Castelli medievali da Messina a Trapani - Itinerari in Sicilia, vuoi visitarla ma non sai da dove iniziare?

Itinerari in Sicilia

Se vuoi visitare la Sicilia e non sai da dove iniziare. Siamo qui per aiutarti. Scopri le migliori destinazioni in Sicilia e pianifica il tuo viaggio.
Che tu sia un appassionato di arte, di gastronomia o di natura, la Sicilia ha qualcosa da offrire a tutti. Esplora le strade, immergiti nelle acque cristalline o assapora i sapori autentici.
Vai ai contenuti

Itinerario da Messina a Trapani i castelli siciliani nel medioevo

I castelli le torri sono stati oggetto di contese, di difese contro gli invasori, residenze signorili, teatri di banchetti, chi non ci ha fantasticato su palazzi e fortezze, animando sogni di principesse e cavalieri .
Giusto per saziare la vostra curiosità, voglia di vederne quanti più possibili, è nata l’idea di realizzare delle indicazioni per un tour.
Dal mare alla  pianura fino alle colline, questo percorso vi permetterà di conoscere e visitare non solo i castelli ascoltare le loro storie, ma conoscere i paesi e le loro tradizioni, oltre la possibilità di effettuare delle visite alle località di mare, oltre avere la possibilità di conoscere la cucina tradizionale siciliana.
Non resta che salire in sella alla nostra moto ed iniziare il tour.
I comuni interessati sono: Messina, Milazzo, Montalbano Elicona, Scaletta Zanclea, Castelbuono, Caccamo, Carini. Castello a mare, Palermo, Erice


Spazio pubblicità
Costruiamo uno spazio pubblicitario
Possiedi una attività commerciale-turistica, vorresti inserire inserire della pubblicità, questo spazio è disponibile, pubblicizza la tua attività
Lo spazio in blu è per la tua pubblicità
Proponi il tuo sito con una immagine, il tuo social network, come Instagram e Facebook, i propri canali YouTube,
le tue sezioni pubblicitarie tra i risultati di ricerca su Google, Yahoo e altri motori di ricerca
Amplia il tuo spazio pubblicitario
Non ho uno spazio pubblicitario?
Non sai come scegliere dove pubblicare gli annunci?
Non preoccuparti questo è uno spazio pubblicitario

Messina, Castelli medievali, itinerario

Cittadella di Messina
La Cittadella, ridotta adesso ad alcuni bastioni abbandonati e degradati, fu costruita dagli spagnoli per tenere costantemente sotto controllo le sollevazioni popolari dei messinesi. Per erigere la fortezza, nata su progetto dell'architetto olandese Carlos de Grunenbergh, venne scelto un punto strategico: quello dell'inizio del braccio di S. Ranieri. I lavori di costruzione della Cittadella si protrassero dal 1680 al 1686. La costruzione a pianta pentagonale, circondata dall'acqua per tutto il suo perimetro era ulteriormente rafforzata sui fronti nord e sud da bastioni a cuneo avanzati che la rendevano un'opera inespugnabile. La Cittadella durante il Settecento e l'Ottocento fu sempre al centro degli avvenimenti militari che coinvolsero Messina fino al marzo 1861, periodo della strenua resistenza della guarnigione borbonica. Risparmiata dalle guerre e dagli assedi nulla poté contro l'incuria, le demolizioni e i saccheggi con cui si desiderava abbattere questo monumento, simbolo del regime borbonico, ormai in declino.

Milazzo, castelli da Messina a Trapani

Milazzo situata sul golfo di Milazzo, a 1 m s.m., patrono: santo Stefano prima domenica di settembre,
il poderoso castello medievale ristrutturato nel sec. XIII da Federico II di Svevia e poi dagli spagnoli, la cinquecentesca cinta murata, innalzata dagli spagnoli; il duomo vecchio.
Il Borgo ospita la cinquecentesca chiesa della Madonna del Rosario e il santuario di San Francesco di Paola, preceduto da una scenografica scalinata.
Nella città moderna spiccano il duomo nuovo, che custodisce pregevoli dipinti dei sec. XV e XVI

Verso Capo Milazzo troviamo, oltre alle Chiesa della SS. Trinità e alla Chiesa dell'Addolorata (1810-1813), il Santuario di Sant'Antonio da Padova, situato nella parte finale del promontorio, è un vero e proprio rifugio rupestre, dove il santo trovò riparo dopo essere naufragato sulle coste nel gennaio 1221; trasformato in luogo di culto (1232), successivamente al 1575 assunse l'aspetto giunto fino a noi.

