Castelli medievali da Catania ad Agrigento - Itinerari in Sicilia, vuoi visitarla ma non sai da dove iniziare?

Itinerari in Sicilia

Se vuoi visitare la Sicilia e non sai da dove iniziare. Siamo qui per aiutarti. Scopri le migliori destinazioni in Sicilia e pianifica il tuo viaggio.
Che tu sia un appassionato di arte, di gastronomia o di natura, la Sicilia ha qualcosa da offrire a tutti. Esplora le strade, immergiti nelle acque cristalline o assapora i sapori autentici.
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Itinerario da Catania ad Agrigento i castelli siciliani nel medioevo


I castelli le torri sono stati oggetto di contese, di difese contro gli invasori, residenze signorili, teatri di banchetti, chi non ci ha fantasticato su palazzi e fortezze, animando sogni di principesse e cavalieri .
Giusto per saziare la vostra curiosità, voglia di vederne quanti più possibili, è nata l’idea di realizzare delle indicazioni per un tour.
Dal mare alla  pianura fino alle colline, questo percorso vi permetterà di conoscere e visitare non solo i castelli ascoltare le loro storie, ma conoscere i paesi e le loro tradizioni, oltre la possibilità di effettuare delle visite alle località di mare, oltre avere la possibilità di conoscere la cucina tradizionale siciliana.
Non resta che salire in sella alla nostra moto ed iniziare il tour.

I comuni interessati sono:
Acicastello il castello
Il Castello di Acicastello è eretto su una roccia basaltica a strapiombo sul mare per tre lati, il castello, è accessibile da terra solo da un lato, in passato attraverso un ponte levatoio , si conserva soprattutto la torre principale a pianta rettangolare, essa è realizzata in pietra lavica.
Aci Castèllo comune della Città Metropolitana di Catania, 15 m s.m., patrono San Mauro 15 gennaio.
Sulla costa si estende la frazione Aci Trezza, fronteggiata dai neri scogli basaltici detti “Ciclopi”: il nome è legato alla leggenda secondo cui i due massi sarebbero stati scagliati da Polifemo per impedire la fuga di Ulisse, episodio narrato da Omero nell'Odissea
Borgata marinara, va visitato l'antico Castello Normanno, posto sopra un costone lavico, sovrasta la piazza di via del Porto di Acicastello. Oggi è anche sede del Museo Civico e dell’Orto Botanico.
La composizione della roccia, nota come lava a cuscino, il castello fu costruito nel 1076, in epoca normanna, in pietra lavica nera. Ospitò Ruggero di Lauria e nel 1297 divenne la residenza
di Federico II d’Aragona.
Aci Trezza è compreso nel parco letterario dedicato a Giovanni Verga, che qui ambientò il romanzo I Malavoglia, Museo Casa del Nespolo

Le Stoffe del Castello di Trezza
Il castello normanno di Aci Castello fa da sfondo alla novella di Giovanni Verga Le stoffe del castello di Trezza.
Nello scenario del castello di Acicastello si snodano le vicende di don Garzia e di donna Violante, tra le complicazioni della passione e il cinismo del tradimento, con i fantasmi che si agitano sulla pagina, dominando per intero questa strana e triste storia.




Catania Castello Ursino

Catania Castello Ursino, il nome deriva da "Castrum sinus", ossia "castello del golfo" poiché in origine era a picco sul mare ma la colata di lava dell'eruzione dell'Etna del 1669 lo allontanò dalla costa di qualche centinaio di metri. Il Castello Ursino dall'aspetto severo e massiccio fu costruito su un altopiano circondato dal mare tra il 1239 e il 1250 dall'architetto Riccardo da Lentini per volere di Federico II di Svevia. L'imperatore amava le figure geometriche. Ne è un esempio la struttura a pianta quadrata del castello delimitata da quattro torrioni a struttura circolare del diametro di 10 metri posti ad ogni angolo e da torri semicilindriche situate a metà di ciascun lato. L'ingresso si apre ad arco acuto sul prospetto, sovrastato dallo stemma degli Svevi, un'aquila che artiglia una lepre.
Oggi, restaurato ed illuminato in modo suggestivo, è sede del Museo civico e la sua pinacoteca ospita mostre d'arte.
Catania
capoluogo della Città Metropolitana omonima, 7 m s.m., patrono Sant’ Agata 3-5 febbraio
alle propagini meridionali dell'Etna,
la città, ricostruita nel Settecento su piano regolatore dell'architetto Giovanni Battista Vaccarini, si evidenzia per i suoi edifici barocchi, che sono stati dichiarati patrimonio dell'umanità dall'UNESCO,
in occasione della Festa di Sant'Agata, patrona della città, si svolgono due solenni processioni in cui il busto in argento della santa, contenente le sacre reliquie e preziosamente addobbato, viene accompagnato da una folla di devoti, con indosso il tradizionale abito bianco, detto “sacco”, e da undici candelore che rappresentano le corporazioni di mestiere della città

