Agrigento itinerari e luoghi - Itinerari in Sicilia, vuoi visitarla ma non sai da dove iniziare?

Itinerari in Sicilia

Se vuoi visitare la Sicilia e non sai da dove iniziare. Siamo qui per aiutarti. Scopri le migliori destinazioni in Sicilia e pianifica il tuo viaggio.
Che tu sia un appassionato di arte, di gastronomia o di natura, la Sicilia ha qualcosa da offrire a tutti. Esplora le strade, immergiti nelle acque cristalline o assapora i sapori autentici.
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Agrigento i Comuni gli itinerari i luoghi

Se stai pensando di visitare la bellissima Sicilia ma non sai da dove iniziare, sei nel posto giusto. Su Itinerari in Sicilia troverai tutte le informazioni di cui hai bisogno per pianificare la tua visita ad Agrigento e scoprire i suoi meravigliosi luoghi. Da Valle dei Templi a Scala dei Turchi, da Porto Empedocle a San Leone, ti guideremo attraverso i migliori itinerari e ti sveleremo tutti i segreti di questa affascinante città. Preparati a immergerti nella storia millenaria di Agrigento e a goderti panorami mozzafiato lungo la costa. Non perderti questa incredibile avventura.

Agrigento l'agrigentino e le isole Pelagie

Qui solo alcune informazioni spunti su cosa vedere fare, le principali attrattive, troverete citati alcuni di questi luoghi, per farvi meglio comprendere che non è solo un luogo da visitare, ma che vi trovate in un paese vivo, con ristoranti, locali e voi potrete sfruttare l’occasione come base per esplorare le bellezze siciliane che sono molte.

Per affinare le vostre ricerche utilizzate pure la pagina degli itinerari divisi per argomento in alternativa il motore di ricerca interno, qui …

L'agrigentino orientale

Agrigento, Favara, Aragona, Racalmuto, Canicatti, Naro, Ravanusa, Gela, Licata, Palma di Montechiaro



Agrigento e l'agrigentino, itinerari

Agrigento capoluogo del Libero consorzio Comunale omonimo, 230 m s.l.m. patrono San Gerlando Giorno festivo 25 febbraio,
Posta al centro della costa meridionale della Sicilia, Agrigento è posta sulla collina dove sorgeva l'antica Girgenti, mentre la Valle dei Templi si trova poco più a sud
È nota come Città dei templi per la sua distesa di templi dorici dell'antica città greca posti nella cosiddetta valle dei Templi, inserita, nel 1997, tra i patrimoni dell'umanità dall'UNESCO,

il centro storico di Agrigento è individuabile sulla sommità occidentale della collina dell'antica Girgenti. Risalente all'età medioevale del XI e XV, conserva ancora oggi vari edifici medioevali (chiese, monasteri, conventi e palazzi nobiliari).

La Cattedrale di San Gerlando si trova nel centro storico di Agrigento, in cima ad una scalinata, sita sul ciglio di una rupe.
Fu edificata nel XII secolo e, nel corso dei secoli, venne rimaneggiata e ristrutturata. La cattedrale è stata tra le prime fondate in Sicilia subito dopo l’avvento del Cristianesimo. L’edificazione del duomo venne affidata al Vescovo di Agrigento, Gerlando Besançon.
La facciata barocca, sormontata da un timpano spiovente e sottolineata da paraste sporgenti e il campanile quattrocentesco a base quadrata costituiscono gli elementi essenziali della parte occidentale esterna. In basso, nella parte a meridione, troviamo i due ordini di monofore cieche in stile plateresco.
L'interno, in stile normanno, presenta una pianta a croce latina ed è a tre navate, con sette alte colonne barocche ottagonali e arcate ogivali che culminano in un elegante transetto con copertura a capriate dipinte del Cinquecento e decorate con diverse figure di Santi agrigentini e con motivi ornamentali floreali.
Le opere custodite al suo interno sono numerose, di notevole pregio sono: la Tela dell’Immacolata; la Tela del Martirio di Sant’Erasmo; l’Urna di San Felice Martire; la Cappella di San Bartolomeo; la Scultura del Compianto; la Tela della Madonna del Rosario e anime purganti.

Il Santuario dell'Addolorata di Agrigento, noto anche come chiesa di Maria Santissima Dei Sette Dolori, è uno dei luoghi di culto cattolici mariani più importanti di Agrigento ed è sede di una delle confraternite più antiche della città, la confraternita di Maria Santissima Dei Sette Dolori.
Fu edificata nel XVII secolo da maestranze siciliane inglobando una preesistente edicola sacra. La chiesa si trova a picco su una parete di roccia calcarea, a ridosso di porta Garibaldi, gli spazi delle cripte sono adibiti a museo. La sobria facciata si contrappone al ricco interno in stile barocco. Lungo le pareti sono presenti pregevoli stucchi del Serpotta.

La Chiesa di Santo Spirito di Agrigento si trova sul lato sinistro dell’omonimo Monastero, fondati dalla famiglia Chiaramonte nel 1299. La chiesa e l’annesso monastero furono costruiti nel XIII secolo dalla nobile famiglia dei Chiaramonte, all'interno del complesso monumentale, sono presenti due stemmi della
famiglia Chiaramonte, uno dipinto nella catena di una capriata della chiesa ed un rilievo dello stesso stemma si trova nel concio di
chiave di un’arcata del dormitorio del monastero. La chiesa presenta una pianta rettangolare e l’attuale facciata conserva ancora due elementi originari: il rosone e il portale
medievale.

La Chiesa di San Giuseppe di Agrigento, situata in fondo alla Via Atenea, presenta un prospetto in stile barocco arricchito da un doppio ordine di scalini e due torri campanarie.
L'interno è a unica navata. Il soffitto è stato dipinto da Raffaele Gurrieri con scene della vita di San Giuseppe.

La Chiesa di San Lorenzo ad Agrigento, nota anche come Chiesa del Purgatorio, è situata in piazza Purgatorio, lungo la via Atenea. Lo splendido monumento colpisce per la sua fastosità, per l'abbondanza e il fasto delle decorazioni, per gli stucchi, gli ori e le pitture.
Fu edificata nella seconda metà del 700 per volere dei ricchi borghesi del quartiere che, influenzati dalle espressioni dello stile barocco del momento, la vollero particolarmente sfarzosa.

