Itinerari isola di Pantelleria - Itinerari in Sicilia, vuoi visitarla ma non sai da dove iniziare?

Itinerari in Sicilia

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Itinerari dell'isola di Pantelleria

Dall'approdo turistico dell' Isola di Pantelleria, è un comune italiano del libero consorzio comunale di Trapani in Sicilia, si sviluppano diversi percorsi, le escursioni dal porto vi consentiranno di fare dei giri turistici per vedere molte località e siti turistici, Il territorio è di origine vulcanica e l'ultima eruzione è avvenuta, nel 1891, Pantelleria fu luogo di confino politico fascista, ma prim’ancora ospitò anche malviventi, anarchici e comunisti.

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L'isola di Pantelleria, la più grande delle isole intorno alla Sicilia, è posta al centro del Canale di Sicilia. Geologicamente costituisce la parte emersa di un sistema vulcanico lungo la faglia di scorrimento fra i continenti africano ed euroasiatico. La Montagna Grande, alta 833 metri, è costituita da un antico cono vulcanico e da ventiquattro "cuddie", piccoli crateri ormai non più attivi.
L'unica attività vulcanica residua è data dalle "favare", crepe nella roccia dalle quali fuoriescono getti di vapore, dai "bagni asciutti" e dalle "stufe", una sorta di sauna naturale, all'interno di grotte. Il lago di Venere è un incantevole specchio d'acqua racchiuso fra colline e alimentato da acque termali.

Pantelleria è abitata fin dai tempi più remoti, come testimoniano i Sesi resti di monumenti funebri di forma ellittica costruiti intorno al 3.000 a.C.. I fenici ed i cartaginesi compresero la posizione strategica dell'isola come scalo marittimo tra Africa e Sicilia, poi i Romani, gli Arabi, i Normanni ed i Turchi; l’isola è stata contesa anche durante l’ultimo conflitto mondiale, subendo gravi bombardamenti. Ha variato il suo nome al mutar di dominazione, la romana Cossyra e l'araba Bent el Rion "figlia del vento".

L'isola è montuosa con coste prevalentemente rocciose e, grazie al fertile suolo dato dall’origine vulcanica, è coltivata quasi per intero a vite e capperi, famoso il vino Moscato di Pantelleria.
Il paesaggio dell'isola è caratterizzato dalle tipiche abitazioni pantesche, i dammusi, dagli spessi muri a secco di pietra lavica e dalla cupola bianca.
Nell’abitato di Pantelleria si trova il castello Barbacane di origine bizantina.

Sull'isola non vi sono edifici storici di particolare pregio, anche a causa della radicale distruzione del suo capoluogo avvenuta durante i bombardamenti anglo-americani. L'unica eccezione è il castello Barbacane, un severo maniero di aspetto rinascimentale formato da un corpo a pianta irregolarmente quadrangolare, Le principali opere d'arte di arredo mobile si trovano nel Santuario della Margana, dove è possibile ammirare un pregevole crocifisso ligneo di scuola siciliana e una icona di aspetto bizantino, raffigurante la Vergine che allatta il Bambino.

La gastronomia di Pantelleria presenta una grande varietà di piatti tipici, si mescolano caratteristiche siciliane e del mondo arabo; tra essi: una variante del cuscus pantesco detto tabulì; la pasta condita con un tipo di zucchina coltivata localmente; l'insalata pantesca a base di ortaggi misti locali, la pasta con l’ammogghio un pesto locale, i ravioli amari della pasta sottile con all'interno ricotta locale (tumma) e menta fresca, la murena e Cipollata, il pescato del giorno, per il dolce il "bacio pantesco", non solo cappero e passito, in quest’isola, si mangia anche un dolce a dir poco romantico, costituito da due cialde croccanti ripiene di ricotta e ricoperto da zucchero a velo.
La merghez, una salsiccia di manzo, abbondantemente speziata con peperoncino ardente.
Numerosi i piatti a base di legumi, tra i quali un tipo di lenticchia rossa che si coltiva in loco.

Particolarmente importante è la nascita dell'Itinerario della Strada della Vite ad Alberello.

Periplo di Pantelleria


Uscendo dal porto verso est e superata la punta San Leonardo si costeggia il lato nord dell'isola dominato da Monte Sant'Elmo.
Dopo poco si scorge la profonda Cala del Bue marino seguita da una spiaggia fra le punte Guardia e Karuscia. Si procede sino alla punta della Pozzolana ed alla spiaggia rocciosa delle Balate o di Khartibugal che racchiude il Bagno dell'Acqua.
Segue la Cala dei Cinque denti dalla frastagliata costa, sino a capo Spadillo dove è il Faro, e la spiaggia sino alla punta Gadir. Sullo sfondo le cime del Monte Gibelè e Montagna Grande.
La costa continua frastagliata sino alla cala di Tramontana e alla punta Tràcino con l'omonimo Faraglione. Segue cala Levante con la punta dell'Arco, dalla caratteristica similitudine ad una testa di elefante che affonda la proboscide nell'acqua.
Da qui si procede lungo la costa orientale detta "Li Duci" dominata dalla serra della Ghirlanda. Si doppia l'estremità est dell'isola da dove si scorgono gli scogli del Formaggio, la caletta delle Capre, la punta Curtigliolo, una serie di Grotte, ed i due faraglioni Dietro Isola e di punta Salina.
La costa continua aspra sino al porto Dietro Isola, con la notevole Grotta del Contrabbando, e con la Balata dei Turchi sino alla punta Molinazzo.
Segue la punta della Sciaccazza, poi il porto di Nicà.
La costa a sud-ovest riprende alta e scoscesa sino al porto di Scàuri dove si trovano le omonime grotte. Si scorge quindi la punta Tre pietre, dominata dalla cuddìa Sciuvechi cui segue la grotta dello Storto. Passati davanti alla pietra Rotonda ed alla cala Satoria, si giunge alla cala dell'Altura poi alla bassa marina Suvachi ed infine al Roncone di Salerno.
La costa diviene alta nella zona dei Sesi, visibili dal mare, ed alla punta di Fram abbassandosi alla cala dell'Alca. Seguono alcuni tratti di spiaggia sino alla punta Sidere ed infine punta della Croce che limita ad ovest la rada di Pantelleria.
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