Campane e fonderie in Sicilia - Itinerari in Sicilia, vuoi visitarla ma non sai da dove iniziare?

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La campana della pace ad Antillo

Antillo, inaugurata il 21 settembre 2007, in occasione della ricorrenza della giornata mondiale della pace indetta dall'O.N.U., la grande Campana ha fatto sentire per la prima volta i suoi rintocchi in tutta la vallata.

Antillo comune della Città Metropolitana di Messina, 480 m s.m., patrono Madonna della Provvidenza 19-22 agosto

L'obiettivo che il comune di Antillo si è prefissato è quello di realizzare un "parco storico".
Il punto del progetto è rappresentato da una piazza che costituisce il belvedere sulla vallata, il pavimento della piazza è un mosaico che rappresenta la mappa del mondo, la Campana, posta al centro della piazza, all'interno di due archi convergenti, rappresenta il fulcro dell'intera composizione e, simbolicamente, suona sul mondo.
L'idea di una "Campana per la pace", da dedicare ai dispersi di tutte le guerre, risale al 1983 e si deve alla forte tensione ideale e alla sensibilità di molte persone che avevano a cuore la salvaguardia del patrimonio culturale e morale rappresentato dalla volontà di non far cadere l'oblio sui tanti dispersi che tutti i conflitti bellici.

Grazie all'attività del Comitato, all'impegno del Comune di Antillo e al contributo di enti, associazioni e privati che hanno creduto nell'idea, è stato possibile commissionare la realizzazione della "grande Campana".

Nel 1992 la "Marinelli Pontificia Fonderia" di Agnone, la più antica fonderia del mondo, ha completato e consegnato l'opera dal peso di circa 5 tonnellate e con una circonferenza di 6 metri, artisticamente istoriata con un disegno del pittore Piero Serboli che riproduce l'immagine stilizzata di un uomo crocifisso a testa in giù circondato da mezzi bellici di aria, terra e mare.

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Campane e fonderie a Tortorici

Campane e fonderei a Tortorici, un itinerario alla scoperta dei produttori di Campane siculi, costeggiando il parco dei Nebrodi il parco dell'Etna ed attraversando molteplici comuni e borghi che meritano di sicuto una visita, ma il nostro obiettivo sono le campane.

Tortorìci comune della Città metropolitana di Messina, 468 m s.m., patrono San Sebastiano 20 gennaio, è compreso nel parco regionale dei Nebrodi.

Il Comune di Tortorici, grazie alla presenza di numerosi boschi ricchi di noccioleti sparsi in tutte le sue numerose borgate, venivae soprannominata la Città della Nocciola, venendo inoltre ricordata come Città delle Campane, inoltre si producevano seta e profumi, nel convento dei francescani vi era una scuola di filosofia e teologia.

 
Tanto splendore fu cancellato da una alluvione che nella notte del 6 giugno 1682 cancellò buona parte della città. Con l'inizio del secolo i professionisti s allontanano gli artigiani sopraffatti dai prodotti dell’industria, si allontanano, i contadini, abbandonano la coltivazione dei noccioleti.

La natura, la vegetazione, i numerosi laghi (Badessa, Trearie, Cartolari) fanno del vallone Calagni con Tortorici un paese ad attrazione turistica, dove si può godere delle bellezze naturali e si possono ammirare i monumenti e le opere pervenuti dal passato, Chiese e Monumenti, un centro storico fatto di un dedalo di viuzze dove ammirare le chiavi di volta delle porte in pietra finemente istoriata.

Esiste il Mulino delle Ferriere il Museo etnofotografico Franchina – Letizia, l' Antica fonderia delle campane, suggestiva la lunga festa in onore di S. Sebastiano inizia il primo gennaio con il suono della campana e l'esposizione del Santo alla Città.

Campane e fonderie a Burgio

Campane e fonderie a Burgio, il Comune dall'assetto viario dimostra l'origine medievale del paese, caratterizzato da vie tortuose e strette.

Burgio vanta l'unica fonderia di campane della Sicilia ed tra le più antiche fonderie di campane d'Italia. La fonderia di Mario Virgadamo è da secoli oramai il punto di riferimento nella produzione di campane in bronzo, l'inizio dell'attività risale addirittura al diciottesimo secolo.

Bùrgio comune del Libero consorzio Comunale di Agrigento, 317 m s.m., patrono Sant’ Antonio Abate 17 gennaio
Nella parte alta, sorge la Chiesa Madre dedicata a S. Antonio Abate. Tra le opere meglio conservate, una Madonna col Bambino, di Vincenzo Gagini, 1568, e un bel Crocifisso ligneo del santuario di Rifesi. La Chiesa di San Vito, in piazza IV Novembre,conserva una pregevole statua del Santo del 1552, di Antonello Gagini.
I due castelli di Burgio, quello dei Peralta XII sec. e dei Ventimiglia, Castello Cristia, sono collocati, il primo nel centro della cittadina e l’altro a circa 10 km dall’abitato. Quest'ultimo si erge su una rocca che domina la vallata sottostante, edificato nel medioevo con la classica architettura da fortezza. Oggi rimangono solo i ruderi ma che ne testimoniano la sua grandezza.

A Burgio esiste anche un'altro tipo di artigianato rivolto alla produzione di originali articoli in terracotta realizzati con metodi particolarmente antichi e le cui origini risalgono addirittura ai tenpi dei coloni greci.
Una visita merita il Museo delle Mummie, all'interno del Convento dei Cappuccini, le mummie insieme a vestiti e monili originari. Una inquietante passeggiata tra scheletri ed arredi funebri risalenti al XVIII ed al XIX secolo, mummificati secondo le tecniche antiche dei frati francescani.
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