Catania è la seconda città della Sicilia per grandezza e numero di abitanti. L'antica Katane, fondata fra la pianura e il mare Ionio dai coloni di Naxos.
Ricostruita quasi interamente dopo il sisma del 1693 ha assunto la tipica fisionomia barocca che contraddistingue le città della Sicilia orientale.
Catania è la seconda città della Sicilia per grandezza e numero di abitanti. L'antica Katane, fondata fra la pianura e il mare Ionio dai coloni di Naxos, è diventata la più dinamica fra le città siciliane. È sede della più antica Università dell'Isola. La presenza dell'Etna, il vulcano attivo più grande d'Europa, ha connotato la sua storia di eruzioni e terremoti.
Ricostruita quasi interamente dopo il sisma del 1693 ha assunto la tipica fisionomia barocca che contraddistingue le città della Sicilia orientale. Lo schema cittadino settecentesco, di grande modernità e libertà compositiva, contempla l'uso della pietra lavica per le sue costruzioni che insieme al candore di stucchi e marmi definisce l'unicità architettonica del tessuto urbano.

Piazza Duomo - via Garibaldi - Castello Ursino - la Pescheria, Catania
Piazza Duomo è il nucleo più antico della città. Qui si ammirano la fontana dell'Elefante, la Cattedrale barocca dal nucleo normanno, il Seminario dei Chierici, il Palazzo Municipale o degli Elefanti, la fontana dell'Amenano e porta Uzeda. Si prosegue per via Garibaldi con i suoi palazzi Pardo, Marletta, l'intervallo di piazza Mazzini, Asmundo di Gisira, la casa di Giovanni Verga in via Sant'Anna, e le chiese della Madonna dell'Aiuto e Santa Chiara in via San Giovanni. Nelle vicinanze sono il federiciano Castello Ursino, Museo Civico, la chiesa di Santa Maria dell'Indirizzo, le Terme dell'Indirizzo ed il mercato della Pescheria.

Piazza Duomo - Teatro Massimo - palazzo Biscari, Catania
Percorrendo via Vittorio Emanuele verso il mare si osserva, a sinistra, la chiesa di Sant'Agata alla Badia. Proseguendo per piazza Scammacca si giunge al Teatro Massimo "Vincenzo Bellini" e ritornando per via Landolina s'arriva a palazzo Biscari, sede dell'omonimo museo ed alla chiesa di San Placido. Nelle vicinanze è la villa Pacini, giardino pubblico sotto le arcate della marina. Riprendendo via Vittorio Emanuele si osservano palazzo Valle, Collegio dei Nobili e palazzo Guttadauro di Reburdone. Da qui è possibile visitare i vicoli della Civita, popolare quartiere, dove è la casa del Vaccarini in via San Francesco di Paola.

Piazza Duomo - via Etnea - piazza Stesicoro - via Crociferi - piazza Dante, Catania
Salendo per via Etnea s'incontra piazza Università, con i palazzi dell'Università, di Sangiuliano e Gioeni e subito dopo la chiesa della Collegiata. Inoltrandosi nelle via limitrofe si osservano la chiesa
dell'Ogninella e la chiesa dei Frari sino ad arrivare a piazza Manganelli dove sono visibili l'omonimo palazzo, il retro di palazzo Carcaci e la chiesetta di San Michele. Ritornando ai Quattro Canti si risale via Etnea sino a piazza Stesicoro con il monumento a Bellini, palazzo Paternò del Toscano, i resti dell'Anfiteatro romano con lo sfondo della chiesa di San Biagio o Sant'Agata alla Fornace. Si prosegue per la salita San Camillo sino a Sant'Agata al Carcere. Si ritorna per via Manzoni e via Penninello con il palazzo della Prefettura, da qui una scalinata conduce a via Crociferi, strada barocca che dalla salita di via Sangiulano conduce a via Vittorio Emanuele sino al monumento a Dusmet. La via Crociferi è sede di fastose chiese quali la Badia grande, San Benedetto, San Francesco
Borgia, San Giuliano, il Collegio gesuitico, il convento dei Crociferi, e costituisce l'ambiente urbano più rappresentativo della magniloquenza architettonica della città settecentesca. Superato l'ex Collegio dei Gesuiti e l'arco di San Benedetto s'intravede sulla destra il Teatro greco-romano e l'Odeon e poco più avanti il complesso termale in via della Rotonda. Proseguendo per via Teatro greco si arriva a piazza Dante ed al complesso dei Benedettini di San Nicolò l'Arena, oggi facoltà di Lettere, con l'annessa chiesa di San Nicolò.