La Chiesa di San Nicola di Agrigento, sita fuori dall’abitato nelle immediate vicinanze del Museo Archeologico, lo stesso che si ritrova nella Valle dei Templi.
La chiesa rappresenta uno dei maggiori esempi di architettura cistercense tardo-romanica della Sicilia. L’edificio, costruito in
epoca normanna, fu ampliato nel 1219 dai frati cistercensi di Santa Maria di Adriano. Il convento, invece, fu fondato nel 1426 dal
beato Matteo Cimarra, che introdusse in città il movimento dell’Osservanza francescana. Di notevole pregio è il Sarcofago di Fedra contenuto nella terza cappella. Il sarcofago, opera marmorea di inestimabile valore e splendida espressione della scultura romana in Sicilia, rappresenta quattro episodi del mito di Fedra e Ippolito.
L’edificio e i resti del complesso abbaziale fanno parte del museo Archeologico di Agrigento

La Chiesa di Santa Maria dei Greci di Agrigento è l’antica cattedrale di rito greco-bizantino della città.
La chiesa è stata costruita nel 1200 sui resti di un antico tempio dorico, da alcuni studiosi identificato con il tempio di Atena Lindia e Zeus Atabyrios di cui parla Polibio, del quale sono ancora visibili le tracce del basamento. La chiesa fu anche cattedrale di rito greco-ortodosso, e per questo è ancora oggi chiamata “Chiesa dei Greci”. Divenne poi cattedrale cattolica, prima che lo divenisse la
Chiesa di San Gerlando.

La Valle dei Templi è un parco archeologico della Sicilia caratterizzato dall'eccezionale stato di conservazione e da una serie di importanti templi dorici del periodo ellenico. Corrisponde all'antica Akragas, monumentale nucleo originario della città di Agrigento.  https://www.parcovalledeitempli.it/

Il Giardino della Kolymbethra è un raro gioiello archeologico e agricolo, un luogo straordinario che racchiude i colori, i sapori e i profumi della terra di Sicilia e racconta, con i suoi reperti e i suoi ipogei, scavati 2500 anni fa, la storia dell’antica Akragas.  https://fondoambiente.it/luoghi/giardino-della-kolymbethra

Il Parco letterario Luigi Pirandello che si sta realizzando in Agrigento, in omaggio ad uno dei più grandi Autori della Letteratura del novecento  https://www.parcoluigipirandello.it/

importante l'appuntamento annuale la Sagra del Mandorlo in Fiore, che si svolge all'inizio di febbraio  https://www.facebook.com/sagradelmandorlo/

Favara e l'agrigentino, itinerari

Favara comune del Libero Consorzio Comunale di Agrigento, 338 m s.m., patrono Sant’ Antonio da Padova 13 giugno,  la città è conosciuta anche come la "Città dell'Agnello Pasquale", dolce tipico a base di mandorle e pistacchi.

Il castello dei Chiaramonte (sec. XIII) ha forma quadrangolare e un portale ogivale attraverso cui si accede alla cappella trecentesca, divisa in due da un'arcata gotica e coperta alla sommità da una cupola di stile arabo.
La chiesa madre, dedicata alla Madonna Assunta (sec. XVII), custodisce un prezioso crocifisso ligneo del sec. XVI.
La chiesa del Purgatorio risale al Seicento,
la chiesa del Rosario, edificata nel sec. XVIII in stile barocco, è ornata da stucchi e ha un bel soffitto a cassettoni dipinto.

Favara è altresì nota per il Farm Cultural Park, un Centro Culturale Indipendente. https://www.farmculturalpark.com/

Fiera d’Ottobre a Favara , la manifestazione, che si svolge generalmente l'ultima domenica del mese di ottobre, si inserisce nell’ambito delle attività e delle iniziative volte alla promozione dei settori produttivi locali. Fiera dell'Artigianato e della Zootecnia

La strada statale 640  o strada degli Scrittori, la città dello scrittore Antonio Russello, https://www.stradadegliscrittori.com/

Aragona e l'agrigentino, itinerari

Aragóna comune in provincia di Agrigento, 400 m s.m., patrono San Calogero seconda domenica di agosto
la chiesa della Mercede e l'attiguo ex convento dei Mercenari (sec. XVII),
il palazzo feudale, edificato nei sec. XVII-XVIII
la chiesa del Carmine (sec. XVIII), con una statua in legno raffigurante San Giuseppe,
la chiesa del Purgatorio (sec. XVIII), con facciata barocca,
la chiesa madre conserva un presepe del sec. XVIII con statue a grandezza naturale e la statua in marmo della Madonna della Croce (sec. XVII).
La Domenica di Pasqua si svolge l'Incontro dei giganti: due enormi simulacri rappresentanti san Pietro e san Paolo annunciano la Resurrezione alla Vergine, alla cui statua viene tolto il velo nero del lutto

Torre del Salto d’Angiò, Aragona: detta in gergo “a Turri”, la famosa Torre del Salto d’Angiò sorge a circa 12 km dal comune. Dalla forma rettangolare, inglobata in un casale costruito sul finire del XVIII sec. dalla famiglia Morreale, è sita su un banco di arenaria e si affaccia sulla vallata del feudo Muxaro e del fiume Platani.

Sagra del Cuddiruni Ragunisi e Triscele Folk Fiesta ad Aragona. Manifestazione dedicata al "Cudduruni" specialità gastronomica siciliana, una pizza a due strati alti e soffici imbottita di pomodori, cipolle caciocavallo grattugiato , ad agosto

Sagra della Salsiccia, la manifestazione si svolge in onore di San Vincenzo, protettore delle campagne, degli armenti e compatrono del Paese.  la seconda domenica di settembre,  https://www.facebook.com/prolocoaragona.it/

