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Itinerario da Catania a Ragusa dei castelli siciliani nel medioevo
I castelli le torri sono stati oggetto di contese, di difese contro gli invasori, residenze signorili, teatri di banchetti, chi non ci ha fantasticato su palazzi e fortezze, animando sogni di principesse e cavalieri .
Giusto per saziare la vostra curiosità, voglia di vederne quanti più possibili, è nata l’idea di realizzare delle indicazioni per un tour.
Dal mare alla pianura fino alle colline, questo percorso vi permetterà di conoscere e visitare non solo i castelli ascoltare le loro storie, ma conoscere i paesi e le loro tradizioni, oltre la possibilità di effettuare delle visite alle località di mare, oltre avere la possibilità di conoscere la cucina tradizionale siciliana.
Non resta che salire in sella alla nostra moto ed iniziare il tour.
I comuni interessati sono: Catania, Aci Castello, Adrano, Paternò, Augusta, Siracusa, Porto Palo di Capo Passero, Ragusa.
Catania il Castello Ursino da Catania a Ragusa
Catania il Castello Ursino, il nome deriva da "Castrum sinus", ossia "castello del golfo" poiché in origine era a picco sul mare ma la colata di lava dell'eruzione dell'Etna del 1669 lo allontanò dalla costa di qualche centinaio di metri. Il Castello Ursino dall'aspetto severo e massiccio fu costruito su un altopiano circondato dal mare tra il 1239 e il 1250 dall'architetto Riccardo da Lentini per volere di Federico II di Svevia. L'imperatore amava le figure geometriche. Ne è un esempio la struttura a pianta quadrata del castello delimitata da quattro torrioni a struttura circolare del diametro di 10 metri posti ad ogni angolo e da torri semicilindriche situate a metà di ciascun lato. L'ingresso si apre ad arco acuto sul prospetto, sovrastato dallo stemma degli Svevi, un'aquila che artiglia una lepre. Oggi, restaurato è sede del Museo civico.
Catania
capoluogo della Città Metropolitana omonima, 7 m s.m., patrono Sant’ Agata 3-5 febbraio
alle propagini meridionali dell'Etna,
la città, ricostruita nel Settecento su piano regolatore dell'architetto Giovanni Battista Vaccarini, si evidenzia per i suoi edifici barocchi, che sono stati dichiarati patrimonio dell'umanità dall'UNESCO,
in occasione della Festa di Sant'Agata, patrona della città, si svolgono due solenni processioni in cui il busto in argento della santa, contenente le sacre reliquie e preziosamente addobbato, viene accompagnato da una folla di devoti, con indosso il tradizionale abito bianco, detto “sacco”, e da undici candelore che rappresentano le corporazioni di mestiere della città
Catania è la seconda città della Sicilia per grandezza e numero di abitanti. L'antica Katane, fondata fra la pianura e il mare Ionio dai coloni di Naxos.
Ricostruita quasi interamente dopo il sisma del 1693 ha assunto la tipica fisionomia barocca che contraddistingue le città della Sicilia orientale.
Catania è la seconda città della Sicilia per grandezza e numero di abitanti. L'antica Katane, fondata fra la pianura e il mare Ionio dai coloni di Naxos, è diventata la più dinamica fra le città siciliane. È sede della più antica Università dell'Isola. La presenza dell'Etna, il vulcano attivo più grande d'Europa, ha connotato la sua storia di eruzioni e terremoti.
Ricostruita quasi interamente dopo il sisma del 1693 ha assunto la tipica fisionomia barocca che contraddistingue le città della Sicilia orientale. Lo schema cittadino settecentesco, di grande modernità e libertà compositiva, contempla l'uso della pietra lavica per le sue costruzioni che insieme al candore di stucchi e marmi definisce l'unicità architettonica del tessuto urbano.
Piazza Duomo - via Garibaldi - Castello Ursino - la Pescheria, Catania
Piazza Duomo è il nucleo più antico della città. Qui si ammirano la fontana dell'Elefante, la Cattedrale barocca dal nucleo normanno, il Seminario dei Chierici, il Palazzo Municipale o degli Elefanti, la fontana dell'Amenano e porta Uzeda. Si prosegue per via Garibaldi con i suoi palazzi Pardo, Marletta, l'intervallo di piazza Mazzini, Asmundo di Gisira, la casa di Giovanni Verga in via Sant'Anna, e le chiese della Madonna dell'Aiuto e Santa Chiara in via San Giovanni. Nelle vicinanze sono il federiciano Castello Ursino, Museo Civico, la chiesa di Santa Maria dell'Indirizzo, le Terme dell'Indirizzo ed il mercato della Pescheria.
