Le escursioni dall'approdo vi consentiranno di fare dei giri turistici per visitare le località e siti turistici
Dall'approdo turistico di Ragusa si sviluppano diversi itinerari. Le escursioni dal porto vi consentiranno di visitare località o zone circostanti, data la sua posizione strategica. A poca distanza potrete passare dalla costa all'entroterra per visitare borghi, parchi naturali, Comuni che con le loro attrattive vi permetteranno di trascorrere una piacevole permanenza, permettendovi di scoprire un territorio sensazionale, perchè storia e tradizioni si fondono con il territorio.
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Marina di Ragusa è una località balneare caratterizzata dalla presenza della torre Mazzarelli, costruita nel XVII secolo per la difesa della costa.
Da questo approdo si propongono tre itinerari:
Riserva Naturale Integrale "Cava Randello"
Riserva Naturale Biologica "Macchia Foresta del Fiume Irminio"
Da questo approdo si propongono tre itinerari:
Riserva Naturale Integrale "Cava Randello"
Riserva Naturale Biologica "Macchia Foresta del Fiume Irminio"
Riserva Naturale Orientata "Pino d'Aleppo"
Ragusa
Ragusa si raggiunge dopo circa 24 km, è situato sui monti Iblei, è il capoluogo di provincia più a sud d'Italia ed il più alto dopo Enna.
Ragusa è stata catalogata nel 2002 patrimonio dell'umanità, è una delle città d'arte più importanti d'Italia. La città è la più agiata del mezzogiorno d'Italia, essa è chiamata la "città dei ponti" per la presenza di tre strutture.
Il volto barocco è l'elemento che unisce due realtà urbane che si sono venute a creare dopo il terremoto del 1693: Ragusa Inferiore (Ibla) e Ragusa Superiore, collegate da una lunga e suggestiva scalinata. Ragusa Superiore è unita alla città moderna da tre ponti Nuovo, dei Cappuccini e Papa Giovanni XXIII sulla Cava di Santa Domenica.
La visita inizia da piazza San Giovanni su cui prospetta la Cattedrale; attraversatala ci si addentra nella città settecentesca per corso Italia, principale arteria della città dove è la chiesa del Collegio di Maria Addolorata, fino a via XXIV Maggio dove si apre lo scenario su Ibla. Scendendo s'incontra la chiesa di Santa Maria delle Scale. La scalinata termina in piazza della Repubblica, detta "gli Archi", su cui prospettano il palazzo Cosentini e la chiesa del Purgatorio. Per via Cabrera si prosegue sino a piazza Duomo su cui svetta la chiesa di San Giorgio del Gagliardi. Si continua la salita sulla collina di Ibla passando sotto l'arco di palazzo Arezzi e dal sito dell'ex castello si ammira un superbo panorama.
Ritornando verso piazza Duomo è il palazzo La Rocca dai magnifici balconi. Lungo corso XXV Aprile si trova palazzo Donnafugata, ricca pinacoteca, ed in piazza Pola la chiesa di San Giuseppe. Proseguendo s'incontra il portale gotico catalano di San Giorgio vecchio, distrutto dal terremoto del 1693, poco prima del Giardino Ibleo, dove insistono diversi edifici religiosi tra cui la chiesa di San Giacomo e la chiesa ed il convento dei Cappuccini.
Ragusa è stata catalogata nel 2002 patrimonio dell'umanità, è una delle città d'arte più importanti d'Italia. La città è la più agiata del mezzogiorno d'Italia, essa è chiamata la "città dei ponti" per la presenza di tre strutture.
Il volto barocco è l'elemento che unisce due realtà urbane che si sono venute a creare dopo il terremoto del 1693: Ragusa Inferiore (Ibla) e Ragusa Superiore, collegate da una lunga e suggestiva scalinata. Ragusa Superiore è unita alla città moderna da tre ponti Nuovo, dei Cappuccini e Papa Giovanni XXIII sulla Cava di Santa Domenica.
La visita inizia da piazza San Giovanni su cui prospetta la Cattedrale; attraversatala ci si addentra nella città settecentesca per corso Italia, principale arteria della città dove è la chiesa del Collegio di Maria Addolorata, fino a via XXIV Maggio dove si apre lo scenario su Ibla. Scendendo s'incontra la chiesa di Santa Maria delle Scale. La scalinata termina in piazza della Repubblica, detta "gli Archi", su cui prospettano il palazzo Cosentini e la chiesa del Purgatorio. Per via Cabrera si prosegue sino a piazza Duomo su cui svetta la chiesa di San Giorgio del Gagliardi. Si continua la salita sulla collina di Ibla passando sotto l'arco di palazzo Arezzi e dal sito dell'ex castello si ammira un superbo panorama.
Ritornando verso piazza Duomo è il palazzo La Rocca dai magnifici balconi. Lungo corso XXV Aprile si trova palazzo Donnafugata, ricca pinacoteca, ed in piazza Pola la chiesa di San Giuseppe. Proseguendo s'incontra il portale gotico catalano di San Giorgio vecchio, distrutto dal terremoto del 1693, poco prima del Giardino Ibleo, dove insistono diversi edifici religiosi tra cui la chiesa di San Giacomo e la chiesa ed il convento dei Cappuccini.