Piazza Stesicoro - Villa Bellini - via XX Settembre - la Fiera, Catania
Da piazza Stesicoro su per la salita San Camillo dove si osserva palazzo Borsa e, più avanti, San Domenico fuori le mura. Riscendendo si prosegue per via Sant'Euplio con le omonime catacombe; da qui sino a Piazza Roma dove si entra nella Villa Bellini, Giardino pubblico della città. Si esce dal giardino in via Etnea e, subito a destra si nota il palazzo delle Poste. Si risale per via Etnea sino a viale XX Settembre e lo si percorre sino a piazza Verga, con il Tribunale e la fontana dei Malavoglia; si svolta per via Ventimiglia e si percorre via Umberto sino alla Fiera, vasto mercato popolare a ridosso della chiesa del Carmine.

I Viali - piazza Europa - Ognina, Catania
Per viale XX Settembre verso il mare tra gli edifici otto-novecenteschi, si giunge in corso Italia. Rilevanti villa Miranda, il palazzo delle Scienze, villa Manganelli. In piazza San Francesco d'Assisi è il Museo Emilio Greco. In fondo piazza Europa è il belvedere sulla scogliera lavica, da dove inizia il Lungomare sino al borgo di Ognina.

Il castello Ursino di Catania fu costruito da Federico II di Svevia nel XIII secolo. Il maniero ebbe una certa visibilità nel corso dei Vespri siciliani, come sede del parlamento e, in seguito, residenza dei Sovrani di Sicilia della dinastia aragonese fra cui Federico III. Oggi è sede del Museo civico della città etnea, formato principalmente dalle raccolte Biscari e dei Benedettini.   https://museocivicocastelloursino.comune.catania.it/

La festa di Sant'Agata, patrona di Catania, è una festa patronale tra le più belle al mondo, dal 3 al 5 febbraio tre giorni di culto, devozione, folclore, tradizioni. Nei giorni della festa la tradizionale Fiera di S. Agata.  
Il 4 febbraio è il giorno più emozionante, perché segna il primo incontro della città con la santa Patrona.   
Sul fercolo del 5 febbraio, i garofani rossi del giorno precedente (simboleggianti il martirio), vengono sostituiti da quelli bianchi (che rappresentano la purezza). Nella tarda mattinata, in cattedrale viene celebrato il pontificale. AI tramonto ha inizio la seconda parte della processione che si snoda per le vie del centro di Catania, attraversando anche il Borgo, il quartiere che accolse i profughi da Misterbianco dopo l’eruzione del 1669.   La festa di sant’Agata è inscindibile dalla tradizionale sfilata delle candelore, enormi ceri rivestiti con decorazioni artigianali, puttini in legno dorato, santi e scene del martirio, fiori e bandiere. Le candelore precedono il fercolo in processione, perché un tempo, quando mancava l’illuminazione elettrica, avevano la funzione di illuminare il passo ai partecipanti alla processione. Sono portate a spalla da un numero di portatori che, a seconda del peso del cero, può variare da 4 a 12 uomini.
I luoghi di Culto di Sant'Agata
La Cattedrale di Sant'Agata - Busto reliquiario di Sant'Agata di Giovanni di Bartolo (1373, sacello della cappella di Sant'Agata) - Scrigno delle reliquie di Sant'Agata, fine XV secolo/XVI secolo con rifacimenti del XVIII (sacello della cappella di Sant'Agata).

Sant'Agata al Carcere - Chiesa che è stata costruita davanti al carcere dove la santa patrona della città, S. Agata fu rinchiusa durante il processo, portata dopo il martirio, guarita dall'apostolo Pietro e dove esalò l'ultimo respiro il 5 febbraio 251 d.C. - All'esterno del carcere, a sinistra dell'attuale porta di accesso, un concio di pietra lavica conserva, secondo la tradizione, le orme impresse di S. Agata.

Chiesa Sant'Agata la Vetere - Sarcofago dove è sepolto il corpo della giovane martire.  https://www.festadisantagata.it/

Ursino Buskers Festival internazionale di arti di strada della città di Catania. Come ogni anno, nel mese di settembre, le vie e le piazze intorno al Castello Ursino   https://www.facebook.com/ursinobuskers

BeerCatania “Pub Edition”, Festival delle Birre Artigianali e delle eccellenze del territorio a novembre a Catania. Appuntamento con la migliore selezione di birrifici artigianali e local food.   https://www.facebook.com/BeerCatania/

Catania Vinile - Fiera del Disco a Catania 16-17 dicembre 2024 – Centro commerciale Centro Sicilia SP54 Misterbianco.   https://www.ernyaldisko.com/