Racalmuto e l'agrigentino, itinerari

Racalmuto comune del Libero Consorzio Comunale di Agrigento, 445 m s.m., patrono Santa Rosalia 4 settembre,
Castello Chiaramonte  Nel 1181 era già stato costruito ma trattandosi di una modesta dimora, venne ampliato nel 1300
La chiesa madre dell'Annunziata, secentesca, è decorata con preziosi stucchi e conserva cinque dipinti del pittore locale Pietro d'Asaro, detto “il Monocolo”.
del Seicento è la chiesa di San Giuseppe,
Santuario Maria SS. Del Monte, situata in cima ad un piccolo colle, il più importante edificio religioso della città dedicato a uno dei due patroni
L’edificio, costruito intorno al 1738, presenta una scalinata che porta al suo unico portale d’ingresso. Al suo interno è presente un altare alto sei metri che custodisce la Statua della Madonna interamente in marmo risalente al 500. Le celebrazioni della festività si svolgono la seconda settimana di luglio per una durata di 5 giorni. Durante i giorni di festività si svolge una processione per le vie della città, con sfilata dei ceri da parte delle confraternite cittadine.
La festa ha inizio alle 18 con i 21 colpi di cannone, segue la “tammuriata” e l’entrata della banda cittadina.

nell'ex monastero di Santa Chiara, ristrutturato nel tardo Ottocento, è conservato un sarcofago romano su cui è raffigurato il Ratto di Proserpina, nel giardino dell’ex convento di Santa Chiara, tra il 1874 e il 1879, venne costruito il teatro Regina Margherita, definito anche “il massimo in miniatura” su richiesta di Dionisio Sciascia, il quale fu discepolo di Filippo Basile, progettista del teatro Massimo di Palermo ed è forse per questo che ne prende il nome.

il Castelluccio di Racalmuto, una piccola fortezza che prende il nome dall’omonimo monte in cui si trova, a un’altezza di circa 720 metri sul livello del mare, da cui è possibile godere di splendidi paesaggi su tutto il territorio circostante.

La Fondazione Leonardo Sciascia, un’ex centrale elettrica restaurata che ospita una biblioteca , https://www.fondazioneleonardosciascia.it/

Canicatti e l'agrigentino, itinerari

Canicattì comune nel Libero Consorzio Comunale di Agrigento, 465 m s.m., patrono San Diego ultima domenica di agosto
In posizione elevata sorgono i resti del castello Bonanno, di fronte al quale è la torre dell'orologio.
La chiesa madre (sec. XVIII), dedicata a San Pancrazio, ha una facciata moderna (1908) opera di Ernesto Basile e ospita numerose opere d'arte, tra cui una statua in marmo dell'Ecce Homo e una tela attribuita a Olivio Sozzi,
la chiesa dello Spirito Santo (1633) ha tre navate,
la chiesa di San Diego (sec. XVII-XVIII) è ornata di stucchi,
Settecentesca è la chiesa del Purgatorio, con la fontana del Nettuno (sec. XVII) alla base del campanile,
la chiesa di San Francesco (1559) custodisce una statua di Salvatore Bagnasco.

Il Teatro Sociale di Canicattì venne realizzato, nel 1889-1908, dall'architetto Ernesto Basile, nello stesso luogo dove sorgeva il convento dei carmelitani, abbattuto dopo la soppressione degli ordini religiosi del 1866.
Numerosi i palazzi signorili e le architetture religiose

Casa Gallo, dotata all'interno di eleganti volte dipinte

Festa dell'Uva da Tavola IGP a Canicattì, a settembre, Terre D’Uva, la tradizionale manifestazione autunnale dedicata al Vino, all'uva ed all'agricoltura, degustazioni, e musiche della tradizione siciliana.

I santuari della Madonna dell'Aiuto e e della Madonna della Rocca

Naro e l'agrigentino, itinerari

Naro comune del Libero Consorzio Comunale di Agrigento, 500 m s.m., patrono San Calogero 18 giugno
Domina l'abitato il castello dei Chiaramonte (sec. XIII-XIV), di cui spicca l'imponente torre quadrata, con all'esterno lo stemma aragonese.
Il duomo vecchio, elevato a chiesa madre all'inizio del sec. XII e ora in abbandono, conserva della costruzione originaria il portale e il rosone.
La nuova chiesa madre, fondata nel Seicento dai gesuiti, ha l'interno decorato con stucchi e conserva un fonte battesimale del Quattrocento e alcune statue in marmo di scuola gaginesca,
la chiesa del Santissimo Salvatore (sec. XVI), con un notevole portale barocco riccamente decorato, e il cinquecentesco santuario di San Calogero, con facciata barocca e, all'interno, varie tele settecentesche e la statua in legno di San Calogero detta “del Santo Nero” (sec. XVI).
Fra gli edifici civili spiccano il palazzo Giacchetto, di fondazione quattrocentesca, il palazzo Morillo, del Settecento, e il palazzo Gaetani, con portale di gusto barocco.

Sagra del Mandorlo in fiore a Naro, folclore, musica, bellezza, sapori,  https://www.facebook.com/mandorloinfiore.naro

Ravanusa  e l'agrigentino, itinerari

Ravanusa comune del Libero Consorzio Comunale  di Agrigento, 320 m s.m., patrono San Vito 11 agosto
La chiesa madre di San Giacomo Apostolo (sec. XVII) ha un portale di scuola gaginesca.
la chiesa di Santa Croce
La Chiesa del Convento a Ravanusa, nota anche come Convento dei Frati Minori di Sicilia o Santuario di Maria Ss. Assunta, è la chiesa più importante della cittadina e custodisce opere di notevole pregio artistico
palazzo Sillitti, edificato nell'Ottocento.

A novembre a Ravanusa in piazza per la sagra di San Martino. "Lu Sammartino"

Gela  e l'agrigentino, itinerari

Gèla comune del libero consorzio comunale di Caltanissetta, 46 m s.m., patrono Maria Santissima dell'Alemanna 8 settembre,

Il Castello Svevo di Gela, noto anche come Castelluccio di Gela, si erge su una collina di gesso e domina la costa a difesa della città.
I primi documenti storici che attestano l'esistenza del castello rislagono al 1143

La chiesa madre di Gela o chiesa di Santa Maria Assunta, derivata dalla primitiva chiesa di Santa Maria de' Platea, è un esempio di neoclassico.
La chiesa di San Francesco d'Assisi è una chiesa di Gela consacrata a San Francesco d'Assisi, confinante con il civico Palazzo di Città, ad unica navata sorge sui resti di un'altra risalente al 1499, poi riedificata nel 1659 in stile tardo-barocco siciliano, un tempo annesso al convento dei frati minori conventuali.