A Ragusa Superiore, vicino al Ponte Nuovo, è il Museo Archeologico Ibleo.
Ragusa Comiso Chiaromonte Gulfi Caltagirone
Dirigendo verso Ragusa si devia per la SS 514 in direzione Comiso, per una strada panoramica dalla quale si può osservare la città.
Dal centro di Comiso, seguendo la strada per Santa Croce Camerina si lambisce la riserva naturale del Pino d'Aleppo lungo la valle del fiume Ippari. www.castellodicomiso.it
Percorsi circa 12 km da Comiso si arriva a Donnafugata ove è il castello recentemente restaurato con il suo monumentale giardino di impianto ottocentesco, non si tratta di un vero e proprio castello medievale bensì di una sontuosa dimora nobiliare del tardo '800.
Sull'origine del nome "Donnafugata", usualmente viene ricondotto ad un episodio leggendario, quale la fuga della regina Bianca di Navarra, vedova del re Martino I d'Aragona e reggente del regno di Sicilia che venne imprigionata nel castello dal conte Bernardo Cabrera, che aspirava alla sua mano e, soprattutto al titolo di re Dopo la visita si riprende la strada per Santa Croce Camerina, che si raggiunge dopo 6 km.
Dal centro di Comiso, seguendo la strada per Santa Croce Camerina si lambisce la riserva naturale del Pino d'Aleppo lungo la valle del fiume Ippari. www.castellodicomiso.it
Percorsi circa 12 km da Comiso si arriva a Donnafugata ove è il castello recentemente restaurato con il suo monumentale giardino di impianto ottocentesco, non si tratta di un vero e proprio castello medievale bensì di una sontuosa dimora nobiliare del tardo '800.
Sull'origine del nome "Donnafugata", usualmente viene ricondotto ad un episodio leggendario, quale la fuga della regina Bianca di Navarra, vedova del re Martino I d'Aragona e reggente del regno di Sicilia che venne imprigionata nel castello dal conte Bernardo Cabrera, che aspirava alla sua mano e, soprattutto al titolo di re Dopo la visita si riprende la strada per Santa Croce Camerina, che si raggiunge dopo 6 km.
Chiaramonte Gulfi adagiato su un altopiano. Il paese si trova ad una quota di 668 m s.l.m. mentre l'altitudine massima del territirio comunale si raggiunge sul monte Arcibessi a 906 m s.l.m.
La città è anche definita il Balcone di Sicilia per la posizione panoramica, con vista che va da Gela (Sud-est) all'Etna (Nord), e la valle dell'Ippari e i suoi paesi (Comiso, VIttoria, Acate) e le dorsali degli Erei fino a Caltagirone, oltre al mare e ai monti Iblei. L'aspetto barocco contraddistingue tutto il centro storico, tuttavia l’impianto viario fa riconoscere il nucleo medievale.
Per la litoranea verso Gela si giunge, dopo circa 17 Km, al sito archeologico di Camarina alla foce del fiume Ippari.il cui nome secondo Strabone significa "Abitata dopo molta fatica", fu un'importante colonia di Siracusa, fondata e costruita dai siracusani alla foce del fiume Ippari . Vicina è la riserva di Cava Randello.
Sull'acropoli, dove sorgeva il tempio di Atena, è il Museo regionale.
Limitrofo alla riserva Pino d'Aleppo che si sviluppa lungo il fiume Ippari. Vittoria è un importante centro vinicolo ed agricolo, specializzato nella coltivazione serricola dei primaticci, fondato nel 1607 dalla contessa di Modica Vittoria Colonna.
Sull'acropoli, dove sorgeva il tempio di Atena, è il Museo regionale.
Si procede per Acate. Sulla centrale piazza Libertà prospetta il Castello Biscari adibito a museo e utilizzato per manifestazioni culturali.
Continuando per la strada si procede alla volta di Vittoria, caratterizzata da dune di sabbia dette "i Macconi", dopo circa 3 km si giunge a Scoglitti, piccolo borgo marinaro, del comune di Vittoria.Limitrofo alla riserva Pino d'Aleppo che si sviluppa lungo il fiume Ippari. Vittoria è un importante centro vinicolo ed agricolo, specializzato nella coltivazione serricola dei primaticci, fondato nel 1607 dalla contessa di Modica Vittoria Colonna.
Continuando per la strada litoranea, caratterizzata da dune di sabbia dette "i Macconi", dopo circa 3 km si giunge a Scoglitti, piccolo borgo marinaro, del comune di Vittoria.
Attraversando il centro si imbocca un rettilineo di circa 12 km che conduce all'abitato di Vittoria, limitrofo alla riserva Pino d'Aleppo che si sviluppa lungo il fiume Ippari. Vittoria è un importante centro vinicolo ed agricolo, specializzato nella coltivazione serricola dei primaticci, fondato nel 1607 dalla contessa di Modica Vittoria Colonna.
Attraversando il centro si imbocca un rettilineo di circa 12 km che conduce all'abitato di Vittoria, limitrofo alla riserva Pino d'Aleppo che si sviluppa lungo il fiume Ippari. Vittoria è un importante centro vinicolo ed agricolo, specializzato nella coltivazione serricola dei primaticci, fondato nel 1607 dalla contessa di Modica Vittoria Colonna.
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