto a conoscenza che la propria figlia Laura, coniugata con il Barone Carini, aveva mantenuto dei rapporti extraconiugali con un giovane cavaliere, per difendere l'onore del Casato, si recò presso il Castello di Carini, dove dimorava Laura e cogliendola sul fatto, decise di assassinare la propria figlia, strangolandola che dopo avere atrocemente ucciso la propria figlia Laura La Grua si sia qui per certo tempo rifugiato, cercando nella isolata dimora quella pace che il rimorso gli negava.
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