Un aspetto caratteristico dell'assetto urbanistico ed architettonico della vecchia Gela fu l'ampia diffusione dello stile liberty o "floreale", protagonista nella progettazione dei più importanti palazzi signorili della città. A Gela viene ricordato l'architetto Giuseppe Di Bartolo Morselli, Alcuni palazzi sono: Palazzo Nocera, Palazzo Rosso, Palazzo Tedeschi – Russello, Palazzo Castiglia – Maida, Palazzo Mattina, Palazzo Ciaramella – De Maria, solo alcuni dei tanti palazzi da vedere

Caratteristiche, il 19 marzo, sono le cosiddette “Cene” di San Giuseppe: in molte case vengono imbandite delle mense con enormi quantità di pietanze, cui vengono invitate tre persone, per lo più bambini indigenti, che rappresentano la Sacra Famiglia. Durante la festa patronale si svolge una partecipata processione per le vie del paese.

Nei dintorni, sul monte Disueri, si trova la più importante necropoli sicula dopo quella di Pantalica, con circa duemila tombe rupestri scavate nella roccia,

Palio dell’Alemanna a Gela, la manifestazione si svolge nell’ambito dei festeggiamenti dedicati alla Patrona Maria Santissima d’Alemanna, che si svolge a settembre, Una parata di centinaia di figuranti per dare vita ad un itinerario medioevale in cui la storia rivivrà attraverso i costumi e gli strumenti del tempo.  https://www.facebook.com/PalioAlemannaGela/

La leggenda del Castelluccio
La Leggenda del Castelluccio di Gela parla di una bellissima castellana dalla lunga chioma nera che attirava tutti i passanti e i contadini con i suoi canti melodiosi.
Durante le sue giornate si occupava della servitù e si prendeva cura dei cavalli.
Tanti uomini erano attratti dalla sua bellezza e dalla sua voce, ma chiunque tentava di avvicinarsi, poi scompariva nel nulla.
Chi doveva discutere di affari con lei, inviava i messaggi con i piccioni.
Alcuni raccontano di aver visto di notte un cavaliere con l’armatura, aggirarsi intorno alla fortezza, per poi scomparire nella oscurità.

La leggenda del Manfrino
Su una collina che sovrasta il Golfo di Gela, si trova l’antica Torre di Manfria in cui viveva un uomo chiamato il Gigante o Manfrino. Con lui viveva una sorella talmente bella e splendente che per riservatezza non usciva mai dalla sua terra e nessuno conosceva il suo nome e perciò la chiamavano la “bella Castellana”.
Un giorno il Manfrino galoppó con il suo cavallo per tutto il campo e si accorse in lontananza di una bellissima donna aggraziata e dalla folta chioma bionda e se ne innamoró perdutamente. Spronó il cavallo per raggiungerla ma quando stava per avvicinarsi sempre di piú, la donna svaní come per incanto.
Di quella disperata corsa ne restó come ricordo l’impronta dello zoccolo del suo cavallo, custodita fin quando fu costruita sopra una fontanella d’acqua (Marina di Manfria). Da quel giorno il Manfrino non ebbe piú pace e galoppó sui campi nella speranza di poterla rivedere, ma inutilmente.
La Castellana vedendo il fratello struggersi per amore, decise di dare una grande festa per far ritornare la bella fanciulla e poterla incontrare con il fratello.
Il Manfrino accortosi di lei uscì dalla Torre per inseguire e poter svelare il suo amore per la donna, cercò di raggiungerla. Intanto alcuni principi sprangarono la porta della Torre, uccisero gli invitati e la Castellana. Infine si recarono sulla spiaggia dove videro il Manfrino e lo uccisero.

Licata  e l'agrigentino, itinerari

Licata comune in provincia di Agrigento, 8 m s.m., patrono Sant’ Angelo 5 maggio
Il palazzo del Municipio, su progetto di Ernesto Basile nel 1935, è un edificio in stile liberty,
i palazzi Serrovira e Caro Dominici, mentre i palazzi Frangipane e Bosio sono settecenteschi,
la chiesa madre di Santa Maria La Nova, a tre navate, custodisce varie opere d'arte, fra cui un crocifisso ligneo cinquecentesco e una pala fiamminga secentesca,
la chiesa di San Domenico conserva alcune tele del Seicento di Filippo Paladino,
il complesso della chiesa e del convento del Carmine, è impreziosito all'interno con dieci medaglioni raffiguranti storie tratte dal Vecchio e dal Nuovo Testamento,

Il Santuario di Sant'Angelo è ubicato nella onononima piazza del centro storico di Licata, l'impianto basilicale a croce latina ripartito in tre navate per mezzo di colonne in pietra di Billiemi. Sotto la seconda e quinta arcata di ciascuna navata laterale sono custoditi i cerei o torce ( 'ntorci) con annesso chiostro.  http://www.santuariosantangelo.it/

A poca distanza, su un'altura, si trovano i resti del castel sant'Angelo, nell'ex convento della Badia è allestito il Museo Archeologico, che occupa parte del piano terra e il chiostro.
Il 5 maggio si celebra la Festa di Sant'Angelo, durante la quale l'urna d'argento con le reliquie del santo viene portata di corsa in processione, seguita da quattro ceri, offerti dalle associazioni dei mestieri, disposti su alte torri di legno.

Il parco delle ville Liberty. Licata è ricca di ville e palazzi che campeggiano nelle sommità collinari. La ricca borghesia all’inizio del XX secolo commissionava, ad architetti e professionisti di grido, quelle che dovevano le loro abitazioni principali in paese e le residenze estive in collina,   http://www.prolocolicata.it/

Palma di Montechiaro  e l'agrigentino, itinerari

Palma di Montechiaro comune del Libero Consorzio Comunale di Agrigento (27 km), 162 m s.m., patrono Madonna del Rosario 8 settembre, venne fondata nel 1637 da Carlo Tomasi di Lampedusa.
La chiesa madre di Santa Maria del Rosario, costruita nella seconda metà del Seicento, ha un'ampia facciata a due ordini chiusa fra due campanili gemelli e custodisce il sepolcro dell'astronomo Giovanni Battista Odierna, che contribuì allo studio dell'assetto urbanistico della città.
Il monastero benedettino, con facciata neoclassica, Costruito negli anni 1653-1659 inglobando anche il primo palazzo ducale, qui si ritirarono alcuni membri della famiglia Tomasi, tra cui la moglie e le figlie di Giulio Tomasi, tra cui Isabella, nota col nome di Suor Maria Crocefissa della Concezione, ovvero la Beata Corbèra di cui parla lo scrittore nel Gattopardo:
Palazzo Ducale conserva una pregevole serie di soffitti lignei.