Il Bureau del Turismo:
Via Vittorio Emanuele II, 172 - 95131 Catania
Orario di apertura: da Lunedì a Sabato 8.00 - 19.00;
Domenica 8.30 - 13.30
Numero Verde gratuito 800 841 042
Tel.:  +39 095 742 55 73
Email: bureau.turismo@comune.catania.it
Coordinate gps: 37.5029560237711,  15.088611245155334
Paternò comune della Città Metropolitana di Catania, 225 m s.m., patrono Santa Barbara 4 dicembre
la chiesa madre di Santa Maria dell'Alto, ricostruita nel 1342 su un'originaria struttura normanna, che conserva un maestoso crocifisso ligneo (sec. XVI-XVII), la Scalinata della Matrice di Paternò è una scalinata settecentesca che collega la parte bassa a quella alta della città. Rappresenta la principale porta d'accesso pedonale alla chiesa di Santa Maria dell'Alto, situata nella Collina storica della città.
la chiesa del convento di San Francesco (1346), con abside in stile gotico francese,  
la chiesa di Cristo al Monte, del sec. XVI, ma con interno settecentesco in stile barocco,
il castello normanno (costruito nel 1073, ma riedificato nel Trecento), ben conservato,
la chiesa di Santa Maria della Valle di Giosafat, (1092, ma rielaborata più volte), con un bel portale gotico e un soffitto cinquecentesco.
la chiesa dell'Annunziata, eretta a partire dal 1592, con un'enorme cupola e un elegante interno ellittico; conserva pregevoli dipinti cinque-secenteschi.
Sagra della Rana. Un evento che negli anni ha saputo incuriosire i tantissimi visitatori   https://www.facebook.com/assesicilia/

Paternò il castello
Il Castello di Paternò sorge sulla collina dell'omonimo paese, e rappresenta il più grande dei tre dongioni della Valle del Simeto. Il maniero è un grande edificio fortificato ed ha una pianta a forma di parallelepipedo irregolare, realizzato con conci di pietra lavica.
Adrano il castello
Il castello-torre o donjon di Adrano venne edificato probabilmente negli anni della contea di Ruggero I (XI secolo) come avamposto fortificato per la conquista della piana e della città di Catania, l'edificio è stato eretto con la consueta tecnica muraria composta da materiale lavico
Adrano comune della Città Metropolitana di Catania, 560 m s.m., patrono San Nicolò Politi 3 agosto
Adrano da non perdere il castello ed il monastero di Santa Lucia, il castello edificato nel XI secolo su fortificazioni preesistenti di epoca greca e romana. Alto circa 33 metri, è circondato da una cinta bastionata con torrioni angolari. I saloni furono riadattati in celle quando fu trasformato in carcere. Visitiamo il museo archeologico, la biblioteca e le interessanti collezioni storico-artistiche.

La Chiesa Madre di Adrano, dedicata a Maria Santissima Assunta, è stata edificata in epoca normanna, anche se oggi si presenta con una facciata in stile tardo barocco, e si trova in posizione adiacente alla torre di difesa nell’attuale Piazza Umberto.
Nella maestosa facciata, divisa in tre zone da paraste in pietra, il portale centrale è affiancato da coppie di colonne che sorreggono un timpano barocco contenente la statua marmorea della Vergine Assunta, alla quale la Chiesa è dedicata.

La Chiesa e il Monastero di Santa Lucia di Adrano costituiscono il più importante complesso architettonico della città.
La fondazione del Monastero benedettino si deve alla contessa Adelasia, nipote di Ruggero, la quale ebbe in dote la Contea di Adernò.
A quel tempo il monastero era ubicato fuori le mura cittadine, vicino la chiesa della Madonna della Consolazione,
la chiesa e l'annesso monastero dedicati a santa Lucia furono eretti nel 1596.
La chiesa presenta la facciata, in pietra lavica, suddivisa in tre ordini ed ai lati si ergono due campanili alle cui estremità sono poste rispettivamente due cupole quadrangolari. Al centro del primo ordine è inserito il portale d'ingresso, realizzato con una coppia di colonne binate poste su di un piedistallo, sormontate da un timpano spezzato su cui siedono due angeli. Nella parte centrale del
secondo ordine, è posto un finestrone sormontato da un timpano; ai due lati si rivelano due finestre realizzate in pietra bianca. Il terzo ordine è costituito da due campanili collegati da una balconata, divisa in tre campi da sei paraste.
L’interno presenta un'unica navata a forma ellittica

Il rifugio Giovannino Sapienza è un ex rifugio alpino situato a quota 1.910 metri s.l.m. sul versante meridionale dell'Etna, nel territorio del comune di Nicolosi (CT). Costituisce di fatto la base della stazione sciistica di Etna Sud, posto al termine della strada che risale il versante sud-est dell'Etna dal catanese con gli impianti di risalita che dipartono al suo fianco con la Funivia dell'Etna.

Nei dintorni il “Ponte dei Saraceni”, di origine romana ma rifatto nel sec. XIV, e il settecentesco Ponte-Acquedotto di Biscari, con trentuno altissimi archi.