Piazza Duomo - Teatro Massimo - palazzo Biscari, Catania
Percorrendo via Vittorio Emanuele verso il mare si osserva, a sinistra, la chiesa di Sant'Agata alla Badia. Proseguendo per piazza Scammacca si giunge al Teatro Massimo "Vincenzo Bellini" e ritornando per via Landolina s'arriva a palazzo Biscari, sede dell'omonimo museo ed alla chiesa di San Placido. Nelle vicinanze è la villa Pacini, giardino pubblico sotto le arcate della marina. Riprendendo via Vittorio Emanuele si osservano palazzo Valle, Collegio dei Nobili e palazzo Guttadauro di Reburdone. Da qui è possibile visitare i vicoli della Civita, popolare quartiere, dove è la casa del Vaccarini in via San Francesco di Paola.
Piazza Duomo - via Etnea - piazza Stesicoro - via Crociferi - piazza Dante, Catania
Salendo per via Etnea s'incontra piazza Università, con i palazzi dell'Università, di Sangiuliano e Gioeni e subito dopo la chiesa della Collegiata. Inoltrandosi nelle via limitrofe si osservano la chiesa
dell'Ogninella e la chiesa dei Frari sino ad arrivare a piazza Manganelli dove sono visibili l'omonimo palazzo, il retro di palazzo Carcaci e la chiesetta di San Michele. Ritornando ai Quattro Canti si risale via Etnea sino a piazza Stesicoro con il monumento a Bellini, palazzo Paternò del Toscano, i resti dell'Anfiteatro romano con lo sfondo della chiesa di San Biagio o Sant'Agata alla Fornace. Si prosegue per la salita San Camillo sino a Sant'Agata al Carcere. Si ritorna per via Manzoni e via Penninello con il palazzo della Prefettura, da qui una scalinata conduce a via Crociferi, strada barocca che dalla salita di via Sangiulano conduce a via Vittorio Emanuele sino al monumento a Dusmet. La via Crociferi è sede di fastose chiese quali la Badia grande, San Benedetto, San Francesco
Borgia, San Giuliano, il Collegio gesuitico, il convento dei Crociferi, e costituisce l'ambiente urbano più rappresentativo della magniloquenza architettonica della città settecentesca. Superato l'ex Collegio dei Gesuiti e l'arco di San Benedetto s'intravede sulla destra il Teatro greco-romano e l'Odeon e poco più avanti il complesso termale in via della Rotonda. Proseguendo per via Teatro greco si arriva a piazza Dante ed al complesso dei Benedettini di San Nicolò l'Arena, oggi facoltà di Lettere, con l'annessa chiesa di San Nicolò.
Piazza Stesicoro - Villa Bellini - via XX Settembre - la Fiera, Catania
Da piazza Stesicoro su per la salita San Camillo dove si osserva palazzo Borsa e, più avanti, San Domenico fuori le mura. Riscendendo si prosegue per via Sant'Euplio con le omonime catacombe; da qui sino a Piazza Roma dove si entra nella Villa Bellini, Giardino pubblico della città. Si esce dal giardino in via Etnea e, subito a destra si nota il palazzo delle Poste. Si risale per via Etnea sino a viale XX Settembre e lo si percorre sino a piazza Verga, con il Tribunale e la fontana dei Malavoglia; si svolta per via Ventimiglia e si percorre via Umberto sino alla Fiera, vasto mercato popolare a ridosso della chiesa del Carmine.
I Viali - piazza Europa - Ognina, Catania
Per viale XX Settembre verso il mare tra gli edifici otto-novecenteschi, si giunge in corso Italia. Rilevanti villa Miranda, il palazzo delle Scienze, villa Manganelli. In piazza San Francesco d'Assisi è il Museo Emilio Greco. In fondo piazza Europa è il belvedere sulla scogliera lavica, da dove inizia il Lungomare sino al borgo di Ognina.
Il castello Ursino di Catania fu costruito da Federico II di Svevia nel XIII secolo. Il maniero ebbe una certa visibilità nel corso dei Vespri siciliani, come sede del parlamento e, in seguito, residenza dei Sovrani di Sicilia della dinastia aragonese fra cui Federico III. Oggi è sede del Museo civico della città etnea, formato principalmente dalle raccolte Biscari e dei Benedettini. https://museocivicocastelloursino.comune.catania.it/
La festa di Sant'Agata, patrona di Catania, è una festa patronale tra le più belle al mondo, dal 3 al 5 febbraio tre giorni di culto, devozione, folclore, tradizioni. Nei giorni della festa la tradizionale Fiera di S. Agata.