Su una rupe a dominio del mare sorge il castello di Montechiaro, dalla planimetria irregolare e sviluppato intorno a un torrione merlato di forma quadrata.
Il castello rimase di proprietà della famiglia dei Tomasi di Lampedusa fino al 1957, quando morì Giuseppe Tomasi di Lampedusa (1896-1957), autore del Gattopardo,

Sagra della Seppia a Marina di Palma di Montechiaro, la seppia pescata nel mare di Palma di Montechiaro è la protagonista della sagra promossa dal Club Nautico,  https://www.facebook.com/people/Club-nautico-marina-di-palma/100069584326504/

L’Enigma della lettera di Suora Maria Crocifissa o Beata Corbera, Palma di Montechiaro la nuova Gerusalemme siciliana ed il Gattopardo
Suor Maria Crocifissa della Concezione, nome monastico di Isabella Tomasi, l’11 Agosto del 1676 aveva 31 anni. Quel giorno venne trovata nella propria cella seduta a terra con la faccia imbrattata d’inchiostro. In mano aveva una lettera che, affermò, le era stata consegnata dal diavolo in persona. La lettera era scritta in una lingua incomprensibile.

L'agrigentino occidentale

Agrigento, Siculiana, Ribera, Sciacca, Sambuca di Sicilia, Caltabellotta, Burgio, Bivona, Santo Stefano di Quisquinà , Cammarata, Casteltermini, Sant'Angelo Muxaro

Siculiana e l'agrigentino, itinerari

Siculiana comune del Libero Consorzio Comunale di Agrigento, 129 m s.m., patrono Santissimo Crocifisso 3 maggio
Il centro storico, che conserva molte tracce dell'antico impianto urbanistico arabo, è caratterizzato dall'imponente castello
la chiesa barocca di San Leonardo, ampliata e ristrutturata tra la fine del Settecento e gli inizi dell'Ottocento, che si eleva su un'ampia scalinata.
A S dell'abitato sorge la massiccia torre costiera di Monterosso, con pianta quadrata.

Di notevole importanza per Siculiana è la festa di "lu tri di maju" dove per tre giorni si festeggia il SS Crocifisso, ma molto sentite sono anche le processioni del Triduo Pasquale, dove sfilano i simulacri di Gesù "Ecce Homo" e della BMV Addolorata, insieme a Santa Maria Maddalena, San Giovanni Apostolo, San Pietro e nel giorno di Pasqua San Michele Arcangelo, che compie la tradizionale corsa dell'annuncio della resurrezione.

Vi è una leggenda, con moltissime varianti, che narra l'origine del Cristo nero

Ribera e l'agrigentino, itinerari

Ribèra comune del Libero Consorzio Comunale di Agrigento, 223 m s.m., patrono San Nicola di Bari 6 dicembre.
la chiesa madre, della fine del Settecento, e il palazzo del municipio, ottocentesco.
La casa del Duca di Bivona è un palazzo dell'XVIII secolo realizzato al tempo del Ducato dei Toledo.
A pochi chilometri dal centro abitato sorgono le rovine del trecentesco Castello di Poggiodiana costituite da una torre cilindrica merlata e da una torre quadrata.


Sagra dell'Arancia di Ribera DOP, uno straordinario viaggio di gusto. In programma degustazioni, showcooking, convegni e spettacoli.  https://www.facebook.com/people/Sagra-dellarancia-di-Ribera/100069553098155/

Festival dell'agricoltura e dello sviluppo sostenibile a Ribera, Terra Mia,  https://festivalterramia.it/

Sciacca e l'agrigentino, itinerari

Sciacca comune del Libero consorzio Comunale di Agrigento, 60 m s.m., patrono Madonna del Soccorso 2 febbraio e 15 agosto.

Nota anche per la ceramica, Sciacca ha raggiunto livelli di assoluta eminenza, in Sicilia, nell'arte della maiolica, fra il XVI ed il XVIII secolo.
La città di Sciacca fa parte del Circuito dei Borghi Marinari, consorzio impegnato nella promozione e protezione del mare, della cultura e delle tradizioni ad esso legate.
Il Corallo di Sciacca. Corallo siciliano raccolto intensivamente dal 1875 fino al primo ventennio del '900 di colore Rosa salmone.

Del castello dei Luna, ristrutturato nel sec. XVI e in gran parte demolito nel 1881, restano le mura esterne e una torre cilindrica.
Lo “Steripinto” è un singolare palazzo di stile gotico-catalano costruito all'inizio del sec. XVI.
Il duomo Maria Santissima del Soccorso, fu ricostruito nel 1656; dell'originaria struttura normanna conserva l'esterno delle tre absidi (sec. XII). La chiesa di San Nicolò la Latina risale al sec. XII e ha l'interno a croce latina, con tracce di affreschi bizantineggianti.
Cappella di San Giorgio dei Genovesi a Sciacca, l'antica cappella di San Giorgio dei Genovesi fu costruita nel 1520 dai numerosi mercanti genovesi residenti a Sciacca
La chiesa di Santa Margherita, rinnovata nel Cinquecento e oggi chiusa al culto, presenta un pregevole portale gotico-rinascimentale, opera di Francesco Laurana e Pietro de Bonitate.
La chiesa di San Michele, in Piazza Noceto, fu fondata da Guglielmo Peralta nel 1371. Fu ricostruita nel XVII secolo. Presenta un portale con architrave e un portale gotico. L'interno è a tre navate con colonne ed archi al centro. La chiesa conserva anche un crocifisso quattrocentesco, due acquasantiere del XVI secolo, una scultura di Domenico Gagini[31], un polittico cinquecentesco e una statua seicentesca in legno di San Michele. In una teca sono poste le due sacre Spine del martirio di Cristo, donate da Eleonora d'Aragona, figlia di Giovanni di Sicilia, e dal marito Guglielmo Peralta, che le aveva ricevute dai D'Angiò. Le due spine furono ritenute autentiche dal vescovo di Agrigento, in occasione dell'inaugurazione della chiesa e parte del Monastero di Maria Santissima dell'Itria.
Lo stabilimento termale, costruito in stile liberty fra il 1928 e il 1938, venne successivamente ampliato.