Il Castello Solicchiata, sito nell’omonima contrada a pochi chilometri da Adrano, rappresenta il primo taglio bordolese d’Italia vinificato col metodo francese. Di proprietà di Felice Spitaleri di Muglia, Marchese di Sant’Elia e Barone di Solicchiata, fu edificato intorno al 1855. Il Barone Spitaleri volle costruire nella contrada un edificio rurale sull’Etna.
Il Castello divenne la più importante industria per la produzione di vino, il cosiddetto Vino Solicchiata.
La bellezza del castello risiede nella sua composizione. Un maniero costruito interamente in pietra lavica, https://www.castellosolicchiata.it/

Gagliano Castelferrato comune del Libero Consorzio Comunale di Enna, 651 m s.m., patrono San Cataldo 31 agosto
La chiesa madre di San Cataldo (sec. XIV, ma rifatta alla fine del sec. XVI) conserva un pregevole tabernacolo marmoreo della scuola di Antonello Gagini.
Secentesche la fontana della piazza centrale e la chiesa di Santa Maria di Gesù, che custodisce un Crocifisso di fra' Umile da Petralia.

Gagliano Castelferrato il castello
Il Castello di Gagliano Castelferrato è arroccato su una rupe rocciosa (650 m.), la Rocca
Sperlinga il castello
Il castello di Sperlinga è un castello medievale costruito sulla rocca che domina la cittadina di Sperlinga in provincia di Enna, scavato nella roccia arenaria
Sperlinga comune del Libero Consorzio Comunale di Enna, 750 m s.m., patrono San Giovanni Battista 24 giugno,
nella parte alta del paese, adiacente al castello, sussistono, numerose abitazioni ricavate nelle grotte, abitate fin dall'antichità e definitivamente abbandonate attorno agli anni Cinquanta del Novecento.
Notevoli sono i resti del castello normanno arroccato sulla rupe che sovrasta il paese

Il 16 agosto di ogni anno nel suggestivo centro storico di Sperlinga, si svolgono due manifestazioni: la "Sagra del Tortone" ed il Corteo Storico "Dama dei Castelli di Sicilia", le strade e le piazze del paese sono animate dagli spettacoli di sbandieratori, musicisti, saltimbanchi e falconieri. Nel pomeriggio ha inizio la sagra, con la distribuzione di vari prodotti locali tra i quali spicca il "Tortone", un dolce tipico fatto di farina impastata e lievitata, olio d'oliva e cosparso di zucchero e cannella. Nel contempo ha inizio il Corteo Storico, formato da dame e cavalieri in abiti d'epoca rappresentanti le famiglie nobiliari che hanno dominato il castello di Sperlinga.

Il castello di Sperlinga è un raro esempio di castello rupestre, in parte scavato nella roccia e risalente probabilmente al periodo anteriore ai Siculi , in parte costruito sulla stessa roccia, intorno all'anno 1080. È stato sede dei conti Ventimiglia del castello Maniaci fino al 1597, si sono successi diversi proprietari i discendenti lo donarono al comune di Sperlinga nel 1973.
Vi è una scritta in latino scolpita sull'arco a sesto acuto nell'androne del Castello, dal Principe del Castello Giovanni Natoli: "QUOD SICULIS PLACUIT SOLA SPERLINGA NEGAVIT", tale scritta postuma si riferisce alle vicende dei Vespri Siciliani

Sagra del Tortone" ed il Corteo Storico "Dama dei Castelli di Sicilia".  https://www.facebook.com/turismosperlinga/
Ènna capoluogo del Libero Consorzio Comunale omonimo, 931 m s.m., patrono Maria Santissima della Visitazione 2 luglio. Città della Sicilia posta nella sezione centrale dei monti Erei, quasi al centro della regione: è il più elevato capoluogo di provincia italiano.

Il castello di Lombardia deriva il proprio nome da una colonia lombarda stanziatasi nel quartiere vicino al tempo dei Normanni. Eretto in epoca sveva e rimaneggiato dagli Aragonesi, presenta una pianta irregolare, la cinta muraria in parte restaurata e difesa dalle sei delle venti torri originarie (spicca la torre Pisana, merlata, la più elevata e meglio conservata, da cui si gode un vastissimo panorama), i tre cortili (quello degli Armati o di San Nicola, trasformato in un teatro all'aperto, quello della Maddalena e quello di San Martino o dei Condottieri) e parte dell'abitazione di Federico III d'Aragona.
Presso il castello sono i resti appartenenti forse al tempio di Cerere, ricordato da Cicerone. Al lato opposto della città svetta la torre di Federico II, eretta nel sec. XIII forse su una più antica fortificazione e restaurata da Federico II d'Aragona nel sec. XIV; a pianta ottagonale, è impostata su tre piani con copertura a volta e raggiunge i 24 m d'altezza.
Il duomo, preceduto da una scalinata, conserva della primitiva costruzione del 1307 il transetto e le tre absidi poligonali; distrutto da un incendio, fu ricostruito nei sec. XV-XVI. L'interno, a croce latina a tre navate su colonne di basalto nero, custodisce interessanti opere d'arte: le statue dell'Arcangelo Gabriele e l'Annunziata (sec. XVI), la statua della Madonna della Visitazione (secondo la tradizione acquistata a Venezia nel 1412), nel presbiterio tele di Filippo Paladino, un ricco pulpito marmoreo del Seicento e organi dalle ricche cantorie lignee (sec. XVI).
Aragonese il palazzo Pollicarini, i campanili delle chiese di San Francesco d'Assisi (trecentesca ma ampiamente rimaneggiata), di San Tommaso e di San Giovanni Battista.
La chiesa di San Marco, con stucchi barocchi e pavimento in maiolica del Settecento. Il Museo Archeologico di Palazzo Varisano conserva importante materiale archeologico greco e romano, il Museo “G. Alessi”, situato presso il duomo, comprende una sezione numismatica, la pinacoteca e il ricco tesoro del Duomo.