Milazzo, è la porta d’ingresso alle isole Eolie. Tutti coloro che vogliono raggiungere lo splendido arcipelago siciliano devono passare da qui, per imbarcarsi alla volta di Lipari, Vulcano, Stromboli, Panarea, Alicudi o Salina.
Il borgo antico di Milazzo come lo conosciamo oggi risale al XV secolo. Interessanti il Palazzo dei Vicerè e dei Governatori, la Grotta di Polifemo e una serie di chiese storiche. Il castello di Milazzo, è uno dei simboli della città, e rappresenta la cittadella fortificata più grande della Sicilia. Si trova sulla parte meridionale di Capo Milazzo, proprio sopra il borgo antico, ed ha origini antichissime, in quanto sono stati ritrovati manufatti risalenti addirittura al 4000 a.C. , la piscina di Venere è una bella piscina naturale tra gli scogli sulla punta nord di Capo Milazzo.

Milazzo fa parte del circuito dei Borghi Marinari

Oggi lo scalo di Milazzo è il maggiore porto d'imbarco per le isole Eolie, ma non mancano i collegamenti via aliscafo e nave con Napoli.

Street food sicily on tour”, tour gastronomico dedicato allo Street food. Sarà allestito un “village” con eleganti stand gastronomici dove poter apprezzare specialità della nostra regione. Una manifestazione dedicata al buon cibo da strada.   https://www.facebook.com/Streetfoodsicilyontour

Sagra del Pesce sabato 5 agosto 2023 a Milazzo nel borgo marinaro di Vaccarella, Lungomare Garibaldi. La manifestazione La manifestazione, organizzata dal Circolo Sportivo e Culturale U.S. Giovanni Cambria con la collaborazione del comune di Milazzo, si svolge annualmente nel mese di agosto.

San Martino Fest, la tradizionale Sagra di San Martino a Milazzo sabato 11 e domenica 12 novembre 2023. Una manifestazione tra gusto e divertimento, con le immancabili degustazione di panini, castagne e vino novello, stand gastrononìmici e d'artigianato.  https://www.facebook.com/sanmartinofest/

Milazzo, Castelli medievali, itinerario

Castello di Milazzo
La penisola di Milazzo è protesa verso le Eolie ha rappresentato da sempre uno dei porti più importanti della Sicilia, sotto il dominio dei Romani e poi degli Arabi fino ai tempi moderni, la configurazione originaria del castello venne ampliata con la costruzione di una mole a presidio della rada che domina l'istmo per volere di Federico II che voleva rendere la città inespugnabile. Il progetto fu curato da Riccardo da Lentini, architetto di fiducia di Federico II, che aggiunse una cinta turrita alle precedenti strutture. Fu ulteriormente rafforzato nel XV sec. da Alfonso d'Aragona che fece costruire cinque poderosi torrioni dalla struttura tronco-conica e dal vicerè Ferrante Gonzaga nel '500. Nel Settecento subì notevoli danni e dopo le devastazioni in epoca borbonica divenne carcere fino al 1960. Negli anni '80 e '90 è stato oggetto di approfonditi interventi di restauro che hanno permesso il ripristino delle mura spagnole e dei locali dell'ex caserma XX luglio.