Palazzo San Giacomo, Piazza Inveges, Palazzo Steripinto

Il cammino “Sulle Orme di San Bernardo”, progetto elaborato dall’associazione “Comitato Animosa Civitas” di Corleone ha visto l’adesione del Comune di Sciacca e di altri nove comuni che hanno creduto nell’iniziativa. Il progetto– abbraccia i luoghi in cui visse San Bernardo, il suo peregrinare verso i conventi attraverso antichi tracciati viari, regie trazzere e sentieri. https://www.sulleormedisanbernardo.it/

La settimana di Carnevale, la sfilata di numerosi e coloratissimi carri allegorici.
Poco distante da Sciacca si trova il cosiddetto “Castello incantato”, un uliveto in cui Filippo Bentivegna, artista contadino, ha scolpito nella viva roccia o nella corteccia degli alberi un centinaio di volti.

Azzurro Food a Sciacca, ad agosto, cooking show, Talk Show e Degustazioni gratuite. La Cucina al centro del Mediterraneo,  festival dedicato agli amanti della buona cucina. E’ un evento unico nel suo genere che celebra il pesce azzurro, https://www.azzurrofood.it/

Sulla vetta del monte San Calogero, si gode un eccezionale panorama sia verso l'interno sia verso il mare, è il santuario omonimo, che custodisce una statua marmorea San Calogero di Giacomo Gagini

Ducizza, il Festival dei Dolci Tipici Siciliani a settembre, in occasione dei festeggiamenti in onore di San Michele.
Il festival ‘Ducizza’ punta sulla valorizzazione di una delle eccellenze quali la pasticceria locale, ai dolci tipici, varie attività di intrattenimento, con spettacoli di musica e cabaret, https://www.facebook.com/Ducizza

Sambuca di Sicilia e l'agrigentino, itinerari

Sambuca di Sicìlia comune del Libero consorzio Comunale di Agrigento, 350 m s.m., patrono Madonna dell'Udienza terza domenica di maggio,
la chiesa della Concezione (sec. XIV), con portale ogivale a colonnine,
la cinquecentesca chiesa del Carmine, divenuta santuario della Maria Santissima dell'Udienza.
Il terrazzo belvedere fu costruito nella metà dell’Ottocento dopo aver buttato giù le rovine dell’antico castello, per celebrarvi la Crocifissione del Venerdì Santo. Oggi è divenuto un bel punto panoramico
Palazzo Panitteri è sede di un piccolo museo delle cere. http://www.museoarcheologicopalazzopanitteri.it/

Si è aggiudicata il titolo di Borgo dei Borghi, fa anche parte della Strada del Vino Terre Sicane

Sambuca di Sicilia, è conosciuta per un tradizionale dolce, con l'appellativo di "Minni di virgini", seni di vergini. Questa ghiottoneria, massima espressione della fantasia dolciaria di queste terre del sud, é legato indissolubilmente alla Sambuca-Zabut del XVIII secolo, ed in particolare alla nobile famiglia Beccadelli con donna Marianna Gravina. Nell'anno 1725, la suora Virginia Casale di Rocca Menna creava una delle più buone paste della pasticceria siciliana.

Minna Fest - Sagra delle Minni di Virgini a Sambuca di Sicilia a maggio, la manifestazione celebra un particolare dolce della tradizione siciliana che replica la forma del seno con ripieno di crema di latte, scaglie di cioccolato e zuccata, e ricoperto con glassa di zucchero.  https://www.facebook.com/paliodelludienzasambuca

Feste Saracene nel Borgo dei Borghi. L’Emiro, i Vicoli e la Fondazione di Zabuth a Sambuca di Sicilia. Tra i vicoli dell'antico Quartiere Arabo, https://www.facebook.com/prolocosambuca/

Caltabellotta e l'agrigentino, itinerari

Caltabellotta è un comune della città metropolitana di Agrigento,
Chiesa matrice di Maria Santissima Assunta realizzata dai Normanni nell'XI secolo, è caratterizzata da un portale gotico e presenta all'interno opere dei Gagini e dei loro allievi;
chiesa di Sant'Agostino: all'interno conserva una Deposizione in cotto di A. Ferraro (1512);
chiesa di San Lorenzo: ricordata per il suo portale gotico e per la cappella.
Chiesa della Pietà sorge in una splendida posizione panoramica nella parte alta del centro storico, incastonata tra le rocce del Monte Kratas.
Il Convento di San Pellegrino, sorge su un’originaria fondazione normanna edificata sui resti di un fortilizio arabo nel sito in cui la leggenda colloca la vicenda del trionfo del santo vescovo sul drago divoratore. La chiesetta presenta uno splendido portale in stile barocco. Percorrendo un atrio che si trova a sinistra della chiesa si accede a due profonde grotte legate al culto del mitico San Pellegrino, vescovo di Triocala, probabilmente sua originaria dimora.

Sagra della Pasta con le sarde a Caltabellotta, tradizione caltabellese in occasione dei festeggiamenti in onore di San Giuseppe. Il santo viene onorato con una tradizionale processione che si snoda lungo le principali vie del paese e attraverso la degustazione di tavolate e pietanze tipiche.
Durante la manifestazione si potranno degustare le tradizionali pietanze esposte sull'Altare.  https://www.facebook.com/people/Festa-di-San-Giuseppe/100070114429243/

