Pozzallo porto itinerari turistici - Itinerari in Sicilia, vuoi visitarla ma non sai da dove iniziare?

Itinerari in Sicilia

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Che tu sia un appassionato di arte, di gastronomia o di natura, la Sicilia ha qualcosa da offrire a tutti. Esplora le strade, immergiti nelle acque cristalline o assapora i sapori autentici.
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Pozzallo porto, approdo, itinerari turistici

Se stai pensando di visitare Pozzallo, sei nel posto giusto.
Questa affascinante cittadina, situata proprio sul mare, è il punto di partenza ideale per esplorare non solo le sue bellezze storiche, ma anche i caratteristici borghi e le località rurali che la circondano. Dalla tua posizione al porto, puoi facilmente organizzare escursioni indimenticabili, scoprendo angoli nascosti e paesaggi mozzafiato. Che tu sia un amante della storia, della natura o semplicemente della buona cucina siciliana, Augusta ha qualcosa da offrirti. Preparati a vivere un'avventura unica.

A poca distanza potrete passare dalla costa all'entroterra per visitare borghi, parchi naturali, Comuni che con le loro attrattive vi permetteranno di trascorrere una piacevole permanenza, permettendovi di scoprire un territorio sensazionale, perchè storia e tradizioni si fondono con il territorio.
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Pozzallo
Pozzallo, cittadina balneare ed importante scalo marittimo, ha impianto urbano a maglia regolare e trae origine dal piccolo borgo sviluppatosi nell'800 intorno alla mole di Torre Cabrera, risalente al XIV sec., ed oggi adibita a museo.
Il monumento più importante della città è la “ Torre Cabrera”, voluta dal Conte di Modica Bernardo Cabrera. L’edificio a pianta quadrata consta di tre piani più la terrazza che attualmente manca delle merlature. All’esterno conserva il cinquecentesco bastione scarpato che si affaccia sul mare con l’enorme terrazza. I recenti restauri hanno portato alla conclusione che non si trattava solo di una torre di difesa ma di un palazzo che aveva la funzione di residenza signorile e di torre di difesa.
Chiesa Madonna del Rosario, costruita alla fine del XIX secolo e dedicata a San Pietro, presenta una grande facciata a tre portali, tanti quante sono le navate al suo interno. La pianta è a croce latina con archi, pilastri e colonne; sulla terza colonna sinistra della navata centrale troviamo un “pulpito” del 1910 in legno istoriato. Nella parte centrale trova posto l’Altare Maggiore dedicato alla “Madonna del Rosario”, patrona di Pozzallo.

Percorsi naturalistici
Riserva Naturale Integrale "Isola dei Porri"

Pozzallo - Ispica - Modica - Scicli  

Da Pozzallo, unico Comune marittimo della Provincia di Ragusa, si sale verso Ispica, situata su una collina "colle Calandra" ad un'altitudine di 170 m s.l.m, distante 8 km dall'approdo, antico centro preistorico dotato nel medioevo di un Castello i cui ruderi sono visitabili, monumenti barocchi, come le chiese di Santa Maria Maggiore un luogo dove ospitare il simulacro del Santissimo Cristo alla Colonna, miracolosamente scampato alla distruzione della vecchia chiesetta presente alla Cava Ispica. Infatti si scelse di edificare per prima la cappella del Santissimo Cristo con le pietre della vecchia chiesa. Con gli anni l’edificio iniziò ad ampliarsi. Nel 1696 risultano già completati, oltre all’altare del Santissimo Cristo alla Colonna, anche l’altare maggiore, dedicata a Santa Maria Maggiore e quelli di Sant’Anna e San Corrado e la Basilica della Santa Maria dell'Annunziata, all'interno conserva la decorazione a stucco in stile rococò del palermitano Giuseppe Gianforma e ospita alcune opere salvatesi dalle distruzioni del sisma: un "Adorazione dei Magi" e una tavola dell'"Annunciazione" del 1550. Contiene il settecentesco Cristo con la Croce dello scultore Guarino da Noto, un gruppo scultoreo in legno con il Cristo e due Giudei, anch'esso oggetto di particolarissima devozione da parte degli Ispicesi durante la Settimana Santa, la Chiesa madre di San Bartolomeo la facciata coniuga elementi tardo-barocchi con altri neoclassici, l'interno è suddiviso in tre navate da pilastri di ordine tuscanico. L'unica opera di un certo rilievo è un dipinto di grandi dimensioni con San Bartolomeo durante il martirio e il Liberty, come il palazzo Bruno di Belmonte, arricchiscono il centro della città.