Montalbano Elicona, Castelli medievali, itinerario

Castello di Montalbano Elicona
Il castello di Montalbano sui monti Nebrodi rientrava nel progetto federiciano di dotare la Sicilia di un sistema di "punti forti" a difesa del territorio. Edificato nella forma attuale tra il 1302 e il 1311, rivestì un ruolo preminente nel controllo della sottostante vallata, dell'omonimo fiume, delle vie interne dirette verso la valle dell'Alcantara, della costa tirrenica e dei crinali dei Nebrodi. Il complesso evidenzia il rimaneggiamentodi cui è stato oggetto nel corso dei secoli da palazzo baronale trecentesco, casa gesuitica e sede di uffici pubblici. Ha uno schema a pianta quadrata a corte con tre ali edilizie e maschio su affioramento roccioso. Dell'antico splendore oggi rimane solamente parte della struttura esterna, i resti di una torre e una bella cappella. Il complesso attualmente viene utilizzato per ospitare manifestazioni culturali e come laboratorio teatrale.
Montalbano Elicona, castelli da Messina a Trapani
Montalbano Elicóna comune della Città Metropolitana di Messina, 920 m s.m., patrono San Nicola di Bari 6 dicembre,
chiesa di Santa Caterina (che conserva una statua cinquecentesca della santa)
la chiesa dello Spirito, entrambe trecentesche.
La chiesa madre, dedicata a San Nicola di Bari, custodisce un altare decorato da bassorilievi gagineschi (1587) e varie opere barocche, fra cui un baldacchino ligneo. Il castello aragonese, restaurato, è del sec. XIV.

CIBUS BORGHI , Montalbano Elicona, tutte le domeniche di maggio. Stand gastronomici, Mercatino artigianale, Piatto del giorno, Rievocazioni storiche, Antichi giochi medievali, Visite al castello e ai musei in uno dei Borghi più belli d'Italia https://www.facebook.com/people/CIBUS-Borghi-Montalbano-Elicona/100091389266764/

FESTE ARAGONESI e Corteo Storico ad agosto, fiore all'occhiello dell'estate montalbanese. Rievocazione storica dell'arrivo del Re di Sicilia Federico III a Montalbano Elicona, sua residenza estiva prediletta. La manifestazione animerà con giochi e rievocazioni storiche l'intero paese, il corteo storico rievoca l'ingresso del re Federico II d'Aragona a Montalbano.  https://www.facebook.com/people/Feste-Aragonesi-di-Montalbano-Elicona/100084348930502/

Sagra della Ricotta a Braidi, frazione di Montalbano Elicona a settembre. Manifestazione ricca di musica, salotti culturali, degustazioni dolci e salate, arte, artigianato, folklore.  https://www.facebook.com/ottobraidi

OttoBraidi Festa d'Autunno a ottobre a Braidi frazione di Montalbano Elicona (Me). Stand degustazione, mercatino dell'artigianato, prodotti tipici frutti di stagione. Una sagra che punta ai prodotti più tipici dell'autunno: porchetta e funghi

Scalétta Zanclèa comune della Città Metropolitana di Messina, 12 m s.m., patrono Madonna del Carmelo 16 luglio.
Nell'abitato sorge la chiesa della Madonna del Carmelo.
Il quadrangolare castello dei Ruffo, in località Scaletta Superiore, ospita il Museo Etnoantropologico; la chiesa di San Nicolò è del sec. XVII.

Scaletta Zanclea, Castelli medievali, itinerario

Castello di Scaletta Zanclea
Originariamente nel XIII sec. fu un avamposto militare svevo a difesa della vicina Messina. Poi nel '500 appartenne ai Marchese e infine passò alla famiglia Ruffo che fino al XVII sec. lo adibì a residenza di caccia. Il castello di Scaletta Zanclea è una costruzione imponente a tre piani che si erge sulla cima di una collina protendendosi in direzione del mare. È raggiungibile percorrendo le stradine a gradoni che salgono verso il centro abitato del paese.  Oggi il castello, diventato di proprietà pubblica, viene utilizzato come centro culturale polivalente e ospita un Museo Civico che raccoglie armi e documenti antichi.