Molto sentiti sono i riti della Settimana Santa, risalenti all'epoca della dominazione spagnola (sec. XV-XVII) e legati alla presenza di quindici confraternite, alcune di origine antichissima, come quella del Santissimo Salvatore e del Rosario. Il 2 luglio, per i festeggiamenti in onore di Maria Santissima della Visitazione, la statua della patrona, interamente ricoperta d'oro, viene trasportata con una grande “bara” del sec. XVI, chiamata “nave d'oro”, portata a spalla da 216 confrati, chiamati in dialetto i “nudi”, poiché un tempo portavano soltanto una fascia bianca che cingeva i lombi.

Pergusa è una frazione della città e dista 10 km dal centro. La Riserva Naturale Speciale Lago di Pergusa ingloba il piccolo abitato del villaggio e vanta una ricca avifauna. La frazione dà il nome ad un circuito automobilistico, l'Autodromo di Pergusa, nel quale venne disputata l'unica edizione del Gran Premio del Mediterraneo di Formula 1 il 27 agosto 1961.

La villa romana di contrada Geraci è una villa romana situata nei pressi di Enna

Il Santuario di Papardura. Luogo di intense suggestioni, il Santuario di Papardura, costruito nel 1660, è incastonato a sud ovest nella rocca del Calvario. https://www.santuariopapardura.it/

Settimana Federiciana a luglio a Enna, umbilicus Siciliae e cuore palpitante del Mediterraneo, durante la Settimana europea federiciana, manifestazione che riporta il capoluogo più alto d’Italia indietro nel tempo, al 1.200, nei gloriosi anni del governo dell’imperatore Federico II che scelse Enna come sua dimora estiva.
La Settimana Federiciana celebra la figura di Federico II di Svevia, attraverso convegni, letture, giochi e mercati medievali, tornei di tiri con l'arco, esibizioni artistiche ed il grande corteo storico. La manifestazione, che si ripete ogni anno ad Enna nei luoghi storici dove dimorò il grande Imperatore Federico II di Svevia,


Enna il castello
Il Castello di Lombardia a Enna può venir considerato come uno dei più grandi manieri della Sicilia. Recentemente è stato inserito tra i primi cento castelli più belli d’Italia. Il castello infatti ha tre lati difesi naturalmente da dirupi a strapiombo che ne rendono impossibile l’accesso.
Il castello di Lombardia fu più volte rimaneggiato nel corso dei secoli; gli Arabi lo trasformarono in castrum, in seguito venne trasformato in possente fortezza dagli ingegneri di Federico II di Svevia ed infine Federico III d’Aragona lo adibì a propria dimora.
Il castello di Lombardia è munito di poderose mura difensive e consta di tre grandi corti: corte “delle Armi”, corte “delle Vettovaglie” e “piazzale di S. Martino”, in origine esso era difeso da venti torri di cui solo sei si sono oggi conservate; dalla torre maggiore, “Torre Pisana”, che si trova sul Piazzale S. Martino si gode sicuramente di uno dei più suggestivi panorami di Sicilia.
Mussomeli il castello
Il castello di Mussomeli, situato a due chilometri dall'omonimo paese, è costruito su una rocca calcarea ad un’altezza di circa 80 metri. L'architettura del castello di Mussomeli può considerarsi un chiaro esempio di arte gotica per i tipici elementi gotici che vi si possono notare ed apprezzare: archi ogivali, bifore.
Mussomèli comune del Libero Consorzio Comunale di Caltanissetta, 726 m s.m., patrono Madonna dei Miracoli 8 settembre,