Proseguendo lungo la SS 115 per circa 11 km in direzione Modica, si devia per Cava d'Ispica,  stretta vallata incisa dall’acqua nel calcare ibleo, dove si susseguono abitazioni troglodite scavate nella roccia che formano un imponente complesso rupestre.
Ritornando sulla statale si prosegue per Modica, come altri centri storici del Val di Noto, deve la sua particolare configurazione urbana alla non comune conformazione del territorio combinata ai vari fenomeni di antropizzazione, è una delle città dichiarate Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO.  Cittadina alla quale si accede dal ponte Guerrieri, uno dei più alti d’Europa. Modica Alta è dominata dai resti dell'antico Castello dei Conti di Modica e caratterizzata dagli edifici inerpicati sulle rocce, mentre Modica Bassa è disposta nella valle ai piedi della rupe.
Modica è nota per i pregevoli esempi di architettura barocca, è una delle città dichiarate Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO, civili e religiosi, tra i quali spicca l'ardito seicentesco Duomo di San Giorgio del Gagliardi che costituì il prototipo di altre importanti chiese del ragusano, la chiesa di San Giorgio, inserita nella Lista Mondiale dei Beni dell'Umanità dell'UNESCO, l'interno della chiesa è a cinque navate, con 22 colonne sormontate da capitelli corinzi. Il tempio è dedicato ai martiri San Giorgio e Ippolito, e fra le navate vi si possono ammirare un grandioso organo con 4 tastiere, 130 registri e 5000 canne, perfettamente funzionante, Chiesa Madre di San Pietro, la chiesa "ufficiale" dei Conti, fa parte anch'essa della lista dei Monumenti Bene dell'Umanità dell'UNESCO, una bella scalinata con le statue dei dodici Apostoli, chiamati dal popolo Santoni, conduce alla sobria ma maestosa facciata suddivisa in due ordini, e abbellita da quattro statue, raffiguranti San Cataldo, Santa Rosalia, San Pietro e la Madonna, che arricchiscono il secondo ordine, che è infine sormontato all'apice della facciata dalla scultura, in altorilievo, di un Gesù Cristo in trionfo. L'interno della chiesa, a tre navate e con 14 colonne dai bei capitelli corinzi, è spettacolare e decoratissimo, a partire dal pavimento, del 1864, con intarsi di marmo bianco, marmi policromi e pece nera, per finire con la volta, ricca di magnifichi affreschi, raffiguranti scene del Vecchio e del Nuovo Testamento, l'organo monumentale, opera dei fratelli Polizzi ed inaugurato nel 1924, è composto da 3200 canne, 32 registri e due tastiere, la chiesa di S. Maria del Gesù (1478-1481) e l'annesso convento (1478-1520), dichiarati Monumento Nazionale in quanto preesistenti ai terremoti del 1542, del 1613 e del 1693, appartennero ai Frati Francescani Minori Osservanti. Conserva uno splendido chiostro a due ordini in stile tardo-gotico, con tante colonnine variamente decorate e ognuna diversa dall'altra, la chiesa di San Giovanni Evangelista, in stile neoclassico, simile al prospetto della Collegiata di Catania, che possiamo ammirare ancor oggi. Ricca di pregevoli stucchi all'interno, con le rappresentazioni dei quattro Evangelisti, vi si conserva il Gruppo Statuario dell'Addolorata, del Cinquecento, composto dalle pregevoli statue della Vergine Maria e di Marta che piangono Gesù appena spirato, staccato dalla Croce, e sostenuto dalle braccia amorose della Maddalena. Al gruppo statuario originario, nell'Ottocento, furono aggiunte le statue del Redentore moribondo pendente dalla Croce, e quella del suo discepolo preferito, Giovanni (poi Evangelista). Ai piedi dell'Altare di San Giovanni Ev. è poggiata un'Arca, contenente quasi tutti i resti del corpo di Santa Temperanza martire, donati alla chiesa da un certo don Fidenzio di Ascoli, la chiesa del Carmine è una dei pochi monumenti che resistette alla violenza del sisma del 1693. E infatti il prospetto, che aveva superato indenne anche i terremoti del 1542 e del 1613, è arricchito da un bellissimo portale risalente alla fine del Trecento, Monumento Nazionale, sovrastato da un rosone francescano con dodici bracci, il tutto in stile gotico chiaramontano, La chiesa di Santa Maria di Betlem è una delle tre antiche collegiate (dal 1645) della città, e risale al XIV secolo. La facciata è di fine Cinquecento nella parte inferiore, mentre è stata ricostruita dopo il terremoto del 1693, per essere completata nel 1821 nel suo secondo ordine. Nasconde al suo interno una pregevolissima Cappella Palatina, detta anche Cappella Cabrera (Cinquecento, Monumento Nazionale), in stile tardo gotico  .
Vi è anche l’interessante Museo ibleo delle Arti e Tradizioni popolari “Serafino Amabile Guastella” all’interno del palazzo dei Mercedari.
Visitabile è la chiesetta rupestre di San Nicolò inferiore da poco scoperta nel cuore del centro storico. A Modica è la casa di Salvatore Quasimodo, in via Posterla, e la Stanza della Poesia, luoghi legati al Parco letterario del poeta premio Nobel che trova altra sede nella cittadina messinese di Roccalumera.

L'itinerario prosegue lungo una strada panoramica per circa 11 km in direzione Scicli, cittadina dal volto barocco, si estende su una larga pianura incastonata all'interno di tre valli strette ed incassate, veri e propri canyon calcarei dette Cave (le valli di Modica, di Santa Maria La Nova, e di San Bartolomeo. La città è un centro del barocco ibleo della Val di Noto, Patrimonio dell'Umanità nella lista dell'heritage dell'UNESCO. Il centro della cittadina iblea è l’ampia e scenografica piazza Italia circondata da palazzi settecenteschi e dalla Matrice. Sulla rupe che domina la piazza è l’incompiuta chiesa di San Matteo. Numerosi gli edifici religiosi tra i quali spicca Santa Maria la Nuova dal grandioso prospetto neoclassico. Tra gli edifici civili barocchi si ammira palazzo Beneventano dagli splendidi balconi sostenuti da mensoloni in pietra raffiguranti animali fantastici. I suggestivi dintorni contemplano la chiesa di S. Bartolomeo e l'eremo della Madonna di Milici che conserva all'interno i resti di una torre normanna.
Rientrando a Pozzallo si può percorrere la strada che da Scicli conduce alla costa sino a Punta del Corvo e successivamente proseguire in direzione Pozzallo lungo la panoramica litoranea.
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