Il 4 febbraio è il giorno più emozionante, perché segna il primo incontro della città con la santa Patrona.
Sul fercolo del 5 febbraio, i garofani rossi del giorno precedente (simboleggianti il martirio), vengono sostituiti da quelli bianchi (che rappresentano la purezza). Nella tarda mattinata, in cattedrale viene celebrato il pontificale. AI tramonto ha inizio la seconda parte della processione che si snoda per le vie del centro di Catania, attraversando anche il Borgo, il quartiere che accolse i profughi da Misterbianco dopo l’eruzione del 1669. La festa di sant’Agata è inscindibile dalla tradizionale sfilata delle candelore, enormi ceri rivestiti con decorazioni artigianali, puttini in legno dorato, santi e scene del martirio, fiori e bandiere. Le candelore precedono il fercolo in processione, perché un tempo, quando mancava l’illuminazione elettrica, avevano la funzione di illuminare il passo ai partecipanti alla processione. Sono portate a spalla da un numero di portatori che, a seconda del peso del cero, può variare da 4 a 12 uomini.
I luoghi di Culto di Sant'Agata
La Cattedrale di Sant'Agata - Busto reliquiario di Sant'Agata di Giovanni di Bartolo (1373, sacello della cappella di Sant'Agata) - Scrigno delle reliquie di Sant'Agata, fine XV secolo/XVI secolo con rifacimenti del XVIII (sacello della cappella di Sant'Agata).
Sant'Agata al Carcere - Chiesa che è stata costruita davanti al carcere dove la santa patrona della città, S. Agata fu rinchiusa durante il processo, portata dopo il martirio, guarita dall'apostolo Pietro e dove esalò l'ultimo respiro il 5 febbraio 251 d.C. - All'esterno del carcere, a sinistra dell'attuale porta di accesso, un concio di pietra lavica conserva, secondo la tradizione, le orme impresse di S. Agata.
Chiesa Sant'Agata la Vetere - Sarcofago dove è sepolto il corpo della giovane martire. https://www.festadisantagata.it/
Ursino Buskers Festival internazionale di arti di strada della città di Catania. Come ogni anno, nel mese di settembre, le vie e le piazze intorno al Castello Ursino https://www.facebook.com/ursinobuskers
BeerCatania “Pub Edition”, Festival delle Birre Artigianali e delle eccellenze del territorio a novembre a Catania. Appuntamento con la migliore selezione di birrifici artigianali e local food. https://www.facebook.com/BeerCatania/
Catania Vinile - Fiera del Disco a Catania 16-17 dicembre 2024 – Centro commerciale Centro Sicilia SP54 Misterbianco. https://www.ernyaldisko.com/
Il Bureau del Turismo:
Via Vittorio Emanuele II, 172 - 95131 Catania
Orario di apertura: da Lunedì a Sabato 8.00 - 19.00;
Domenica 8.30 - 13.30
Numero Verde gratuito 800 841 042
Tel.: +39 095 742 55 73
Email: bureau.turismo@comune.catania.it
Coordinate gps: 37.5029560237711, 15.088611245155334
Aci Castèllo comune della Città Metropolitana di Catania, 15 m s.m., patrono san Mauro 15 gennaio
Il borgo, formatosi intorno a un castello eretto dai Normanni (1076) a picco sul mare, fu concesso da Ruggero ai vescovi di Catania.
Chiesa madre di San Mauro (XVII secolo), caratterizzata da uno stile barocco orientale, e da un cupolone centrale.