Su una rupe a picco, sorge il magnifico castello, eretto da Manfredi III Chiaramonte nel sec. XIV su una struttura gotico-sveva e rimaneggiato nel sec. XV. Il Castello è noto anche per la tragica vicenda che ha avuto come protagonista Laura Lanza, Baronessa di Carini, figlia di Cesare Lanza
La Chiesa Madre di Mussomeli fu eretta nel XV secolo da Manfredi III di Chiaramonte che la dedicò a San Giorgio (secondo altre fonti la chiesa sarebbe intitolata a San Ludovico).
La seicentesca Chiesa di Santa Margherita sorge nell'antico quartiere Terravecchia e rappresenta l'edificio di culto più antico di Mussomeli,
la Chiesa di San Domenico (o Santuario della Madonna dei Miracoli) è uno degli edifici di culto più antichi di Mussomeli, conserva un crocifisso ligneo di fra' Umile da Petralia,
il cinquecentesco santuario della Madonna dei Miracoli, nella cui cripta è custodito il venerato dipinto su pietra della Madonna col Bambino.
la Chiesa di San Giovanni. Palazzi storici che fanno grande l'impianto architettonico di Mussomeli,
da Palazzo Trabia al barocco Palazzo Minneci, da Palazzo Sgadari a Palazzo La Rizza, edificati nel Seicento.

Sagra della Ricotta e del Cannolo a Mussomeli a maggio. La manifestazione si svolge in occasione della Festa di San Pasquale, patrono dei Pastori. Degustazioni di tuma e ricotta e gustosi cannoli.

Festa di San Calogero a Mussomeli - Mussomeli festaggia San Calogero, tradizionale Sagra del Pane. Una grande tavolata, allestita davanti alla chiesa, espone gli “‘mbraculi di San Calogero”, preparati ed offerti dai devoti. Ultima domenica di agosto

Festa della Madonna SS. dei Miracoli a Mussomeli - Culto dedicato alla Santa patrona ormai radicato nella tradizione e nella cultura del paese di Mussomeli. Processione anche anche della statuetta di Maria Bambina, ancora in fasce, su un cestino addobbato. 08 / 15 settembre https://www.facebook.com/MariaSs.deiMiracoliMussomeli/

Sagra della Guastedda a Mussomeli - Alla riscoperta delle tradizioni, la manifestazione si tiene in occasione della Festa dell’Immacolata. Degustazioni della tipica pietanza nella sua forma tonda e atmosfera natalizia con i mercatini. dicembre

Antica Fiera del Castello a Mussomeli. Il Castello di Mussomeli è di certo tra i più belli e ben conservati della Sicilia (XIV e il XV secolo). A volerlo costruire fu Manfredi Chiaramonte ( sulla base di una precedente fortezza araba, domina un vasto territorio dai suoi 778 metri s.l.m.
Come ogni anno la Città di Mussomeli accoglie l'Antica Fiera del Castello: giornate dedicate all'antica fiera del bestiame e delle attrezzature agricole. Workshop, esposizione di bestiame, cortei storici, trampolieri, musici, giocolieri, mangiafuoco, sbandieratori, enogastronomia e tanto altro. https://www.facebook.com/anticafiera.delcastello

Palazzi storici che fanno grande l'impianto architettonico di Mussomeli: da Palazzo Trabia al barocco Palazzo Minneci, da Palazzo Sgadari a Palazzo La Rizza, edificati nel Seicento.

La Torre Civica dell'Orologio ubicata nel comune di Mussomeli fu fatta costruire verso la metà del XVI secolo da Don Cesare Lanza, divenuto famoso per essersi macchiato del delitto della figlia Donna Laura, meglio nota come la Baronessa di Carini.
Costruita con blocchi di cotto, presenta una serie di feritoie longitudinali e un coronamento merlato arricchito da accessori bronzei, che le conferiscono un caratteristico aspetto medievale, benché sia una costruzione moderna.
Racalmuto comune del Libero Consorzio Comunale di Agrigento, 445 m s.m., patrono Santa Rosalia 4 settembre,
Castello Chiaramonte  Nel 1181 era già stato costruito ma trattandosi di una modesta dimora, venne ampliato nel 1300
La chiesa madre dell'Annunziata, secentesca, è decorata con preziosi stucchi e conserva cinque dipinti del pittore locale Pietro d'Asaro, detto “il Monocolo”.
del Seicento è la chiesa di San Giuseppe,
Santuario Maria SS. Del Monte, situata in cima ad un piccolo colle, il più importante edificio religioso della città dedicato a uno dei due patroni
L’edificio, costruito intorno al 1738, presenta una scalinata che porta al suo unico portale d’ingresso. Al suo interno è presente un altare alto sei metri che custodisce la Statua della Madonna interamente in marmo risalente al 500. Le celebrazioni della festività si svolgono la seconda settimana di luglio per una durata di 5 giorni. Durante i giorni di festività si svolge una processione per le vie della città, con sfilata dei ceri da parte delle confraternite cittadine.
La festa ha inizio alle 18 con i 21 colpi di cannone, segue la “tammuriata” e l’entrata della banda cittadina.

nell'ex monastero di Santa Chiara, ristrutturato nel tardo Ottocento, è conservato un sarcofago romano su cui è raffigurato il Ratto di Proserpina, nel giardino dell’ex convento di Santa Chiara, tra il 1874 e il 1879, venne costruito il teatro Regina Margherita, definito anche “il massimo in miniatura” su richiesta di Dionisio Sciascia, il quale fu discepolo di Filippo Basile, progettista del teatro Massimo di Palermo ed è forse per questo che ne prende il nome.

il Castelluccio di Racalmuto, una piccola fortezza che prende il nome dall’omonimo monte in cui si trova, a un’altezza di circa 720 metri sul livello del mare, da cui è possibile godere di splendidi paesaggi su tutto il territorio circostante.