Castelbuono, Castelli medievali, itinerario

Castello di Castelbuono
La sua costruzione iniziò nel 1316 per volere del conte Francesco I di Ventimiglia sui ruderi dell'antico centro bizantino di Ypsigro, sito sul colle S. Pietro; donde l'appellativo di "Castello del buon aere", da cui deriva il nome Castelbuono. Durante il XVII sec. furono apportate radicali trasformazioni per esigenze d'abilità, essendovisi trasferite alcune famiglie dei Ventimiglia da Palermo. Il castello, per la sua posizione geografica a valle, non ebbe mai finalità strategiche. Presenta caratteristiche arabo-normanno e sveve: la forma a "cubo" richiama l'architettura araba, le "torri quadrate", pur se incorporate a quelle del prospetto, rispecchiano l'architettura normanna come pure la merlatura, la "torre cilindirca" esprime moduli d'architettura sveva. Il palazzo si sviluppa su tre piani: il primo ad uso della servitù con i servizi, il secondo per i nobili con la sontuosa Cappella Palatina e il terzo destinato alla corte e agli ospiti. La Cappella Palatina fu realizzata nel 1683 dai fratelli Giuseppe e Giacomo Serpotta con grande profusione di marmi preziosi, stucchi, putti e fregi che ricordano i momenti più fulgidi della vita della grande casata. Qui un'urna che fa da piedistallo al mezzobusto scultoreo d'argento della patrona di Castelbuono, custodisce le reliquie di S.Anna. Non mancano i classici sotterranei con le segrete ed una galleria che conduce alla Chiesa di S. Francesco.

Castelbuono, castelli da Messina a Trapani
Castelbuòno comune della Città Metropolitana di Palermo, 423 m s.m., patrono Sant’ Anna 26 luglio, è incluso nel Parco Regionale delle Madonie.
Nel castello si trova la cappella di Sant'Anna, con le ricchissime decorazioni dovute ai fratelli Serpotta; è inoltre sede del Museo Civico, la cui pinacoteca ospita quadri e statue di artisti del Novecento, tra i quali Corrado Cagli, Arturo Carmassi e Mario Schifano. https://www.museocivico.eu/
Nella chiesa medievale di San Francesco è la cappella funeraria dei Ventimiglia, a pianta ottagonale.
La chiesa matrice vecchia ha facciata con portico cinquecentesco nel quale spicca un portale gotico, affiancata da una poderosa torre campanaria; all'interno ospita numerose opere d'arte tra le quali un affresco del sec. XIV (Le nozze mistiche di Maria).
La chiesa matrice nuova è secentesca. Nell'ex convento di Badia ha sede il Museo Naturalistico “F. Minà Palumbo”. https://www.museonaturalisticominapalumbo.it/
Nei dintorni sorge l'abbazia di Santa Maria del Parto (o Romitaggio di San Guglielmo), del sec. XIV.

Uno dei periodi più belli per visitare Castelbuono è quello estivo: durante la prima o la seconda settimana si organizza nel palazzo l’Ypsigrock Festival, la più grande manifestazione di musica indie e alternative rock d’Italia. È un’occasione unica per vedere radunati in questo piccolo borgo così tanti appassionati del mondo della musica, giovani e meno giovani, artisti emergenti, grandi autori o semplici turisti. https://www.ypsigrock.it/
Per gli amanti della musica classica invece segnaliamo la rassegna Castelbuono Classica, che ospita artisti esordienti e di fama internazionale e li vede esibirsi nella splendida cornice del borgo di Castelbuono. https://castelbuonoclassica.it/

Sulle Madonie la Manna cade dai frassini
La manna, presidio Slow food, è il prodotto che si ottiene dalla solidificazione della linfa elaborata che fuoriesce, durante la stagione estiva, dalle incisioni praticate sul fusto e sulle branche principali di alcune specie di frassino del genere Fraxinus. Dall’ultimo dopoguerra in poi la coltura ha subito un rapido declino, rimanendo relegata in ristrette superfici del comprensorio Madonita e, in particolare, nei territori di Castelbuono e Pollina. https://www.consorziomanna.it/

