In Viaggio con Goethe, il Grand Tour della Sicilia
Correva l’anno 1787 intraprendeva il suo Grand Tour in Italia e nel cuore del capoluogo siciliano, meta di arte e bellezza classica, ne restituisce un’immagine affascinante nelle pagine de suo diario.
Tra templi antichi e paesaggi spettacolari, un incanto che ha dato fama mondiale all’Isola, descritta come “la chiave di ogni cosa”.
L'itinerario vuole far rivivere i luoghi vissuti dal poeta, un viaggio in chiave moderna del viaggio da lui intrapreso a cavallo tra ‘600 e ‘700, da uno dei fiori all’occhiello dell’aristocrazia e dell’intellighenzia europea.
Il viaggio nell’isola iniziò il 2 aprile del 1787 con l’arrivo a Palermo e si concluse il 15 maggio con l’ultima tappa a Messina. Nel viaggio Goethè toccò circa 15 tappe tra i luoghi più rappresentativi dell’epoca dal punto di vista del patrimonio culturale della Sicilia.
A Palermo rimase impressionato dal Monte Pellegrino che definì “il più bel promontorio del mondo”, da Palermo si spostò a Bagheria per visitare Villa Palagonia con le sue sculture di figure mostruose. Il giorno dopo visitò Monreale, ma stranamente invece di visitare il Duomo si fermò a visitare il monastero di S. Martino, il viaggio di Goethe in Sicilia proseguì verso Alcamo per visitare la vicina Segesta con il Tempio, poi continuò verso Castelvetrano con le rovine e i paesaggi di Selinunte. Il tour proseguì tra le campagne di Sciacca fino ad arrivare ad Agrigento con la visita del centro storico di Girgenti e le meraviglie dell’antica Akragas della Valle dei Templi, dopo Agrigento Goethe si diresse verso Caltanissetta, per visitare Castrogiovanni (l’odierna Enna), da Enna si diresse verso Catania, la visita sull’Etna e dei faraglioni di Aci Trezza.
Tra le ultime tappe del viaggio in Sicilia c’è la città di Taormina di cui Goethe rimase ammaliato dal panorama dell’Etna e della costa jonica fino a Siracusa ammirato dal Teatro Antico di Taormina che definì “il più grande capolavoro dell’arte e della natura”.
Siracusa era una delle tappe previste ma per motivi di trasferimenti e di nuove esigenze non venne visitata. Prima della ripartenza verso Napoli il viaggiatore tedesco si fermò a Messina visitando la città distrutta da uno dei tanti violenti terremoti.
« L'Italia, senza la Sicilia, non lascia nello spirito immagine alcuna. È in Sicilia che si trova la chiave di tutto. [...] La purezza dei contorni, la morbidezza di ogni cosa, la cedevole scambievolezza delle tinte, l'unità armonica del cielo col mare e del mare con la terra […] chi li ha visti una sola volta, li possederà per tutta la vita. »
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