Sagra dell'Arancino a Ficarazzi, frazione di Acicastello a settembre https://www.facebook.com/sagradellarancino/
Castello Normanno di Aci Castello da Catania a Ragusa
Castello Normanno di Aci Castello, in nera pietra lavica, questa fortezza normanna è arroccata su uno sperone di roccia che si staglia sul mare blu cobalto, alle porte di Catania. Per la sua importanza strategica il luogo è fortificato fin dai tempi dei Romani, quando sorgeva la Rocca Saturnia. Fu conquistato dai Normanni di Ruggero di Altavilla nel 1072 dopo la vittoria sugli Arabi. Più volte distrutto, venne riedificato da re Tancredi nel 1189. Il castello in seguito fu concesso ai vescovi di Catania che vi ricevettero nel 1126 le reliquie di S.Agata riportate in patria da Costantinopoli. Nel 1169 una disastrosa eruzione dell'Etna investì il paese di Aci raggiungendo la rupe che emergeva dal mare, danneggiando solo parzialmente la forte base. Dalla fine del XIII sec. fino all'età dei vicerè spagnoli il castello fu testimone della lotta che contrappose gli Aragonesi di Sicilia agli Angioini di Napoli. Durante il XVI sec. il castello passò nelle mani di diversi privati fino a venire adibito a prigione sotto il regno dei Borbone nel 1787. Attualmente del castello si possono ammirare una torre, buona parte del corpo centrale e, soprattutto, la posizione dominante sul mare. Dalla sua cima, infatti, si gode un bel panorama sui Faraglioni dei Ciclopi e sull'isola Lachea. All'interno del castello si trova un piccolo Museo Civico con una raccolta di minerali e reperti archeologici.
Castello di Adrano da Catania a Ragusa
Castello di Adrano, fondato dal Conte Ruggero, padre di Ruggero II, che nel 1070 aveva riscattato Adrano dalla dominazione araba. Lo stile islamico della costruzione è testimoniato dalle porte del piano terreno che mettono in comunicazione due vasti ambienti con archi ogivali realizzati con conci di pietra pomice. Edificato come avamposto fortificato per la conquista della piana della città di Catania e direttamente collegato ai castelli di Paternò e di Motta, è a pianta quadrilatera, ai lati della scala d'ingresso due leoni di pietra sostengono gli stemmi delle famiglie Moncada e Sclafani. Gli archi ogivali sono in puro stile islamico ma la tipologia, la struttura, la tecnica costruttiva dell'edificio restano normanni, compresa la torre. Il sisma del 1600 fece crollare tutti i soffitti in legno. Il castello subì diverse trasformazioni: fu abitazione per nobili famiglie aragonesi poi sede di un carcere. Nel 1958, a seguito dell'acquisto da parte del Comune, è stato istituito il Museo e la fortificazione è stata restaurata.
Adrano comune della Città Metropolitana di Catania, 560 m s.m., patrono San Nicolò Politi 3 agosto
Adrano da non perdere il castello ed il monastero di Santa Lucia, il castello edificato nel XI secolo su fortificazioni preesistenti di epoca greca e romana. Alto circa 33 metri, è circondato da una cinta bastionata con torrioni angolari. I saloni furono riadattati in celle quando fu trasformato in carcere. Visitiamo il museo archeologico, la biblioteca e le interessanti collezioni storico-artistiche.
La Chiesa Madre di Adrano, dedicata a Maria Santissima Assunta, è stata edificata in epoca normanna, anche se oggi si presenta con una facciata in stile tardo barocco, e si trova in posizione adiacente alla torre di difesa nell’attuale Piazza Umberto.
Nella maestosa facciata, divisa in tre zone da paraste in pietra, il portale centrale è affiancato da coppie di colonne che sorreggono un timpano barocco contenente la statua marmorea della Vergine Assunta, alla quale la Chiesa è dedicata.
La Chiesa e il Monastero di Santa Lucia di Adrano costituiscono il più importante complesso architettonico della città.
La fondazione del Monastero benedettino si deve alla contessa Adelasia, nipote di Ruggero, la quale ebbe in dote la Contea di Adernò.
A quel tempo il monastero era ubicato fuori le mura cittadine, vicino la chiesa della Madonna della Consolazione, la chiesa e l'annesso monastero dedicati a santa Lucia furono eretti nel 1596.
La chiesa presenta la facciata, in pietra lavica, suddivisa in tre ordini ed ai lati si ergono due campanili alle cui estremità sono poste rispettivamente due cupole quadrangolari. Al centro del primo ordine è inserito il portale d'ingresso, realizzato con una coppia di colonne binate poste su di un piedistallo, sormontate da un timpano spezzato su cui siedono due angeli. Nella parte centrale del
secondo ordine, è posto un finestrone sormontato da un timpano; ai due lati si rivelano due finestre realizzate in pietra bianca. Il terzo ordine è costituito da due campanili collegati da una balconata, divisa in tre campi da sei paraste.