Se poi cercate ristoro, alla taverna uva club o all'hostaria nangalarruni, cordialità, vino e buon cibo.
Càccamo comune della Città Metropolitana di Palermo, patrono San Nicasio ultima domenica di agosto
Caccamo e la Sicilia Tirrenica, sorge maestosa su una collina a 520 metri sul livello del mare nel tratto inferiore della valle del fiume San Leonardo oggi Lago Rosamarina. Ricca di chiese, monumenti e di opere d’arte può degnamente essere considerata città d’arte e di cultura.
Il castello eretto su un alto basamento roccioso a dominare il paesaggio, luogo di guardia e di controllo, fortezza ma ugualmente maniero signorile che nell'ampio giro delle corti e nei saloni organizza la sua funzione di residenza e di rappresentanza.
Numerose le numerose chiese esistenti nel suo territorio, alcune delle quali si impongono all'attenzione per l'importanza architettonica e artistica.
L'itinerario non può che iniziare dal Duomo, dedicato a San Giorgio. Fondato dai Normanni nel 1090, ampliato nel 1614, custodisce preziose opere d'arte, il blocco marmoreo del fonte battesimale datato 1466, della scuola del Gagini, cosi come il ciborio della cappella del SS. Sacramento del XV secolo
Non lontano da Piazza Duomo, troviamo la chiesa dell'Annunziata. Fondata intorno al 1200, presenta agli esterni interessanti elementi barocchi. L'interno è suddiviso in tre navate ed impreziosito da opere d'arte.
Poco distante troviamo la chiesa di San Benedetto alla Badia. Fondata nel 1615 dalle suore benedettine, l'interno presenta un grande pavimento in maiolica di Nicola Sarzana, che raffigurano uccelli svolazzanti, grandi festoni cosparsi di fiori e di frutta, angeli. Nell'ampio riquadro centrale della navata è raffigurata la tempesta: una scena che farebbe pensare all'arca di Noè che, dopo il diluvio, naviga verso un mondo che si rigenera. La grande nave a vela, sbattuta dalle onde fra gli scogli, tiene le persone che guardano dalla riva in grande apprensione e sulla parte superiore del grande riquadro, viene riportata la seguente scritta: "ConCutitur non obruitur" cioè: verrà scossa ma non sarà sommersa. una splendida cancellata in ferro battuto a forma di grande ventaglio, una grandissima quantità di stucchi attribuiti alla scuola del Serpotta
La chiesa di Santa Maria degli Angeli, con la Madonna col Bambino, capolavoro del Gagini, ed i resti mortali del Beato Giovanni Liccio, patrono e protettore della città di Caccamo e la chiesa con annesso convento dei Cappuccini, con il suo imponente altare maggiore ligneo di stile dorico e corinzio.

Domenica ad agosto l'elezione della Castellana di Caccamo e delle due Damigelle d’onore presso il maestoso Castello medievale. Manifestazione storico-culturale che si riallaccia al passato della città, quando il signore di Caccamo, accompagnato dalla sua nobile Consorte, veniva rilevato dai nobili di Caccamo e dei paesi vicini, dai vassalli del signore dominatore della città e che in corteo da fuori le porte della città veniva accompagnato sino al Castello, dove ne prendeva possesso unitamente alla sua Consorte.
La manifestazione è costituita da un lungo corteo che vede sfilare in costume d'epoca dame, cavalieri e sbandieratori.


Caccamo Natura Produttiva ad ottobre, iniziativa di promozione dei prodotti agroalimentari siciliani, promossa dal Comune di Caccamo. La manifestazione prevede l’esposizione di prodotti agroalimentari siciliani ed una serie di momenti seminariali e di narrazione e verranno proposte degustazioni guidate.