Santuario di Montevergine
Situato ad oriente appena fuori l’abitato di S. Anna, che si adagia su di uno sperone di roccia ai piedi del Kratas a circa 340 mt. sul livello del mare, poco distante dal fiume Verdura.
Fu edificata da Francesco Alliata, principe di Villafranca, che nel 1624 fece costruire un villaggio, cui diede il nome di Sant’Anna. Il suo territorio é intriso di leggende e di storia che s’intrecciano inevitabilmente con quelle della vicina Caltabellotta.
La chiesa è ad una sola navata con tre altari per lato poco profondi; notevoli e tutti da scoprire gli affreschi che sono venuti alla luce durante l’ultimo restauro. Al suo interno sono conservati alcuni capitelli ritrovati nella zona, pare appartenenti alla non più esistente chiesa di S. Giorgio, da cui sembra sia stato tratto anche il portale ogivale decorato
Montevergine, composto dalla chiesa e dall’eremo annesso, è ubicato a ridosso della zona archeologica di Troccoli, deformazione del toponimo originario Trokalis
L’Eremo, affiancato per intero sul lato destro della chiesa, è distribuito su due elevazioni: a piano terra, sono locali non molto ampi, adibiti per i lavori dei frati, nel piano superiore sono dislocate le celle e il piccolo campanile. Il tutto è inserito in un contesto paesaggistico straordinario. Il complesso è arricchito, inoltre, da una fontana di forma circolare alimentata costantemente da una sorgente, che porta refrigerio a visitatori e passanti.
L’Eremo di Montevergine per la comunità santannese è un luogo molto importante e riveste un grande valore religioso è qui che si trova un crocifisso ligneo quattrocentesco .
Tale crocifisso, situato sull’altare maggiore, secondo la tradizione pare sia stato dipinto sulle tavole del letto di S. Brigida e sia stato portato dall’Africa dai seguaci di Sant’Agostino.
Vuole la tradizione che a Ruggero durante il combattimento sia apparso sopra un cavallo bianco S. Giorgio, ornato di una splendida veste, intervenne in aiuto al condottiero normanno. In memoria della vittoria ottenuta, il conte elesse suo protettore S. Giorgio e ornò il suo scudo con l’immagine del santo e in seguito fece costruire la chiesa di S. Giorgio di Trokalis (Troccoli).

Dedalo Festival a Caltabellotta. Rassegna e seminari per musica e arte invisibile per la valorizzazione e la promozione del territorio.   https://www.facebook.com/dedalofestival/

Burgio e l'agrigentino, itinerari

Bùrgio comune del Libero consorzio Comunale di Agrigento, 317 m s.m., patrono Sant’ Antonio Abate 17 gennaio,
La chiesa madre dedicata a Sant'Antonio Abate (sec. XII) ha un portale secentesco e, nella cappella della Madonna delle Grazie, una statua della Madonna col Bambino realizzata da Vincenzo Gagini (1568) e un crocifisso ligneo del sec. XIII.
La chiesa di San Giuseppe (sec. XVII) è decorata con stucchi e affreschi sulla volta a botte.
La chiesa di San Vito (sec. XVI) conserva la statua del santo scolpita da Antonello Gagini (1522). A poca distanza dall'abitato si trova il Santuario di Rifesi, edificato intorno all'inizio del sec. XIII e affiancato da un monastero. La cripta, oggi Museo delle mummie, si trova sulla sinistra dell'unica navata della Chiesa dei Cappuccini, ubicata ai piedi del paese di Burgio, accanto al cimitero monumentale anch'esso ristrutturato di recente.

A Burgio esiste l’unica fonderia di campane della Sicilia, una delle poche esistenti in Italia. E’ stata fondata nel 1500 dalla famiglia Virgadamo che ha tramandato, di padre in figlio, la passione per Fotografia di Mario Virgadamoquest’arte, oggi diventata un’attività professionale per gli eredi. La fonderia ha prodotto campane per secoli, esportandole in molti paesi d’Italia e del mondo.

Burgio deve la sua fama alla produzione di ceramiche artistiche che rappresenta una delle specialità artigianali più raffinate di Sicilia, il suo nome accanto a quelli di altri luoghi noti per la stessa arte, quali Caltagirone, Santo Stefano di Camastra e Sciacca. Qui la produzione locale delle maioliche ha suggerito la realizzazione del “Museo della Ceramica di Burgio” MuCeB

Tra arte e sapori nella giornata di giovedì 24 agosto, https://www.facebook.com/ProLocoSikaniadiBurgioAPS

Sagra della “Grabuscia” , come scoprire e valutare il territorio, se non con le attività produttive enogastromiche locali oltre che far conoscere appieno le risorse rurali e tradizionali che possiede la città di La “Grabuscia”, pasta di pane fritta condita in vari modi, era un alimento frutto della passata concezione rurale

Bivona e l'agrigentino, itinerari

Bivona è un comune italiano del libero consorzio comunale di Agrigento, circondata dai monti Sicani, è compresa nel parco regionale dei monti sicani.
Casale di probabile origine islamica, attestato per la prima volta in età normanna, ospitò una comunità ebraica di cui si conservano le tracce nei pochi resti di una sinagoga e nel blasone popolare. Tra il Quattrocento e il Cinquecento fu uno dei maggiori centri feudali del vallo di Mazara: nel 1554 Carlo V lo elevò a ducato, il primo nel Regno di Sicilia, conferendogli al contempo il titolo di città. Accolse un elevato numero di ordini e istituti religiosi - tra cui il collegio gesuitico approvato da Ignazio di Loyola - come testimoniato da una cospicua quantità di edifici sacri concentrati nel centro storico d'impianto medievale. Vi è attestato uno dei culti più antichi di santa Rosalia di cui si abbia notizia certa.
Bivona possiede numerosi edifici religiosi. Molti dei palazzi nobiliari seicenteschi sono stati distrutti o inglobati da costruzioni più moderne.

Sagra della Pesca a Bivona ad agosto

Santo Stefano di Quisquinà e l'agrigentino, itinerari

Santo Stéfano Quisquina comune del Libero Consorzio Comunale di Agrigento, 730 m s.m., patrono Santa Rosalia prima domenica di giugno e martedì successivo,
La chiesa madre dedicata a San Nicola di Bari (sec. XVI) conserva un crocifisso in legno intagliato.
il palazzo dei Ventimiglia (1745),
la fontana in pietra del Settecento in piazza Castello.

Chiesa di San Calogero, a quota 967 m s.l.m. sorge la cinquecentesca chiesa di San Calogero, sul pizzo dell'omonimo monte, raggiungibile attraverso una stradella nel bosco, punto elevato e panoramico la rende particolarmente suggestiva. All'interno: busto di bronzo del Santo

Festa di Santa Rosalia patrona di Santo Stefano di Quisquinia (AG) la prima domenica di giugno ed il martedì successivo. Dal sabato al mercoledi Riti religiosi, mostre e spettacoli musicali. Il martediì lo storico Pellegrinaggio, dal 1624 il busto con le reliquie di S.Rosalia viene portato dalla Chiesa madre all' Eremo della Quisquina, preceduto da una suggestiva cavalcata.