La Fondazione Leonardo Sciascia, un’ex centrale elettrica restaurata che ospita una biblioteca , https://www.fondazioneleonardosciascia.it/

Racalmuto il castello
Il Castello di Racalmuto è ubicato nel cuore del centro storico di Racalmuto, all'interno di un tessuto viario di impianto medievale. L'impianto planimetrico è a pianta pentagonale con torri a pianta circolare. Il castello si articola su tre elevazioni fuori terra e ripete in tutte le elevazioni il medesimo schema distributivo, consistente nella successione di vani intercomunicanti che delimitano una corte interna. La parte meridionale del castello è caratterizzata dalla presenza di due grandi torri a pianta circolare, è attualmente visitabile e presenta al suo interno la Mostra permanente dell'abito d'epoca "Vento di donne", raccolta di abiti (per lo più femminili) e accessori di fine Ottocento e inizio Novecento.
Naro il castello Chiaramontano
Il castello Chiaramontano di Naro è un fortilizio la cui configurazione attuale può essere fatta risalire all'epoca medioevale, fu dimora del re Federico III d'Aragona che proprio dal castello di Naro emanò i 21 capitoli del regno, riguardanti il buon governo delle terre e città del Regno di Trinacria, presenta una pianta quasi rettangolare con cortile non accentrato e alternanza lungo la cinta muraria di torri cilindriche e quadrate
Naro comune del Libero Consorzio Comunale di Agrigento, 500 m s.m., patrono San Calogero 18 giugno.
Domina l'abitato il castello dei Chiaramonte (sec. XIII-XIV), di cui spicca l'imponente torre quadrata, con all'esterno lo stemma aragonese.
Il duomo vecchio, elevato a chiesa madre all'inizio del sec. XII e ora in abbandono, conserva della costruzione originaria il portale e il rosone.
La nuova chiesa madre, fondata nel Seicento dai gesuiti, ha l'interno decorato con stucchi e conserva un fonte battesimale del Quattrocento e alcune statue in marmo di scuola gaginesca.
la chiesa del Santissimo Salvatore (sec. XVI), con un notevole portale barocco riccamente decorato,
il cinquecentesco santuario di San Calogero, con facciata barocca e, all'interno, varie tele settecentesche e la statua in legno di San Calogero detta “del Santo Nero” (sec. XVI).
palazzo Giacchetto, di fondazione quattrocentesca, il palazzo Morillo, del Settecento, e il palazzo Gaetani, con portale di gusto barocco.
Favara comune del Libero Consorzio Comunale di Agrigento, 338 m s.m., patrono Sant’ Antonio da Padova 13 giugno,  la città è conosciuta anche come la "Città dell'Agnello Pasquale", dolce tipico a base di mandorle e pistacchi.

Il castello dei Chiaramonte (sec. XIII) ha forma quadrangolare e un portale ogivale attraverso cui si accede alla cappella trecentesca, divisa in due da un'arcata gotica e coperta alla sommità da una cupola di stile arabo.
La chiesa madre, dedicata alla Madonna Assunta (sec. XVII), custodisce un prezioso crocifisso ligneo del sec. XVI.
La chiesa del Purgatorio risale al Seicento,
la chiesa del Rosario, edificata nel sec. XVIII in stile barocco, è ornata da stucchi e ha un bel soffitto a cassettoni dipinto.

Favara è altresì nota per il Farm Cultural Park, un Centro Culturale Indipendente. https://www.farmculturalpark.com/

Fiera d’Ottobre a Favara , la manifestazione, che si svolge generalmente l'ultima domenica del mese di ottobre, si inserisce nell’ambito delle attività e delle iniziative volte alla promozione dei settori produttivi locali. Fiera dell'Artigianato e della Zootecnia

La strada statale 640  o strada degli Scrittori, la città dello scrittore Antonio Russello, https://www.stradadegliscrittori.com/

Favara, castelli da Catania ad Agrigento

il Castello Chiaramonte fu edificato da Federico II Chiaramonte intorno al 1280. Culmina nella sua parte alta con la torretta dell’orologio e la cupola, Oggi il castello è sede di rappresentanza del Comune e viene utilizzato per eventi culturali. Interessante è la mostra permanente del pittore Pasquale Farruggia che prima di morire ha deciso di donare al comune una parte dei suoi quadri oggi sistemati all'interno di una delle sale del castello.


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