Caccamo, Castelli medievali, itinerario

Castello di Caccamo
Eretto nel periodo normanno arroccato su un ripido sperone roccioso, quest'opera della famiglia Chiaramonte è senz'altro uno dei manieri feudali più importanti, suggestivi e meglio conservati dell'isola, oltre ad essere il più grande. Le vicende che lo hanno visto protagonista, a partire dal 1094, costituiscono un'intensa pagina di storia siciliana. Fu infatti rifugio di Matteo Bonello e dei congiurati della rivolta dei baroni del 1160-61, confiscato dalla Corona, ampliato nel 1300 da Manfredi I Chiaramonte, ulteriormente fortificato alla fine del secolo da Giaimo de Prades che fece edificare la Torre del Dammuso a metà del prospetto sud e, infine, trasformato in palazzo dagli Amato nel XVIII sec. Al suo interno si distinguono, i locali delle scuderie, la sala del teatro, i vari corpi di guardia, la cappella, la torre mastra, le stanze della servitù, le prigioni con le pareti piene di graffiti lasciati dai detenuti, la Sala della Congiura e la notevole Sala delle Armi arricchita da possenti armature. Dal terrazzo occidentale, a strapiombo sulla vallata, si gode un superbo panorama che si estende fino alla Rocca Basumbra.

Carini, Castelli medievali, itinerario

Castello di Carini
Famoso per il duplice omicidio, la vicenda in un poemetto siciliano, "L'amaro caso della baronessa di Carini" , ha consegnato alla leggenda popolare questo castello fondato durante il regno di Ruggero II tra il 1075 e il 1090. In quelle stanze affacciate sull'omonimo golfo il 4 dicembre del 1563 si consumò l'eccidio di Laura Lanza e del suo amante Ludovico Vernagallo per mano del marito e del padre di lei, Don Cesare Lanza. Il castello fu profondamente ristrutturato nei secoli, soprattutto ad opera della famiglia dei Grua-Talamanca. Al piano terra si trova il Salone delle Derrate, trasformato successivamente in biblioteca, dove si possono ammirare due begli archi di pietra risalenti al XV sec. sostenuti da un robusto pilastro. Al piano superiore, entrando nel Salone delle Feste anch'esso del XV sec., si resta affascinati dal soffitto ligneo a cassettoni impreziosito da motivi decorativi a stalattiti, tipici del gotico catalano. Da qui si accede alla torre quadrangolare ingentilita da una bifora e coronata da mensole e decorazioni vegetali.

Carini comune della Città Metropolitana di Palermo, 170 m s.m., patrono Santissimo Crocifisso 12 settembre
La facciata della chiesa madre, settecentesca, è affiancata da due campanili ai lati. La facciata tardo-settecentesca è in stile barocco ed è caratterizzata da tre grandi portali sormontati da timpani semicircolari.
Originariamente la facciata presentava due campanili ma, dopo un crollo, il campanile destro è stato adattato a torre dell’orologio.
Il fianco destro dell’edificio presenta un ampio loggiato a tre arcate e vivaci pannelli policromi di gusto barocco composti da mattonelle maiolicate raffiguranti: S. Vito, l’Assunta, S. Rosalia e il SS. Crocifisso, datati 1715

l'oratorio della Compagnia del Santissimo Sacramento, Di interesse è l’aula dell’Oratorio, dove i confratelli si riunivano in preghiera, decorata finemente dalla bottega di
Giacomo Serpotta. L’aula si raggiunge attraverso un vestibolo a pianta rettangolare in cui è collocato un dipinto su lavagna che raffigura la “Madonna del Monserrato” di Arena del 1605. L’Aula, anch’essa a pianta rettangolare, ha le pareti ricoperte da preziose decorazioni in stucco e otto statue allegoriche, sedute su di un piccolo cornicione, raffiguranti la Fede, la Carità, la Fortezza, la Prudenza, la Speranza, la Giustizia, la Grazia e la Chiesa.

la chiesa di San Vito (ricostruita nel Cinquecento),
la chiesa dei Cappuccini.
La Chiesa degli Agonizzanti di Carini è un edificio religioso in stile rococò.
Nella Chiesa è presente una tribuna alla quale si accedeva dal Palazzo Marchisi,
L’interno della chiesa è arricchito da stucchi dorati, in linea con lo stile tardo barocco. Nelle due pareti laterali è presente un cornicione su cui sono adagiati 4 aquile, sormontate da putti. In alto, troviamo tre affreschi per lato che raffigurano: la Visitazione, la Presentazione di Gesù al Tempio, l’Assunzione; la Natività della Vergine, la Presentazione della Vergine al Tempio e l’Immacolata.
Le due pareti sono cosparse di putti, festoni di fiori e grappoli di frutta. Nella navata centrale, all’interno di piccoli “teatrini” in stucco, sono rappresentati le scene della Morte di San Giuseppe e della Madonna. Il ciclo iconografico si conclude con l’Apoteosi della Vergine dipinta nella volta, circondata da una serie di affreschi disposti a lune. Gli affreschi sono attribuiti a Filippo Tancredi e
al palermitano Filippo Ra.