Nei dintorni è il santuario di Santa Rosalia alla Quisquina (1760), decorato da alcuni affreschi ottocenteschi. https://www.quisquina.com/

Andromeda teatro moderno o teatro di pietra, nei monti Sicani
Costituito da blocchi di pietra che riproducono in numero (108) secondo la disposizione delle stelle della costellazione di Andromeda, da cui il nome.
Nell'area vengono organizzati eventi artistici e rappresentazioni teatrali promosse dall'artista proprietario. https://teatroandromeda.it/

Cammarata e l'agrigentino, itinerari

Cammarata comune del Libero Consorzio comunale di Agrigento, 689 m s.m., patrono San Nicola di Bari 6 dicembre
Del Castello di Cammarata rimangono parte dell'ala meridionale, nella torre carceraria è stata allestita la mostra fotografica permanente di Salvatore Trajna,
la Chiesa Madre di San Nicola di Bari, datata 1640 è la ricostruzione di edificio d'epoca normanna del 1100. Ricca di opere d'arte ospita anche uno degli organi a canne più antichi della Sicilia.
La chiesa San Vito Martire, oggi si presenta a tre navate.  

La statua di San Vito si trova nella navata centrale, in questa cappella è presente un coro ligneo settecentesco con scolpite delle aquile, mentre nelle pareti della stessa cappella vi sono quattro sculture rappresentanti il martirio del santo.

Cammarata, famoso per la cavalcata del SS. Crocifisso degli Angeli, che si festeggia l’ultima domenica di maggio, In questa occasione cavalli e cavalieri sfilano tra due ali di folla festante per le vie del paese. Si parte dalla casa del Paliante, cioè colui che ha promesso un'offerta di ringraziamento per una grazia da ricevere e che porterà il Palio, e arriva al suo culmine nei pressi della chiesa dove si celebra la festa e dove si dona l'offerta.

Casteltermini e l'agrigentino, itinerari

Casteltèrmini comune del Libero Consorzio Comunale di Agrigento, 554 m s.m., patrono san Vincenzo Ferrer 5 agosto.
Barocca è la chiesa di San Giuseppe; la chiesa madre (sec. XVIII) conserva dipinti di Giuseppe Velasquez e sculture di Salvatore Bagnasco,
l'Eremo di Santa Croce è legato al ritrovamento di un'antica croce rossa lignea, a cui si collega il culto della Santa Croce.

Nella quarta domenica di maggio si svolge la Festa del Taratatà e della Santa Croce presso l'eremo, in cui ragazzi vestiti in costumi di foggia araba e armati di spade cavalcano e danzano in cerchio al suono di tamburi.
Festa di Santa Croce e Sagra del Tataratà a Casteltermini (AG). Manifestazione folckloristica siciliana secolare, che si svolge generalmente la quarta domenica di maggio, trova le sue origini nell'esistenza di popolazioni arabe abitanti i casali del territorio, ancor prima del 1929, anno in cui il principe Gian Vincenzo Maria Termini fondò il comune di Casteltermini. La festa ebbe origine dal ritrovamento di una Croce di legno, sepolta in aperta campagna.


Sagra della Cuccìa e Mercatino di Santa Lucia A dicembre.

Casteltermini, noto per la bellezza dei suoi luoghi sacri

Sant'Angelo Muxaro e l'agrigentino, itinerari

Sant'Àngelo Muxaro comune in provincia di Agrigento, 335 m s.m., patrono Sant’ Angelo 5 maggio
Nel 1511 Pietro Ponzio De Marinis fece costruire il paese di Sant’Angelo, che venne subito abitato dagli albanesi che già nel 1506 si erano trasferiti nel feudo di Mu-Assar dal vicino paese di Palazzo Adriano.

La chiesa madre della Beata Vergine è un edificio settecentesco.

Oggi la comunità arbëreshë si è totalmente integrata con la popolazione locale, mantenendo solo parzialmente la cultura originaria mentre è definitivamente scomparso il rito bizantino.

Sagra della Ricotta a gennaio, Epifania a Sant'Angelo Muxaro, ogni anno si ripete A Vastasata di Nardu e Riberiu, un'antica rappresentazione pastorale. La manifestazione è arricchita dalla tradizionale Sagra della ricotta.


Sagra della Tosatura a Sant'Angelo Muxaro (AG). Folklore, musica e gastronomia,   https://www.facebook.com/valdikam.it/

Le isole Pelagie

Lampedusa, Linosa

Come spostarsi in Sicilia

Il modo migliore per spostarsi in Sicilia è indubbiamente l’auto, ma se siete amanti delle due ruote, fate pure.Potrebbe essere emozionante girarla con i mezzi pubblici, come si fa in molti paesi del mondo, ma qui ci dovrete rinunciare, i collegamenti ci sono ma si perde del tempo.
La linea ferroviaria c'è ma è consigliabile prenderla solo per i capoluoghi o città importanti, diversamente risciate di essere lasciati nel nulla e raggiungere il comune non sempre è facile.
Gli autobus sono frequenti e capillari, ma dovete prepararvi prima le informazioni sulle compagnie che effettuano il servizio.
Una soluzione per chi decide di venire e spostarsi in Sicilia senza auto potrebbe essere optare per i servizi privati di transfer.
Tra le opzioni che potrebbe risultare utile è il transfer o noleggio ccn più costosa rispetto alle altre, ma avrai il vantaggio di essere prelevato e riaccompagnato al tuo alloggio all'orario che più preferisci.
Poi potete sempre noleggiare un auto, per evitare fregature comunque, ricordatevi di controllare sempre il voto e le recensioni che gli utenti danno alle varie compagnie di autonoleggio.
Vi consiglio anche di prenotare con un certo anticipo, soprattutto se ci andate in alta stagione, per avere più scelta e per pagare di meno.

Appunti di viaggio, l'accoglienza, dove mangiare, lasciate un suggerimento
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