L’interno presenta un'unica navata a forma ellittica
Il rifugio Giovannino Sapienza è un ex rifugio alpino situato a quota 1.910 metri s.l.m. sul versante meridionale dell'Etna, nel territorio del comune di Nicolosi (CT). Costituisce di fatto la base della stazione sciistica di Etna Sud, posto al termine della strada che risale il versante sud-est dell'Etna dal catanese con gli impianti di risalita che dipartono al suo fianco con la Funivia dell'Etna.
Nei dintorni il “Ponte dei Saraceni”, di origine romana ma rifatto nel sec. XIV, e il settecentesco Ponte-Acquedotto di Biscari, con trentuno altissimi archi.
Il Castello Solicchiata, sito nell’omonima contrada a pochi chilometri da Adrano, rappresenta il primo taglio bordolese d’Italia vinificato col metodo francese. Di proprietà di Felice Spitaleri di Muglia, Marchese di Sant’Elia e Barone di Solicchiata, fu edificato intorno al 1855. Il Barone Spitaleri volle costruire nella contrada un edificio rurale sull’Etna.
Il Castello divenne la più importante industria per la produzione di vino, il cosiddetto Vino Solicchiata.
La bellezza del castello risiede nella sua composizione. Un maniero costruito interamente in pietra lavica, https://www.castellosolicchiata.it/
Paternò comune della Città Metropolitana di Catania, 225 m s.m., patrono santa Barbara il 4 dicembre,
Il Castello rappresenta il monumento più insigne di Paternò. Fu costruito nel 1072 dal conte normanno Ruggero D'Altavilla su di un probabile preesistente fortilizio arabo.
Paternò vanta numerose chiese: la Chiesa di Santa Barbara, intitolata alla patrona della città, la Chiesa di Santa Caterina d'Alessandria,
il Santuario della Madonna della Consolazione
la Chiesa di Santa Maria dell'Alto, una delle più antiche.
Sempre nel centro storico sorge l'ex Chiesa di San Biagio, vicino al Palazzo comunale, che risale al XVII secolo
Pregevoli la Scalinata della Matrice, che collega la Chiesa Madre (Santa Maria dell'Alto) con la porta del Borgo, una delle prospettive più fotografate della città,
il Cimitero Monumentale, con architetture del 19° secolo
La sua visita è consigliata, dalla sommità del torrione si gode di un panorama sconfinato che include la Piana di Catania e il monte Etna.
E' attraversato dalla SS 121 da Catania a Palermo, uno dei più antichi collegamenti stradali tra le due maggiori città della Sicilia, Catania e Palermo, sorge la stazione FCE, essendo uno dei comuni della provincia attraversati dalla Ferrovia Circumetnea https://www.circumetnea.it/
Fiera di Settembre all' interno del Giardino Moncada (villa comunale). La manifestazione, che si inserisce fra i maggiori eventi della città di Paternò, si svolge all’interno della Villa Moncada, https://www.facebook.com/fieradisettembrepaternoct/
Castello di Paternò da Catania a Ragusa
Il castello di Paternò che, con la sua forma di maestoso parallelepipedo, domina il paese dall'alto di una rupe basaltica. Fu edificato su un preesistente fortilizio arabo nel 1072 da Ruggero d'Hauteville, a cui si devono anche i castelli di Motta, Adrano, Troina, Nicosia, Rometta, Castroreale, Vicari, Mazara e Petralia. Tra il 1221 e il 1223 il castello fu inserito da Federico II di Svevia nel suo programma d'edilizia militare in base al quale venne destinato ad assolvere la funzione di stazione di soggiorno per le brevi permanenze imperiali e di fortilizio di retroguardia a protezione della pianura del Simeto. Il castello è diviso in tre livelli. L'ampio salone che si apre subito dopo l'ingresso, coperto da una volta ad arco acuto, è illuminato da due monofore sul lato ovest. La cappella è costituita da un vano rettangolare ad una sola navata con abside semicircolare ricavata nello spessore del muro. Al primo piano un grande salone coperto da una volta ad ogiva é illuminato da quattro bifore in pietra calcarea. Il secondo piano è caratterizzato da una galleria con volta ogivale illuminata da due enormi bifore, una con colonna marmorea e l'altra con colonna in pietra lavica.