La Catacomba Paleocristiana di Villagrazia di Carini, con i suoi oltre 5.000 mq di superficie scavata, si configura come una delle più importanti testimonianze del cristianesimo in Sicilia.

Palermo, Castelli medievali, itinerario

Castello a Mare
Costruito dagli Arabi, rappresentava una struttura fortificata ubicata all'interno del circuito cittadino, residenza preferita da Federico II durante i suoi soggiorni a Palermo, rivestì per secoli la funzione principale di avamposto fortificato a protezione delle zone portuali. Fu successivamente sede del Tribunale dell'Inquisizione e nell'800 prigione borbonica. La sua area è costituita da due zone principali: la torre mastra, circondata da una zona di rispetto e un'ampia zona archeologica.

Palermo, Castelli medievali, itinerario

Palazzo Steri
Il palazzo venne costruito a partire dal 1307 dalla famiglia Chiaramonte, una delle più facoltose e potenti del periodo aragonese, il cui ultimo discendente, Andrea, fu giustiziato il 1° giugno del 1392 proprio davanti all'ingresso dell'edificio. Da allora divenne noto come palazzo Steri, da Hosterium, ossia dimora fortificata, caratteristica ravvisabile nella forma squadrata e pulita. Lo Steri divenne così la reggia di Martino I d'Aragona, di Bianca di Navarra e poi residenza dei vicerè spagnoli. Nel Seicento divenne sede del Tribunale dell'Inquisizione, destinazione mantenuta fino al 1782, anno d'abolizione in Sicilia di questa triste istituzione. Ancora oggi nel Carcere dei Penitenziari, una lunga sala raggiungibile dal cortile interno, divisa da archi ogivali sostenuti da possenti colonne, si possono esaminare scritte, disegni e pitture delle anonime vittime che subirono il processo e vi furono imprigionate. Lo Steri conserva ancora la sua primitiva struttura a tre piani con la facciata arricchita da due ordini di trifore. Lo stile gotico nelle linee essenziali ha caratteristiche peculiari tali da essere definito chiaramontano, ed è visibile in parecchi edifici civili siciliani dello stesso periodo. All'interno il grande Salone è famoso per la bellezza del soffitto ligneo i cui dipinti raffigurano storie bibliche e cavalleresche risalenti agli ultimi anni del '300.
Il borgo medievale di Erice situato a 750 metri s.l.m., dalla quale si gode dun’eccezionale vista panoramica che spazia al golfo di Trapani ed alle isole Egadi, patrono Madonna di Custonaci ultimo mercoledì di agosto.

Erice, dal 1167 al 1934 parte di Monte San Giuliano. Secondo Tucidide fu fondata dagli esuli troiani in fuga, che conserva ancora oggi il suo aspetto medievale.

Piazza Duomo di Erice
La piazza del Duomo di Erice è il luogo che meglio riassume la storia di questa incantevole località, un tempo dominata dai Normanni.
La chiesa madre è invece del Trecento, e risale all’epoca dello spagnolo Federico d’Aragona, la bellissima chiesa in pietra fu realizzata sotto il regno di Federico III d’Aragona nel 1314. La struttura in pietra, in stile gotico è caratterizzata da un rosone centrale e da un bellissimo portico. Di fianco alla chiesa si trova la Torre Campanaria, da cui è possibile ammirare la città dall'alto: saliti i 110 gradini e ammirate la meraviglia. La bella facciata gotica e la torre campanaria sono uno degli scorci più fotografati della Sicilia.

