Giacomo Giardina scrittore, a Godrano
Giacomo Giardina, Godrano, 1901 – Bagheria, 1994, è stato un poeta italiano.
Negli anni della sua giovinezza fa il pecoraio nelle campagne di Godrano vivendo interi mesi lontano dalla famiglia, portando le pecore al pascolo e coltivando a mezzadria un campicello alle porte di Godrano.
Negli anni venti Giacomo Giardina sente parlare per la prima volta di Futurismo. Viene irresistibilmente attratto dalla poesia e comincia a scrivere le prime liriche ispirate alla vita pastorale, alla campagna di Bagheria e di Godrano. Comincia a farsi conoscere nell'ambiente culturale palermitano.
Inizia intorno all'anno 1927 la corrispondenza con Marinetti che lo esorta e lo stimola a continuare ripetutamente «avete ingegno lavorate con fede» Il fondatore del Futurismo avrà occasione, l'anno successivo durante un convegno a Palermo di presentare ufficialmente Giardina al pubblico.
Nel 1931 lo stesso Marinetti proclamerà il giovane pecoraio Giacomo Giardina «poeta record meridionale» che cingerà il capo con il casco d'alluminio e con una frase Lo identifica «Corpo di gabbiano assottigliato, quasi scarnificato nello sforzo di vincere il libeccio.» L'editore Vallecchi pubblica il suo primo volume di liriche: Quand'ero pecoraio con la prefazione di Marinetti. Quasi tutta la stampa italiana se ne occupa diffusamente ed esplode il caso letterario.
Nel 1944 muore Marinetti. Giacomo Giardina abbandona l'attività poetica per fare il venditore ambulante a Godrano dove tiene contemporaneamente discorsi, elogi in occasione di matrimoni, battesimi, fidanzamenti, morti e feste religiose del paese. Sembra che l'attività poetica sia completamente un ricordo del passato.
Nel 1959 Francesco Carbone rispolvera il caso letterario con un articolo che scuote Giardina dal torpore intellettuale. Abbandona il mestiere di venditore ambulante e riprende a scrivere ed a interessarsi nuovamente ed attivamente di poesia.
Godrano comune della Città Metropolitana di Palermo, 698 m s.m.,
patrono San Giuseppe 2 settembre,
A Godrano esiste una sola chiesa dedicata all'Immacolata Concezione.
Si trova ai piedi della Rocca Busambra e ai margini del bosco di Ficuzza, dove vi erano gli antichi feudi di re Ferdinando IV di Borbone, che qui aveva la sua riserva di caccia e sedeva sul “pulpito del re” scavato nella roccia.
La Peschiera dei Borboni è ubicata nei pressi del Gorgo del drago. La sua destinazione originaria era peschiera, con un laghetto per l'allevamento di pesci d'acqua dolce (trote ed anguille), costruita dai Borboni nel contesto della sistemazione della riserva reale (1800). Il laghetto oggi risulta asciutto quasi tutto l'anno, tranne un piccolo specchio d'acqua durante il periodo invernale.
Il rifugio Alpe Cucco, antico rifugio dei guardaboschi riportato nella carta storica dei Borboni del 1849, convertito poi a colonia arcivescovile, dopo la recente ristrutturazione è stato trasformato ad attività ricettiva di tipo alberghiero,
Pista ciclopedonale realizzata sul sentiero della dismessa ferrovia Palermo-Corleone,
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Godrano, cosa fare e vedere le principali attrazioni
A Godrano è presente il museo etno-antropologico "Godranopoli"', museo della civiltà contadina a cui è legato un centro d'arte, si sviluppa, ai piedi di Rocca Busambra e ai margini del bosco della Ficuzza, a Godrano esiste una sola chiesa dedicata all'Immacolata Concezione, la Peschiera dei Borboni è ubicata nei pressi del gorgo del drago. un laghetto per l'allevamento di pesci d'acqua dolce, costruita dai Borboni nel contesto della sistemazione della riserva reale, oggi risulta asciutto quasi tutto l'anno, tranne un piccolo specchio d'acqua durante il periodo invernale
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