Forte di Vittoria ad Augusta da Catania a Ragusa
Fortilizio a pianta quadrata con torri anche esse quadrate agli angoli, fu edificato da Federico di Svevia nella seconda metà del 1300. Il castello ha subito nel corso dei secoli diverse modifiche strutturali, in particolare durante la dominazione spagnola nel XVI sec. Per volere del vicerè di Sicilia Don Garzia de Toledo, venne ordinata la costruzione di quattro bastioni di difesa chiamati S.Filippo, S.Giacomo, S.Bartolomeo e Vigliena al fine di dotare la città di adeguate protezioni. Attualmente la fortificazione ha l'aspetto di una caserma e fino al 1950 è stato utilizzato dalla Marina Militare.
Castello di Maniace a Siracusa da Catania a Ragusa
Il Castello Maniace, sorge all'estremità dell'isola di Ortigia e fu edificato nella prima metà del XIII sec. dall'architetto di fiducia di Federico II Riccardo da Lentini, a cui si deve anche il Castello Ursino di Catania. Nonostante sia stato fortemente danneggiato dal sisma che colpì il sud est della Sicilia nel 1693 e che diede poi origine alla ricostruzione all'insegna dello stile barocco, conserva ancora integra la struttura tipica duecentesca a pianta quadrata con quattro torri cilindriche ai lati. Per accedere al castello bisogna attraversare un ponte di pietra. Lasciano senza fiato l'imponente portale ad arco ogivale di matrice islamica, rivestito di marmi policromi sormontato dallo stemma imperiale di Carlo V con ai lati le nicchie che ospitavano due arieti bronzei d'età ellenistica e l'interno, ricco di ornamenti architettonici di eccezionale bellezza e perfezione tecnica. La struttura interna presenta un unico salone coperto da venticinque campate a crociera sostenute da sottili colonne mentre quattro monumentali camini sono posti agli angoli della sala. Nel XVI sec. venne circondato da una cerchia di bastioni.
Forte Spagnolo a Portopalo di Capo Passero da Catania a Ragusa
Forte Spagnolo a Portopalo di Capo Passero, la fortezza svevo-aragonese che si staglia sul punto più alto dell'isola, rafforzata e arricchita nel corso di vare epoche, particolarmente nell'età di Carlo V. La sua funzione era quella di difendere la zona dalle frequenti incursioni piratesche. Il forte, tra i più importanti della Sicilia orientale, ha la pianta quadrata e sorge su un pianoro a 20 metri sul livello del mare. La cortina muraria presenta pochissime finestre. L'ingresso è volto a oriente e si accede per mezzo di una lunga scalinata a due rampe disposte a forma di lettera L. Il portale è sormontato da uno stemma in pietra calcarea con l'immagine dell'aquila imperiale. Tutt'intorno al cortile interno sono disposte delle camerette squadrate con volte a botte. Al piano superiore erano situati gli alloggi degli ufficiali del presidio. Un locale al piano basso fu adattato a chiesa parrocchiale dedicata all'Annunziata nella quale si ritiene furono seppelliti alcuni defunti nel corso del Seicento, come testimoniato dalle lapidi rimaste sul posto.
Castello di Donnafugata da Catania a Ragusa
Percorrendo la strada che da Ragusa conduce a Santa Croce Camerina è possibile ammirare il Castello di Donnafugata. Le sue origini risalgono alla metà del XVII sec., la costruzione del castello venne continuamente rimaneggiata fino agli inizi del XX sec., quando Corrado Arezzo, barone di Donnafugata, trasformò la facciata come oggi possiamo vederla. Il risultato è una summa di stili che dal gotico veneziano dell'elegante loggia che troneggia al centro, con bifore sormontate da trine e rosoni, va al tardo-rinascimentale visibile nei massicci torrioni. Il castello, che incorpora costruzioni preesistenti, ha circa 122 stanze. Al piano nobile, in cima allo scalone ornato da statue neoclassiche, si trova la Sala degli Stemmi, così chiamata per i simboli araldici delle grandi famiglie siciliane dipinti alle pareti, il Salone degli Specchi, ornato da stucchi, le Sale del Biliardo e della Musica, con alle pareti trompe-l'oeil con vedute paesaggistiche e la stanza da letto della Principessa Navarra. La Stanza delle Signore e il Fumoir hanno raffinati decori che nel secondo ambiente si arricchiscono di motivi ispirati alla funzione delle pipe. Infine, il lussureggiante parco con tempietto, fontane e una "coffee-house" completa di logge e colonne ioniche rendono il castello di Donnafugata la più grande e raffinata dimora patrizia di campagna della Sicilia sud-orientale.
Appunti di viaggio, l'accoglienza, dove mangiare, lasciate un suggerimento
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