Il Castello Venere e la Torre Pepoli
Il castello di Venere, costruito dai Normanni nel XII secolo sulle rovine di un tempio elimo-fenicio-romano e se si è in cerca di una vista mozzafiato Erice offre anche l’opportunità di visitare, con le sue antiche mura controlla l’intero territorio circostante.
Poco più in basso la Torre Pepoli offre panorami incantevoli sulle bellezze naturali che circondano il paese, raggiunta questa bellissima torretta in stile liberty voluta dal Conte Agostino Pepoli, si può ammirare il panorama sul golfo di Monte Cofano.

Museo Civico
All’interno del Palazzo Municipale, sulla principale piazza Umberto I, Il Museo Civico conservata la bellissima opera marmorea de L’Annunciazione, oltre a reperti archeologici di grande valore come la Testina marmorea di Afrodite.

Chiesa di San Martino
realizzata per volontà di Ruggero il Normanno. La chiesa, a tre navate, è caratterizzata da un bellissimo pavimento maiolicato oltre a statue, dipinti e affreschi.

Mura di Erice
Passeggiate lungo la cinta muraria realizzata a difesa di Erice e perfettamente conservata. Le mura che partono da Porta Trapani e giungono a Porta Spada.

Quartiere Spagnolo
Si tratta di una struttura militare da cui potrete godere di una vista mozzafiato sul golfo di Bonagia e su Monte Cofano. La struttura ospita il Museo dedicato agli antichi mestieri.

L'ultimo mercoledì di agosto, in occasione della Festa della Madonna di Custonaci, si svolge la Processione dei Personaggi.

A Erice a settembre la Festa FedEricina  e il Raduno Cortei storici di Sicilia. Rievocazione storica dell’arrivo a Erice di Federico III d’Aragona, Re di Sicilia, e della moglie Eleonora. Villaggio Medievale tra Musici e Sbandieratori la sfilata Regale, i reali con guardie, musici e danzatrici, degustazioni di prodotti tipici ericini medievali, spettacoli itineranti.
All’interno del Castello Torre Pepoli sarà allestito il villaggio medievale, dove si potranno degustare la zuppa medievale, l’Ippocrasso, un vino "speziato" con la cannella tipicamente medievale, mentre gli ospiti saranno intrattenuti con danze, giochi e dimostrazioni di scherma. Per le strade del borgo invece sfileranno i cortei storici, musici, sbandieratori, giocolieri e tamburini.
https://www.facebook.com/federicina/

Erice, Castelli medievali, itinerario

Erice, antico borgo di origine fenicia, considerata l'Assisi del Mezzogiorno, questa città fortificata, situata in vetta al Monte S. Giuliano di fronte al mare di Trapani, è caratterizzata da un cinta muraria triangolare che racchiude nel vertice sud il castello risalente al XII-XIII sec. Sorge su un'area dove in epoca romana c'era un tempio dedicato al culto di Venere Ercina, dea dell'amore e della fertilità. Qui in epoca normanna al posto del tempio diroccato venne costruita una fortezza cinta da possenti mura e protetta da torri più avanzate, le Torri del Balio, un tempo collegate al castello tramite ponte levatoio. Il carattere difensivo del castello è ancora oggi testimoniato dal "piombatoio" sito sopra il portone d'ingresso, arricchito dallo stemma di Carlo V di Spagna e da una bella bifora. Dal belvedere lo sguardo spazia tutt'intorno offrendo una superba vista che abbraccia Trapani e le isole Egadi a ovest, le torri a nord, la torretta Pepoli in basso, la Chiesa di S.Giovanni, la costa con Bonagia, il monte Cofano ed a volte tempo permettendo l'isola di Ustica.

Appunti di viaggio, l'accoglienza, dove mangiare, lasciate un suggerimento
Non sono presenti ancora recensioni.
0
0
0
0
0
Non è un agenzia turistica o una testata giornalistica, viene aggiornato senza alcuna periodicità, è un sito amatoriale, qualsiasi collaborazione è a titolo gratuito
Torna ai contenuti