Centuripe turismo, guida turistica del Comune
Organizzare un tour, passeggiare tra le vie del Comune, offre l’opportunità di ammirare edifici storici e caratteristici monumenti.
Prima di organizzare un viaggio nel territorio, è meglio sapere cosa vedere, cosa fare nella località, perche alcuni Comuni godono di uno scenario naturalistico, altri sono sulla costa, troviamo borghi, poco sconosciuti, altri sono paesi da visitare e scoprire lontano dal traffico delle grandi città, chi fa parte del patrimonio Unesco, chi si distingue per l'arte, l'architettura, la cultura, chi per lo slow food, scopriamoli.
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Chiesa Madre Immacolata Concezione edificata nel XVII secolo
La facciata principale è disposta su tre ordini, uno di questi caratterizzato dall’orologio e dalle campane. Oltrepassato l’ingresso principale notiamo uno stile piuttosto popolaresco con stucchi e decori non troppo curati ma molto interessanti.
La presenza di cinque altari, sulla navata sinistra, arricchisce la struttura: il primo è dedicato ai Santi Ignazio di Loyala, Luigi e Stanislao con un dipinto in loro onore; il secondo è dedicato a Sant’Antonio di Padova con una tela risalente al XVIII secolo; il terzo è dedicato a San Giuseppe con un dipinto seicentesco; il quarto è dedicato alla Sacra Famiglia con la raffigurazione dei Santi Anna e Gioacchino; il quinto, infine, è dedicato alla Madonna del Rosario con il pregevole capolavoro realizzato da Francesco Sutera.
Anche la navata destra accoglie degli altari in marmo, in particolare quelli dedicati alla Santissima Trinità, alla Madonna del Carmelo, al Santissimo Crocifisso e a San Gregorio Magno. Nel transetto si possono individuare gli ultimi due altari, i più importanti perché dedicati ai Patroni del paese: Santa Rosalia e San Prospero.
Ponte dei Saraceni
Passo del Pecoraio sul Fiume Simeto (strada Centuripe - Adrano)
Il ponte, in origine, faceva parte di un importante asse viario che collegava la città di Troina, prima capitale del regno di Ruggero I di Altavilla, con Catania. Oltrepassato il ponte la strada proseguiva costeggiando il Simeto a valle delle città di Adrano e Paternò. Infatti i dongioni di tali città e quello di Motta, insieme al ponte, sono storicamente e strategicamente connessi: la strada servita dal ponte veniva controllata militarmente dalle predette torri.
Dell'antica struttura oggi se ne conserva solo l'arcata maggiore, centrale, ad arco acuto. Le altre arcate, una più piccola a sesto acuto e un'altra a tutto sesto di probabile origine romana, andarono distrutte durante l'alluvione del 1948, e ricostruite in seguito, seppur diverse dalle originali. Il ponte scavalca un tratto delle forre laviche, particolare conformazione basaltica dovuta a eruzioni laviche pre-etnee e messa a nudo dall'azione erosiva del fiume Simeto.Dall'anno 2000 il sito in cui sorge il Ponte dei Saraceni è all'interno del S.I.C. denominato "Forre laviche del Simeto".
Centuripe informazioni turistiche sul patrimonio architettonico
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